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Autore: admin

Regolamento challenge fotografico “Le nitide vette”

In occasione della mostra “Michele Pellegrino una parabola fotografica” in San Francesco a Cuneo fino al 30 settembre, la Fondazione CRC ha deciso di lanciare il challenge fotografico “Le nitide vette”.La fotografia, per Michele Pellegrino è racconto. Autodidatta assoluto, senza la minima idea di cosa concretamente fosse e a che cosa servisse la fotografia, incominciò a fare le cose che fanno tutti i fotoamatori, e aprì un piccolo laboratorio per servizi e sviluppi su commissione.

Poi, sentendo l’esigenza anche di un lavoro più creativo, autonomo e personale, si guardò intorno e decise di fotografare il mondo che conosceva meglio, quello della montagna. Attraverso i suoi scatti ha raccontato 50 anni delle nostre vallate. Ora siamo curiosi di conoscere il vostro racconto fotografico!

REGOLAMENTO

Art. 1 – Soggetto promotore e soggetto delegato:  Il soggetto promotore del Challenge “Le nitide vette” è la Fondazione CRC. Il contest è organizzato in collaborazione con le community di Igers Piemonte, Torino, Cuneo, Langhe e Roero.

Art. 2 – Finalità: L’iniziativa è organizzata in occasione della mostra “Michele Pellegrino. Una parabola fotografica”, un’antologica dedicata al fotografo cuneese che ripercorre i suoi 50 anni di carriera, attraverso 75 scatti e 19 sezioni tematiche. L’idea del challenge nasce dalla volontà di raccontare e far conoscere gli scatti del fotografo cuneese e conoscere nuove interpretazioni fotografiche delle montagne del nostro territorio. Il challenge “Le nitide vette” prende il nome da una sezione della mostra dedicata ad alcuni scatti di montagna.

Art. 3 – Oggetto: Tra tutti gli scatti presentati ne saranno selezionati tre. L’autore del migliore scatto avrà l’opportunità di ricevere una macchina fotografica Fujifilm Instax Mini 9 e copia del catalogo edito da Skira “Michele Pellegrino. Storie”. Gli altri due autori dei migliori scatti potranno visitare per un anno tutti musei e le mostre regionali grazie ad Abbonamento Museo Piemonte e riceveranno una copia del catalogo edito da Skira “Michele Pellegrino. Storie”.

Art. 4 – Destinatari: Il challenge è aperto alle persone fisiche di età maggiore di 18 anni. Sono esclusi dalla partecipazione al presente challenge tutti i dipendenti della Fondazione CRC.

 Art. 5Modalità e termini di partecipazione al challenge: 1. È necessario pubblicare su Instagram dal 19 luglio al 20 settembre 2018, foto con l’hashtag #lenitidevette; 2. Saranno accettati elaborati nuovi o già presenti nella galleria del proprio account pubblico (se privato non sarà possibile individuare i contributi) a cui in tal caso sarà sufficiente aggiungere un commento con l’hashtag #lenitidevette e taggare FondazioneCRC; 3. Si potranno postare più elaborati, senza alcuna limitazione; 4. È ammessa la partecipazione da account Instagram diversi anche se gestiti dalla stessa persona.

Art. 6Criteri di valutazione: Le foto proposte secondo i termini e le modalità dell’art. 5 saranno valutati sulla base dei seguenti criteri: 1. pertinenza del tema peso: 60% 2. qualità artistica peso: 40%

Art. 7 – Informazioni sui soggetti partecipanti: La pubblicazione degli elaborati con le modalità innanzi segnalate presuppone che gli autori abbiano il consenso delle persone eventualmente ritratte. Non saranno prese in considerazione fotografie in cui siano rappresentati minori.

Art. 8 – Giuria: Sarà costituita apposita Giuria formata da: Michele Pellegrino (Fotografo), Enzo Biffi Gentili (Curatore della mostra “Michele Pellegrino. Una parabola fotografica”), Giandomenico Genta (Presidente Fondazione CRC), Roberta Ceretto (Consigliere Generale Fondazione CRC), Francesco Bertello (Responsabile Ufficio Comunicazione Fondazione CRC). Le decisioni della giuria sono da considerarsi insindacabili e inoppugnabili.

Art. 9 – Comunicazione dell’assegnazione del riconoscimento:  Gli esiti del challenge saranno comunicati entro il 7 ottobre 2018 (il termine è stato prorogato in considerazione della proroga della mostra) sui canali social della Fondazione CRC e di Igers Piemonte, Cuneo,  Torino, Langhe e Roero.

Art. 10 – Segreteria organizzativa: Per ogni informazione è possibile contattare l’ufficio comunicazione della Fondazione CRC  all’indirizzo email comunicazione@fondazionecrc.it

Art. 11 – Privacy e trattamento dei dati personali: I dati dei partecipanti saranno raccolti in un database per l’elaborazione e la selezione dei vincitori, nel pieno rispetto del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e del Regolamento dell’Unione Europea n. 2016/679 sulla protezione dei dati (GDPR – General Data Protection Regulation).

La partecipazione al challenge implica l’accettazione al trattamento dei propri dati personali ai soli fini del challenge. Titolare del trattamento dati è la Fondazione CRC, con sede in via Roma 17 Cuneo.

Art. 12 – Diritto di utilizzo e proprietà intellettuale: Partecipando al challenge i candidati dichiarano la paternità progettuale e comunque di essere in possesso di tutti i diritti di utilizzo dell’elaborato pubblicato e liberano la Fondazione CRC da qualunque responsabilità e da pretese da parte di terzi che dovessero reclamare diritti di qualunque natura sul progetto stesso. La proprietà intellettuale dell’elaborato resta in capo ai partecipanti che concedono l’utilizzo dell’elaborato fotografico ai fini del challenge e di pubblicazione su materiale informativo istituzionale con l’indicazione dell’autore e del titolo dell’opera, non per usi commerciali.

 Art. 13 – Norme generali: La pubblicazione di foto, necessaria per la partecipazione al challenge, implica l’accettazione del regolamento. Sia il soggetto organizzatore sia il soggetto delegato sono esclusi da qualsiasi responsabilità civile e legale legata alla non osservanza della normativa sulla privacy e sui diritti di autore. Ai sensi del D.P.R. 430 del 26 ottobre 2001 art. 6, la presente iniziativa non necessita di autorizzazione ministeriale in quanto trattasi di operazione senza finalità commerciale per la quale i riconoscimenti che saranno assegnati avranno valore di testimonianza del merito e d’incoraggiamento nell’interesse della collettività. L’organizzazione si riserva di apportare al presente regolamento modifiche utili alla migliore riuscita della manifestazione. In caso di rifiuto a ricevere il riconoscimento da parte dei designati, si procederà ad uno scorrimento della graduatoria di merito definita dalla Giuria. Ove per qualsivoglia giustificato motivo, il presente regolamento dovesse essere revocato, i partecipanti non potranno vantare diritti e pretese di alcun tipo.

Art. 14 – Accettazione del regolamento: La partecipazione al challenge comporta per i partecipanti l’accettazione incondizionata e totale delle regole e delle clausole contenute nel presente Regolamento, senza limitazione alcuna.

Art. 15 – Esclusione concorsi a premi: La presente manifestazione ricade nell’ambito di applicazione dell’art. 6 del D.P.R. 401/2001 ed il conferimento del premio all’autore dell’opera prescelta ha esclusivamente carattere di corrispettivo di prestazione d’opera o rappresenta il riconoscimento del merito personale o un titolo d’incoraggiamento nell’interesse della collettività. Non si considerano concorsi e operazioni a premio i concorsi indetti per la produzione di opere letterarie, artistiche o scientifiche, nonché per la presentazione di progetti o studi in ambito commerciale o industriale, nei quali il conferimento del premio all’autore dell’opera prescelta ha carattere di corrispettivo di prestazione d’opera o rappresenta il riconoscimento del merito personale o un titolo d’incoraggiamento nell’interesse della collettività.

Stanno nascendo nuove Residenze d’Artista!

Stanno nascendo nuove Residenze d’Artista in provincia di Cuneo! Questa settimana, vi portiamo a Mondovì e a Cuneo alla scoperta di due interessanti progetti, a cui abbiamo dato il nostro sostegno attraverso il Bando Residenze d’Artista.

MONDOVI’

A Mondovì ha fatto tappa il progetto ù Residenze d’artista. Si chiama Ù, come l’ultima lettera di Carrù, il paese in cui è nata, e ha come obiettivo quello di promuovere il patrimonio culturale locale, favorendo la partecipazione attiva della comunità. L’iniziativa propone un modello didattico/culturale innovativo che prevede la diffusione di tutte le forme d’arte, attraverso l’organizzazione di laboratori creativi immersivi, mostre, convegni ed eventi culturali. Gli artisti coinvolti in questi eventi diventano così un punto di collegamento tra risorse del patrimonio culturale e comunità locale. 

 residenze dartista

Il primo appuntamento si è svolto dal 6 al 9 giugno, al Museo della Ceramica,  è stato organizzato un workshop di scultura tenuto da Andrea Blasich, artista che negli ultimi vent’anni ha collaborato con i più importanti studi cinematografici, come Dreamworks, Pixar, Lucas Film e Disney, creando per loro personaggi iconici divenuti famosi sul grande schermo. Nei locali del workshop è stata allestita una mostra di suoi lavori, per un incontro davvero unico tra la tradizione della ceramica del Museo di Mondovì e le ispirazioni contemporanee.

mondovì residenze dartista

Per quattro giorni gli studenti si sono immersi nell’immaginario dell’artista, creando dalla creta i loro piccoli personaggi fantastici. Un appuntamento che ha riscosso un grande entusiasmo da parte di tutti i partecipanti! Prossima data, questo weekend dal 12 al 13 luglio appuntamento con il workshop sulla musica indipendente e sulla gestione del talento e sulla trasformazione della passione in un mestiere,  insieme al cantautore italiano Giò Sada.

CUNEO
Dal 27 giugno al 1 luglio
il quartiere Donatello di Cuneo si è trasformato in un laboratorio a cielo aperto per artisti, grazie al progetto DORA Donatello Residenze d’Artista

Artisti noti, giovani emergenti e appassionati d’arte hanno collaborato ed esposto le proprie opere in un evento diffuso che dal cuore dell’attiva Casa del Quartiere si è sviluppato lungo per le strade del Donatello.
Illustratori, street-artist, case di produzione multimediali, artisti di teatro, cantanti, musicisti, stampatori d’arte, pittori, fotografi, esperti di recupero creativo hanno donato il loro estro artistico per dare vita a DoRA. Alcuni di loro hanno lasciato il segno e aggiunto un tocco di colore a vecchi edifici. In questo video, realizzato da GekoVideo, potete vedere lo street artist Riccardo Ten Colombo all’opera!

Un altro angolo di città ha cambiato volto con lo street artist Mr Fijodor. Elaborando il tema della Natura che riconquista la città dando nuova vita ai muri della palazzina che ospita le iniziative di Spazio A e della coabitazione Giovanile Solidale 4G nel quartiere Donatello a Cuneo, ha dato vita a un piccolo capolavoro. 

Seguiteci sulla nostra pagina @InarteFondazioneCRC per conoscere le prossime tappe!

La parabola fotografica di Michele Pellegrino in mostra a Cuneo

Il 19 luglio abbiamo inaugurato a Cuneo presso il Complesso Monumentale di San Francesco (Via Santa Maria 10)  la mostra “Michele Pellegrino. una parabola fotografica”, secondo appuntamento della stagione artistica e culturale 2018 promosso dalla Fondazione CRC. L’esposizione, a cura di Enzo Biffi Gentili, è un’antologica dedicata al fotografo cuneese che ripercorre i suoi 50 anni di carriera, attraverso settantacinque fotografie, suddivise in diciannove sezioni tematiche. 

Il titolo della mostra trae ispirazione da una riflessione di Cesare Pavese, l’illustre scrittore cuneese del quale quest’anno ricorre il 110° anniversario dalla nascita. In una lettera del 1949, pubblicata nella raccolta Lettere 1926 – 1950 (Einaudi 1968), Pavese, riferendosi al suo romanzo Paesi tuoi, afferma: “L’opera è un simbolo dove tanto i personaggi che l’ambiente sono mezzo alla narrazione di una paraboletta, che è la radice ultima della narrazione e dell’interesse: il ‘cammino dell’anima’ della mia Divina Commedia”. Le parole di Cesare Pavese diventano una sorta di guida d’eccezione della mostra accompagnando il visitatore tra le immagini esposte.

La mostra è stata realizzata grazie alla donazione dell’intero archivio fotografico da parte di Michele Pellegrino alla Fondazione CRC che, con il progetto “Donare – Rilanciare la cultura del dono in provincia di Cuneo”, si propone di rafforzare lo spirito di condivisione nella comunità della provincia di Cuneo custodendo e valorizzando i tesori che vengono donati.

GUARDA IL VIDEO DELL’INAUGURAZIONE

L’esposizione, a ingresso gratuito, sarà aperta dal 20 luglio al 30 settembre, con i seguenti orari: da martedì a domenica dalle 15.30 alle 18.30.

CHALLENGE FOTOGRAFICO:

La fotografia, per Michele Pellegrino è racconto. Autodidatta assoluto, senza la minima idea  di cosa concretamente  fosse  e a che cosa servisse la fotografia, incominciò a fare le cose che fanno tutti i fotoamatori, e aprì un piccolo laboratorio per servizi e sviluppi su commissione. Poi, sentendo l’esigenza anche di un lavoro più creativo, autonomo e personale,  si guardò intorno e decise di fotografare il mondo che conosceva meglio, quello della montagna. Narratore del suo tempo, ha raffigurato “Il profondo Nord”, un’indagine a tappeto su quasi tutte le vallate del Cuneese. In occasione della mostra, per stimolare visitatori e appassionati di fotografia a raccontare il paesaggio della provincia di Cuneo, ispirati dall’opera di Michele Pellegrino, abbiamo lanciato il challenge fotografico dal titolo “Le nitide vette”, in richiamo alla sezione della mostra. Il challenge è realizzato in collaborazione con le community di Igers Piemonte, Igers Torino, Igers Cuneo, Igers Langhe e Roero.

COME PARTECIPARE?
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📸 Scatta e condividi con noi le tue foto di montagna fino al 20 settembre, con l’hashtag #lenitidevette  e tagga la pagina @FondazioneCRC (possono essere utilizzate anche immagini già presenti nella tua gallery).

L’autore del migliore scatto avrà l’opportunità di ricevere una macchina fotografica Fujifilm Instax Mini 9 e copia del catalogo edito da Skira “Michele Pellegrino. Storie”. Gli altri due autori dei migliori scatti potranno visitare per un anno tutti musei e le mostre regionali grazie ad Abbonamento Museo Piemonte e una copia del catalogo edito da Skira “Michele Pellegrino. Storie”.

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Grandi mostre e artisti internazionali nel 2018 della Fondazione CRC

Una stagione all’insegna della promozione e valorizzazione dell’arte e della cultura, con un percorso che, tra Cuneo, Alba e Mondovì, abbraccia linguaggi, stili e periodi differenti e che non si limita all’esposizione di opere artistiche, ma affronta anche i temi legati alla conservazione e alla tutela del patrimonio. Dando seguito alle iniziative organizzate lo scorso anno in occasione dei nostri 25 anni, a partire dal 19 luglio e fino a fine anno, porta nei principali centri espositivi della provincia di Cuneo le opere di grandissimi artisti italiani e internazionali, grazie alla collaborazione con prestigiose istituzioni artistiche e culturali.

Il primo appuntamento in calendario è la mostra fotografica a cura di Enzo Biffi Gentili sull’opera di Michele Pellegrino, che verrà allestita nello spazio espositivo del Complesso monumentale dell’ex chiesa di San Francesco a Cuneo, restaurato nel 2011 e restituito alla città proprio grazie a un importante contributo della Fondazione CRC. “Michele Pellegrino. Una parabola fotografica”, questo il titolo dell’esposizione, è la prima concretizzazione della donazione alla Fondazione CRC dell’intero archivio del fotografo di Chiusa Pesio, nell’ambito del progetto “Donare – Rilanciare la cultura del dono in provincia di Cuneo”.

MANIFESTO PELLEGRINO WEB

Da ottobre, invece, la programmazione interesserà anche le altre aree della provincia. Al Centro Culturale San Giuseppe di Alba, in collaborazione con il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, sarà esposta un’opera di uno dei maggiori artisti italiani del ‘900. L’evento espositivo albese anticipa la mostra sui grandi esponenti italiani dell’Informale che, da fine ottobre, sarà allestita ancora nel Complesso monumentale di San Francesco a Cuneo. Realizzata in collaborazione con la Fondazione Torino Musei e curata dal direttore della GAM Riccardo Passoni, la mostra porterà a Cuneo una sessantina di opere dell’Informale italiano provenienti dalle collezioni della Galleria Civica di Arte Moderna di Torino: tra queste capolavori di Capogrossi, Accardi, Burri, Turcato, Vedova, Novelli e Fontana.

Ancora in autunno, a Mondovì presso il Museo della Ceramica, sarà esposta un’opera di uno dei più importanti esponenti dell’Astrattismo internazionale, organizzata in collaborazione con il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. E sempre a Mondovì, nell’Antico Palazzo di Città, sarà allestita una selezione delle opere provenienti della pinacoteca del collezionista monregalese Edmondo Bongioanni, altra iniziativa espositiva promossa nell’ambito del progetto “Donare”.

“Quella di Cuneo è diventata in questi anni, grazie al lavoro congiunto di tanti soggetti, una provincia a forte vocazione turistica: i dati relativi alle presenze ce lo confermano. Per continuare su questa strada è necessario offrire ai tanti ospiti che decidono di visitare questi nostri luoghi unici, opportunità variegate, con un’offerta culturale di alto livello. È quello che la Fondazione ha fatto nel corso del 2017: i quasi 10 mila visitatori della mostra su Mondrian certificano la grande accoglienza che il pubblico sa dare ai progetti di qualità – commenta Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC -. Quest’anno intendiamo fare un ulteriore passo in avanti in questa direzione: valorizzare le opere provenienti dal progetto “Donare” e portare in provincia, grazie alle collaborazioni con GAM, Castello di Rivoli e Centro di Restauro di Venaria, capolavori di artisti di richiamo internazionale. Per conoscerne i nomi, in particolare per i due eventi di Alba e Mondovì, appuntamento a dopo l’estate”.

Dal diritto al cibo all’imprenditorialità agricola: i risultati di tre anni di Fondazioni for Africa Burkina Faso

 

A Diapaga, nella Regione dell’Est del Burkina Faso, oggi i 1300 apicoltori dell’Unione hanno una Mieleria, dove stoccano, filtrano e vendono il loro miele e le donne lo trasformano in saponi e prodotti per il corpo, e dispongono di una piattaforma web per l’e-commerce e lo scambio di informazioni e buone pratiche tra produttori.

A Mogtedo, invece, nella provincia di Ganzourgou, le 200 donne che gestiscono il Centro di Trasformazione del Riso Etuvé (un riso stufato che oltre ad avere un buon sapore ha elevate proprietà nutrizionali) oggi dispongono di attrezzature moderne e di competenze gestionali e commerciali che hanno permesso loro di arrivare a produrre oltre 300 tonnellate di risoétuvé all’anno, con un aumento del 75% della produzione e del 40% della vendita in tre anni.

Oggi, inoltre, in 40 villaggi tra le Regioni del Plateau Central e del Centro Ovest, circa 400 agricoltori hanno intrapreso, su 435 ettari di terreno, la coltivazione della soiagarantendo, grazie alle proprietà nutritive e all’apporto proteico di questa leguminosa, un’alimentazione più equilibrata e sana per le loro famiglie. E ancora, sono 1.495, di cui 869 donne, i produttori che si sono avvalsi del warrantage, un sistema di microfinanza rurale evita di svendere il raccolto, ricevendo un prestito a fronte dello stoccaggio di parte della produzione in magazzini sicuri, e che hanno ricevuto in prestito 116.000 euro investendoli per la maggior parte in attività di piccolo commercio, acquisto di equipaggiamenti o input agricoli o per l’avvio di nuove attività generatrici di reddito. 

Sono questi solo alcuni dei risultati conseguiti da Fondazioni for Africa Burkina Faso, l’intervento per il sostegno al diritto al cibo promosso in Burkina Faso da 28 Fondazioni di origine bancaria associate all’Acri. Le principali iniziative realizzate in questi anni e i risultati raggiunti (dati aggiornati al febbraio 2017) sono stati illustrati nella pubblicazione La Terra, Le Persone, il Futuro disponibile da oggi e scaricabile dal sito www.fondazioniforafrica.org. 

In quest’era di esodi epocali dall’Africa verso il Vecchio Continente – scrive Giuseppe Guzzetti, Presidente Acri, nell’introduzione del volume La Terra, Le Persone, il Futuro – l’attenzione dei media è concentrata più su chi sbarca sulle nostre coste piuttosto che su chi rimane nei luoghi di provenienza: paesi spesso poveri in termini di reddito procapite o che, quand’anche ricchi di materie prime e di potenziali prospettive di benessere, ospitano popolazioni che vivono in condizioni difficili. Tra questi paesi vi è il Burkina Faso, che si trova al 185° posto dell’indice dello sviluppo umano dell’UNDP. Dal 2014 le Fondazioni di origine bancaria, coordinate da Acri, sono impegnate in questo territorio con l’iniziativa “Fondazioni for Africa Burkina Faso”, che ha l’obiettivo di contribuire a migliorare la qualità di vita dei suoi abitanti, partendo dal fondamentale diritto al cibo. 

Con una dotazione di 4,5 milioni di euro stanziati dalle Fondazioni in tre anni, dal 2014 al 2016, e ulteriori 1,8 mln di euro, stanziati in vista della conclusione dell’intervento nel 2017 e 2018 a sostegno del consolidamento dei processi virtuosi avviati, e in collaborazione con 6 organizzazioni italiane e 1 centro di ricercaAcra, Cisv, Fondazione Slow Food per la Biodiversità, Lvia, Mani Tese, Watinoma, CeSPI -, Fondazioni for Africa Burkina Faso dal 2014 al 2017 ha contribuito a migliorare le condizioni di vita di 9.500 beneficiari diretti e di circa 60.000 indiretti, in 7 Regioni rurali del Paese, puntando sul miglioramento della qualità e della quantità delle produzioni locali e sull’attivazione di meccanismi capaci di dare basi solide a uno sviluppo sostenibile, endogeno e duraturo. Tra gennaio 2014 e febbraio 2017, in particolare, le azioni promosse da Fondazioni for Africa Burkina Faso hanno consentito di migliorare la produzione e la commercializzazione di 4 prodotti fondamentali per l’alimentazione locale, quali miele, soia, riso, ortaggi e dei loro derivati con 18.750 tonnellate prodotte e 1,9 mln € di vendite generate; hanno rafforzato 25 organizzazioni contadine e migliorato le competenze di 7.500 produttori e produttrici; hanno promosso l’agroecologia e il valore della biodiversità in 80 villaggi del Paese; hanno migliorato l’inclusione finanziaria di oltre 1500 contadini grazie all’introduzione di sistemi di microfinanza rurale; hanno promosso 3 nuove imprese sociali rurali e hanno coinvolto oltre 2.000 donne nei processi produttivi e nei meccanismi decisionali delle organizzazioni contadine.

La capacità di fare Sistema con gli attori privati e pubblici che operano in ambito di cooperazione allo sviluppo in Burkina Faso rappresenta uno dei meriti principali dell’intervento promosso dalle Fondazioni di origine bancaria. 

Voglio qui sottolineare la peculiarità di questo progetto. –  continua il Presidente Giuseppe Guzzetti nel suo editoriale – Esso si basa sulla volontà di andare oltre i classici schemi della cooperazione internazionale, sviluppando una trasversalità non comune, orientata a creare reti e a “fare sistema” tra i diversi attori, con ricadute positive sia sull’efficienza dei processi e il consolidamento di best practice, sia sull’efficacia nel raggiungimento dei risultati che ci eravamo proposti. 

L’iniziativa, infatti, oltre a essere stata progettata e realizzato insieme a 7 ONG e organizzazioni no profit già attive in Burkina Faso e a 25 organizzazioni contadine locali, ha attivato collaborazioni in un’ottica di Sistema Italia anche con Regione Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano e Regione Veneto, che ha consentito di erogare ulteriori 300 mila euro per la sicurezza alimentare del Burkina Faso attraverso il matching fund, un innovativo strumento con cui le Fondazioni hanno raddoppiato le risorse economiche messe a disposizione dagli enti per iniziative di cooperazione decentrate. La collaborazione con Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, inoltre, ha portato all’organizzazione di seminari di scambio di competenze tra alcuni Comuni italiani (Comune di Milano, rete territoriale piemontese Coordinamento dei Comuni per la Pace – COCOPA, rete territoriale FELCOS dell’Umbria e la rete toscana Euro African Partnership for decentralized governance) e 25 Comuni del Burkina Faso.  

Una menzione particolare merita il lavoro che le Fondazioni promotrici di Fondazioni for Africa Burkina Faso, con il coordinamento del centro di ricerca CeSPI, hanno portato avanti in questi anni con 27 associazioni di migranti burkinabè e la FABI (Federazione Associazioni del Burkina Faso in Italia), nella consapevolezza del ruolo decisivo dei cittadini di origine straniera sia nella costruzione di processi d’inclusione e d’integrazione duraturi sui territori italiani in cui vivono, sia nel rendere sempre più efficaci gli interventi di cooperazione nelle loro terre di provenienza. In tre anni, 107 rappresentanti di 27 associazioni presenti su tutto il territorio italiano, da Pordenone a Napoli, hanno partecipato a 16 incontri di formazione e scambio di esperienze su scrittura e gestione amministrativa di un progetto, organizzazione e comunicazione di un evento sul territorio attività di raccolta fondi e creazione di partenariati. Dal percorso formativo hanno avuto origine diverse iniziative. In Italia le associazioni di migranti si sono fatte promotrici di 22 iniziative di promozione interculturale, tra laboratori di cucina, danza e musica e di formazione su agricoltura biologica e consumo consapevole. In Burkina Faso, alcune associazioni hanno dato vita a iniziative di sviluppo sostenibile, tra queste Bioxtutti, un progetto di agricoltura biologica ideato e realizzato dall’associazione di burkinabè e italiani Watinoma di Villasanta (Monza e Brianza) nel villaggio di Koubri che ha trasformato 20 donne in imprenditrici agricole, e alcuni orti biologici e comunitari gestiti dalle donne nel Boulgou, Regione del Burkina Faso meridionale da cui provengono molti cittadini burkinabé residenti in Italia, sostenuti dalle associazioni di burkinabè di Treviso e Pordenone.

La pubblicazione La Terra, Le Persone, il Futuro con il dettaglio delle iniziative realizzate da Fondazioni for Africa Burkina Faso è scaricabile dal sito www.fondazioniforafrica.org.

WaLab: laboratori di Welfare verso una nuova impresa

 

Dopo la presentazione del Quaderno 33 “Impresa possibile. Welfare aziendale in provincia di Cuneo” (Scarica il quaderno, clicca qui), continua il dialogo con i rappresentanti del territorio!

Mercoledì 20 giugno si è tenuto il primo laboratorio di approfondimento, confronto e dibattito sul tema, coordinato dal nostro Centro Studi e Innovazione e condotto dal laboratorio Percorsi di Secondo Welfare del Centro Einaudi di Torino insieme a Franca Maino docente dell’Università di Milano e Direttrice di Percorsi di Secondo Welfare e Federico Razzetti, ricercatore Percorsi di Secondo Welfare, con la partecipazione di Lucia Riboldi – Presidente della rete Giunca e Marco Palazzo – Direttore Ente Bilaterale Veneto Friuli Venezia Giulia.

laboratorio di welfare aziendale in provincia di cuneo

Un tavolo a più voci, che ha visto un confronto tra diversi rappresentanti di: Regione Piemonte, consorzi socio assistenziali e ASL, associazioni di categoria e sindacali, enti bilaterali, cooperative sociali, provider privati e associazioni di promozione sociale.

Dall’incontro, è emersa la necessità di fare rete per attuare in maniera efficace politiche di welfare aziendale. “Le imprese più piccole – come ha sottolineato Federico Razzetti – sono quelle che hanno maggiori difficoltà conoscitive e organizzative sul tema del welfare, per mancanza di risorse, tempo ed energie”. In questo scenario “il contratto di rete – ha spiegato Franca Maino docente dell’Università di Milano e Direttrice di Percorsi di Secondo Welfare – può aiutare a far fronte a queste difficoltà comuni, attraverso la condivisione di esperienze, buone prassi, conoscenza e anche costi di attuazione”.

In Italia, sono 4700 i contratti di rete attivi che vedono coinvolte oltre 29mila imprese, di cui 1100 sono collocate in Piemonte. Scopri di più sul contratto di rette: clicca qui e scarica la guida di Secondo Welfare

Nel corso del laboratorio, abbiamo avuto l’occasione di incontrare Lucia Riboldi e conoscere l’esperienza di Giunca, una rete di imprese nata nel 2012 dall’unione di dieci imprese della provincia di Varese per proporre nuove iniziative di Welfare a favore dei dipendenti. La rete è nata in un momento di crisi economica e di difficoltà lavorativa, dalla volontà di dare una risposta alla domanda: come possiamo attuare politiche di welfare con poche risorse?
Per dare una risposta, è stata costituita dall’unione di dieci imprese (Chemisol Italia Srl, Viba Spa, Tioxide Europe Srl, Momentive Specialty Chemicals Italia Spa, Novartis Farma Spa, Sanofi-Aventis Spa, Lati Industria Termoplastici Spa, Bilcare Reasearch Srl, B.D.G. EL Srl, TMC srl) che hanno deciso di unire le forze attraverso lo strumento del contratto di rete. 

“Siamo partiti da una riflessione – ha raccontato Lucia Riboldi – le persone vogliono avere un riconoscimento per il lavoro che fanno e non sempre questo si riduce a un riconoscimento di tipo economico. Servono soluzioni nuove e nuovi strumenti per affrontare il cambiamento in atto nel mondo del lavoro. Per questo, abbiamo lavorato su quattro aree: lavoro e conciliazione vita-lavoro, risparmio, salute e benessere, formazione. Negli anni la rete è cresciuta e oggi è formata da 13 imprese”.  

La seconda esperienza che abbiamo ascoltato durante il laboratorio, è quella di Welfarenet, un progetto di rete della regione Veneto, che mette insieme soggetti che a vario titolo erogano servizi di welfare che facilitano la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, quali, enti bilaterali, comuni, cooperative, associazioni private e volontariato sociale, parti sociali e aziende private.

“Il progetto – ha raccontato marco Marco Palazzo – è partito dall’analisi delle esigenze dei lavoratori. Abbiamo attivato un tavolo di governance e un tavolo tecnico per definire: un piano strutturato, una classificazione dei servizi di welfare, l’analisi dei fabbisogni, un codice etico, analisi delle piattaforme esistenti. Una delle criticità principali che abbiamo riscontrato, su cui cerchiamo di lavorare, è di definire un’offerta di welfare calibrata sulle reali esigenze dei lavoratori, creando una rete insieme a enti pubblici e privati”.

Prossimo appuntamento a settembre!

Per informazioni: Tel. 0171/452770-4-5 – E-mail: centro.studi@fondazionecrc.it

GrandUPStory: il Rifugio una bottega di formazione per persone migranti

Ultima tappa del nostro viaggio, alla scoperta dei dieci team selezionati da Design Your Impact, la seconda fase del progetto GrandUP! Oggi vi presentiamo il Rifugio, un progetto che vuole unire persone, sapori e cultura intorno a un buon piatto di pasta fresca, realizzato artigianalmente e gustato in compagnia nella Casa del Quartiere Donatello.

Avete a disposizione lo spazio di un tweet, in cosa consiste il vostro progetto?
“Laboratorio di produzione di pasta fresca, bottega di formazione per persone migranti, spazio del Quartiere Donatello che contamina sapore e cultura”.

 🎨 Il progetto raccontato da un’immagine: Un piatto di tajarin multicolore  su un chapati sul cui bordo spiccano sughi ti tutti i colori.
🎧 Il progetto raccontato con una canzone: Mi casa Tu casa dei Mau Mau.

Quale problema avete riscontrato in provincia di Cuneo e come volete provare a risolverlo?
Due problemi: il bisogno delle persone migranti di colmare un gap di formativo e di approccio culturale legato allo stare sul lavoro così come richiesto dal nostro mercato del lavoro – il bisogno del Quartiere Donatello di avere uno spazio aggregativo e integrativo legato alla somministrazione. Due bisogni individuati dall’esperienza di lavoro quotidiano nell’accompagnamento dei migranti e nel processo di sviluppo di comunità su cui lavoriamo nel quartiere da oltre 10 anni.

Come è nata l’idea? 
Difficile individuare un momento preciso. L’idea nasce in cooperativa, frutto di unn processo creativo continuo scaturente dalle discussioni delle equipe sui bisogni riscontrati e sulle visioni di come li si potrebbe affrontare. La proposta di coniugare formazione pratica, artigianale, per insegnare non solo un lavoro ma ancor prima uno “stare” sul lavoro è antica nel nostro gruppo. Si è fusa con l’esigenza di completare il processo di sviluppo di comunità del quartiere Donatello che stiamo accompagnando, con pazienza e caparbia da anni. E il completamente richiede il recupero dello spazio originariamente occupato dal circolo Acli per farne qualcosa che aggreghi la gente del quartiere ma anche che attiri altri cuneesi. Cosa è più aggregante del cibo? La pasta fresca, poi, nasce dal confronto con ristoratori del cuneese e dalla proposta di uno chef importante della città che è disposto a metterci il suo know how.

Chi c’è dietro al progetto? Presentateci il vostro team!
DANILO COSTAMAGNA: 39 anni, educatore, responsabile dell’area dedicata alle politiche giovanili della cooperativa, direttore della Casa del Quartiere Donatello. Ha una spiccata capacità di intuire le aspettative della popolazione giovanile e un’autentica fissazione sul tema dell’apprendimento lavorativo nello stile “bottega dell’artigiano”. E sulla pasta! Ha competenze in materia di social, strumenti web, grafica. È il creativo del team, il propositore di nuovi approcci e tecniche progettazione, la risorsa a cui rivolgersi per trovare i nomi ai progetti!!!

ELISA BERAUDO: operatrice sociale, lavora nell’area della cooperativa dedicata alle persone migranti (richiedenti asilo). Ha passate esperienze nel campo della ristorazione, avendo lavorato a Londra e a Barcellona in locali di somministrazione. Grazie a queste esperienze ha costruito un percorso di crescita personale fondato sul farsi stimolare da culture diverse. Ci sa fare con la gente, è portata nel rapporto con il pubblico e sa usare il giusto mix di pazienza ed energia con i migranti, per accoglierli ma anche stimolarli ad attivarsi per integrarsi. È insegnante di yoga e consumatrice smodata di tisane e infusi.

ROBERTO SABA: 50 anni, vice presidente della cooperativa e responsabile dell’area oratori. È il portavoce del team. È creativo, espressivo, teatrale e appassionato di storie. Sa accogliere e mediare le differenti posizioni ed idee facendo convogliare le varie anime in un pensiero condiviso. E poi all’improvviso emerge la parte scientifico-giuridica che aiuta trovare le soluzioni ai problemi dell’organizzazione. Curioso, sempre pronto a far domande per non dare nulla per scontato è il filosofo del team attrezzato con doti comunicative!

A che punto è il vostro progetto?
Abbiamo già individuato la location del progetto e abbiamo un accordo di massima con le altre organizzazioni della Casa del Quartiere per lo sviluppo in quegli spazi di un’attività che coniughi lavoro e socializzazione. Gli spazi stanno per essere ristrutturati secondo le nostre indicazioni con fondi derivanti dal Bando Periferie del Ministero, in cui il progetto è stato inserito dal Comune di Cuneo. Abbiamo anche i contatti con lo chef che è disponibile a fare la parte formativa e ad organizzare la produzione e la somministrazione.

Qual è l’impatto sociale che vorreste generare?
Tra 20 anni immaginiamo una Cuneo aperta in cui le culture si mischiamo e si “meticciano” dando vita a nuove comunità. Una città che offre a chi proviene da un’altra terra dopo un lungo cammino faticoso, la possibilità di attivarsi per sperimentare le proprie abilità e renderle lavoro, senza dimenticare da dove proviene, ma con la voglia e l’occasione di innestare la propria cultura su quella locale. Un processo di fluidità culturale che non ha rigidità e confini, che porta le persone all’incontro più che al confronto. E gli incontri si svolgono sempre attorno ad un piatto di Miscià, la pasta fresca ripiena prodotta dal Rifugio!

Chi vuole sapere qualcosa di più sul vostro progetto dove può trovarvi on-line e off-line?
Al momento il progetto non ha ancora una esposizione on-line. È possibile saperne di più contattandoci in coopertiva Momo (0171697689).

Guarda il video riassunto dell e”puntate precedenti e scopri di più su http://www.grandup.org 

 

 

 

 

 

GrandUPStory: Ecostalla un progetto sperimentale che guarda al futuro

Un progetto sperimentale, nato in provincia di Cuneo, che guarda a un futuro sostenibile. Oggi vi presentiamo il team di Ecostalla, che hannos eguito il percorso di Design Your Impact, all’interno del progetto GrandUp!

Avete a disposizione lo spazio di un tweet, in cosa consiste il vostro progetto?
La prima Ecostalla italiana, basata sul modello di economia circolare a consumo zero di suolo, per un allevamento più sostenibile e per una filiera casearia biologica a “metro zero” totalmente tracciabile.

🎨 Il progetto raccontato da un’immagine:  
ecostalla

🎧 Il progetto raccontato con una canzone: “Mi fa stare bene” di Caparezza

Quale problema avete riscontrato in provincia di Cuneo e come volete provare a risolverlo?
Cerchiamo di rispondere all’esigenza di individuare forme e modelli di allevamento eco-sostenibili, decostruibili, migliorando il benessere animale, con l’utilizzo della frazione organica urbana, coniugandolo con produzioni biologiche casearie di qualità in un’azienda con un forte tasso di inclusione sociale.

Come è nata l’idea?
L’idea nasce nel 2012 da un problema filosofico profondo, la gestione della “cacca” degli animali dell’allevamento e dai pensieri seguenti.

Chi c’è dietro al progetto? Presentateci il vostro team!
LIVIO BIMA:
contadino illuminato, pioniere del biologico dal 1986, ideatore del progetto Ecostalla e fondatore della cooperativa.
FABRIZIO OGGERO:
responsabile del caseificio, “mente” produttiva, responsabile sviluppo nuovi progetti, tecnico illuminato.
MAURIZIO BERGIA:
Presidente della Cooperativa, animatore di reti territoriali, “ambasciatore” della famiglia dei Tesori della Terra, appassionato coooperatore.
DARIO MANASSERO:
altro fondatore della cooperativa, esperto di agricoltura sociale dal 1994, anima della Fattoria Didattica e del maneggio.
DANIELE, SIMONE, MARTA, EMANUELE, LUCA, MATTEO:
6 under 30 entusiasti, competenti e appassionati, che sono il presente e il futuro della Cooperativa.
UNIVERSITA’ di veterinaria di Torino, di Firenze, di Atene e i consulenti progettuali, di management, finanziari, commerciali e per la qualità che collaborano con la Cooperativa
.
DENISE, MARI
e tutti gli altri 11 dipendenti della Cooperativa, vera spina dorsale dell’azienda.
I 30 lavoratori “speciali” che in questo momento popolano la grande famiglia dei Tesori della Terra

A che punto è il vostro progetto?
Prototipo testato da tre anni, adesso siamo nella fase elaborazione business plan e progetto definitivo, per decidere se “buttarci” nella fase compiuta. Stiamo cercando le risorse per la fase della costruzione, attraverso la partecipazione a un bando europeo a gestione diretta (Studio fattibilità con bando SME Instruments) e a un Bando regionale del PSR. Valutiamo anche eventuali progetti di Impact Investments che potrebbero nascere.

Qual è l’impatto sociale che vorreste generare?
DECOSTRUIBILITÀ e SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE:
 molti allevamenti del Piemonte sono passati alla nuova modalità costruttiva e di allevamento, dal primo comprensorio biologico in Provincia di Cuneo se ne sono sviluppati molti altri in ogni Provincia del Piemonte, con la riconversione al biologico di moltissime aziende agricole.
INCLUSIONE SOCIALE : l’azienda è ulteriormente cresciuta e oggi complessivamente dalle 15 persone del 2018 dà lavoro a più di 30 soggetti svantaggiati. Insieme ad altre cooperative del Distretto Cooperativo sono nate più di 20 convenzioni con grandi aziende della Regione che hanno consentito l’accesso al lavoro di più di 100 persone in lista sul collocamento obbligatorio.
FILIERA CORTA e MERCATI: il progetto Ecostalla ha dato vita ad un nuovo marchio di latte e di yogurt a filiera totalmente tracciabile a metro zero che è sbarcato nei mercati in Gran Bretagna, Germania, Francia e Nord Europa, insieme ai prodotti biologici di molte altre aziende cuneesi.

Chi vuole sapere qualcosa di più sul vostro progetto dove può trovarvi on-line e off-line?
Sul nostro sito: www.cooptesoribio.it oppure da noi in azienda in Via Cian 16 a Cervasca.

Guarda il video riassunto dell e”puntate precedenti e scopri di più su http://www.grandup.org 

 

 

 

GrandUPStory: Argento Vivo per condividere insieme il viaggio verso la Terza Età

Continua il nostro viaggio alla scoperta dei progetti per la provincia di Cuneo ammessi a Design Your Impact, la seconda fase del progetto GrandUP! Oggi vi presentiamo il team di Argento Vivo, un gruppo di persone entusiaste che sognano un nuovo modo per vivere la Terza Età, condividendo spazi e attività!

Avete a disposizione lo spazio di un tweet, in cosa consiste il vostro progetto?
ArgentoVivo dà l’opportunità a gruppi di anziani di creare il loro viaggio di vita della terza età, scegliendo di condividere casa, spese, personale di supporto per vivere una vita attiva in benessere e serenità.

🎨 Il progetto raccontato da un’immagine:
argento vivo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

🎧 Il progetto raccontato con una canzone: Old Man di Neil Young, ed è una canzone che mette a confronto la vita di un giovane e quella di un vecchio arrivando alla conclusione che, alla fine, entrambi hanno le stesse necessità.

Quale problema avete riscontrato in provincia di Cuneo e come volete provare a risolverlo?
Le case di riposo hanno sempre meno posti disponibili in base alle richieste e il costo delle rette mensili aumenta sempre di più. Chi può permetterselo ha in casa una badante ma poi deve accedere ai servizi sanitari per l’assistenza di personale infermieristico e i costi sia per l’utente che per la società sono altissimi.

Com’è nata l’idea?
Un giorno, in una bella giornata piena di azzurro e ottime promesse, Jolanda ha visto, seduta in silenzio con la testa china su una panchina di un parco, un’anziana signora completamente abbandonata dalla badante di turno occupata al telefono e ha pensato che sarebbe stato davvero bello un mondo migliore per le persone anziane e sole.

Chi c’è dietro al progetto? Presentateci il vostro team!
Jolanda pensa sempre un po’prima le cose che accadranno, e le mette in pratica cercando sempre il punto di aggancio migliore; Franca, instancabile, qualsiasi cosa cerchi la trova; Rossana, una forza della natura sui social, emana luce e illumina tutto ciò con cui entra in contatto; Barbara e Roberto sempre su tracce di bit.

A che punto è il vostro progetto?
Abbiamo iniziato a strutturare il progetto dopo la prima bozza.

Qual è l’impatto sociale che vorreste generare?
2038. Sono circa 250 mila le case ArgentoVivo in provincia di Cuneo, all’interno delle quali gruppi di nuovi anziani vivono nel benessere psicofisico; si occupano di varie cose, si divertono e trasmettono la loro esperienza ai giovani. Non ci sono più case sfitte, o ville in decadenza e anche molti borghi hanno ricominciato a vivere.

C’è qualcosa che volete aggiungere?
Non esiste niente di più bello che mettere in connessione le persone e osservare come la vita condivisa diventi più bella e anche più facile. Addio solitudine!

Guarda il video riassunto dell e”puntate precedenti e scopri di più su http://www.grandup.org 

 

 

GrandUPStory: tutto il gusto dell’Orto di una volta

Ultime tappe del nostro percorso, alla scoperta dei team ammessi a Design Your Impact, la seconda fase del progetto GrandUP! Questa settimana vi presentiamo il team dell’Orto di una volta e vi invitiamo a partecipare giovedì 14 giugno alle 17.30 presso il nostro Spazio Incontri, al Granda Opportunity Day, un pomeriggio per conoscere i 10 team e scoprire chi avrà  la possibilità di accedere direttamente al programma di accelerazione di startup a impatto sociale Foundamenta#6, promosso da SocialFare. Aspettando questo momento, gustatevi l’intervista!

Avete a disposizione lo spazio di un tweet, in cosa consiste il vostro progetto?
Reintroducendo antiche varietà di ortaggi/fiori eduli e biodiversità, vorremmo diventare la conservatora del buon gusto attraverso la coltivazione di ortagi antichi e l’educazione dei nostri clienti.
🎨 Il progetto raccontato da un’immagine: Una torta di fiori servita in tavola
🎧 Il progetto raccontato con una canzone: Ci vuole un fiore di Sergio Endrigo

Quale problema avete riscontrato in provincia di Cuneo e come volete provare a risolverlo?
La richiesta del ritorno alle vecchie varietà, al mangiare sano e fresco.

Come è nata l’idea?
Eravamo nel bellissimo giardino di Villa Luppo a Saluzzo; il tecnico agronomo ha pensato quanto fosse magico e spettacolare creare un orto biodiverso con il supporto di personale diversamente abile che ci aiutasse in questa bellissima impresa. Abbiamo tutti pensato che sarebbe bello creare opportunità lavorative riportando tutto dove tutto ha avuto inizio ovvero nella terra.

 Chi c’è dietro al progetto? Presentateci il vostro team!
Amministrativi: Gianpaolo, Radi, Lucia, Serena-
grazie a loro e ai diversi tipi di esperienza danno un enorme contributo all’area amministrativa
Tecnico: Ivano – Agronomo –
conoscitore del settore agricolo non solo grazie al diploma ma anche alle sue innumerevoli esperienze
Cuoca: Luisa –
una grandissima cuoca espertissima nel suo campo.

A che punto è il vostro progetto?
Abbiamo attuato un orto nel Comune di Saluzzo e stiamo creando delle serre a Racconigi.

Qual è l’impatto sociale che vorreste generare?
Il commercio di varietà antiche/fiori eduli e biodiversità e l’insegnamento alla coltivazione di questi ed altri ortaggi e al mangiare più sano e fresco.

Chi vuole sapere qualcosa di più sul vostro progetto dove può trovarvi on-line e off-line?
Ci può scrivere all’indirizzo mail : armoniaw2013@libero.it e fisicamente presso il “Laboratorio G. Duelli” di Centallo dove ci sono proprio gli Uffici Amministrativi della Cooperativa.

Vuoi saperne di più sul progetto GrandUP? Partecipa al Granda Opportunity Day giovedì 14 luglio!

Nell’attesa guarda il video riassunto dell e”puntate precedenti e scopri di più su http://www.grandup.org 

 

Online il nuovo Bando nazionale Never Alone

Nuova edizione nazionale del Bando Never Alone “Verso l’autonomia di vita dei minori e giovani stranieri che arrivano in Italia soli”. Si tratta della seconda iniziativa realizzata nell’ambito di “Never Alone, per un domani possibile” con l’obiettivo di promuovere interventi multidimensionali di accompagnamentoall’autonomia lavorativa e di vita di ragazze e ragazzi di età compresa tra i 15 e i 21 anni arrivati in Italia come minori stranieri non accompagnati.

IL FENOMENO DEI MINORI SOLI IN ITALIA

Anche sul territorio italiano, il fenomeno dei minori soli continua a rappresentare un evento rilevante e con grandi criticità. La distribuzione dell’età rilevata per i minorenni alla fine del 2017 evidenzia che il 60,3% ha 17 anni, i sedicenni costituiscono poco più di un quinto del totale, il 9,6% dei minori ha 15 anni e il 6,7% ha meno di 15 anni. Rispetto allo stesso periodo dei due anni precedenti, prosegue il trend di aumento dell’età dei giovani, con l’incremento della quota dei diciassettenni (+6,3% rispetto al 2015) e una diminuzione della quota di minori con meno di 15 anni [1]. Questo quadro mostra che gli stranieri più giovani in arrivo in Italia hanno un tempo sempre più breve per acquisire un’autonomia di vita prima della fuoriuscita dai sistemi di protezione, prevista al compimento della maggiore età. Alcuni dati approssimativi evidenziano, inoltre, che il 35% dei giovani stranieri non studia e non lavora, percentuale che cresce fino al 45% nel caso delle ragazze[2]: una condizione dettata anche dalla situazione di maggior vulnerabilità di questi ragazzi, dovuta alla mancanza di reti e di capitale sociale a supporto dei percorsi di inclusione. 

IL BANDO

Per favorire l’ inserimento nel mondo del lavoro dei ragazzi– motore simbolico e materiale di integrazione nella comunità di riferimento –, il Bando Never Alone 2018 intende sostenere, in tutta Italia, un numero limitato di progetti che accompagnino i giovani nella delicata fase di transizione tra la minore e la maggiore età con l’avvio di percorsi finalizzati al raggiungimento e al mantenimento di un’autonomia lavorativa e di vita.

Al centro dei progetti i percorsi migratori e le necessità, potenzialità e aspirazioni dei ragazzi, per intervenire nei seguenti ambiti:

  • percorsi di accompagnamento al lavoro;
  • percorsi di accompagnamento all’inclusione sociale e relazionale.

Inoltre, potranno prevedere azioni integrative ai precedenti due ambiti attraverso interventi volti a favorire:

  • l’autonomia abitativa;
  • l’inclusione linguistica e culturale.

Tutti gli interventi selezionati dovranno porsi in rapporto di complementarietà e sinergia con le misure di intervento pubblico.

Il Bando è rivolto a partenariati pubblico-privati composti da almeno tre soggetti senza scopo di lucro aventi una comprovata esperienza in materia di accoglienza e inclusione di minori e/o di migranti/richiedenti asilo.

Il budget a disposizione per il Bando Verso l’autonomia di vita dei minori e giovani stranieri che arrivano in Italia soli ammonta a € 2.900.000.

Le candidature dovranno pervenire entro le ore 17.00 del 7 settembre 2018, al termine della valutazione, l’elenco dei progetti accolti verrà reso pubblico sui siti web degli enti promotori.

Informazioni e chiarimenti potranno essere richiesti all’indirizzo email infobandoMSNA@fondazionecariplo.it.

 

UNA STORIA

Ibrahim Jallow, beneficiario del progetto “Strada facendo” (sostenuto nell’ambito del Bando Never Alone 2016) tra i vincitori del concorso DiMMi

Chiunque lo incontri riconosce in lui una innata regalità. Una capacità di guardare il mondo non condizionata da schemi definiti e rigidi che porta a fare scoperte fortunate ed impreviste di cui diviene protagonista. La sua solida rete di relazioni l’ha tessuta grazie alla sua spontanea gentilezza, educazione, calma, comprensione ed accettazione di tutto ciò che nella quotidianità succede, senza mai farsi condizionare, dal passato, dallo stato di salute o semplicemente da una giornata no.

Ibrahim Jallow è stato selezionato nel 2017 da Cesvi quale beneficiario del progetto “Strada facendo” (https://bit.ly/2C3QmbL). Grazie al progetto e al sostegno della comunità “L’albero della vita” di Pachino (SR), che lo ha accolto ancora minorenne, Ibrahim è stato inserito in un tirocinio formativo in ambito turistico che si trasformerà a breve in un contratto di lavoro. Presto Ibrahim andrà a vivere da solo e potrà raggiungere il posto di lavoro con un mezzo proprio.

Queste sono solo alcune tappe di un lungo percorso di riscatto dal trauma del viaggio e della perdita, che ha portato Ibrahim a scrivere la sua storia, dolorosa ma al tempo stesso piena di speranza.

Il racconto in prima persona della sua vita è stato selezionato per il Premio DiMMi (Diari Multimediali Migranti) concorso per racconti migranti promosso dall’Archivio Diaristico italiano (www.archiviodiari.org)  con il finanziamento della regione Toscana.

Come vincitore del premio – categoria Giovani – il racconto di Ibrahim sarà pubblicato in un volume collettivo in uscita per Terre di Mezzo.

 

Never Alone, per un domani possibile: minoristranieri-neveralone.it

 

GrandUPStory: CasaCo una comunità collaborativa per migliorare il benessere della vita quotidiana in contesti urbani

Il Granda Opportunity Day, la fase finale del progetto GrandUP!, si avvicina! Aspettando di conoscere i loro progetti “dal vivo” giovedì 14 giugno a Cuneo nel nostro Spazio Incontri, oggi vi presentiamo il team di CasaCo un bel progetto che punta ad aumentare la felicità delle famiglie nei tempi di conciliazione vita e lavoro!

Avete a disposizione lo spazio di un tweet, in cosa consiste il vostro progetto? CasaCo è un city service hub, una casa multi attività: Co-working, Co-baby, Co-living, dove le famiglie condividono spazi, servizi, oggetti e trascorrono più tempo insieme creando una comunità collaborativa che migliora il benessere della vita quotidiana in contesti urbani.

🎨 Il progetto raccontato da un’immagine: il nostro logo.
🎧 Il progetto raccontato con una canzone: Guerriero di Marco Mengoni.

Quale problema avete riscontrato in provincia di Cuneo e come volete provare a risolverlo?
Per la Provincia di Cuneo, secondo una recente analisi promossa dalla Fondazione CRC con il Quaderno 33 Impresa possibile, le urgenze maggiori del welfare per la prima infanzia sono quella della flessibilità, per poter soddisfare i bisogni del bambino e delle famiglie, e quella di garantire un equilibrio tra costi e qualità del servizio. Queste urgenze le stiamo sperimentando in prima persona nel nostro vissuto da neogenitori e coincidono con i bisogni percepiti dalle mamme e dalle giovani famiglie sia dell’albese, come di altri contesti territoriali: socialità ed aggregazione di comunità di interessi e di pratiche, ascolto e sostegno, spazi di lavoro, condivisione e conciliazione, ricerca di soluzioni più convenienti ed accessibili. CasaCo vuole offrire soluzioni a queste esigenze, migliorando la sostenibilità della vita quotidiana delle famiglie nei contesti urbani e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per aumentare il benessere sociale, economico ed ecologico delle famiglie.

Come è nata l’idea? 
Negli ultimi anni abbiamo iniziato ad interessarci di sharing economy e di innovazione sociale e a seguire corsi di formazione sulla parte business, perché avevamo il sogno nel cassetto di creare un luogo di lavoro che ci rappresentasse. Così mi sono concessa un periodo sabbatico allo scopo di dedicarmi alla mia passione per la ricerca ed all’elaborazione del nostro progetto lavorativo. Contestualmente – e credo non a caso – l’arrivo della maternità mi ha regalato una ventata di energia creativa che mi ha fatto capire che era arrivato il momento di crescere e di sperimentare il cambiamento. Poi il vero evento che “ha dato il là” a questo progetto e che ha accordato armonicamente i desiderata della mia testa, del mio cuore e delle mie mani è stato la nascita di mio figlio. Quando nasce un figlio, nascono anche una mamma ed un papà, cambia la propria visione del mondo, l’organizzazione della casa, il ritmo di vita quotidiano, sorgono nuove esigenze, così anche il mio originario progetto di networking virtuale si trasforma in un hub fisico dedicato alle famiglie e nasce l’idea di CasaCo! CasaCo è innanzitutto una casa, perché la casa rappresenta per eccellenza il centro di affetti, interessi e relazioni interpersonali della famiglia; è in più un centro della collaborazione multi-servizi, perché è un luogo pronto ad accogliere sia singoli, innanzitutto mamme, papà, bambini, nonni, sia ad ospitare gruppi, associazioni e tutti i soggetti che a vario titolo svolgono attività o servizi che soddisfino le peculiari esigenze di vita delle famiglie.

Chi c’è dietro al progetto? Presentateci il vostro team!
Linda
(founder) di Alba, mamma, dottore di ricerca in Diritto pubblico. Nel corso della mia attività universitaria mi sono occupata di svariate tematiche inerenti i servizi sociali, l’istruzione e la sussidiarietà. La mia passione per la ricerca mi ha portato ad interessarmi del variegato mondo della sharing economy e di innovazione sociale. Come neomamma, vorrei diventare agente del cambiamento per il mio territorio realizzando servizi condivisi per le famiglie che migliorino il BES dell’intera comunità. In CasaCo mi occupo: della gestione del co-working, co-baby, co-living, della community, dei progetti educativi, formativi e di sharing, dei servizi informativi. I miei “superpoteri”, acquisiti in parte anche con la maternità, sono: l’organizzazione del tempo e delle risorse umane, la diplomazia, l’ascolto, il problem solving, la rapidità di scelta, la precisione, la curiosità, la creatività.
Alberto (cofounder), di Alba, papà, dottore di ricerca ed architetto con la passione per il funzionalismo. Attraverso i progetti di Contratti di quartiere ho maturato una crescita culturale che mi ha portato a comprendere come l’innovazione urbana col maggior potenziale di crescita non sia soltanto tecnologica (materiali e dettagli costruttivi), ma soprattutto sociale con un focus sulla rigenerazione di spazi ibridi che diventano luoghi con una forte identità comunitaria. In CasaCo mi occupo: della progettazione degli spazi polifunzionali, del loro arredamento, del loro allestimento dimensionale e logistico in funzione delle varie attività del co-working e co-baby, della docenza nel Co-FabLab. I miei “superpoteri” sono: la capacità di essere multitasking, il senso pratico, una buona dose di manualità e tecnicismo, il saper fare da sé, un atteggiamento proattivo ed attento alle esigenze dei clienti.
Ci sono altre persone qualificate in fase di inserimento nel team che si occuperanno della cura dei bambini nello spazio co-baby, dei servizi educativi e dei laboratori creativi.

A che punto è il vostro progetto?
Abbiamo svolto l’indagine contestuale e definito il concept progettuale di CasaCo. Al fine dell’implementazione del progetto, stiamo sviluppando il modello di business più efficace in considerazione delle molteplici attività che si svolgeranno contestualmente all’interno del city service hub, allo scopo di prototipare al più presto il prodotto minimo funzionante (Minimum Viable Product “MVP”) dell’impresa sociale secondo l’approccio lean startup.

Qual è l’impatto sociale che vorreste generare?
L’impatto sociale che CasaCo vorrebbe generare è molteplice: l’aumento della felicità delle famiglie nei tempi di conciliazione vita e lavoro, il miglioramento della sostenibilità sociale, economica ed ecologica della vita quotidiana nei contesti urbani, il sostegno dell’occupazione femminile accompagnando la riprogettazione professionale delle donne ed il loro reingresso nel mondo del lavoro, lo sviluppo dell’economia circolare mediante lo sharing di oggetti non utilizzati, la valorizzazione del patrimonio immobiliare urbano sotto utilizzato, la replicabilità in altri contesti territoriali del modello di casa multi-attività.

Chi vuole sapere qualcosa di più sul vostro progetto dove può trovarvi on-line e off-line?
lindamichelotti@gmail.com, profilo Linkedin, profilo Facebook, cell. 3494353615,
arch.albertogrimaldi@gmail.com, profilo Linkedin, profilo Facebook, cell. 3494347163, tel. ufficio 0173/1996430, studio in Via Sannino 1, 12051 Alba (Cn).

Vuoi saperne di più sul progetto GrandUP? Partecipa al Granda Opportunity Day giovedì 14 luglio!

Nell’attesa guarda il video riassunto dell e”puntate precedenti e scopri di più su http://www.grandup.org 

Nuovi Orizzonti per la disabilità

Orizzonte Vela è anche ricerca delle esperienze innovative di welfare per sostenere persone con disabilità e le loro famiglie! Per questo, siamo stati ospiti di Associazione Abc Sardegna insieme a 14 operatori rappresentanti dei servizi pubblici socio sanitari della provincia di Cuneo, al privato sociale e alle associazioni dei genitori, impegnati in un lavoro di ricerca e azione sui temi dell’abitare, del lavoro e della qualità del progetto di vita delle persone con disabilità.

Dopo alcuni mesi di confronto e avviata una mappatura provinciale dei servizi e dell’iniziative significative sulla disabilità, è emersa l’esigenza di conoscere e approfondire alcuni dei modelli di welfare più innovativi presenti su scala nazionale. 15 operatori in rappresentanza dei Consorzi Socio Assistenziali (Consorzio del Cuneese – CSAC, del Monregalese – CSSM, dell’Albese – Consorzio Alba Langhe e Roero, Monviso Solidale, Servizi Sociali del Distretto di Bra in delega all’ASL CN2 e Unione Montana Valli Mongia Cevetta – Langa Cebana – Alta Valle Bormida) insieme alle cooperative sociali (Proposta 80, Progetto Emmaus, Consorzio CIS, Armonia), Comitato 162 e Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII in rappresentanza delle associazioni dei genitori, hanno approfondito il “modello Sardegna – Piani Personalizzati e Fondo per la non autosufficienza”. Accolti dal Presidente nazionale dell’Associazione ABC (Associazione Bambini Celebrolesi) – Marco Espa e dalla responsabile scientifica della Società Inclusion – Francesca Palmas, hanno incontrato a Cagliari il 5 e il 6 giugno le istituzioni politiche e socio sanitarie del territorio, gli operatori e i beneficiari dei piani personalizzati con le loro famiglie.

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L’esperienza sarda infatti, che vede ad oggi finanziati grazie alla Legge 162/98 circa 39.000 piani personalizzati a livello regionale, assicura interventi di progettazione e attuazione di servizi personalizzati e partecipati per le persone con disabilità grave e le loro famiglie. Il lavoro di conoscenza e confronto proseguirà nei mesi a venire con le realtà dei territori di Trento e Milano per permettere al gruppo di delineare un protocollo operativo condiviso a livello provinciale in grado di garantire una migliore qualità della vita per le persone disabili e le loro famiglie, come sancito dalla Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità.

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“Continua lo scambio di esperienze di buone prassi sul tema della personalizzazione e della coprogettazione degli interventi sulla disabilità. Si rinsalda così il legame tra la Sardegna e il Piemonte all’insegna dell’innovazione del sociale in vista di un evento dedicato a livello nazionale che insieme alla Fondazione CRC stiamo organizzando a Cuneo per il prossimo dicembre, dopo il grande successo del convegno – A Vela Spiegata di fine 2016 – commenta Marco Espa, Presidente nazionale ABC (Associazione Bambini Celebrolesi) e componente della Giunta nazionale FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap).

Vuoi avere altre informazioni sul progetto Orizzonte Vela? Clicca qui 

GrandUPStory incontra il progetto Tre Comuni non comuni

Avete già segnato l’appuntamento in calendario? Il 14 giugno, alle 17.30 a Cuneo presso il nostro Spazio Incontri, non potete mancare al Granda Opportunity Day, la fase finale del progetto GrandUP!. I dieci team che hanno affrontato il percorso di Design Your Impact prsenteranno il proprio progetto al territorio e una giuria di esperti decreterà i vincitori che avranno la possibilità di accedere direttamente al programma di accelerazione di startup a impatto sociale Foundamenta #6, promosso da SocialFare. In attesa di presentarveli dal vivo, vi presentiamo il super team di Tre Comuni non comuni.

Avete a disposizione lo spazio di un tweet, in cosa consiste il vostro progetto?
Un progetto di turismo accessibile e sostenibile in un territorio di 65 km quadrati, che ha nella biodiversità e nell’accoglienza la ricetta per una crescita economica, culturale e sociale.Ospitando a casa loro gli abitanti saranno i narratori delle tradizioni.
🎨 Il progetto raccontato da un’immagine: il nostro logo.
🎧 Il progetto raccontato con una canzone: Born to Run di Bruce Springsteen.

Quale problema avete riscontrato in provincia di Cuneo e come volete provare a risolverlo?
L’esigenza di “un territorio” accogliente, accessibile e che permetta la maggior mobilità possibile in autonomia è un’esigenza che va oltre i confini provinciali ma apre prospettive nazionali e internazionali. Sulla base di queste considerazioni e dopo una attenta ricerca supportata da incontri con associazioni ed esperti abbiamo compreso che un’intuizione, molto vicina al sogno, poteva trasformarsi oggettivamente in un reale progetto di crescita sociale ed economica.

Come è nata l’idea?
Durante uno dei tanti, forse troppi, convegni dove si parla e straparla di prospettive turistiche, ho cominciato a comprendere quanto fossero sterili molte di quelle affermazioni. Dovevo trovare un aspetto di “unicità” che desse ai territori della ValTanaro l’opportunità di essere visibile nell’affollatissimo mercato turistico. Così mi è balenata l’idea di “pedalocomeuntreno”, l’unica possibilità di trasformare in locomotiva la propria bicicletta. La mia idea ha incontrato il favore entusiasta dei ciclisti che l’hanno provata, meno interesse tra i cosiddetti politici. Si è preferito perseguire strade già tracciate come treni storici ed a vapore. Messa da parte la prima unicità ho dovuto trovarne una seconda. Avendo organizzato una randonnée unificatrice della Tanaria, la GranTanaRando che da Alessandria porta ad Upega e ritorno, e avendo aperto le iscrizioni anche agli handbikers e tandem misti vedenti e non vedenti il passo è stato breve ma illuminante. Il turismo accessibile su un territorio relativamente vasto poteva essere la risposta. Ecco dunque la nascita del progetto Tre Comuni non comuni.

Chi c’è dietro al progetto? Presentateci il vostro team!
La squadra è formata da:
TRE SINDACI (non comuni)  Enzo Dho di Nucetto, Mauro Bertino di Bagnasco, Luciano Sciandra di Priola. La fortuna ha voluto che tre sindaci, di tre Comuni limitrofi, comprendessero l’opportunità di cui si parlava ed è tutt’altro che scontato.
DUEMILACENTO ABITANTI con cui abbiamo il dovere di coprogettare l’intervento.
UN ARCHITETTO Andrea Briatore che mi supporta e mi sopporta. 
UN RICERCATORE DI FONDI ma anche un amico fraterno, Marco Pistarino, che sa coniugare spesso i miei sogni in realtà.
UN CONSULENTE SULLA DISABILITÀ, Sergio Montagna, attivissimo nel mondo delle associazioni della disabilità, lui stesso costretto su una carrozzella, che vive e ci riporta quel mondo.·
DUE MAMME CONVINTE E COINVOLTE Francesca Berutti e Paola Bettega che hanno fatto nascere un’associazione, a Priola, che si rivolge alle problematiche dei diversamente abili e dei ragazzi speciali dei nostri territori. La voce diretta delle famiglie.
UN ALBERGATORE (non comune). Roberto Benedetti, che tra Nucetto e Bagnasco ha voluto costruire un agriturismo assolutamente accessibile con soluzioni veramente interessanti. Lui stesso è genitore di un ragazzo speciale.
UN SOGNATORE…il sottoscritto. Amo, come si suole dire, le sfide, ma soprattutto mi piacciono le cose “belle” ed il progetto Tre Comuni non comuni può e deve trasformasi in una cosa bellissima.

A che punto è il vostro progetto?
Siamo nella fase di “allenamento”. Cioè stiamo attrezzando e armando squadra e progetto stesso per poter passare alla realizzazione. Fase dura e faticosa, ma assolutamente indispensabile. Abbiamo peró dei prototipi sul territorio già attivi.

Qual è l’impatto sociale che vorreste generare?
Potrà e dovrà diventare un progetto di riferimento. Vogliamo trasformare tre comunità offrendo alle stesse prospettive economiche inimmaginabili. L’effetto “domino” potrà generare emulazione e quindi anche la percezione nei confronti del turismo “speciale” e della famiglia umana che lo compone sarà di fatto diversa.

Chi vuole sapere qualcosa di più sul vostro progetto dove può trovarvi on-line e off-line?
Abbiamo un sito attivo www.tanaria.piemonte.it con pagine già pronte specifiche sull’accessibilità. Stiamo preparando una App che indicherà in modo georeferenziato quali esperienze sul territorio dei tre Comuni saranno accessibili in autonomia e si chiamerà “Lungo Tanaro” perché sarà aperta a tutto il territorio della Tanaria che vorrà seguire la nostra prospettiva.

C’è qualcosa che volete aggiungere?
La Tanaria si muove…per tutti!

Vuoi saperne di più del progetto GrandUP? Guarda il video riassunto dell e”puntate precedenti e scopri di più su http://www.grandup.org 

GrandUPStory ChiamaBus un servizio per viaggiare sicuri e in compagnia in provincia di Cuneo

Per la rubrica GrandUPStory, oggi vi presentiamo il team di ChiamaBus, un progetto che permette di viaggiare in compagnia, con un autista a prezzi di mercato anche nelle aree interne che non hanno un servizio di trasporto pubblico. Con la loro idea sono stati ammessi a Design Your Impact, la seconda fase di GrandUP!, il progetto di accelerazione di impresa a impatto sociale per la provincia di Cuneo, realizzato dalla Fondazione CRC insieme a SocialFare, in collaborazione con le principali associazioni di categoria.

Il loro progetto non è passato inosservato a livello nazionale, dove il Comune di Lisio si è aggiudicato la menzione speciale per la provincia di Cuneo, nell’ambito del Premio Piemonte Innovazione, promosso da ANCI Piemonte in collaborazione con Forum PA e realizzato con il nostro contributo.

Avete a disposizione lo spazio di un tweet, in cosa consiste il vostro progetto?
ChiamaBus è un progetto di mobilità sostenibile pensato sul basso Piemonte in particolare sul Cebano. Si tratta di un servizio che ti porta dove vuoi all’ora che vuoi senza vincoli di tratta e con un servizio di un minibus dedicato al cliente.
🎨 Il progetto raccontato da un’immagine: Una lavagna con il disegno di uno smartphone e un pullman
🎧 Il progetto raccontato con una canzone: “Sì, Viaggiare”di Lucio Battisti

Quale problema avete riscontrato in provincia di Cuneo e come volete provare a risolverlo?
Il problema che abbiamo riscontrato è l’inefficienza della rete di trasporto pubblico nelle nostre aree. Abbiamo individuato un disagio dal sentito collettivo della comunità ossia dall’insieme delle esperienze personali dei cittadini dell’Unione Montana Valle Mongia Cevetta, Langa Cebana alta Valle Bormida.

Come è nata l’idea?
Dopo anni di lamentele implicite dalla popolazione, insoddisfatta e sempre meno abituata a muoversi collettivamente, il Sindaco di Lisio ha provato, attraverso una collaborazione con la scuola di cui facciamo parte, a individuare una soluzione ottimale. Abbiamo lavorato insieme all’Università di Savona e ad un esperto di logistica e trasporti per sviluppare il progetto.

Chi c’è dietro al progetto? Presentateci il vostro team!
I ragazzi del Baruffi. Abbiamo studiato con un ingegnere esperto di mobilità e l’Università di Genova che ci ha insegnato ad usare il Solver per la gestione delle tratte. Marco Lombardi, Sindaco di Lisio,  esperto in materia informatica che ci può dare aiuto con i rapporti con gli enti pubblici interessati dal progetto di trasporto e Mauro, un NCC, che già lavora con un suo minibus sul territorio.

 A che punto è il vostro progetto?
Abbiamo già sviluppato l’idea di impresa sociale e ipotizzato un’applicazione concreta del progetto sul territorio, teorizzandone costi e ricavi. In particolare, siamo tra la fase di prototipizzazione e la verifica della sostenibilità del modello.

Qual è l’impatto sociale che vorreste generare?
A lungo termine ci aspettiamo una riduzione dell’inquinamento ambientale, una maggiore sicurezza stradale e di creare una rete che possa possa generare un beneficio per l’intera comunità.

Chi vuole sapere qualcosa di più sul vostro progetto dove può trovarvi on-line e off-line?
Può contattare la scuola o il Sindaco di Lisio,  che ci ha aiutato a sviluppare tutte le varie fasi

Vuoi saperne di più del progetto GrandUP? Ti aspettiamo su: http://www.grandup.org

Donare: rilanciare la cultura del dono in provincia di Cuneo

Il progetto “Donare rilanciare la cultura del dono in provincia di Cuneo” è stato presentato lunedì 27 novembre 2017 presso lo Spazio Incontri Fondazione CRC. Attraverso questo progetto, la Fondazione intende rafforzare, nella comunità provinciale, lo spirito di condivisione e promuovere nuove e concrete opportunità per destinare le donazioni.

“Con questo nuovo progetto – dichiara il Presidente Giandomenico Genta – fortemente innovativo per il mondo delle Fondazioni di origine bancaria, la Fondazione CRC si propone come catalizzatore delle energie della società civile. L’obiettivo è attirare e promuovere donazioni da parte di privati, che la Fondazione saprà valorizzare nel tempo, a favore di chi dona e dell’intera comunità”.

Durante l’incontro, sono stati svelati i nomi dei primi donatori: Mario Cordero ha donato la sua libreria, Michele Pellegrino il suo archivio fotografico, ed Edmondo Bongioanni una collezione di opere d’arte. Un patrimonio prezioso che siamo orgogliosi di mettere a disposizione della provincia di Cuneo.

Abbiamo raccolto in un opuscolo il racconto del progetto, le storie e il patrimonio dei donatori.

SCARICA L’OPUSCOLO>

Guarda il video e rivivi i momenti più belli della presentazione del progetto!

Per dare un segnale al territorio, anche il Presidente della Fondazione CRC Giandomenico Genta ha voluto dare un suo personale contributo a questa iniziativa, donando un quadro dell’artista cuneese Giovanni Gagino. L’opera rappresenta l’ex Chiesa di Santa Croce, monumento simbolo di Cuneo restaurato e restituito alla città a dicembre, dopo i lavori di restauro che hanno visto il contributo anche della Fondazione CRC.

presidente fondazione crc Giandomenico Genta donazione quadro di Giovanni Gagino

Altri donatori

Michel Ribero
Patrizia Bedino
Famiglia Albanese
Famiglia Toselli
Valerio Berruti
Sergio Unia
Massimo Ovidi
Pierflavio Gallina
Mario Fulcheri
Cesare Botto
Corrado Ambrogio
Elda Fulcheri
Maurizio Ovidi
Sergio Parola
Silvio Rosso
Flavio Rolandone

GrandUPStory: Agrisalute la dieta su misura a Km0

Per la rubrica GrandUPStory, oggi è il momento di presentarvi il team tutto al femminile di Agrisalute che hanno lavorato negli spazi di Ping allo sviluppo del loro progetto all’interno di Design Your Impact, la seconda fase di GrandUP!, il progetto di accelerazione di impresa a impatto sociale per la provincia di Cuneo, realizzato dalla Fondazione CRC insieme a SocialFare, in collaborazione con le principali associazioni di categoria.

Avete a disposizione lo spazio di un tweet, in cosa consiste il vostro progetto?
AGRISALUTE
è la migliore dieta possibile! Il servizio ti consegna, due volte la settimana, la spesa con alimenti da aziende agricole locali, porzionati e bilanciati in base alle tue esigenze nutrizionali. E se ami approfondire abbiamo: dietista, coach, corsi di cucina e incontri.
🎨 Il progetto raccontato da un’immagine: il nostro logo!
🎧 Il progetto raccontato con una canzone: Fabio Concato – Rosalina. Rosalina, Rosalina tutto il giorno in bicicletta fino a sera, sera chissà i polpacci, poveretta fino a sera, sera chissà che piedi gonfi avrai. Rosalina, Rosalina a me piaci grassottina ma quando è sera, sera ti sento masticare quando è sera, sera t’ammazzi con i bignet…

Quale problema avete riscontrato in provincia di Cuneo e come volete provare a risolverlo?
Il servizio nasce dall’esigenza di una delle persone del team che non riusciva a trovare nè il tempo nè la giusta motivazione per seguire un’alimentazione corretta, non aveva necessità di perdere molto peso ma di correggere una dieta sbilanciata per la mancanza di tempo e che portava a diversi scompensi e problematiche a livello generale. Dopo aver sperimentato il servizio su questa persona i risultati e l’entusiasmo sono stati tali che abbiamo subito deciso di provare a vedere se qualcun’altro potesse essere interessato e l’idea ha sempre suscitato una grande curiosità e apprezzamento. Allestendo il servizio di test abbiamo creato il team composto anche da una dietista e da due psicologhe di cui una lavora in un centro di chirurgia bariatrica (obesi e grandi obesi) perciò l’argomento è ben conosciuto e le dimensioni del problema in provincia di Cuneo non sono certo da sottovalutare perchè una persona su tre è sovrappeso e una su dieci è obesa.

Come è nata l’idea?
L’epifania, nel vero senso della parola, è avvenuta quando Viviana Germano, a inizio estate 2017, si è presentata presso l’ufficio di Fiorenza Bruno per un progetto di fattoria didattica dedicato alle donne importanti del territorio Langarolo, si era rivolta a Fiorenza in quanto presidente dello Zonta (organizzazione che persegue il miglioramento della condizione della donna in tutti gli ambiti) e che poteva farle avere una copia di un libro proprio intitolato “donne di Langa” realizzato con il contributo dello Zonta club e introvabile altrove. Presentandosi si sono raccontate il proprio lavoro, le proprie competenze e passioni, quando poi Viviana ha riferito del suo servizio di consegna a domicilio di cassette di verdura prodotta nel suo piccolo orto speciale, Fiorenza si è illuminata esclamando che anche lei avrebbe assolutamente aderito al servizio per la comodità di avere almeno una parte della spesa, sana e a km0 consegnata. A quel punto, vedendo l’entusiasmo e cogliendo una certa sintonia che si stava creando, Viviana gli racconta della sua idea elaborata nel 2013 e chiamata “salute in compagnia” con la quale avrebbe voluto portare alle persone pasti personalizzati, elaborati da un dietologo, a sostegno delle varie terapie di dimagrimento fatte nelle palestre, centri estetici ecc. ma che, appunto senza un effettivo sostegno dal punto di vista nutritivo, spesso fallivano: a casa, pur avendo strette direttive, le persone finivano per fare male la spesa e cucinare ancora peggio, spesso per mancanza di tempo o per eccessiva indulgenza. Fino a quel momento ne aveva parlato solo con una nutrizionista e con un centro estetico senza ricevere un vero interessamento e supporto.
Fiorenza invece, responsabile di un poliambulatorio all’avanguardia, ha subito capito la portata dell’idea e ha subito voluto approfondirla. Dopo l’estate, Fiorenza aveva creato un team composto da: una dietista, due psicologhe, lei e Viviana. Un team affiatato, composto da donne indipendenti e ricche di sfaccettature, accomunate dall’entusiasmo e dalla voglia di creare qualcosa di significativo. Da quel momento tutti i mercoledì ci incontriamo per portare avanti il progetto, sviluppare nuove idee e trovare soluzioni.

Chi c’è dietro al progetto? Presentateci il vostro team!
Viviana Germano
: braccia strappate alla grafica e consegnate all’agricoltura. Un nuovo modo di intendere il tempo e il lavoro l’hanno portata a fare scelte radicali e ad usare le sue capacità di brand communication a servizio della sua nuova attività: un’azienda agricola ortofrutticola, il Bosco delle Galline Volnati, che utilizza il metodo sinergico (promuove l’autofertilità del terreno e la biodiversità). Entusiasmo, tenacia e passione sono le sue caratteristiche principali. All’interno del team si occupa di portare avanti in modo pratico il progetto e sviluppa le relazioni con le aziende agricole della rete e con diverse figure chiave all’interno delle associazioni di settore.

Fiorenza Maria Bruno: creativa, vitale e contagiosamente gioiosa. Anche lei alle prese con mille progetti e iniziative, l’importante è non stare con le mani in mano. I suoi interessi poliedrici la rendono una persona flessibile e di ampie vedute. Può occuparsi di comunicazione, di relazioni pubbliche, di social web, ma anche di immobili, di vino, di moda o di arte!  Ha messo insieme il team scegliendo le pedine chiave giuste. Nel progetto si occupa della comunicazione e dà a disposizione i locali in cui incontrarsi.

Alice Schialva: una giovane e preparata dietista. Anche lei con una vena artistica che spazia dalla pittura alla scultura fino al teatro. Interessata da sempre agli aspetti legati alla nutrizione, ha approfondito l’argomento anche da punti di vista più all’avanguardia. All’interno del team fa si che le riunioni non vadano troppo Off Topic riportando puntualmente ai temi di salute legati alla nutrizione, raccontandoci episodi e comportamenti raccolti grazie alla sua esperienza sul campo, lei ha ben chiaro la nostra “persona”. Gentilezza e fermezza sono le sue doti più importanti per il team. Ogni volta si fa quasi un’ora di macchina per venire alle riunioni di AgriSalute e quasi due per venire a Design your impact!

Luisa Revello: Psicologa – Psicoterapeuta, posata e tranquilla è indispensabile al team per bilanciare alcuni animi più focosi. Nelle riunioni organizza gli ordini del giorno, tiene il timing e redige i verbali in modo che ognuna sia sempre informata dell’evolversi del progetto anche in caso di assenza. Il suo ruolo nel team è di pacere nel momento in cui si formano incomprensioni o stalli emotivi, le sue capacità di psicoterapeuta sono senz’altro fondamentali per questo ruolo e garantiscono una vita longeva ed equilibrata al team stesso permettendo di far evolvere e approfondire i legami tra i membri. Tra i suoi superpoteri c’è quello di dividersi tra tutto ciò che è lavoro e la vita di mamma con un bimba piccola.

Joara Franco: anche lei Psicologa, è il collegamento diretto con gli aspetti più estremi della problematica a cui il servizio AgriSalute vorrebbe andare a dare qualche risposta, infatti lei esercita presso il Centro per la Cura dell’Obesità di Asti come valutatore di idoneità alla chirurgia bariatrica e segue i percorsi di sostegno e riabilitazione pre e post intervento. Esperta di comunità, è la persona che, all’interno del servizio, si occuperà della realizzazione di corsi formativi di gruppo. Scova su internet il meglio degli spunti! Ama il sushi e provare qualsiasi cucina del mondo, l’importante è che sia una nuova esperienza, non invitatela a bere un cappuccino perchè vi svuoterà la zuccheriera, si, non è sano e lo sa, ma è la sua piccola follia e tra i suoi superpoteri c’è che non ingrassa mai (la useremo come testimonial delle campagne pubblicitarie di AgriSalute, perchè, insieme alla dietista Alice è giovanissima e ha un fisico da modella!) 

A che punto è il vostro progetto?
Abbiamo fatto una prima fase di test con alcune persone, con ottimi risultati. Stiamo sviluppando la rete di aziende agricole fornitrici e stiamo cercando di capire come muoverci al meglio dal punto di vista organizzativo e finanziario.

Qual è l’impatto sociale che vorreste generare?
Tra vent’anni a Cuneo saranno tutti più sani e felici! È ormai comprovato che il sovrappeso, così come la malnutrizione, si portano dietro tutta una serie di patologie: cardiache, respiratorie e di metabolismo. Seguendo per un certo periodo il programma ovviamente si inizierà a stare subito meglio, ma più importante, proprio grazie alla constatazione che si può mangiare bene senza rinunciare a nulla ma solo bilanciando correttamente amidi, proteine e fibre, le persone sapranno, con più chiarezza, come nutrirsi bene anche da soli. Grazie all’approvvigionamento da aziende agricole locali, che AgriSalute vuole mettere a contatto con gli aderenti al servizio tramite serate conviviali di presentazione, anche l’economia locale ne avrà un diretto beneficio, le persone avranno un legame di conoscenza con le aziende che li spingerà a fare la spesa non solo nei grandi centri.
Con AgriSalute la spesa arriva a casa pronta, senza eccessi nè sprechi: quante volte compriamo troppo cibo che poi buttiamo ormai scaduto? In Italia le perdite alimentari sono 5,5 milioni di tonnellate (12,3 miliardi di euro). Di queste, il 55% viene generato dagli attori economici della filiera e il 45% dai consumatori. Si calcola che in un anno una famiglia sprechi prodotti per 454 euro. E che dire del packaging? Un duplice obiettivo del coinvolgimento in rete delle piccole aziende agricole è anche quello, da un lato di costituire un gruppo di acquisto per materiali ecologici che, acquistati da soli potrebbero risultare troppo onerosi e, dall’altro fornire uno sbocco a quei prodotti che la GDO non ritira ovvero frutta e verdura troppo grande o troppo piccola rispetto agli standard dettati dai supermercati. Nel momento in cui il servizio prende piede ci sarà bisogno di organizzare il lavoro di gestione magazzini, assemblaggio dei vari prodotti e consegna, in questo caso si aprirebbero posti di lavoro che ci farebbe piacere dedicare a persone in difficoltà. 

Chi vuole sapere qualcosa di più sul vostro progetto dove può trovarvi on-line e off-line?
On-line:
http://www.agrisalute.it

Off-line:
Viviana Germano – presso: Il Bosco delle Galline Volanti – Barolo 3292169311
Fiorenza Bruno – presso: Poliambulatorio Rivarossa Team – Alba 335344571

C’è qualcosa che volete aggiungere?
Tutte noi siamo particolarmente orgogliose di questo progetto perché nasce dall’incontro di due donne che credono fortemente nelle abilità poliedriche femminili e si sviluppa in un team di donne competenti, capaci, intelligenti e tenaci!!

Vuoi saperne di più del progetto GrandUP! Ti aspettiamo su: http://www.grandup.org

GrandUPStory: Humus una rete territoriale di imprese che mettono in condivisione manodopera, mezzi e idee

Continua il nostro ciclo di interviste che ci porterà a conoscere da vicino le persone e i progetti che sono stati ammessi a Design Your Impact, la seconda fase di GrandUP!, il progetto di accelerazione di impresa a impatto sociale per la provincia di Cuneo, realizzato dalla Fondazione CRC insieme a SocialFare, in collaborazione con le principali associazioni di categoria. Oggi vi presentiamo il team di Humus!

Avete a disposizione lo spazio di un tweet (280 caratteri), in cosa consiste il vostro progetto?
“È una rete territoriale di imprese che mettono in condivisione manodopera, mezzi e idee di sviluppo sostenibile per rintegrare migranti e soggetti locali, creando nuove opportunità lavorative e formative”
🎨 Il progetto raccontato da un’immagine: il nostro logo che ci piace un sacco!
🎧 Il progetto raccontato con una canzone: Todo Cambia – Mercedes Sosa

Quale problema avete riscontrato in provincia di Cuneo e come volete provare a risolverlo?
“Siamo partiti da un incontro: l’associazione Micò e la banda Valle Grana. Micò lavora per l’integrazione dei migranti e la banda è una rete di aziende agricole che vogliono valorizzare la valle in cui vivono creando occasioni di sviluppo economico comunitario. Ci siamo uniti perché pensiamo che i piccoli attori economici di un territorio possano creare lavoro e integrazione se uniscono le lore forze e cominciano e lavorare in rete. Da qui nasce Humus!”.

Come è nata l’idea?
“Una mattina eravamo insieme a casa di Elena e stavamo disegnando tutte le mappe delle diverse idee che avevamo in testa. Avevamo tutte le mappe davanti ai nostri occhi e a un certo punto si sente un urlo: eccola!
La rete degli agricoltori avrebbe creato lavoro sui territori per i migranti e gli abitanti della valle senza costringere gli uni a passare dal caporalato e gli altri ad abbandonare le valli. Humus poteva diventare un modello replicabile”

Chi c’è dietro al progetto? Presentateci il vostro team!
Claudio è un antropologo malato di curiosità. Gli piace sperimentare e conoscere e non smette mai di portare nuove idee.
Elena è una psicologa molto idealista. È bravissima nel mettere insieme le idee altrui e nel portare avanti come un treno tutti i progetti di Micò!
Pierre viene dalla Francia e si è innamorato della Valle Grana. Ha lavorato come cooperante per alcuni anni e ora si è lanciato nell’agricoltura bio. La sua bioetik è l’anima commerciale del gruppo.
Ivo è molto concreto e ci aiuta a mettere chiarezza. Quando ci troviamo al suo ostal cominciano le nostre infinite chiacchierate.
Luca è un cittadino che ha abbandonato Torino e il sociale per dedicarsi all’agricoltura bio. È molto allegro ma sa anche lavorare come un mulo.
Davide è il saggio… i suoi interventi sono sempre pacati e illuminanti”.

A che punto è il vostro progetto?
“Abbiamo attivato un primo corso di formazione agricola bio in Valle Grana e stanno per partire i primi campi di prova. Stiamo lavorando per concretizzare il contratto di rete tra le aziende agricole e abbiamo nuovamente aperto lo sportello lavoro in valle. Vorremmo lavorare per creare una rete informatica che permetta un funzionamento della rete più fluido e che sia estendibile anche ad altre valli”.

Qual è l’impatto sociale che vorreste generare?
“In ogni valle attorno a cuneo saranno attive delle reti territoriali di imprese che collaborano per creare nuovo lavoro e idee di sviluppo comunitario. Come conseguenza i migranti rimangono sul territorio e altri cittadini ripopolano le valli che diventano luoghi di scambio e di innovazione sociale ed economica”.

Chi vuole sapere qualcosa di più sul vostro progetto dove può trovarvi on-line e off-line?
“Ci trovate sulla pagina Facebook di Micò: https://www.facebook.com/micoaps/ o ai numeri di Claudio: 328.8917418 ed Elena: 340.1550604

C’è qualcosa che volete aggiungere?
“Le valli alpine sono l’occasione per sperimentare nuove forme di collaborazione che possano ricreare quelle comunita’ che l’individualismo ha minato. La tecnologia puo’ aiutare a creare e vivere le reti di scambio necessarie per i territori e la contaminazione tra sociale e attori economici diventa essenziale per uno sviluppo sostenibile. Con humus ci vogliamo provare!”. 

Vuoi saperne di più del progetto GrandUP! Ti aspettiamo su: http://www.grandup.org

 

 

Interventi Faro road to 2020: a Mondovì rinasce il Polo Culturale – ex Orfane

Siamo stati a Mondovì, per un sopralluogo presso l’ex collegio delle Orfane, un edificio del XVII secolo che sorge a Mondovì Piazza, al centro di un grande progetto di riqualificazione promosso dal bando Interventi Faro.

L’iniziativa sostiene la realizzazione di tre progettualità di ampia rilevanza sui tradizionali territori di riferimento della Fondazione (cuneese, albese e monregalese) nel corso del quadriennio 2017-2020. Per ogni progetto è previsto un contributo complessivo di 2 milioni di euro.

Per l’area di Mondovì, la Fondazione ha deciso di sostenere il progetto Liber, finalizzato alla realizzazione di un Polo Culturale, che porterà a far rinascere uno spazio che è parte della storia della città.

intervento faro mondovì 

Il progetto Liber, che vede il Comune di Mondovì come capofila di un’ampia rete di partenariato, nasce con l’obiettivo di creare un inedito polo culturale capace di valorizzare i principali tesori della città, coinvolgere il tessuto sociale locale e, al contempo, interagire con i principali attori culturali attivi su scala locale, regionale, nazionale e internazionale.  Un luogo all’avanguardia nel quale la conservazione del patrimonio culturale dialoghi in modo virtuoso con le più innovative strategie di valorizzazione. Uno spazio di partecipazione dove utilizzare strumenti e trovare occasioni di confronto, un punto di riferimento capace di guidare e orientare la cittadinanza verso nuovi orizzonti, proprio come un faro.

L’assetto attuale del complesso è il risultato di numerosi interventi che si sono susseguiti tra il 1612, anno dell’insediamento nella zona dei padri Carmelitani Scalzi di Santa Teresache nel 1637 ne avviarono la costruzione, e il 1802 quando a questi subentrò l’Istituto delleOrfane, poi soppresso nel 1974.

mondovì orfane interventi faro

L’intervento primario consiste nella riqualificazione, rifunzionalizzazione e risignificazione dell’ex collegio delle Orfane, un imponente edificio storico di tre piani che sorge sul versante meridionale di Mondovì Piazza, già sede del Museo della stampa, ma oggi utilizzato solo in parte. 

La struttura è sviluppata sul tema del libro, uno degli elementi cardine dell’identità cittadina, e al suo interno ospiterà tre anime fondamentali per la città e il territorio di riferimento: la Biblioteca Centro Rete del Sistema Bibliotecario Monregalese e il Fondo Storico della Biblioteca Civica; il Museo Civico della Stampa e i suoi originali laboratori. Questo porterà alla nascita di uno spazio polifunzionale e flessibile pensato per ospitare eventi culturali e per diventare luogo di aggregazionee partecipazione per tutta la cittadinanza. Il MuseoCivico della Stampa e i suoi originali laboratori verranno sistemati al piano terra dell’ edificio, restaurato grazie ad un precedente finanziamento della Fondazione CRC. 

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I lavori di realizzazione del progetto in questo primo anno, vedranno impegnato il comune di Mondovì nei lavori di progettazione, nell’adempimento delle pratiche amministrative e l’assegnazione dei lavori.

 

 

 

 

#GrandUPStory: Salva il tappo il progetto di un sogno che guarda al futuro dell’ambiente in provincia di Cuneo

Oggi, diamo il via a un ciclo di interviste che ci porterà a conoscere da vicino le persone e i progetti che sono stati ammessi a Design Your Impact, la seconda fase di GrandUP!, il progetto di accelerazione di impresa a impatto sociale per la provincia di Cuneo, realizzato dalla Fondazione CRC insieme a SocialFare, in collaborazione con le principali associazioni di categoria. Questa settimana, vi presentiamo il team di Salva il Tappo!

Avete a disposizione lo spazio di un tweet (280 caratteri), in cosa consiste il vostro progetto?
SALVA IL TAPPO è il progetto di un sogno: raccogliere allegramente tutti i tappi di sughero usati nella provincia di Cuneo, macinarli, e poi trasformarli in nuova materia prima preziosa (ri-sughero) per pannelli isolanti etici da produrre a Cuneo”. 

🎨 Il progetto raccontato da un’immagine: Un tappo di sughero animato che sorride 
🎧 Il progetto raccontato con una canzone: la canzone è  Odysseus di Guccini, in particolare il verso: “Ma se tu guardi un monte che hai di faccia senti che ti sospinge a un altro monte, un’isola col mare che l’abbraccia ti chiama a un’altra isola di fronte e diedi un volto a quelle chimere le navi costruii di forma ardita…”

Quale problema avete riscontrato in provincia di Cuneo e come volete provare a risolverlo?
“Il problema è quello generale della riduzione dei rifiuti: con attenzione alla raccolta differenziata ma anche alla questione di dove vanno a finire tutti gli scarti: per un riutilizzo creativo e più ampio possibile per alleggerire la pressione sulle discariche nel futuro”.

 Come siete riusciti a individuarlo?
 “L’attenzione creativa all’ambiente è uno dei fondamenti della cooperativa”. 

Come è nata l’idea?
“La storia dei tappi è magica: è la storia di una carenza  che diventa ricchezza; andrebbe raccontata a voce con calma, ma  in sintesi è questa: avevamo bisogno di una grande quantità di isolante naturale e leggero da utilizzare nella sede della cooperativa in costruzione a Boves. Per ridurre i costi, abbiamo pensato di usare i tappi di sughero invece del granulare, e così, nel 1999 è iniziata la raccolta tra amici. Terminata la soletta, i tappi hanno continuato ad arrivare per simpatia, non ci siamo sentiti di dire basta con i tappi e abbiamo trovato la soluzione della macinazione che ci ha permesso di cominciare a vendere il granulare isolante che non riuscivamo ad acquistare”.

Chi c’è dietro al progetto? Presentateci il vostro team!
“Dietro al progetto ci sono i soci lavoratori della cooperativa sociale Artimestieri, che negli ultimi anni hanno mandato avanti la cooperativa e hanno continuato a curare il progetto Salva il tappo pur in mezzo a mille difficoltà. Indispensabili sono stati anche gli altri soci, volontari e sostenitori della cooperativa, e molti altri amici, simpatizzanti, collaboratori e gruppi spontanei che da varie zone d’Italia ci contattavano per chiedere di aderire al progetto Salva il tappo, aiutandoci a tenerlo vivo”. 

 A che punto è il vostro progetto?
“Siamo al punto di svolta. Dopo dieci anni di crescita della raccolta siamo arrivati a 6 milioni di tappi raccolti nel 2017 (contro i 15.000.000 che è il primo obiettivo quantitativo). Ora dobbiamo decidere se continuare con la crescita lenta e naturale del progetto o stimolare il salto di qualità con i necessari investimenti che devono essere coordinati nelle varie fasi: comunicazione, raccolta, processo di lavorazione, assetto normativo e progetto educativo rivolto alle scuole e a tutti i cittadini. Serve un  salto decisivo, ma con le nostre forze non possiamo farcela; abbiamo bisogno, oltre ai complimenti e alla simpatia di tanti, di collaborazione fattiva delle istituzioni e di investimenti nel progetto da parte di altri soggetti”. 

Qual è l’impatto sociale che vorreste generare?
“L’impatto che sogniamo fin dall’inizio sul territorio della provincia di Cuneo è un’attenzione maggiore ai problemi dell’ambiente e pensiamo che Salva il Tappo potrebbe diventare stimolo per altri progetti di riuso e riciclo al fine della riduzione generalizzata dei rifiuti nel futuro. Vorremmo che Cuneo diventasse un modello visibile e replicabile di un territorio con una cultura diffusa e radicata di attenzione ai rifiuti, alla massima differenziazione possibile, e al recupero e al riutilizzo di tutte le risorse che possono essere rimesse a disposizione della comunità per il benessere di tutti”.

Chi vuole sapere qualcosa di più sul vostro progetto dove può trovarvi on-line e off-line?
 Artimestieri coop. sociale è a Boves (12012 Cn), in Via San Mauro n°12.
 Il telefono è 0171 388998 e  on-line siamo su https://store.artimestieri.com/it/

 C’è qualcosa che volete aggiungere? 
 “Aggiungiamo solo tre parole e un invito: SALVA IL TAPPO!  E unisciti a noi, non buttare mai più i tappi di sughero! non metterli nel secco e  neanche nell’organico: mettili invece in una scatola colorata, per custodirli perché sono preziosi; prova a metterti in contatto uno dei punti di raccolta”.

Vuoi saperne di più del progetto GrandUP! Ti aspettiamo su: http://www.grandup.org

GrandUP! Selezionati i sei progetti che accederanno direttamente a Design Your Impact

Si è conclusa venerdì 23 marzo la seconda fase di GrandUp!, il primo programma di accelerazione territoriale dedicato alla provincia di Cuneo, promosso dalla Fondazione CRC con la partnership tecnica di SocialFare. Il Social Hackathon “Sviluppo di idee a impatto sociale” ha visto la partecipazione di 43 team, provenienti da tutta la provincia di Cuneo, che hanno proposto 51 idee di impresa nei tre appuntamenti tenuti a Cuneo (8 e 9 marzo, 15 e 16 marzo e infine 22 e 23 marzo) presso gli spazi del co-working PING | Pensare in Granda.

I partecipanti hanno avuto la possibilità di lavorare alla propria idea e di misurare l’impatto sociale delle loro progettualità.

“La risposta che GrandUp! ha avuto fino ad oggi è stata molto superiore alle nostre aspettative e ci ha particolarmente sorpreso per il numero e la qualità delle proposte e l’entusiasmo con cui i team hanno affrontato questo percorso. Per questi motivi, abbiamo deciso di accogliere tutte le candidature, triplicando gli appuntamenti previsti in questa prima fase. Questa iniziativa è stata davvero arricchente per la Fondazione CRC e ci auguriamo sia stata un’occasione di confronto e di crescita personale per tutti i progetti, anche quelli non selezionati” commenta Giandomenico Genta, Presidente della Fondazione CRC.

A conclusione di questa fase, sono stati selezionati dalla giuria – costituita da rappresentanti di Fondazione CRC, SocialFare e Ping, insieme ai partner Confartigianato, Confcooperative e Confindustria – i progetti più strutturati e innovativi, ai quali è stato assegnato l’accesso diretto a Design Your Impact, la seconda fase del programma che partirà il 13 aprile e si svilupperà in 5 fine settimana. Design Your Impact è un percorso teorico-pratico di 80h per l’accelerazione di conoscenza e l’applicazione pratica di metodologie e strumenti dell’Innovazione Sociale che permetterà ai team selezionati di acquisire competenze ed essere supportati da un gruppo di esperti nella trasformazione della propria progettualità in una reale opportunità imprenditoriale.

design your impact2Programma di Design Your Impact

I 6 progetti selezionati sono:

  • AGRISALUTE: progetto per realizzare il piano alimentare calibrato sulle esigenze personali e inviare direttamente a casa i prodotti provenienti dall’orto e i semilavorati;
  • CHIAMA BUS: progetto di mobilità dedicato alle aree interne per prenotare telefonicamente il proprio viaggio, strutturandolo sulla base delle esigenze specifiche grazie al supporto di un operatore;
  • ECOSTALLA – Agrilab: progetto sperimentale di allevamento che prevede una gestione ecosostenibile delle deiezioni animali e l’allevamento in una stalla che risponda ai principi di sostenibilità sociale, ambientale ed economica;
  • HUMUS: piattaforma che mette in rete lavoratori e strumenti agricoli per contrastare il caporalato e favorire la rivitalizzazione delle aree interne;
  • IL RIFUGIO: progetto per generare inclusione sociale e nuova economia attraverso la produzione e commercializzazione di pasta prodotta da migranti e rifugiati politici;
  • TRE COMUNI NON COMUNI: una rete sul territorio di tre Comuni (Nucetto, Bagnasco e Priola) per sviluppare proposte turistiche innovative, che sappiano rispondere alle esigenze specifiche di portatori di handicap con un’offerta capace di esaltare l’unicità di questi territori.

“Con la premiazione del Social Hackathon non si chiude questo percorso di consapevolezza: abbiamo trovato in provincia di Cuneo tante scintille di innovazione sociale, che vorremmo continuare a far emergere e valorizzare. L’invito ora è a candidarsi, entro il 2 aprile, a Design Your Impact: siamo sicuri che i progetti a cui avete lavorato in questi giorni sapranno accogliere i tanti spunti emersi e che la comunità continuerà a dimostrare la sua grande propositività candidando anche altri progetti in grado di generare nuova economia ad impatto sociale, che attraverso questo percorso potranno strutturarsi e crescere” aggiunge Laura Orestano, CEO di Social Fare.

Oltre ai 6 progetti selezionati, infatti, la partecipazione a Design Your Impact è aperta a tutti i team che vogliono candidare la propria idea progettuale, anche a chi non ha partecipato ai Social Hackathon! Per partecipare, occorre compilare il form entro il 2 aprile sul sito www.grandup.org 

Anche la nuova fase proposta da Design Your Impact risponde ad una visione sistemica, ponendosi in dialogo con FOUNDAMENTA, la call che SocialFare lancia 2 volte l’anno raccogliendo ogni volta più di 150 candidature a livello nazionale e internazionale. I progetti che si distingueranno durante Design Your Impact riceveranno premi in denaro per sviluppare la propria idea e potranno aggiudicarsi la possibilità di accedere al programma di accelerazione di SocialFare: 4 mesi per sviluppare prodotti, servizi e modelli che generino nuova sostenibilità economica e siano pronti al dialogo con gli investitori.

Hai un progetto a impatto sociale per la provincia di Cuneo?

PARTECIPA A DESIGN YOUR IMPACT

Ultima chiamata per FOUNDAMENTA#5 la call per le startup a impatto sociale

Ultimi giorno per candidarsi a Foundamenta5, la call per startup lanciata da SocialFare! SocialFare, il Centro per l’Innovazione Sociale con sede a Torino, è alla ricerca di nuove idee, progetti, startup che possano fare la differenza in campo: welfare, healthcare, education, cultural heritage, circular economy, mobility. Le migliori startup riceveranno un seed fund fino a €50K tramite SocialFare Seed e avranno la possibilità di partecipare a 4 mesi di accelerazione full-time. Per maggiori informazioni sul bando potete consultare il seguente Link.

 

SOCIALFARE SEED
SocialFare Seed è una realtà privata fondata da impact investors che rappresentano family office,  e business angels quali la  Fondazione CRC, Compagnia di San Paolo, FINDE,  e la Fondazione Mario ed Anna Magnetto. Il veicolo è partecipato anche da SocialFare, promotore del modello sistemico a favore della nascita e crescita di nuova imprenditorialità. Si tratta di un esempio unico per il panorama italiano e certamente innovativo.

PERCHÈ PARTECIPARE
Le startup selezionate riceveranno un seed all’ingresso del programma di accelerazione di SocialFare: boost importante per le startup, che consente loro di sostenere la fase di sviluppo ed implementazione del prodotto/servizio, validazione del modello, verifica della ricettività del mercato e costruzione della propria scalabilità.

FOUNDAMENTA4
Tra le oltre 100 candidature pervenute la scorsa edizione di Foundamenta e che riceveranno il primo investimento da parte di SocialFare Seed, sono:
Ethicjobs, modello innovativo di valutazione e certificazione della qualità del lavoro delle aziende italiane.
FREEDA, app che mira a rendere sicure le strade cittadine per le donne che vivono in città o che viaggiano da sole.
PRS, impresa sociale nata per trasformare in servizi tailor-made per artisti ed operatori del mondo dell’arte l’esperienza decennale di Paratissima.
Sfashion Fruits, idea di business che mira a dare una seconda possibilità alla frutta e alla verdura invendute o scartate unicamente per motivi estetici, trasformandole in succhi, snack e marmellate.

Le candidature potranno essere presentate entro il 28 Gennaio 2018 al seguente Link.

Alba: il Centro Display apre le porte all’innovazione

Il Centro Display ha aperto le porte al pubblico! Curiosando tra le stanze del laboratorio multimediale, abbiamo sperimentato attraverso la tecnologia e scoperto nuovi punti di vista.
Il Centro Display è un Laboratorio multimediale permanente: un luogo fisico, fatto di stanze, oggetti, tecnologie e persone, che può essere visitato e diventare meta di un viaggio di istruzione per Scuole e Centri Estivi. All’interno di Display i ragazzi partecipano ad un percorso didattico-esperienziale attraverso le sue stanze tematiche, prendendo parte a giochi, sfide e laboratori, interagendo continuamente con se stessi, i compagni, gli educatori del Centro e le tecnologie digitali.

Un tempo importante viene dedicato, al termine di ogni attività, alla riflessione e al confronto sulle esperienze vissute, condividendo emozioni, idee e domande, con l’obiettivo di attivare uno “sguardo critico” sui comportamenti e sulle relazioni mediate dalle nuove tecnologie.

Il Centro è parte del Progetto Display, promosso dalla Città di Bra, dall’ASL CN2 e realizzato con il nostro contributo, nell’ambito del bando Prevenzione e Promozione della Salute. Le attività sono gestite dagli operatori dello Staff Steadycam del Dipartimento delle Dipendenze dell’ASL CN2 e si svolgono all’interno dei locali messi a disposizione dall’ASL stessa. Il progetto prevede anche interventi educativi rivolti ai ragazzi, serate informative per genitori e formazione rivolta ai docenti delle scuole del territorio.

OBIETTIVI:

  •  Offrire conoscenze e competenze ai ragazzi in età scolare per un uso consapevole e non problematico dei nuovi media digitali.
  • Attivare un circolo virtuoso di informazione e sensibilizzazione che, a partire dalla visita al Centro Display, stimoli la diffusione di nuove prassi e opportunità di utilizzo dei media digitali in modo consapevole e coinvolgente.

centro display alba

LE STANZE

Il Centro Display si compone di cinque stanze. Ciascuna visita ne attiva alcune, sulla base del tempo a disposizione e del percorso scelto.

MUSEUM
Un arcipelago nel mare dei media, dove le isole sono il tempo, la memoria, la musica e l’immagine. Parole chiave su cui sfidarsi, sperimentare e ascoltare, per scoprire di che materia sono fatte le tecnologie che ci fanno sognare oggi. Quanti floppy disk stanno in una chiavetta? Come si è ascoltata una canzone negli ultimi trent’anni? Quando sono stati inventati il telegrafo, la televisione o il primo cellulare? Che cosa cambia nel fare foto digitali o stampate su carta?

MAKING
La stanza giusta per mettere le mani dentro alla tecnologia: aprire un computer, smontarne e rimontarne i componenti, sentirne il peso, l’odore, la dimensione. Per scoprire che il digitale non è immateriale, ma è fatto di viti e fili, plastica e metallo, economia e industria. E che tutto questo influenza ciò che facciamo tutti i giorni con la tecnologia.

alba centro display

GAMING
I videogiochi sono un mondo, in cui a volte perdersi, a volte entrare e uscire velocemente. In questa stanza si gioca davvero: su console e tablet, provando generi diversi e mettendoli a confronto, per poi interrogarsi
sulle emozioni che suscitano, sul piacere che provocano e sui rischi a cui possono portare. Per i ragazzi di terza media il gioco entra nella realtà virtuale, con l’utilizzo dei caschi VR.

STORIE
Ogni immagine racconta molte storie: la nostra, quella di chi vi è ritratto, quella di chi la guarda. Quante storie si possono raccontare mettendo insieme più immagini? Ciò che solo pochi anni fa era lungo e macchinoso, ora con le app si può fare in un’ora: montare insieme più immagini, registrare una storia, costruire un video collettivo. Per fare digital storytelling e usare le tecnologie in modo attivo e creativo.

CORPO
Una stanza dove dimenticare i dispositivi digitali e riscoprire la tecnologia più evoluta che abbiamo: il  nostro corpo. Un viaggio guidato da esercizi, musiche e giochi per esplorare i propri movimenti, il respiro, lo spazio che occupiamo, i segnali che i nostri gesti e sguardi comunicano agli altri.

laboratorio multimediale centro display alba

DOVE TROVARLO
Display si trova ad Alba, in Corso Michele Coppino 46, all’interno dei locali messi a disposizione dall’ASL CN2.

CHI, COME E QUANDO
Le visite al Centro Display sono rivolte alle classi quarte e quinte della Scuola Primaria e a tutte le classi della Scuola Secondaria di Primo Grado. La visita può durare mezza giornata (h 8.30 – 13.00) oppure una giornata intera (8.30 – 16.30); eventuali variazioni di orario dovranno essere concordate con lo staff del Centro. Display è aperto da novembre a maggio, due giorni alla settimana, secondo il calendario disponibile sul sito centrosteadycam.itdisplay.

GUARDA IL VIDEO

RisorsEuropa – Laboratori: giovedì 25 gennaio si parla di strategia giovani dell’Unione Europea

Proseguono i laboratori gratuiti di Europrogettazione, prossimo appuntamento giovedì 25 gennaio, dalle 9:45 alle 17:00, presso la Fondazione CRC in via Roma 15! La giornata di formazione, dal titolo “La strategia giovani dell’Unione Europea. cittadinanza, diritti, opportunità per le giovani generazioni”, avrà come oggetto le opportunità per i giovani nei principali programmi europei (es. Erasmus +, Europa creativa, Europa dei cittadini) la presentazione del Corpo volontario europeo di solidarietà e alcune progettazioni in corso sul territorio. 

PROGRAMMA
h. 9.45 – Accoglienza
h. 10.00 – 10.20 – Interventi di apertura
Intervento in video messaggio del Dott. Massimo Gaudina, Capo rappresentanza Commissione Europea a Milano
Intervento di Michelangelo Pellegrino, consigliere di amministrazione Fondazione CRC

h. 10.20 – 11.15 Presentazione e orientamento ai programmi europei dedicati ai giovani – Centro di Iniziativa Europa
h. 11.15 – 11.30 Focus: Corpo Europeo di Solidarietà a cura di Alba Garavet EUROPE DIRECT TORINO Centro di informazione europea di Città metropolitana di Torino
h. 11.45 – 13.00 Esperienze dal territorio

Interverranno:
Domenico Giraudo, Comune di Cuneo: nuovi  spazi alle idee dei giovani
Andrea Genova, Cooperativa Orso: res civica e partecipazione giovanile (progetto Giovani a 360°  – programma Erasmus)
Claudio Boano, Associazione Culturale Espressione Hip Hop: il meticciato, comunità culturali e ritmi (progetto Inclusion through Fusion – programma Erasmus)
Chiara Andena, ACMOS: cosa pensano i giovani del futuro dell’Europa? (progetto Enjoy your Future  – programma Europa per i cittadini)

h. 14.00-16.30 Gruppi di lavoro tematici

 Per iscriversi, occorre compilare il form alla pagina Laboratori di progettazione, cliccando qui

Ricerca attiva: come orientarsi nel mondo del lavoro? Ce lo spiega Giovanni Rossi di Fondazione Adecco

Tanti strumenti a disposizione on-line e off-line, ma come si fa oggi a orientarsi nel mondo del lavoro? Ne parliamo insieme a Giovanni Rossi, Segretario Generale di Fondazione Adecco, realtà attiva sul territorio nazionale nella promozione delle pari opportunità e dell’inclusione nel mondo del lavoro di persone con difficoltà di inserimento professionale, in particolare di persone con disabilità, giovani in difficoltà, donne in situazione di svantaggio e rifugiati. La Fondazione organizza percorsi di educazione al lavoro, fornendo gli strumenti per costruire il proprio percorso professionale.

Quali sono i primi nodi da sciogliere nella ricerca del lavoro?
“Il primo ostacolo sta nell’atteggiamento di sfiducia da parte dei giovani e di alcune persone verso il mondo del lavoro. Già dopo la scuola, si tende a pensare che sia troppo difficile riuscire a trovare un’occupazione. Quello che cerchiamo di fare è risvegliare la volontà di proporsi in maniera attiva sul mercato del lavoro, stimoliamo le persone e le aiutiamo a prendere confidenza con i mezzi a disposizione. Nella nostra esperienza, infatti, abbiamo riscontrato una scarsa preparazione su come ci si deve rivolgere a un’azienda o a un datore di lavoro”.

Quali sono gli altri fattori?
“Nella ricerca del lavoro incidono due tipologie di fattori: esogeni ed endogeni. Un elemento, che sempre con maggior frequenza riscontriamo, anche tra i giovani che hanno terminato da poco l’Università, è una scarsa consapevolezza sul lavoro che si vuole fare. Si finisce di studiare e non si sa cosa fare“.

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Cosa consigliate di fare a chi cerca un’occupazione?
“Il nostro primo consiglio è quello di rivolgersi al Centro per l’Impiego o a operatori del settore per seguire un percorso di orientamento. Questi percorsi, infatti, consentono di acquisire maggiore consapevolezza e confidenza con i metodi di ricerca e gli strumenti. In secondo luogo, consigliamo sempre di avere il coraggio di proporsi in maniera mirata e di non inviare indistintamente il proprio curriculum. Inoltre, consigliamo di sfruttare le opportunità offerte da istituzioni pubbliche e private, come il bando OPPLA o altri progetti simili che consentono di acquisire esperienza e di inserirsi o re-inserirsi nel mondo del lavoro. A volte, lo stage viene visto in termini negativi, ma in realtà rappresenta ancora un’importante opportunità di inserimento e che consente di iniziare a creare una prima rete di contatti. Uno dei fattori di successo nella ricerca del lavoro, che spesso non viene preso in considerazione, è proprio avere un proprio network”.

Quali sono gli errori più diffusi nella ricerca del lavoro?
“L’errore più diffuso è la redazione scorretta del curriculum. Ci sono diversi aspetti che vanno curati quando si imposta un curriculum, che molte volte vengono trascurati. Il cv non deve mai essere troppo lungo, massimo tre pagine e deve saper sintetizzare in modo chiaro, ordinato e coerente con il proprio percorso professionale: le informazioni sulla persona, le esperienze, le competenze e gli obiettivi professionali. Per alcune professioni, può essere anche utile evidenziare le proprie passioni o le attività extra-lavorative per personalizzare il curriculum. Preparato un buon curriculum, è molto importante saper scrivere una mail di accompagnamento per presentarsi all’azienda per cui ci si candida. Un altro errore, invece, è il posizionamento scorretto della propria immagine sui social network. Non solo su LinkedIn, ma anche su Facebook e Instagram. Chi si occupa di ricerca del personale, oggi, guarda anche con attenzione l’immagine online dei candidati”.

ricerca lavoro fondazione adecco

Quali sono i settori in cui è più facile trovare lavoro?
“Il settore dei servizi, dalla grande distribuzione, al settore alberghiero, il settore manifatturiero, il settore dell’informatica”.

Cosa fate, nel dettaglio, quando affiancate le persone nella ricerca del lavoro?
“Partiamo da quello che le persone ci raccontato, dagli strumenti che ci portano e dalle parole che usano, senza stravolgerli. Cerchiamo di uniformare tra di loro la lettera di presentazione e il curriculum e inseriamo le informazioni significative per i loro obiettivi. Aiutiamo le persone a individuare e a inserire un obiettivo professionale il più possibile chiaro e completo. Pensiamo a curriculum e lettere di presentazione diversi in base all’interlocutore (es. agenzie per il lavoro, aziende, etc)”.

Scarica il modello di Fondazione Adecco per il Curriculum
Scarica il modello di Fondazione Adecco per la lettera di presentazione

 

 

Venticinque anni di Fondazione CRC: più di 80 mila visitatori per le mostre organizzate nel 2017

Il 2017 è stato l’anno dei nostri 25 anni! Abbiamo scelto di festeggiare un traguardo così importante insieme a chi ha percorso con noi le tappe della nostra storia con un evento al Teatro Toselli e con i cittadini portando a Cuneo, Alba e Mondovì quattro grandi mostre, portando a Cuneo l’opera “Light Signs” dell’artista Contemporanea Maimouna Guerresi e realizzando insieme al’artista e designer Chris Bangle la prima Panchina Gigante accessibile a tutti, anche alle persone con disabilità, che dopo essere stata esposta per alcuni mesi in via Roma, di fronte alla nostra sede, è stata assegnata tramite bando al Comune di Paroldo.

Genta e Adami

Tracciando il bilancio di questo 2017, siamo orgogliosi di annunciare che sono stati più di 80 mila i visitatori che hanno preso parte agli eventi culturali organizzati, senza tener conto del numero di persone che hanno visitato la Panchina Gigante. Un numero complessivo importante, specialmente se confrontato con il trend di città come Torino che quest’anno ha registrato un calo di visitatori, e che ci porta a rinnovare anche per il 2018 il nostro impegno nel settore dell’arte e nell’organizzazione di eventi che nell’anno europeo del Patrimonio Culturale possano rendere fruibile a tutti la grande arte italiana e internazionale, moderna e contemporanea.

Light Signs

Approfondendo nel dettaglio i numeri degli eventi, a catalizzare l’attenzione e la curiosità dei visitatori, più di 55 mila persone, l’esposizione della scultura dell’artista italo-senegalese Maïmouna (Patrizia Guerresi) “Light Signs” esposta nel cortile della Fondazione. “Light Signs” sono i segni lucenti che spezzano le ombre. Sono linee che richiamano i disegni sciamanici dipinti sulla pelle dei popoli tribali. La scultura rappresenta due mani chiuse atte a raccogliere la luminosità candida della pittura biancastra ed è espressione dell’attività dell’artista, da tempo, indirizzata a un’indagine quasi antropologica delle culture africane e del vicino oriente, riempiendo di significati mistici le sue interpretazioni, con il chiaro intento di mettere lo spettatore di fronte a una domanda più che a una risposta.

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A seguire, con 11.700 visitatori, le due grandi opere di Enzo Cucci esposte nella Chiesa di San Giuseppe ad Alba, che hanno potuto sfruttare la grande affluenza turistica autunnale della Langa durante la Fiera del Tartufo. 6.500 sono stati i visitatori della grande mostra sulla pop art italiana, realizzata in collaborazione con la Gam di Torino e ospitata nell’ex Chiesa di San Francesco a Cuneo: “Io non amo la natura”, che ha avuto il coraggio di proporre un genere artistico non scontato e si è svolta prevalentemente in pieno periodo estivo, è riuscita a suscitare un buon interesse da parte delle scuole, come dimostrano i quasi 950 studenti giunti in visita, e ha favorito diversi eventi collaterali, come gli aperitivi con gli artisti Piero Gilardi e Ugo Nespolo.

il caso manet mondovì

Oltre 2.600 i visitatori della mostra-studio sul caso Manet, allestita presso il Museo della Ceramica di Mondovì, che ha permesso di portare in provincia di Cuneo, per circa 50 giorni, un’opera di un artista ammirato in Italia e nel mondo, propietà della Gam di Milano, dalla storia misteriosa che sta continuando ora il percorso di analisi e studio presso il Centro di Restauro “La Venaria Reale”.

 piet mondrian universale mostra a Cuneo

Infine, l’innovativa mostra su Piet Mondrian (oltre 3.100 visitatori ad oggi), che ha inaugurato lo Spazio Innov@azione della Fondazione CRC a Cuneo dal 21 ottobre e che rimarrà aperta fino al 1° aprile prossimo. Dulcis in fundo, il grande successo riscosso dai laboratori didattici legati alle mostre sulla pop art italiana e sul caso Manet, che hanno coinvolto complessivamente 1.000 bambini, mandando spesso e volentieri le prenotazioni in over booking.

Qualche anticipazione per il nuovo anno? Per il momento possiamo già confermare l’organizzazione a Cuneo di due grandi mostre, una che dà seguito alla positiva collaborazione già avviata nel 2017 con la Gam di Torino, l’altra che sveleremo nei prossimi mesi. Continuate a seguirci!

 

 

 

Punta su di te 2.0: al via la seconda annualità del progetto

Riparte il progetto Punta su di te 2.0, volto alla sensibilizzazione e prevenzione del gioco d’azzardo patologico (GAP) in provincia di Cuneo. Mercoledì 29 novembre abbiamo presentato la nuova annualità del progetto realizzato in collaborazione con i Servizi per le Dipendenze delle ASL CN1 e CN2, il Consorzio CIS (Compagnia Iniziative Sociali) di Alba e la Cooperativa Ro&Ro. Durante l’incontro, la dottoressa Manuela FerreroConsorzio Compagnia di Iniziative Sociali, il dottor Giuseppe SacchettoDipartimento Dipendenze Patologiche dell’ASL CN 2, la dottoressa Nadia FerreroDipartimento Dipendenze Patologiche dell’ASL CN 1 hanno illustrato i risultati della prima annualità del progetto.  

Numerose, le attività portate avanti per informare il territorio e creare una rete di sostegno verso tutti i soggetti coinvolti: dalle persone con problemi di dipendenza dal gioco, alle famiglie, con un’attenzione particolare rivolta alle donne. Oltre agli incontri con le Amministrazioni e a momenti formativi rivolti agli operatori, infatti, è stato attivato uno sportello mobile sul territorio, sono stati realizzati laboratori e un contest che ha coinvolto i ragazzi nelle scuole, e insieme alla compagnia teatrale “Voci Erranti” è stato portato in teatro lo spettacolo “Rien ne va plus”. 

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Per comprendere più a fondo il tema di stretta attualità, è stata realizzata una ricerca sulla percezione del gioco d’azzardo in provincia di Cuneo. La dott.ssa Franca Beccaria e alla dott.ssa Sara Rolando – Eclectica hanno presentato i risultati dell’attività condotta attraverso la compilazione di oltre mille questionari, che registrano una buona consapevolezza da parte dei cittadini dei rischi collegati al gioco per la salute e per il proprio nucleo familiare.

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Infine, sosno state presentate le nuove attività del progetto che si concentreranno su tre aree di intervento: informazione e aggancio precoce, attraverso sportelli mobili, online e telefonici, la distribuzione di materiale informativo, e spettacoli teatrali;  osservatorio e comunicazione attraverso il sito web http://www.puntasuditeduepuntozero.it/ e i media tradizionli, la costituzione di un tavolo con i media provinciali, la mappatura dei luoghi di gioco, i punti sensibili e i presidi di cura; formazione rivolta a operatori, attori sociali e alle scuole.

GUARDA IL VIDEOCOMUNICATO:  

Dal 4 dicembre sarà attivo il nuovo ROL

Dal 4 dicembre, con l’attivazione del nuovo ROL, cambiano le modalità di presentazione delle richieste e di rendicontazione dei contributi. Il nuovo ROL, con accesso dal sito internet della Fondazione, prevede che tutti gli enti e le organizzazioni che intendono presentare delle richieste, effettuino un accreditamento. L’accreditamento deve essere effettuato una volta sola, prima dell’invio della prima richiesta di contributo, e permette di inserire tutte le informazioni anagrafiche e la documentazione di tipo amministrativo dell’ente/organizzazione richiedente. 

 In vista delle scadenze della Sessione Primavera estate (15 gennaio 2018) e della Sessione generale 2018 (28 febbraio 2018), vi invitiamo a procedere con l’accreditamento fin dall’inizio di dicembre, in modo da conoscere con calma il nuovo sistema!

IL NUOVO SISTEMA DI RENDICONTAZIONE DA GENNAIO 2018 
Per quanto concerne la rendicontazione dei contributi, il nuovo ROL sarà operativo da gennaio 2018. Tutti gli enti e le organizzazioni che hanno uno o più contributi deliberati in fase di rendicontazione, sono invitati a chiudere le loro rendicontazioni (parziali o a saldo) entro il 15 dicembre 2017, attraverso il sistema tradizionale. Tutte le pratiche che al 31 dicembre risulteranno ancora da rendicontare (parzialmente o totalmente), saranno fatte migrare sul nuovo sistema, che sarà disponibile dal 15 gennaio 2018. Tra il 1° gennaio e il 14 gennaio 2018, per tale aggiornamento tecnico, non sarà possibile introdurre alcuna rendicontazione

INCONTRI DI PRESENTAZIONE DEL NUOVO ROL
Per presentare il nuovo sistema ROL, la Fondazione organizza tre incontri di natura tecnica a cui tutti gli enti e le organizzazioni interessate sono invitati a partecipare. Gli appuntamenti sono i seguenti: 

  • Lunedì 4 dicembre alle ore 17 a Cuneo, presso lo Spazio incontri della Fondazione CRC, in via Roma 15;
  • Mercoledì 6 dicembre alle ore 17 a Mondovì, presso la Sala Conferenze, in Corso Statuto 11/D;
  • Lunedì 11 dicembre alle ore 17 ad Alba, presso la Sala Beppe Fenoglio, in Via Vittorio Emanuele II.

Scarica la guida alla compilazione

Per maggiori informazioni e conferme di partecipazione: 
Tel. 0171.452715-31 – E-mail: info@fondazionecrc.it

Never Alone, per un domani possibile: è online il nuovo sito!

È online il sito web dell’iniziativa Never Alone, per un domani possibile: minoristranieri-neveralone.itNever Alone, per un domani possibile é un’ progetto che sosteniamo e promuoviamo insieme a Fondazione CariploCompagnia di San PaoloFondazione CON IL SUDEnel CuoreFondazione Cassa di Risparmio di TorinoFondazione Cassa di Risparmio di Padova e RovigoFondazione Monte dei Paschi di Siena e Fondazione Peppino Vismara, inserita nel quadro del Programma europeo EPIM “Never Alone – Building our future with children and youth arriving in Europe”.

 Il nuovo sito si propone di offrire uno spazio di informazione e confronto dedicato alle azioni di Never Alone, per un domani possibile, l’iniziativa per l’accoglienza e l’inclusione dei minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio italiano promossa da Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Fondazione con il Sud, Enel Cuore, Fondazione CRT-Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Fondazione Peppino Vismara.

News, storie, eventi e iniziative di formazione: minoristranieri-neveralone.it è destinato ai giovani, alle organizzazioni e agli operatori attivi sul tema, alle famiglie interessate a percorsi di affido e accompagnamento dei minori migranti e a quanti desiderano ascoltare le voci delle ragazze e dei ragazzi stranieri arrivati in Italia per fuggire da contesti di crisi.

Il sito offre inoltre uno sguardo aggiornato sui progetti selezionati nell’ambito del Bando Never AloneAccoglienza e accompagnamento dei minori e giovani stranieri non accompagnati che arrivano in Italia soli”, promosso nel 2016 per favorire l’autonomia e l’inclusione dei minori che si trovano sul territorio nazionale soli, senza l’assistenza e la rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per loro legalmente responsabili. Sono otto i progetti sostenuti e presentati online. Operativi da aprile 2017, i progetti coinvolgono 12 Regioni italiane (Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto) e propongono interventi per l’accompagnamento all’autonomia nel passaggio alla maggiore età, il rafforzamento e la diffusione della pratica dell’affido e del sistema dei tutori volontari, l’accoglienza delle ragazze.

Buona navigazione sul sito minoristranieri-neveralone.it!

Laboratori didattici e per le scuole alla scoperta della luce e dei colori di Piet Mondrian

“Luce, colori e percezione visiva” prendono il via i laboratori didattici rivolti ai ragazzi e alle scuole, per esplorare l’universo di Piet Mondrian! La luce e il colore sono linguaggi espressivi e comunicativi universali ricchi di potenzialità, presenti in ogni momento della nostra vita, elementi iconici della poetica di Mondrian e tratti distintivi della mostra “Piet Mondrian Universale – Immersive interactive experience” , aperta al pubblico fino al 1 aprile nel nuovo Spazio Innov@zione (Via Roma 17 – Cuneo).

La mostra, infatti, propone una innovativa narrazione dove la luce crea immagini e storie che lo spettatore può plasmare a suo piacimento: un’esperienza sinestesica sensoriale che porta ad una totale personalizzazione del percorso per fare della stessa mostra infinite mostre, ogni volta diverse.

Durante i laboratori, i bambini saranno accompagnati in un percorso all’insegna della curiosità e della fantasia, per scoprire e sviluppare capacità cognitive, sensoriali, visive e manuali, attraverso la creazione di piccoli capolavori.

LABORATORI GRATUITI PER BAMBINI E RAGAZZI DAI 6 AI 12 ANNI, TUTTI GLI APPUNTAMENTI DA SEGNARE IN CALENDARIO
Sabato dalle 16 alle 17.30:
25 novembre
2, 16 e 30 dicembre
6 e 20 gennaio
3 e 17 febbraio
3, 17 e 31 marzo

Prenotazione consigliata.

LABORATORI PER LE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI PRIMO GRADO
Appuntamenti rivolti alle scuole primarie e secondarie di primo grado. I laboratori gratuiti, della durata di 60 minuti, si svolgono su prenotazione nei seguenti giorni: martedì, giovedì, venerdì, sabato.

Per info e iscrizioni: 
Tel. 3703309550
E-mail: didattica@sanpaolo-coop.it

 

Il caso Manet in mostra al Museo della Ceramica di Mondovì

Il Signor Arnaud a cavallo è arrivato a Mondovì ed è pronto a raccontarvi la storia dell’opera di Edouard Manet! Giovedì 26 ottobre, abbiamo inaugurato presso il Museo della Ceramica di Mondovì (Palazzo Fauzone di Germagnano, Piazza Maggiore 1), la mostra “Il caso Manet. Indagini sul Signor Arnaud a cavallo della GAM di Milano”, ultimo appuntamento dedicato alla celebrazione dei nostri 25 anni. 

 L’evento espositivo, che rappresenta un’anteprima assoluta, porta in provincia di Cuneo per la prima volta un grande dipinto del padre dell’ impressionismo francese Edouard Manet (1832-1883) “Il Signor Arnaud a cavallo”, a seguito delle indagini scientifiche appena realizzate dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.

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La mostra presenta il progetto di studio attualmente in corso sull’opera, di proprietà della Galleria d’Arte Moderna di Milano, per provare a spiegare attraverso l’analisi degli indizi storiografici e le analisi sull’opera quando e come, dopo la morte di Manet. La Fondazione CRC ha sostenuto, insieme alla Fondazione Magnetto, il lavoro di ricerca documentaria e indagine diagnostica sull’opera, realizzato presso il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. Il progetto di studio, diretto da Paola Zatti (Conservatore Responsabile, Galleria d’Arte Moderna, Milano) e da Barbara Ferriani (Restauratrice, Milano).  Il Caso Manet offre una nuova chiave di lettura dell’opera dell’artista, aprendo prospettive inedite di indagine, grazie all’incrocio tra le testimonianze storiche, l’esame ravvicinato della tecnica esecutiva e le analisi scientifiche condotte con differenti tecniche e strumentazioni.  Il percorso espositivo accompagna il visitatore attraverso una serie di pannelli esplicativi che raccontano la storia dell’opera e le diverse fasi della ricerca.

L’esposizione sarà visitabile fino a domenica 17 dicembre dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle 18, il sabato e la domenica dalle 10 alle 18. L’ingresso è libero. Per maggiori informazioni telefonare allo 0174/40389 e 0174/559365, o visitare il sito web della Fondazione CRC.

Vai alla gallery e scopri tutte le foto dell’inaugurazione

 Guarda il videocomunicato dell’inaugurazione: 


La Fondazione sostiene il Comitato Cuneo Capitale della Cultura

La Fondazione CRC sostiene il Comitato Cuneo Capitale Italiana della Cultura, un ente di volontariato senza scopo di lucro costituitosi con l’obiettivo di portare avanti la candidatura di Cuneo a Capitale della Cultura 2020.

Il titolo di Capitale Italiana della Cultura viene rilasciato dal MIBACT per il periodo di un anno con l’obiettivo di sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa, in campo culturale, delle singole città. In questo modo si intende far riconoscere la cultura come leva essenziale per promuovere coesione sociale, integrazione, creatività, innovazione e, parallelamente, elemento in grado di generare sviluppo economico e benessere individuale e collettivo. Un percorso in grado di coinvolgere enti del territorio e operatori attivi nei diversi ambiti produttivi in una progettazione strategica finalizzata ad attrarre persone e capitali.

La candidatura è stata presentata a fine maggio attraverso il bando indetto dal MIBACT: Cuneo concorrerà insieme ad altre 45 città italiane, l’esito della selezione è atteso per fine gennaio. Insieme a Fondazione CRC, che ha già deliberato il proprio sostegno ed è entrata a far parte del Comitato, il Comitato avrà il sostegno anche di Fondazione CRT, Compagnia di San Paolo e Regione Piemonte.

“Sosteniamo la candidatura di Cuneo a Capitale Italiana della Cultura perché riconosciamo nella cultura un investimento strategico in grado di generare importanti ricadute per il nostro territorio” afferma il presidente della Fondazione CRC, Giandomenico Genta. “Questa operazione, al di là dell’ottenimento del riconoscimento − che siamo sicuri potrà arrivare –, metterà a disposizione importanti analisi e studi di fattibilità su questo tema e renderà la nostra città e il suo territorio più consapevoli del proprio patrimonio culturale e artistico, contribuendo a farne sempre più una meta turistica unica. Un ambito, questo, su cui la Fondazione CRC sta da tempo operando attraverso progetti condivisi di valorizzazione turistica, il sostegno alle manifestazioni presenti in tutta la provincia e la promozione di eventi artistici e culturali che coinvolgono partner di livello nazionale e internazionale”.

Inaugura il nuovo Spazio Innov@zione con una grande mostra su Piet Mondrian

2.000.000 di pixel, 70.000 ansi lumen di potenza luminosa, 100 mq di muri interattivi, oltre 20 aziende e 100 figure professionali coinvolte nello sviluppo della tecnologia interattiva: venerdì 20 ottobre apre le porte a Cuneo il nuovo Spazio Innov@zione con l’esposizione Piet Mondrian Universale – Immersive Interactive Experience!  

Un nuovo concept espositivo, un modo totalmente innovativo di proporre la fruizione dell’arte che ci porta alla scoperta dell’universo creativo del celebre pittore olandese, considerato il padre del linguaggio astratto moderno.

“…chi rimarrà in sala potrà ammirare le pitture neoplastiche appese alle pareti o ancor meglio, se i mezzi tecnici lo permetteranno, proiettate”. 1924 – Piet Mondrian

Da queste semplici parole, capaci di evocare il sogno di un futuro solo immaginabile, nasce la volontà di realizzare una mostra multimediale interattiva dedicata a Piet Mondrian e alla sua arte. Parole di circa un secolo fa che immaginavano profeticamente un futuro con la tecnologia al servizio dell’opera e come strumento espositivo. Quel futuro è il nostro presente e ciò che per Piet Mondrian poteva solo essere immaginato, oggi possiamo viverlo come un’esperienza reale. Piet Mondrian è uno tra gli artisti più popolari dell’arte moderna. I suoi rettangoli rossi, gialli e blu, ordinati dalle ortogonali nere su fondo bianco, sono un’immagine iconica capace di penetrare l’essenza della modernità. Attraverso l’utilizzo delle sue composizioni, nella moda (celebre fu la sIilata a lui dedicata da Yves Saint Laurent a metà degli anni ‘60), nell’architettura, nel design e perIino nella pubblicità, l’arte di Piet Mondrian è diventata parte della nostra cultura e della nostra quotidianità. Quel desiderio, comune a molte avanguardie artistiche, di un mondo futuro in cui tra arte e vita non ci fossero più distinzioni, conIini o separazioni di sorta, e che in qualche modo per Mondrian è diventato realtà, è l’incipit della mostra a
lui dedicata.

Piet Mondrian Universale ci fa conoscere Mondrian attraverso i suoi stessi occhi, con evocazioni di luoghi lontani nello spazio e nel tempo, ci invita a entrare virtualmente nello suo studio parigino, ci fa scoprire le città in cui ha vissuto, la sua passione per la musica, ci fa comprendere la sua incessante necessità di andare oltre apparenza reale, alla ricerca dell’universale. Un percorso visivo che comincia dal conosciuto per addentrarsi sempre più nello sconosciuto, viaggiando attraverso le varie fasi della produzione artistica di Piet Mondrian: il realismo e l’interesse per il paesaggio, il tema dell’albero e la ricerca sul colore, passando per le contaminazioni con le avanguardie di inizio Novecento, l’amore per il jazz, fino ad arrivare all’esperienza neoplastica e all’arte astratta.

Il progetto, realizzato con la regia e la direzione artistica di Alessandro Marrazzo e la consulenza scientifica di Ilaria Porotto e Andrea Lerda, si colloca tra le iniziative culturali realizzate per festeggiare i 25 anni dalla nostra nascita. L’esposizione, a ingresso gratuito, resterà aperta da sabato 21 ottobre 2017 sino a domenica 1 aprile 2018, con i seguenti orari: martedì, giovedì dalle 9 alle 13, venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 20, sabato e domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.

 

Un bicchiere di latte per diagnosticare l’IBR

Sono stati presentati pubblicamente gli esiti del progetto di ricerca Sorveglianza sanitaria per IBR  applicabile su pool di latte/siero”, sostenuto dalla Fondazione CRC nell’ambito del Bando Ricerca Scientifica 2014

L’ IBR (rinotracheite infettiva bovina) è una malattia virale e contagiosa del bovino, cha causa notevoli perdite economiche nel comparto zootecnico sia da latte sia da carne. La diagnosi dell’IBR  si basa su un test di laboratorio che prevede l’utilizzo di sangue individuale, prelevato da ciascun animale, determinando un enorme investimento in termini logistici ed economici. Il progetto ha testato sul campo un nuovo metodo di laboratorio alternativo, arrivando a stabilire che il controllo della malattia nei bovini da latte potrebbe basarsi sull’utilizzo del latte di massa, cioè un campione rappresentativo dell’intero latte ottenuto in una azienda, con conseguente risparmio di risorse. 

Il nuovo protocollo consente di diagnosticare l’IBR contemporaneamente in 40 animali, partendo da un singolo campione di latte di massa. Da quando la fase di sviluppo del protocollo diagnostico si è conclusa e si è entrati nell’applicazione di routine, l’analisi su 3mila campioni di latte ha sostituito l’analisi su oltre 90mila campioni di sangue.

L’iniziativa è stata realizzata attraverso l’azione integrata di Associazione Regionale Allevatori Piemonte (ARAP), Azienda Sanitaria Locale Cuneo 1 (ASLCN1), Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Scienze Veterinarie. Coordinata dal professor Sergio Rosati (Università) con il dottor Roberto Facelli per l’ARAP, il dott. Andreino Ponzo per ASL CN1 e la dottoressa Elena Careddu per conto dello Zooprofilattico sezione di Cuneo.

“Una piccola parte del latte campionato per i controlli funzionali – spiega il dottor Facelli – è servita per allestire pool di latte successivamente testati per IBR con nuovi metodi di analisi sviluppati dal Dipartimento di Scienze Veterinarie. I risultati ottenuti sono stati confrontati con le analisi ufficiali ed illustrati in varie sedi scientifiche nazionali ed estere suscitando grande interesse”.
“Oggi il metodo sul latte di massa utilizzato nel progetto di ricerca è diventato ufficiale – conclude Sergio Rosati, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie – e le autorità sanitarie regionali lo hanno adottato su tutto il territorio piemontese. Un grande risultato nato dalla sinergia tra allevatori, enti pubblici e privati”.

La giornata si è conclusa con la consegna agli allevatori che hanno partecipato alla sperimentazione degli attestati di riconoscimento per l’adesione offerta. (Sfoglia la gallery)

consegna attestati

“Questo progetto, che ha visto una partecipazione attiva di professionisti e aziende permettendo di individuare nuove strade da percorrere nella fase di diagnosi dell’IBR, è un’iniziativa che testimonia l’importanza di creare una rete tra gli enti di ricerca e il territorio per individuare soluzioni che possano avere una ricaduta importante e diretta sul tessuto economico locale” commenta Michelangelo Pellegrino, Consigliere di Amministrazione della Fondazione CRC, intervenuto alla presentazione.

 

Giornata dell’Educazione

Pubblicata online la gallery con tutte le foto della Giornata dell’Educazione di martedì 26 settembre!

La giornata si è aperta con una riflessione  sul ruolo della scuola e degli insegnanti nella più ampia comunità educante, da parte del professor Cristiano Giorda, docente di didattica della geografia presso l’Università degli Studi di Torino.

L’incontro è proseguito con la presentazione delle attività del settore educazione rivolte agli operatori scolastici per l’anno 2017/18. Il settore educazione rientra tra gli assi strategici che vedranno impegnata la Fondazione neii prossimi quattro anni, come indicato nel Piano Pluriennale 2018-2021, per promuovere la creatività, la cultura e un’educazione innovativa sul territorio.

 Durante la giornata sono state presentate alcune nuove iniziative e  i bandi in scadenza. Tra questi  segnaliamo:

Scarica la brochure completa con tutte le iniziative proposte per l’A.S. 2017-2018: clicca qui.

La giornata, infine, si è conclusa con la premiazione delle classi vincitrici del progetto Sicuri per Scelta.

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MoviMenti Verso l’estero: il viaggio studio a Tenerife di Elisa e Siham

Dopo aver raccontato il viaggio a Londra di Alessia, oggi diamo spazio al racconto di Elisa Campagnaro e Siham Mjimer dell’Istituto superiore Piera Cillario Ferrero di Alba.

A luglio grazie alle borse di studio messe a disposizione dal bando MoviMenti Verso l’Estero hanno trascorso un mese a Tenerife!

“Se dovessimo dare un titolo al nostro racconto di viaggio, lo potremmo chiamare Tenerife la nostra città. Durante il nostro mese di studio, infatti, abbiamo potuto immergerci nella cultura spagnola e conoscere nuovi compagni di viaggio, esplorare i paesaggi dell’isola  gustando le specialità locali. Quella che vedete nella foto è la nostra scuola, dove abbiamo conosciuto altri studenti provenienti da tutto il mondo: Giappone, Marocco, Germania, Russia, Francia, Austria. Durante il nostro soggiorno, invece, siamo state in un appartamento condiviso con altre tre ragazze di nazionalità: francese, marocchina e tedesca”.

movimenti verso lestero viaggio studio tenerife

 “Durante le nostre escursioni abbiamo visto il Teide, un vulcano che con i suoi 3718 metri rappresenta la vetta più alta di tutta la Spagna. Queste fotografie sono state scattate sopra il Teide, al tramonto, quando l’ombra del vulcano si affacia sul mare fino a toccare l’Isola di Gran Canaria. Nella seconda fotografia si può ammirare il panorama dal Pico Viejo, che è il secondo vulcano più alto di Tenerife”.

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 “Nel tempo libero, abbiamo avuto l’occasione di scoprire il mare delle Canarie e le sue spiagge. Questa è una delle più belle dell’isola, si trova nella capitale, a Santa Cruz De Tenerife. La particolarità di questa spiaggia e che la sabbia non è naturale, ma è stata trasportata dal deserto del Sahara”.

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 “Per concludere, vi lasciamo con un assaggio delle specialità locali. Nella prima immagine, potete trovare le arepas: sono come dei panini, l’impasto viene fatto con la farina di mais e dopo farciti con formaggio, carne, avocado. Si tratta di una specialità della cucina venezuelana, diventata oramai molto popolare nelle Isole Canarie e soprattutto a Tenerife. Nella seconda, invece, un piatto tipico delle isole Canarie: albondigas de carne en salsa

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