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Autore: admin

Online il Dossier socioeconomico 2022

Come si posiziona la provincia di Cuneo tra la ripresa post pandemia e il complesso quadro macroeconomico in corso? A dare alcune risposte significative arriva, come tutti gli anni, il Dossier Socioeconomico 2022 realizzato dalla Fondazione CRC, a cura del suo Ufficio Studi e Ricerche, ora disponibile per tutti sul sito web all’indirizzo https://fondazionecrc.it/categorie_documenti/dossier-socio-economici/.
Il documento condensa le informazioni principali del contesto provinciale, a partire dagli osservatori statistici di riferimento e dall’attività di ricerca condotta direttamente dalla Fondazione.
Il rapporto propone un’analisi della congiuntura socioeconomica della provincia di Cuneo all’interno del più ampio perimetro regionale, nazionale, europeo e globale, insieme a una lettura approfondita degli ambiti di intervento della Fondazione CRC, declinati nelle tre sfide individuate dal Piano Pluriennale 2021-2024

+SOSTENIBILITÀ, +COMUNITÀ, +COMPETENZE.
Tre messaggi principali emergono dal Dossier Socioeconomico 2022.

PERFORMANCE OLTRE LE ATTESE IN USCITA DALLA PANDEMIA
Nel 2021, il prodotto interno lordo ha dimostrato importanti tassi di crescita, dal livello globale a quello provinciale, con una tendenza positiva perdurata anche nel corso di quest’anno che ha indotto i principali osservatori a rivedere in rialzo le stime per il 2022 (da +2,6% a 3,1% per l’Eurozona secondo l’Economic Outlook). In particolare, l’Italia ha agganciato la fase di ripresa con un’importante accelerazione nei primi due trimestri del 2022. A livello locale, il Piemonte e la provincia di Cuneo si sono distinti nel 2021 per tassi di crescita economica (circa +8% sul 2020) e performance occupazionali migliori del dato nazionale, a conferma del vivace dinamismo che contraddistingue il tessuto produttivo e occupazionale del Nord Ovest del Paese.
Queste tendenze potranno essere ulteriormente supportate dalle risorse fondamentali del PNRR, già stanziate per alcuni ambiti di intervento che insistono in maniera significativa sul contesto regionale e provinciale (come il recupero dei borghi e l’edilizia scolastica della scuola dell’infanzia).

FORTE RALLENTAMENTO IN CORSO
Due elementi principali stanno però modificando velocemente il quadro economico attuale: l’aumento dei prezzi generato dal recupero dei consumi e dalle tensioni internazionali che impattano sul costo dei beni energetici; la crescita dei tassi di interesse deciso dalle banche centrali per contrastare la dinamica inflazionistica. Questi fattori, a partire da giugno di quest’anno, hanno ridotto notevolmente la fiducia delle imprese e le prospettive di crescita della produzione industriale a livello nazionale. Nel contesto provinciale, il rallentamento emerge dalle indagini congiunturali delle associazioni di categoria che prevedono per il IV trimestre 2022 un calo molto forte della redditività con impatti negativi su ordinativi, esportazioni e produzione. Tra le necessità più diffuse, nel comparto produttivo vi sono la revisione in rialzo dei prezzi di vendita e le azioni di contrasto all’aumento dei costi energetici.

POTENZIALITÀ E CRITICITÀ NEGLI AMBITI DI LAVORO DELLE SFIDE DELLA FONDAZIONE

1) Sfida +SOSTENIBILITÀ: la provincia di Cuneo si conferma la seconda zona più energivora del Piemonte, con un consumo (4mila GWh) pari a circa la metà di quello della provincia di Torino, nonostante abbia un quarto della sua popolazione. Tuttavia, il consumo è in calo da diversi anni e nel frattempo è cresciuta la concentrazione di produzione di impianti fotovoltaici, elemento che posiziona la provincia di Cuneo tra le più virtuose del Nord Italia. Tra i settori più colpiti dalla pandemia, il comparto locale del turismo ha vissuto una boccata d’ossigeno nel 2021 grazie al recupero del numero di arrivi, nonostante i valori siano ancora distanti da quelli pre-pandemici.
Come indicato nel Quaderno 42 della Collana della Fondazione, per sviluppare appieno le potenzialità del settore turistico serviranno importanti investimenti sulle infrastrutture materiali e immateriali di collegamento tra i territori e una strategia di adattamento al cambiamento climatico.

2) Sfida +COMUNITÀ: si segnala la crescita di utenti in carico ai servizi sociali, sia rispetto al 2020 che al 2019. Le principali tipologie di richiedenti sono gli adulti e i minori non disabili, seguiti dagli anziani non autosufficienti. Ulteriori informazioni sulla fascia di popolazione più vulnerabile vengono fornite dalle analisi dei dati dei centri Caritas provinciali: le problematiche più frequenti riguardano le criticità economiche e occupazionali, con gli interventi della rete di ascolto che si concentrano nel rifornimento di viveri e nel pagamento delle utenze domestiche. L’indagine sulla qualità del tessuto sociale redatto da IRES Piemonte (Clima d’opinione) indica i punti di forza e di debolezza della comunità provinciale. In particolare, cuneesi (e piemontesi) sembrano soddisfatti della propria situazione reddituale, ripongono fiducia nei legami sociali di prossimità (il vicinato) e nelle istituzioni.
Al contrario, giudizi meno promettenti sono affidati dai cuneesi alle prospettive economiche famigliari, alla fiducia nel prossimo e al grado di soddisfazione complessiva della propria famiglia.

3) Sfida +COMPETENZE: la provincia di Cuneo si è resa capace negli anni di una virtuosa sintesi tra spinte all’innovazione e valorizzazione delle sue specificità. Lo conferma la crescita (2,7%) sopra la media regionale (2,6%) delle imprese ad alto contenuto di conoscenza e l’importante creazione di nuove imprese nel settore agricolo (Rapporto Cuneo 2022). Tuttavia, la quota di questa tipologia di imprese sul totale (6,9%) è ancora discretamente inferiore alla media regionale (9,7%) e nazionale (9,1%), segnale che servono ancora importanti investimenti per attrarre nuove iniziative innovative in provincia. Sul fronte formativo ed educativo, si confermano alcune tendenze peculiari del contesto provinciale, come il numero inferiore di studenti che scelgono di intraprendere un indirizzo liceale rispetto al resto della regione, a favore di istituti professionali, istituti tecnici e agenzie formative. Il dato suggerisce, allo stesso tempo, una generazione di capitale umano funzionale alle esigenze produttive del territorio, così come una possibile minor disponibilità in provincia di figure formate per sostenere settori economici maggiormente proiettate all’innovazione o orientate ai mercati esteri, rispetto ai quali la provincia di Cuneo fatica a raggiungere destinazioni di lungo raggio. Infine, nonostante l’aumento dei servizi educativi rivolti a soddisfare i bisogni della fascia di età 0-2 anni, persiste una carenza provinciale riguardante la copertura di posti in asili nido, segnale da prendere in considerazione in virtù del suo riflesso sul benessere delle famiglie e la conciliazione vita-lavoro.
“Con la pubblicazione del Dossier Socioeconomico, come ormai da tradizione, la Fondazione CRC mette a disposizione del territorio un prezioso strumento di analisi e approfondimento che, oltre a sottolineare le tendenze attuali, propone in questo momento storico particolarmente complesso alcune prospettive future di grande interesse” dichiara Ezio Raviola, presidente della Fondazione CRC. “Il lavoro, che realizziamo attraverso il nostro Ufficio Studi e Ricerche, è stato presentato in anteprima alle Commissioni del Consiglio Generale durante i lavori di preparazione del Programma Operativo 2023, che definisce l’attività progettuale ed erogativa per l’anno prossimo e verrà pubblicato entro la fine del mese di ottobre”.

La versione completa del Dossier socioeconomico è disponibile all’indirizzo https://www.fondazionecrc.it/index.php/analisi-e-ricerche/dossier-socio-economici

Fondazione CRC entra in SocialFare: si rafforza l’alleanza piemontese per l’Innovazione Sociale in Italia

La Fondazione CRC entra nella compagine sociale di SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale, affiancandosi agli azionisti Fondazione Compagnia di San Paolo e Finde SpA.

Si rafforza così un’alleanza che vede nell’asse Torino-Cuneo un punto di riferimento sempre più forte a livello nazionale e fa della provincia di Cuneo un territorio particolarmente attrattivo per l’impact investing e per chi intende fare impresa a impatto sociale. 

Fondata a Torino nel 2013 dalla Congregazione dei Giuseppini del Murialdo, SocialFare vede negli anni successivi l’ingresso di soci come Engim, Consorzio Top-Ix, PerMicro – e la partecipazione per un anno del fondo Oltre Venture – fino a quando, nel 2020, si avvia un piano di crescita con l’ingresso della Fondazione Compagnia di San Paolo e di Finde SpA in qualità di soci di maggioranza accanto alla Congregazione stessa, rimasta in società fino a luglio 2022 come socio di minoranza. 

“L’entrata di Fondazione CRC nella compagine di SocialFare Impesa Sociale conferma la volontà del nostro ente di investire sull’asset dell’innovazione sociale, con l’ambizioso obiettivo di fare della nostra provincia un territorio in grado di attirare investitori e imprenditori attivi in questo campo” afferma Ezio Raviola, presidente della Fondazione CRC. “Sono certo che, grazie a questa scelta, potremo far ulteriormente crescere le numerose progettualità già attive in questo ambito, grazie anche alla collaborazione e al dialogo con gli altri soci”. 

L’ingresso della Fondazione CRC avviene in continuità con una collaborazione consolidata negli anni con SocialFare: attraverso GrandUP! IMPACT, l’ambizioso progetto che dal 2018 porta avanti un’azione multilivello a supporto dell’Innovazione Sociale sul territorio della provincia di Cuneo, e attraverso la nostra partecipazione dall’anno 2017 a SocialFare Seed, il veicolo di investimento a supporto delle startup di SocialFare che ha recentemente realizzato la migliore exit nel mondo dell’impact investing italiano con Unobravo.

La Fondazione CRC è inoltre fra i Main Partner di Personae, l’acceleratore welfare della Rete Nazionale CDP, nato da un’iniziativa di CDP Venture Capital SGR e realizzato insieme a SocialFare e a|cube.

“Alla Congregazione va il nostro ringraziamento più sentito per la capacità di visione che ha ispirato e reso possibile l’avvio del nostro Centro per l’Innovazione Sociale, così come per il supporto offerto in questi nove anni di crescita che ci hanno visti impegnati in sfide di sempre maggiore rilevanza e portata” dichiara Silvio Cuneo, Presidente di SocialFare. “E alla Fondazione CRC il benvenuto, certi che il loro ingresso nella compagine sociale rafforzi ulteriormente la proficua collaborazione che abbiamo già da tempo stabilito nell’accelerazione di conoscenza e di impresa.”

 

30 anni di Fondazione CRC: 4 opere in 4 luoghi della provincia di Cuneo

“A cielo aperto” è la nostra iniziativa dedicata agli amanti dell’arte contemporanea realizzata nel 2022 in occasione dei festeggiamenti per i nostri 30 anni con il supporto del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea! Con questo progetto abbiamo donato al territorio 4 opere d’arte di 4 artisti di fama internazionale che sono state collocate in luoghi simbolo della nostra provincia.

Quattro opere d’arte contemporanea a cielo aperto

tra le colline UNESCO, nel Castello di Grinzane Cavour (Alba), è stata installata l’opera “The presence of absence pavillion” di Olafur Eliasson. Scopri l’opera>; negli spazi dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo a Bra è stata installata l’opera “Of Grounds, Guts and Stones” di Otobong Nkanga. Scopri l’opera>; nella piazza del Rondò dei Talenti a Cuneo è stata installata l’opera “Il Terzo Paradiso dei Talenti” di Michelangelo Pistoletto Scopri l’opera>; al Museo Civico della Stampa di Mondovì è stata portata un’installazione sonora di Susan Philipsz. Scopri l’opera>

SCARICA LA GUIDA>

La Generazione delle Idee

“A cielo aperto 2022” è il terzo atto de “La Generazione delle idee. Talento, ambiente, inclusione”, il ricco calendario di eventi che abbiamo organizzato nel 2022 per festeggiare i nostri trent’anni. Il programma si è aperto a maggio con l’incontro tra Andrea Bocelli e gli studenti della provincia ed è proseguito con la recente seconda edizione di “Spazzamondo”. Il progetto “A cielo aperto 2022”, che vede coinvolti quattro artisti di fama internazionale, intende mettere a confronto differenti ambiti culturali e generazionali.

“La cultura è uno degli ambiti su cui la Fondazione è da sempre particolarmente attiva e uno dei filoni scelti per il programma La generazione delle idee, con cui festeggiamo nel 2022 i nostri 30 anni di vita, insieme alla comunità provinciale. Il progetto A cielo aperto, rinnovando la lunga e proficua collaborazione costruita negli anni con il Castello di Rivoli, è l’occasione per portare in 4 luoghi emblematici della provincia di Cuneo opere di grandissimi artisti internazionali – spiega Ezio Raviola, presidente di Fondazione CRC -. Quattro installazioni che impreziosiscono il nostro territorio e lasceranno una traccia indelebile per il futuro di tutti noi”.

“A cielo aperto 2022”, fortemente voluto dalla Fondazione CRC di Cuneo per celebrare i trent’anni di attività e il radicamento nel proprio territorio, intende stabilire un nuovo equilibrio tra comunità locali, storia, vita artistica internazionale e natura, con particolare attenzione ai temi dell’ecologia che, nella contemporaneità, si articolano in un’attenzione a rallentare il cambiamento climatico, a ricercare una produzione alimentare di qualità e sostenibile, nonché nella memoria culturale che costituisce l’identità dei luoghi. L’obiettivo dell’iniziativa è che la collettività possa fruire delle installazioni in una dimensione di rinnovata libertà e all’aria aperta, in antitesi con le limitazioni che hanno caratterizzato gli ultimi anni di attività culturali.

Start Cup Piemonte Valle d’Aosta 2022: al via la XVIII edizione della competizione dedicata alle migliori idee imprenditoriali

Sono aperte le candidature alla XVIII edizione della Start Cup Piemonte e Valle d’Aosta, la competizione promossa nell’ambito del PNI – Premio Nazionale per l’Innovazione, dedicata a tutti gli aspiranti imprenditori maggiorenni, compresi universitari e strutturati di atenei e centri di ricerca (studenti universitari, laureati, dottorandi o PhD di ricerca, assegnisti o borsisti di ricerca, professori strutturati) e neo imprenditori, interessati  alla nascita di una startup innovativa, indipendentemente dallo stadio di sviluppo, in una delle categorie di gara: Industrial, Life Science, ICT, Cleantech & Energy, Turismo e Industria Culturale e Creativa.

Anche quest’anno, come Fondazione sosteniamo questa importante iniziativa. La Start Cup si è aperta con la Fase I, il Concorso delle Idee, che premia le migliori idee imprenditoriali in servizi, attività di supporto e consulenza gratuiti erogate dagli Incubatori di impresa organizzatori dell’iniziativa, finalizzati alla stesura del business plan. Le candidature devono essere presentate entro il 20 Giugno 2022 attraverso il sito ufficiale del concorso.

La Fase II, ovvero la Business Plan Competition, offre l’accesso alla selezione finale e ai premi. Possono accedere anche coloro che non hanno partecipato con un’idea alla Fase I. Si partecipa presentando un business plan che descrive un progetto imprenditoriale dopo il 21 Giugno ed entro il 27 Luglio 2022 attraverso il sito ufficiale del concorso.

Grazie alla dotazione messa a disposizione dagli Enti Promotori e dai Sostenitori dell’edizione 2022, nonché al supporto della Regione Piemonte attraverso il Fondo sociale Europeo, quest’anno il montepremi complessivo supera i 60.000 euro e sarà erogato in denaro e servizi:

  • tre premi assoluti di 10.000, 7.500 e 5.000 euro,
  • premi speciali di 7.500 euro:
    • per chi insedia l’impresa ad Aosta oppure in provincia di Cuneo,
    • al miglior progetto basato su tecnologie spaziali,
    • al miglior progetto legato alla sostenibilità, di cui 4.000 euro in denaro e 3.500 euro sottoforma di servizi tecnici,
  • premi in servizi:
    • di consulenza in tema di tutela di marchi, modelli e brevetti per un valore complessivo di 7.000 euro per due migliori progetti con caratteristiche di proprietà intellettuale,
    • di valutazione del progetto attraverso una sessione di mentorship di indirizzo,
  • premi per l’iscrizione al PNI, Premio Nazionale per l’Innovazione 2022:
    • del valore di 1.000 euro/ciascuno ai primi 6 classificati al concorso con iscrizione diretta da parte degli Organizzatori di Start Cup.

Sono previste infine le menzioni speciali “Pari opportunità”, “Innovazione sociale”, “Covid 19” e “Open Innovation / Spin Off Industriali” e, novità dell’edizione 2022 “Climate Change”.

L’iniziativa è promossa dagli Atenei piemontesi ed è organizzata dai rispettivi Incubatori di Imprese: I3P Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, 2i3T Incubatore di Imprese dell’Università degli Studi di Torino, Enne3 Incubatore di impresa del Piemonte Orientale.

Per ulteriori informazioni e scaricare il bando:  www.startcup-piemonte-vda.it

Fondazioni e ONG insieme per il popolo ucraino

In linea con i valori di pace e di solidarietà, che da sempre ispirano l’attività delle Fondazioni di origine bancaria, il Consiglio di Acri ha deliberato all’unanimità di destinare un contributo straordinario di 2 milioni di euro, per il sostegno umanitario alla popolazione ucraina che sta lasciando il Paese a causa del conflitto.Le risorse, a valere sul Fondo Nazionale Iniziative Comuni – il fondo costituito dalle Fondazioni in seno ad Acri per rispondere alle emergenze –, andranno a sostenere l’attività di alcune Ong che si sono già mobilitate per l’assistenza ai profughi ucraini.

Con queste organizzazioni è già in essere una proficua collaborazione attraverso il “Progetto Migranti”, promosso dalla Commissione per la Cooperazione internazionale di Acri, che da 4 anni realizza interventi per l’assistenza dei migranti in arrivo nel nostro Paese

«Non avremmo mai pensato di vedere nuovamente la guerra nel cuore dell’Europa. Ribadendo il profondo sdegno per la brutale aggressione russa, e con l’auspicio che si riprenda prestissimo la strada del dialogo e del confronto civile, ora è urgente farsi carico dell’ingente quantità di uomini e di donne in fuga dall’Ucraina. Le Fondazioni di origine bancaria si mobilitano rapidamente per dare il loro contributo alle Ong in prima linea nell’accoglienza. Si tratta di un primo segnale, all’interno di quella che si sta configurando come una grandissima mobilitazione di solidarietà del nostro Paese e dell’intera Unione, ennesima testimonianza di un’Europa di pace e di convivenza» ha dichiarato Francesco Profumo – presidente Acri.

30 anni di Fondazione CRC

Quest’anno, la Fondazione CRC festeggia 30 anni di attività. Il 24 gennaio del 1992, dalla separazione con la banca (l’ex Cassa di Risparmio di Cuneo) nasceva la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo con l’obiettivo di realizzare attività di interesse collettivo.

In questi anni siamo cresciuti come struttura, ed è cresciuto sempre di più il nostro impegno per la provincia di Cuneo. In 30 anni abbiamo erogato 600 milioni di euro di contributi a sostegno di oltre 35 mila iniziative.

I nostri 30 anni insieme a voi:

UN SEGNO CHE RESTA NEL TEMPO
Per festeggiare questo traguardo importante, grazie alla collaborazione con Poste Italiane, abbiamo realizzato l’annullo filatelico sulle cartoline che raffigurano la scultura presente nel nostro cortile, un’opera dell’artista contemporanea Maimouna Guerresi: due mani nel gesto di apertura che rappresentano metaforicamente il ruolo di dialogo e vicinanza della Fondazione al territorio.

30 anni di storia in un video

UN CALENDARIO DI EVENTI PER LA COMUNITA’
In occasione dei 30 anni di vita, la Fondazione sta inoltre lavorando a un programma di eventi e iniziative intitolato “30 anni. La generazione delle idee” che, dal mese di maggio fino a fine 2022, vogliono celebrare questa ricorrenza insieme al territorio provinciale. Il target principale di queste iniziative saranno le giovani generazioni, che rappresentano il futuro della nostra comunità e hanno particolarmente subito le conseguenze dei due anni segnati dalla pandemia. 

10 MAGGIO | ORE 10, PALAZZETTO DELLO SPORT DI SAN ROCCO CASTAGNARETTA

Il primo evento in calendario, il 10 maggio dalle 10 alle 12.30 al Palazzetto dello Sport di San Rocco Castagnaretta, è dedicato al talento, alle scelte educative che i giovani devono affrontare per diventare protagonisti di domani e sarà aperto da un grande ospite internazionale Andrea Bocelli e da un giovane talento cuneese Matteo Romano.

L’evento è organizzato in collaborazione con la Andrea Bocelli Foundation (ABF), con la quale la Fondazione CRC è impegnata in un importante progetto sull’isola di Haiti per sostenere l’accesso a una istruzione equa e di qualità rivolta ai ragazzi che frequentano i plessi scolastici realizzati dalla Andrea Bocelli Foundation nei primi undici anni di attività.

ANDREA BOCELLI:

Andrea Bocelli, l’artista italiano più riconosciuto a livello internazionale, sinonimo di Made in Italy di qualità e testimone di una storia di successo, in dialogo con Paolo Giordano – giornalista e critico musicale, racconterà la storia di un ragazzo di origini contadine che ha creduto nel suo talento e dalla sua Toscana è arrivato ai più prestigiosi palcoscenici del mondo, dall’Asia agli Stati Uniti, dagli Emirati Arabi al Brasile. L’artista ha fondato la Andrea Bocelli Foundation, nella volontà di sostenere persone e comunità in tutto il mondo colpite da situazioni di povertà, analfabetismo e disagio causati da emarginazione sociale con la mission “empowering people and communities”.

La Andrea Bocelli Foundation (ABF) nasce nel 2011 dalla famiglia Bocelli dopo essere stata ispirata dall’affetto e dalla positività dei fan e dei partner in tutto il mondo, al fine di valorizzare il patrimonio di relazioni ed il legame di fiducia che Andrea Bocelli ha creato e crea in ogni zona del globo che visita ed in cui, fatalmente, è considerato punto di riferimento d’ordine musicale ma anche etico. Da allora ABF è cresciuta, divenendo un’organizzazione Non-Profit indipendente guidata da professionisti che si occupano dello sviluppo strategico delle idee. La mission della Fondazione è quella di offrire opportunità di empowerment a persone e comunità in situazioni di povertà, analfabetismo, malattia ed esclusione sociale promuovendo e sostenendo progetti nazionali e internazionali per il superamento di ogni barriera agevolando così la piena espressione del potenziale di ciascuno.

MATTEO ROMANO:

Il giovane cantautore cuneese emerso nell’ultima edizione del Festival di Sanremo, reduce dalla recente esibizione nel giorno di Pasquetta in piazza San Pietro a Roma davanti Papa Francesco e 60 mila giovani, racconterà la sua personale scoperta del talento.

LE ISCRIZIONI SONO CHIUSE

Continuate a seguirci per scoprire le prossime iniziative!

Trenta come noi:

Come noi, anche Acri (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio spa) ha compiuto 30 anni quest’anno! Per festeggiare questo traguardo ha realizzato l’iniziativa #30comenoi per raccontare storie di trentenni impegnati per generare il cambiamento. Noi abbiamo scelto di raccontare tre storie: 

  • Quella di Alessandro Milanesio e di 8pari, un progetto che abbiamo visto crescere all’interno di GrandUP e che vuole far fronte a un problema nazionale. Scopri la sua storia in questo video>

  •  Quella di Lucia Marino dell’associazione Estemporanea − Arte, Musica, Teatro che in questi anni ha portato in provincia di Cuneo artisti da tutto il mondo e fatto crescere giovani talenti. Scopri il racconto in questo video>

  • Quella di Roberto e Lisa che in Valle Stura hanno avviato un progetto per valorizzare la montagna, cambiando la narrazione del territorio con il coinvolgimento della comunità e creando una rete di scambio italiano delle aree interne. Scopri il racconto in questo video>

 

 

Nuova didattica: è aperta la call per la ricerca di valutatori

É aperta la call rivolta agli studenti per la ricerca di valutatori! Fino al 31 gennaio gli studenti della scuola secondaria di II grado e di agenzie di formazione professionale e gli insegnanti di tutti gli ordini e i gradi, possono inviare la propria candidatura per la misura “Valutazione tra pari ” all’interno del bando Nuova Didattica.

OBIETTIVI:
L’iniziativa vuole portare avanti l’esperienza avviata con i gruppi di valutazione tra pari dello scorso anno, stimolando il dialogo e promuovendo la partecipazione di studenti e insegnanti in un processo di aumento di competenze di progettazione e di valutazione dei progetti che arriveranno sulla linea Ambiente e natura del bando Nuova Didattica. I gruppi di Valutatori tra pari saranno un luogo di ascolto in cui i ragazzi e gli insegnanti si confrontano sulle priorità della scuola.

ATTIVITÀ:
I gruppi di valutazione saranno formati da circa 20 studenti e 20 insegnanti, a cui verrà assegnato il compito di valutare i progetti presentati dalle scuole con il bando Nuova Didattica.

Le attività si svolgeranno tra marzo e maggio, saranno online e organizzate in:

  • 2 incontri di formazione sulla progettazione e valutazione di circa 1 ora
  • un lavoro individuale di valutazione tecnica su un numero di progetti variabile da 8/10 a per i ragazzi e 14/16 per gli insegnanti;
  • 1 incontro finale di restituzione della valutazione e raccolta dei commenti generali (al di là dei punteggi numerici e dei commenti sui singoli criteri);

CANDIDATURE:
• Sei uno studente? Invia la tua candidatura compilando il form online a questo link https://forms.gle/gck4ExXiHUD97rDbA  entro il 31 gennaio. I ragazzi saranno selezionati in base a una ripartizione tra tipologia di scuola e territoriale e verranno considerate la media dei voti e la frequenza a scuola riportata nell’ultima pagella.

Per i ragazzi selezionati, tramite apposita procedura, sarà erogato un buono acquisto del valore di 150 euro come premio per la partecipazione alle attività di valutazione. Sarà inoltre riconosciuto un contributo per ciascuna scuola che candiderà gli insegnanti per il gruppo di valutazione e che sarà calcolato in base al numero dei docenti effettivamente coinvolti e dei progetti valutati, fino a un massimo di 600 euro per insegnante partecipante.

#noexcuses! Lavoro e disabilità: si può fare

Lunedì 13 dicembre alle ore 18.00 al Pala Alba Capitale in piazza San Paolo si terrà l’evento “#noexcuses! Lavoro e disabilità: si può fare”, organizzato da Confindustria Cuneo, e realizzato con il nostro contributo.

L’iniziativa presenterà un nuovo strumento di inclusione lavorativa delle persone con disabilità, creato in collaborazione con i Consorzi Socio Assistenziali della provincia di Cuneo e vedrà la partecipazione di un ospite d’eccezione: Massimiliano Sechi, Life Mentor, Campione mondiale negli e-sport, speaker internazionale, CEO No Excuses. Nato con una grave malformazione che ha impedito il completo sviluppo dei suoi arti, Massimiliano ha dovuto sin da piccolo combattere il pietismo e il pregiudizio delle persone. Nonostante le tante difficoltà, la sua tenacia e la sua determinazione lo hanno portato a diventare fisicamente indipendente e poi ad ottenere più volte il titolo di Campione del Mondo negli eSports, a diventare uno Speaker Internazionale ed essere ingaggiato, come Life Mentor, da molte realtà di successo.

FONDAZIONE CRC E L’IMPEGNO SUL TEMA DELL’INCLUSIONE

L’evento cade a pochi giorni dalla Giornata Mondiale della Disabilità, celebrata lo scorso 3 settembre, e dall’evento conclusivo del progetto “Orizzonte Vela”, con cui come Fondazione abbiamo lavorato dal 2015 sul territorio della provincia di Cuneo per creare percorsi finalizzati a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

Il tema del lavoro, in particolare grazie all’incrocio virtuoso con la strategia regionale WeCare, è emerso come una delle leve principali su cui agire per creare occasioni reali di inclusione e promozione dei diritti di tutti, come sancito dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

Il progetto Orizzonte Vela ha lavorato su questo tema in collaborazione con i servizi pubblici e con il CSV nel ruolo collettore. Dall’esperienza sul campo è emerso il bisogno di ampliare le possibilità coinvolgendo in prima persona gli imprenditori che, esercitando un’azione di responsabilità sociale dell’impresa, possono offrire alle persone con disabilità occasioni per fruire di un loro diritto.

Come Fondazione abbiamo scelto di promuovere, all’interno del nuovo progetto Autonomia e disabilità, un filone dedicato al tema del lavoro insieme a Confindustria, che farà da capofila a questa azione: la volontà comune è quella di dare forma al protocollo sottoscritto tra Enti Gestori e Confindustria stessa per diffondere il modello del disability management come facilitatore e anello di congiunzione tra persone, imprese e servizi.

PROGRAMMA:

Saluti istituzionali

Mauro Gola, Presidente Confindustria Cuneo                                                                                

Ezio Raviola, Vicepresidente Fondazione CRC 

Introducono

Alessandra Dogliani, Disability Manager Confindustria Cuneo

Gianpiero Piola, Presidente Consorzio Monviso Solidale

Marco Bertoluzzo, Direttore Consorzio Socio Assistenziale Alba-Langhe-Roero per i Consorzi socio-assistenziali della provincia di Cuneo

Modera: Stefania Bergia, Area Lavoro e Welfare Confindustria Cuneo 

Trasformiamo l’obbligo in opportunità

Massimiliano Sechi, Life Mentor, Campione mondiale negli e-sport, speaker internazionale, CEO No Excuses 

Iscrizioni:
https://bookeo.com/alba2021?devent=222PHLL3C17D7187F2D5_2021-12-13_LhhXdfUGh3mO

Marta Bassino testimonial del cuneese

Lunedì 22 novembre 2021, presso il Salone d’Onore della Camera di Commercio di Cuneo, è stato ufficializzato un nuovo rapporto di collaborazione tra il territorio Cuneese e l’atleta della Federazione Italiana di Sci Alpino Marta Bassino.

La Fondazione CRC è tra i partner del progetto insieme alla Camera di Commercio di Cuneo, l’Associazione per il Turismo WOW che si aggiungono ad ATL del CuneeseCuneo Neve ed Ente Gestione Aree Protette delle Alpi Marittime già uniti dal 2020 con un progetto di sponsorizzazione dell’atleta volto alla promozione delle Alpi di Cuneo. Il nuovo protocollo d’intesa mira in particolar modo al sostegno delle terre colpite dalla tempesta Alex nell’ottobre 2020, nell’ottica di un tangibile rilancio economico e turistico. 

GUARDA IL VIDEO>

A dare ufficialmente il via alla collaborazione, il Presidente della Camera di Commercio di Cuneo, Mauro Gola: “L’essere riusciti a mettere insieme così tanti soggetti e istituzioni per condividere un progetto di questa importanza è un grande risultato. Il lavoro di squadra divide i compiti e moltiplica il successo e sono sicuro che insieme ai nostri partner sapremo utilizzare in maniera ottimale la splendida immagine di Marta Bassino per valorizzare nel miglior modo possibile i territori feriti dalla pandemia e dall’alluvione dell’ottobre 2020”.  

“Il volto di Marta Bassino, giovane campionessa cuneese impegnata nella rosa della Nazionale Italiana di sci alpino ci sta aiutando, da un anno a questa parte, a far conoscere e riconoscere la nostra amata terra in Italia e all’estero – ha dichiarato il Presidente dell’ATL del Cuneese, Mauro Bernardi – In un momento così particolare, unire le forze per la ripresa turistica ed economica del territorio è senz’altro un messaggio positivo che vogliamo trasmettere. Questo progetto abbina l’immagine vivace della campionessa azzurra alle mille opportunità di praticare attività outdoor nelle nostre vallate. L’ATL ha creduto sin da subito nelle potenzialità di Marta e siamo orgogliosi che, attraverso questa operazione, si rafforzi il suo ruolo di ambasciatrice della sua terra natia.” 

“Il turismo outdoor rappresenta un asse di sviluppo fondamentale per il futuro della nostra provincia, che può vantare un’offerta davvero unica in tutte le stagioni. La possibilità di legare la promozione di questo territorio, che porta ancora i segni degli eventi alluvionali dell’autunno 2020, all’immagine di Marta Bassino, campionessa cuneese ormai nota in tutto il mondo e particolarmente legata alla sua terra, rappresenta un’occasione unica che la Fondazione CRC è particolarmente felice di poter cogliere. Un grazie sentito va a Marta e ai tanti enti che condividono con noi questa avventura, consentendo di costruire insieme un progetto di promozione turistica che porterà frutti davvero importanti” ha commentato Ezio Raviola, Vice Presidente della Fondazione CRC.

Secondo Beppe Artuffo, Presidente dell’Associazione per il Turismo Outdoor “WOW”: “Il Cuneese ha una forte vocazione alle vacanze attive a alla pratica degli sport in palestre naturali di ineguagliabile bellezza: poter abbinare ai nostri paesaggi anche l’immagine di un’atleta vincente non può che essere positivo e promettente.”  

“È con un’emozione speciale che oggi rinnoviamo il progetto di collaborazione con l’atleta cuneese. – ha asserito il Presidente di Cuneo Neve, Roberto Gosso – Dopo una splendida annata, Marta è diventata la prima sciatrice italiana a salire sul podio di Coppa in cinque discipline differenti e siede tra le grandi campionesse internazionali. Questo per noi è motivo di orgoglio, perché come ha ricordato lei stessa, è sulle piste delle Stazioni di Cuneo Neve che ha iniziato a sciare ed è qui che torna ogni anno ad allenarsi. Consapevoli che i podi conquistati non siano un punto d’arrivo, ma un trampolino verso nuovi e ambiziosi traguardi, la accompagneremo e saremo al suo fianco nelle prossime stagioni”.

“Sono felice perché questo progetto nato lo scorso anno con l’ATL del Cuneese e Cuneo Neve non solo prosegue, ma si allarga con il coinvolgimento di altri partner importanti quali la Camera di Commercio di Cuneo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e l’Associazione per il Turismo WOW – ha affermato il Presidente dell’Ente Aree Protette Alpi Marittime, Piermario Giordano – Marta Bassino è un talento naturale affezionata alle nostre montagne, che frequenta dalla tenera età con la famiglia. Insieme, e nel nome di Marta Bassino, possiamo continuare a far crescere e valorizzare il nostro bel territorio.”

“Questo progetto è senza dubbio molto importante per me e sono fiera di farne parte. – dichiara l’atleta del Centro Sportivo Esercito Marta Bassino – Il legame che ho con la mia terra è da sempre molto forte e sono orgogliosa di continuare ad essere la testimonial del territorio cuneese. La mia volontà è quella di contribuire in maniera concreta alla valorizzazione del territorio, delle stazioni sciistiche e dei parchi che ne fanno parte. Dopo questo momento difficile, mi impegnerò per farci tornare “Grandi” insieme.”

La Fondazione CRC porta in mostra le opere della propria collezione

Fino al 6 marzo, presso il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo (via Santa Maria, 10), è aperta la mostra “Pittura in persona. La nuova Collezione della Fondazione CRC”, che presenta opere appositamente realizzate per gli spazi della sede espositiva e una selezione di dipinti recenti realizzati da oltre 30 artisti emergenti, tutti acquisiti dalla Fondazione CRC negli ultimi anni attraverso il progetto ColtivArte.

L’evento espositivo è a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria, rispettivamente Direttore e Capo curatore delle Collezioni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Da martedì 2 novembre alcuni artisti saranno presenti in San Francesco per realizzare ulteriori interventi “site-specific”.

ORARI

L’esposizione, a ingresso gratuito, sarà accompagnata da un catalogo e resterà aperta al pubblico fino a domenica 6 marzo 2022, dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 18.30, la domenica dalle 10.30 alle 18.30. Per maggiori informazioni telefonare allo 0171/452711 o scrivere a info@fondazionecrc.it.

VISITE GUIDATE

Nel weekend visite guidate per scoprire la mostra “Pittura in persona. La nuova Collezione della Fondazione CRC” a Cuneo presso il Complesso Monumentale di San Francesco. L’iniziativa rientra all’interno del programma di eventi collaterali, promosso dalla Fondazione CRC e curati da Feliz, con l’obiettivo di facilitare la fruizione delle opere in mostra e, più in generale, di promuovere e incoraggiare l’avvicinamento all’arte da parte di un pubblico ampio e diversificato.

I posti a disposizione per le visite guidate sono limitati (20 posti) e la prenotazione è consigliata.

Scopri il calendario e iscriviti alla visita>

La mostra è realizzata in partnership con Intesa Sanpaolo e con il sostegno di Acda Spa, Agenzia Generali di Cuneo, Giuggia Costruzioni Srl e Merlo Spa.

LA MOSTRA

Le opere in mostra sono state scelte tra le acquisizioni effettuate dalla Fondazione CRC negli ultimi anni su proposta di una commissione di esperti presieduta dal Direttore del Castello di Rivoli, Carolyn Christov-Bakargiev, e composta da Guido Curto, Direttore Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, e Chus Martínez, Direttore dell’Art Institute presso la FHNW Academy of Art and Design di Basilea. La selezione in mostra è un ideale percorso rappresentativo delle nuove tendenze globali dell’arte contemporanea internazionale, con una particolare attenzione all’utilizzo della pittura come linguaggio espressivo con l’obiettivo di sottolinearne la vitalità e la forza propositiva anche rispetto alle complesse sfide imposte dal mondo contemporaneo. Corpo fisico, ingombro spaziale, materialità tattile e persino profumo specifico della tecnica pittorica sono gli elementi materici che le curatrici hanno scelto di mettere in evidenza anche per rispondere alla pervasività della mediazione digitale e della smaterializzazione che ha connotato molteplici aspetti della vita quotidiana nei mesi della pandemia. 

“Attraverso la nostra collezione, dal 1992 a oggi abbiamo unito forme espressive e artistiche differenti e negli ultimi anni, grazie al progetto ColtivArte, ci siamo concentrati in particolare su artisti emergenti, che stanno percorrendo nuove strade nel mondo dell’arte. “Pittura in persona”, all’interno di un originale percorso studiato per i magnifici spazi del Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo, offre a tutti gli appassionati la possibilità di avvicinarsi a queste opere di giovani talenti e scoprire alcuni interventi artistici site-specific inediti, ideati per l’occasione. Un ulteriore tassello del percorso intrapreso da anni per consolidare il ruolo di Cuneo come centro di produzione artistica di alto livello, in grado di attirare turisti interessati ad un’offerta culturale all’avanguardia e di grande valore” commenta Ezio Raviola, Vice Presidente della Fondazione CRC.

Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea afferma “Nella nostra epoca, viceversa, la rivoluzione tecnologica e digitale ha nuovamente causato un cambiamento di senso e di ruolo della pittura. Per gli artisti contemporanei, dipingere e non lavorare a opere digitali è una scelta di intenzionale obsolescenza – un dipinto è un’opera unica, non moltiplicabile come le immagini diffuse sui social media e non può essere vissuto nella sua pienezza attraverso il digitale. Questa scelta non è così lontana dal pensiero di Friedrich Nietzsche che alla fine dell’Ottocento scrisse le Considerazioni inattuali (1873-1876), che verteva sull’attualità dell’inattualità. Dall’altro lato, il pittore entra oggi in un corpo a corpo con il quadro e con l’immagine che crea diventando un performer della fisicità e dell’“essere incorporati”.

Gli artisti che espongono in mostra sono stati scelti per valorizzare la creatività del territorio, locale e italiano, pur in presenza di alcuni autori provenienti da altre nazioni. La mostra propone inoltre nuove commissioni ideate per gli spazi della Chiesa di San Francesco da alcuni giovani artisti i quali sono stati invitati a dipingere su pareti autoportanti temporanee realizzate per l’occasione. Le nuove commissioni sono state realizzate da Guglielmo Castelli (Torino, 1987), Alex Cecchetti (Terni, 1977), Claudia Comte (Grancy, 1983), Francis Offman (Butare, Ruanda, 1987), Giuliana Rosso (Torino, 1992), Elisa Sighicelli (Torino, 1968) e Alice Visentin (Ciriè, Torino, 1993).

Sono esposti in mostra anche lavori di Nora Berman (Los Angeles, 1990), Valerio Berruti ( Alba, 1977), Rossella Biscotti (Molfetta, Bari, 1978), Anna Boghiguian (Il Cairo, 1946), Sol Calero (Caracas, 1982), Ludovica Carbotta (Torino, 1982), Manuele Cerutti (Torino, 1976), Barbara De Vivi (Venezia, 1992), Patrizio Di Massimo (Jesi, 1983), Camille Henrot(Parigi, 1978), Anne Imhof (Gießen, 1978), Andrea Massaioli (Torino, 1960), Elena Mazzi (Reggio Emilia, 1984), Daniele Milvio (Genova, 1988), Ad Minoliti (Buenos Aires, 1980), Seth Price (Gerusalemme, 1973), Mathilde Rosier (Parigi, 1973), Giangiacomo Rossetti (Milano, 1989), Lin May Saeed (Würzburg, 1973), Erik Saglia (Torino, 1989), Ania Soliman(Varsavia, 1970), Victoria Stoian (Chișinău, 1987) Sarah Sze (Boston, 1969), Paolo Turco (Cuneo, 1981) e Xa Zadie (Vancouver, 1983).

Nel corso del periodo di apertura dell’esposizione verrà sviluppato un ricco calendario di eventi collaterali, in particolare visite condotte da guide turistiche ed esperti di arte contemporanea, che creeranno specifici percorsi tematici di visita, contribuendo a rendere più chiare le ispirazioni degli autori anche a chi non ha conoscenza specifica dell’arte contemporanea. Nelle prossime settimane sarà inoltre avviato un programma di visite guidate e attività didattiche. 

IL PROGETTO COLTIVARTE

Il progetto ColtivArte della Fondazione CRC è nato nel 2017 dalla volontà di scoprire patrimoni “nascosti” e valorizzare il talento di artisti emergenti con l’acquisizione di opere d’arte e la creazione di occasioni di fruizione dell’arte per la comunità attraverso esposizioni ed eventi. Tramite il supporto di una commissione scientifica di alto profilo, presieduta dal Direttore del Castello di Rivoli, Carolyn Christov-Bakargiev, e composta da Guido Curto e Chus Martínez, sono stati individuati artisti contemporanei sui quali investire. In questo modo l’ente ha quindi rilanciato il suo ruolo di promotore delle arti, arricchendo la propria collezione che conta oltre 700 opere e offrendo la possibilità al pubblico di ammirarla già prima della mostra “Pittura in persona. La nuova Collezione della Fondazione CRC”. Alcune di queste opere sono infatti in comodato d’uso ai musei del territorio, mentre quelle esposte in sede sono state al centro delle visite previste durante la manifestazione annuale “Invito a palazzo”. In queste occasioni, il pubblico ha potuto ammirare il palazzo storico in cui sono situati gli uffici di Fondazione CRC, uno dei maggiori esempi dell’architettura nobiliare del Settecento cuneese, così come le oltre 100 opere esposte.

La Fondazione CRC vi invita a Palazzo!

Sabato 2 ottobre la Fondazione apre le porte della sua sede, lo storico Palazzo Vitale – a Cuneo in via Roma 17 – e offre al pubblico la possibilità di visitarne gli spazi e scoprire alcune opere della propria collezione.

L’appuntamento è organizzato in occasione della ventesima edizione di “Invito a Palazzo”, manifestazione annuale promossa dall’ABI (Associazione bancaria Italiana) con la collaborazione dell’ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa) che prevede l’apertura con visite guidate e gratuite delle sedi storiche degli enti coinvolti in tutta Italia.

ORARI

Le visite a Palazzo Vitale sono organizzate su tre turni, con partenza alle ore 10,30, alle 14,30 e alle 16,30 dall’ingresso di Via Roma 17 e si svolgono nel rispetto delle misure anti Covid pertanto per partecipare sarà necessario essere in possesso del green pass; la prenotazione è obbligatoriaper ogni turno sono previsti 10 partecipanti

ISCRIVITI ALL’EVENTO

Con “Invito a Palazzo”, ogni primo sabato di ottobre i palazzi delle Fondazioni di origine bancaria e delle Banche di tutta Italia si aprono al pubblico e si trasformano da luoghi di lavoro in spazi museali da visitare e apprezzare per le loro caratteristiche architettoniche e per le opere d’arte che vi sono custodite. Il percorso guidato all’interno del Palazzo permetterà di scoprire le opere, appartenenti alla collezione della Fondazione CRC, di artisti del calibro di Valerio Berruti, Ego Bianchi, Pinot Gallizio,  Sebastiano Taricco, Agostino Bosia, Francesco Messina, Cesare Maggi, Claudio Berlia, Alessandro Lupo, Marco Lattese Sergio Unia. Tra le opere esposte visitabili vi sono anche le acquisizioni più recenti, lavori di artisti contemporanei tra cui Elisa Sighicelli, Ludovica Carbotta, Sol Calero, Adriana Minoliti, Lin May Saeed,Alice Visentin, Anna Boghiguian, Patrizio Di Massimo ed Elena Mazzi.

Palazzo Vitale, sede di Fondazione CRC, è uno dei maggiori esempi dell’architettura nobiliare del Settecento cuneese ed è frutto della fusione nel corso dei decenni di più unità edilizie di impianto medievale. Il primo passo verso l’accorpamento fu intrapreso alla fine del Seicento e si concluse nel 1710, quando la famiglia Vitale arrivò all’allestimento di una sontuosa dimora imperniata sul cortile centrale e sullo scalone d’onore tuttora percorribile e accesso agli uffici della Fondazione CRC.

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Ad Alba la prima retrospettiva su Piero Simondo, protagonista delle avanguardie artistiche del Novecento

Venerdì 24 settembre 2021 alle ore 15, presso la Chiesa di San Domenico ad Alba (Via Teobaldo Calissano), aprirà al pubblico la mostra “Piero Simondo. Laboratorio situazione esperimento”.

L’appuntamento, il secondo della stagione espositiva 2021 della Fondazione CRC, è realizzato in collaborazione con l’Archivio Simondo ed è il primo approfondimento monografico e retrospettivo sull’opera di Piero Simondo, tra i fondatori dell’Internazionale Situazionista e particolarmente legato alla città di Alba dove iniziò la sua carriera artistica, scomparso a novembre 2020. Curata da Luca Bochicchio, direttore scientifico del MuDA Casa Museo Jorn di Albissola Marina, la mostra offre uno sguardo sull’ampia produzione del poliedrico artista: sono esposti dipinti, sculture e video realizzati dai primi anni Cinquanta alla fine degli anni Novanta del Novecento.

ORARI

L’esposizione sarà visitabile gratuitamente – nel rispetto delle misure anti Covid – fino al 12 dicembre 2021, tutti i giorni dalle ore 15 alle 18, il sabato, la domenica e i festivi anche dalle 10 alle 12. A integrazione della mostra sarà pubblicato un volume in italiano e inglese con la duplice funzione di documentare l’esposizione e proporre una riflessione sulla figura dell’artista, grazie a contributi di autorevoli studiosi di critica e storia dell’arte, filosofia e visual studies, che approfondiranno aspetti inediti delle ricerche di Simondo. Per maggiori informazioni telefonare allo 0171/452711 o scrivere a info@fondazionecrc.it.

La navata centrale del San Domenico sarà allestita con un percorso nel quale verranno presentate le produzioni artistiche più celebri di Simondo, dai monotipi realizzati negli anni Cinquanta ad Alba, lavorando negli spazi forniti da Pinot Gallizio, ai dipinti di grande formato degli anni tra i Sessanta e i Novanta, in cui l’artista sperimentò diverse tecniche di generazione spontanea dell’immagine (tra cui ipo-pitture, nitroraschiati, decalcomanie, collage). In mostra anche pannelli decorativi in legno, topologie (quadri tridimensionali) e sculture in legno, in ceramica e polimateriche. Nelle due cappelle laterali all’abside saranno proiettati video inediti di Simondo e sarà allestita una sezione di documenti. La mostra è collegata al vicino Spazio Gallizio, allestito all’interno del Centro Studi Beppe Fenoglio, grazie ad alcune opere decorative (ceramica e legno) lì esposte e realizzate da Simondo durante la sua permanenza a casa di Pinot Gallizio nei primi anni Cinquanta.

Attraverso la mostra sarà possibile conoscere meglio l’originale ricerca artistica di Simondo, figura che ebbe un’importanza notevole per lo sviluppo delle relazioni artistiche, intellettuali e culturali internazionali nella città di Torino e nel territorio cuneese e savonese. Interessato ai processi di creazione delle immagini e alla situazione-laboratorio, Simondo ha sempre sperimentato tecniche e linguaggi espressivi anti-convenzionali evitando di inserirsi chiaramente in correnti, stili o tendenze e creando opere con tecniche e materiali disparati, elaborando metodologie e teorie anche in forma scritta e producendo numerosi articoli, libri e saggi su temi quali lo strutturalismo, il labirinto, il pensiero logico, la psicologia della conoscenza, l’arte elettronica. Analizzando le opere, gli scritti filosofici e i progetti creati lungo il corso della sua vita, è possibile seguire gli sviluppi del pensiero critico di un uomo che ha sempre cercato e trovato nel laboratorio e nella ricerca sperimentale le chiavi metodologiche e processuali di un’attività artistica in costante movimento, praticata in chiave sociale e didattica, oltre che estetica.

simondo

La mostra di Alba è la prima tappa di una retrospettiva antologica sull’artista che si articolerà tra il Piemonte e la Liguria, regione in cui Simondo nacque nel 1928, e che vedrà nel 2021 eventi espositivi all’Accademia Albertina di Torino e al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, con uno spin-off al Labbò di San Maurizio Canavese; e nel 2022 al MuDA Casa Museo Jorn di Albissola Marina (SV), allo Spazio Simondo a Cosio di Arroscia (IM).

“Grazie alla collaborazione con l’Archivio Simondo, la Fondazione CRC propone, nel periodo della Fiera del Tartufo, un’iniziativa culturale di altissimo livello e profondamente radicata nel territorio albese. Dopo aver celebrato due anni fa, con il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, il Congresso Mondiale degli artisti liberi, che qui si tenne nel 1956, oggi offriamo l’occasione di conoscere l’opera di Piero Simondo grazie alla prima personale a lui dedicata, a meno di un anno dalla morte dell’artista. La tappa iniziale di un percorso inedito che toccherà il Piemonte e la Liguria, territori protagonisti delle principali vicende umane e artistiche di Simondo” commenta Francesco Cappello, vice presidente della Fondazione CRC. 

“In occasione di questo evento ad Alba, nella stessa Chiesa di San Domenico che ha visto le opere di mio padre, Piero Simondo, esposte nel 2008 per gentile richiesta dell’Ente Fiera del Tartufo, ringrazio, a nome dell’Associazione Archivio Simondo, la Fondazione CRC per aver considerato l’opera del babbo degna di un ulteriore approfondimento e di una visibilità che ne esalta la memoria. Insieme alla Direttrice del Castello di Rivoli, Carolyn Christov-Bakargiev, due anni or sono fu rivissuto, in chiave evolutiva, il Congresso degli Artisti Liberi del 1956, voluto e promosso dalla Fondazione CRC. L’idea di proseguire lo studio attraverso una mostra antologica diffusa è stata poi incoraggiata da Paola Gribaudo, Presidente dell’Accademia Albertina, alla quale mi sento quindi di rivolgere un ringraziamento speciale. Con la mostra che inaugurerà a breve, l’Archivio Simondo vede così realizzarsi il sogno di presentare la complessa varietà dell’opera più che sessantennale di mio padre” conclude Amelia Simondo Rolla, Presidente dell’Associazione Culturale Archivio Simondo. 

simondo alba

“PIERO SIMONDO. LABORATORIO SITUAZIONE ESPERIMENTO” 

L’artista

Piero Simondo (Cosio d’Arroscia, Imperia, 25 agosto 1928 – Torino, 6 novembre 2020) è stato un importante artista e intellettuale italiano, esponente dei movimenti internazionali d’avanguardia del secondo dopoguerra.

Nel settembre del 1955 fonda ad Alba, con Asger Jorn e Pinot Gallizio, il Laboratorio Sperimentale del Mouvement International pour un Bauhaus Imaginiste (M.I.B.I.).

Sempre ad Alba, nel 1956, insieme alla sua compagna e futura moglie Elena Verrone, ad Asger Jorne e Pinot Gallizio, organizzò il Congresso Mondiale degli Artisti Liberi e diede vita alla rivista d’avanguardia Eristica. Nel luglio del 1957, in occasione di una vacanza nella sua casa di Cosio d’Arroscia, insieme a Michèle Bernstein, Guy Debord, Pinot Gallizio, Asger Jorn, Walter Olmo, Ralph Rumney e Elena Verrone fonda l’Internazionale Situazionista, da cui fuoriesce nel gennaio successivo con la moglie Elena Verrone e Walter Olmo, in polemica con Debord.

Nel 1962 fonda a Torino il CIRA (Centro cooperativo per un Istituto internazionale di Ricerche Artistiche) con il proposito di recuperare l’esperienza del Laboratorio di Alba.

Dal 1968 Simondo prosegue individualmente la propria ricerca artistica, dedicandosi alla produzione di opere bidimensionali e tridimensionali, fedele a una propria coerenza metodologica nella sperimentazione delle molteplici possibilità di configurazione dell’immagine. Tale ricerca si riflette in una intensa attività teorica, che spazia dal pensiero logico greco alla teoria dei colori, dalle pratiche di situazione alla computer art.

A partire dal 1972 e fino al 1996 ha lavorato all’Università di Torino, dove ha diretto i laboratori di attività sperimentali presso l’Istituto di Pedagogia presieduto da Francesco De Bartolomeis e ha tenuto la cattedra di Metodologia e Didattica degli Audiovisivi. Il 6 novembre 2020 Piero Simondo si spegne nella sua casa di Torino.

Il nome di Simondo è stato per lungo tempo collegato esclusivamente a questi gruppi e movimenti, e di conseguenza la critica e la storiografia artistiche ne hanno letto l’opera alla luce, anzi all’ombra, dei più rinomati compagni di ricerche situazioniste.

In realtà, dai primi anni Cinquanta ai primi Duemila, Simondo ha costantemente dipinto e lavorato in modo originale e autonomo, portando avanti le idee del Laboratorio Sperimentale oltre i confini e i limiti imposti dall’evoluzione di gruppi e movimenti che egli stesso aveva contribuito a creare anche nella Torino degli anni Sessanta e Settanta. Inoltre, anche focalizzandosi all’interno del perimetro situazionista, diversi aspetti necessitano di essere ulteriormente approfonditi: dal contributo teorico di Simondo e Verrone, fino ai rapporti di questi ultimi con gli esponenti delle neoavanguardie europee. 

Il curatore 

Luca Bochicchio è direttore scientifico del MuDA Museo Diffuso di Albissola Marina, che comprende Casa Museo Asger Jorn, e assegnista di ricerca all’Università di Verona. Dal 2010 al 2018 ha svolto ricerche in Italia e all’estero in collaborazione con l’AdAC Archivio d’Arte Contemporanea dell’Università di Genova, dove ha conseguito il Dottorato di ricerca in Arti Spettacolo e Tecnologie Multimediali e ha tenuto corsi di Arte contemporanea e Comunicazione dei Beni Culturali.

È autore di numerosi saggi in riviste e cataloghi. Nel 2016 ha pubblicato per Mimesis il volume Scultura e memoria: Leoncillo, i Caduti e i Sopravvissuti, e nel 2013 per Silvana il volume Il Lungomare degli Artisti di Albissola Marina (1963-2013). La nascita dell’arte pubblica in Italia.

Nel 2020 ha ottenuto lo U.S. Travel Grant della Terra Foundation for American Art. È stato inoltre visiting researcher all’Henry Moore Institute (Leeds), Beinecke Rare Book and Manuscript Library (Yale University), Institut National de l’Histoire de l’Art (Parigi). Come consulente scientifico o guest curator ha collaborato con MAMCO (Ginevra), Cobra Museum (Amsterdam), Hauser&Wirth (New York), Fondazione Piero Manzoni (Milano), Archivio Baj (Vergiate), MiC (Faenza), Fondazione Pino Pascali (Polignano). Nel 2018 è stato principal investigator nel progetto Iperion “Baj Nucleare”, con il CNR-ISTM di Perugia. 

Il Comitato scientifico

Il comitato scientifico della mostra “Piero Simondo. Laboratorio situazione esperimento” è composto da Luca Avanzini, curatore del Centre Culturel Jean-Cocteau di Les Lilas di Parigi, Paul Bernard, conservatore e curatore del MAMCO Musée d’Art Moderne et Contemporain di Ginevra, Carolyn Christov-Bakargiev, direttrice del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Paola Gribaudo, presidente dell’Accademia Albertina di Torino, da Flaminio Gualdoni, critico, curatore e docente dell’Accademia di Brera di Milano, Karen Kurczynski, professore associato di Storia dell’Arte e dell’Architettura all’University of Massachusetts, Lisa Parola, curatrice e storica dell’arte, Sandro Ricaldone, critico d’arte e curatore, Marco Senaldi, filosofo e docente dell’Accademia di Brera di Milano, Amelia Simondo, presidente dell’Associazione Culturale Archivio Simondo e dal curatore Luca Bochicchio.

L’Archivio Simondo 

Nel gennaio 2016 Amelia Simondo, insieme a un team di studiosi, ha dato vita all’associazione culturale Archivio Piero Simondo. Grazie al lavoro svolto in particolare tra 2016 e 2018 dal Dott. Luca Avanzini, oggi il fondo di documenti e opere è archiviato a uno stadio pre-inventariale, permettendo così di avviare studi sistematici sul lavoro artistico e intellettuale di Simondo.

Negli ultimi anni si sono potuti cogliere chiari segnali di una rinnovata attenzione nei confronti di Simondo e delle sue ricerche. Il 21 e 22 settembre 2019, ad Alba, la Fondazione CRC e il Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli hanno organizzato una conferenza internazionale per celebrare e ripensare il Congresso Mondiale degli Artisti Liberi del 1956. L’Archivio Simondo è stato fra i partner dell’iniziativa, che ha visto la partecipazione di numerosi critici e storici dell’arte, tra i quali Hans Urlich Obrist e Tom McDonough.

Nel 2016 il famoso dipinto collettivo Senza titolo, realizzato nel 1956 da Simondo in collaborazione con Constant, Pinot Gallizio, Jorn, Kotik e Wolman, è stato esposto al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid ed è stato poi acquistato dalla Fondazione CRC. Più recentemente, la Fondazione CRC ha acquisito l’opera Figurine, del 1955. Altre opere di Piero Simondo sono conservate alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, al Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli, all’Archivio Pinot Gallizio, all’EAM Collection di Berlino, al Centro Studi Beppe Fenoglio di Alba, alla Biblioteca Civica “A. Arduino” di Moncalieri, al Comune di Alba, alla Fondazione Peano di Cuneo, al Comune di Cosio di Arroscia. Proprio a Cosio, nel luglio 2017 è stato creato lo Spazio Piero Simondo: un centro espositivo e informativo che accoglie e rende fruibile una selezione di opere realizzate dall’artista anche in collaborazione con i suoi compagni dell’avanguardia europea.

 

 

A Bra arriva la mostra “L’uomo svelato. Studi e restauro di una mummia egizia di 4500 anni”

Giovedì 9 settembre 2021 alle ore 9, presso Palazzo Mathis a Bra (Piazza Caduti per la Libertà, 20), aprirà al pubblico la mostra “L’uomo svelato. Studi e restauro di una mummia egizia di 4500 anni”. L’evento, che inaugura la stagione espositiva 2021 della Fondazione CRC, è curato dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” (CCR) con la collaborazione dell’Università degli Studi di Torino, il suo Sistema Museale di Ateneo e il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino e il Centro Medico J Medical.

La mostra, realizzata con il supporto della Città di Bra, ha il sostegno di Generali Cuneo, Merlo Spa e Giuggia Costruzioni e il patrocinio della Provincia di Cuneo e della Regione Piemonte.

ORARI

“L’uomo svelato” sarà visitabile gratuitamente – nel rispetto delle misure anti Covid – fino al 12 dicembre 2021, dal giovedì al lunedì dalle ore 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 18. Per maggiori informazioni telefonare allo 0171/452711 o scrivere a info@fondazionecrc.it.

Restauro Mummia Foto Silvano Pupella scaled

IL PERCORSO ESPOSITIVO

La mostra è una nuova tappa della collaborazione tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e la Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” (CCR), che quest’anno presenta al pubblico lo straordinario progetto di conoscenza e recupero conservativo di una mummia egizia risalente all’Antico Regno (IV Dinastia, 2600-2400 a.C.), tra le più antiche delle collezioni del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino (MAET). Il reperto, esposto per la prima volta a Bra dopo il delicato intervento di recupero, parla un po’ piemontese: è stato ritrovato nel 1920 nel corso della Missione archeologica italiana in Egitto di cui faceva parte anche il medico antropologo Giovanni Marro, nato a Limone Piemonte e fondatore del Museo che oggi custodisce il reperto.

Il percorso espositivo è suddiviso in quattro sale. Nella prima trovano spazio il video di presentazione della mostra e del progetto, l’introduzione al progetto espositivo con la storia e la contestualizzazione del reperto. La seconda sala è dedicata agli approfondimenti diagnostici e alle tecniche utilizzate a supporto della conoscenza della mummia, in particolare alla spiegazione degli esiti delle analisi tomografiche, effettuate dal Centro Medico J Medical di Torino, che hanno consentito lo studio antropologico; è inoltre presente la riproduzione 3D del cranio della mummia, realizzata a partire dalle analisi e dai dati elaborati. La terza sala presenta il complesso restauro dell’apparato tessile della mummia dal Centro di Venaria nel racconto per immagini dell’intervento e le fasi metodologiche nel rispetto etico e nell’approccio al reperto umano. La quarta sala, infine, è riservata all’incontro diretto ed emozionale del visitatore con la mummia esposta in una semplice teca di vetro, così da poter essere apprezzata da ogni punto di vista.

“Questa iniziativa apre la nuova stagione di eventi artistici promossi dalla Fondazione CRC che da quest’anno, per la prima volta, propone una mostra nella città di Bra – dichiara Ezio Raviola, vice presidente della Fondazione CRC -. Un evento unico che permetterà di immergersi nell’atmosfera dell’Egitto antico e di esplorare i risultati delle ricerche realizzate sull’affascinante mummia grazie alla collaborazione del Centro di Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e dei partner scientifici coinvolti”.

“La collaborazione con la Fondazione CRC, giunta ormai al quinto anno, ha lo scopo di portare in mostra, all’interno di musei e luoghi della cultura del territorio cuneese, percorsi che raccontino, sotto vari punti di vista, capolavori dell’arte italiana e internazionale, progetti di studio e di ricerca, normalmente lontani da questi contesti – aggiunge Stefano Trucco, presidente del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” -. Un intervento di restauro permette di svelare numerose “storie” ed è questa la chiave narrativa che abbiamo scelto con la Fondazione CRC. Il restauro è un momento straordinario, che consente di scoprire e approfondire alcuni particolari dell’opera che diversamente non potremmo vedere”.

“Siamo molto orgogliosi di accogliere, nel nostro spazio espositivo più prestigioso, questa mostra che dà il via ad una serie di appuntamenti sul tema in provincia di Cuneo, portando in città un po’ del grande fascino che l’archeologia egizia sempre esercita su bambini e adulti – commenta Gianni Fogliato, sindaco di Bra, –. L’uomo svelato rappresenta anche uno dei molteplici risultati delle virtuose sinergie instaurata tra Comune di Bra e Fondazione Crc. Colgo l’occasione per ricordare che nello stesso periodo sarà possibile visionare a Palazzo Mathis anche una nuova retrospettiva dedicata al pittore locale Romano Reviglio”.

“Il progetto dà concretezza all’attenzione che la Soprintendenza riserva alle collezioni museali del territorio: non soltanto a quelle note e fruibili, ma anche e soprattutto a quante ancora devono completare il loro percorso di piena valorizzazione – sottolinea Luisa Papotti della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino . Le attività condotte hanno consentito di consolidare la collaborazione tra discipline e competenze, tramite l’applicazione delle più avanzate tecnologie della scienza medica alla ricerca ed al restauro archeologico, con risultati di rilievo. Grazie alla concreta sinergia tra le istituzioni coinvolte, ed allo stimolo ed al supporto della Fondazione CRC non soltanto si è recuperato e restituito un reperto egizio di eccezionale significato, ma si è tracciato un percorso disciplinare esemplare”.

“Questa mostra sintetizza le tappe di uno studio interdisciplinare avviato nell’ambito di un ampio progetto di valorizzazione delle collezioni antropologiche egizie del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino. I risultati che sono emersi dall’analisi di questo straordinario reperto dimostrano l’importanza e il ruolo della ricerca scientifica per migliorare le nostre conoscenze sulle collezioni museali – aggiunge Cecilia Pennacini, direttrice del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino -. Grazie alle tante professionalità impegnate nello studio e nel restauro del reperto e grazie al contributo della Fondazione CRC, il MAET può condividere con la collettività questa importante esperienza conoscitiva”.

“È stato un privilegio mettere a disposizione la nostra professionalità e le nostre apparecchiature diagnostiche per lo studio di questo straordinario reperto – conclude Luca Semperboni, direttore Sanitario del Centro Medico J Medical -. Abbiamo utilizzato una TC di ultima generazione a 128 banchi, in grado di restituire immagini estremamente dettagliate, consentendo un’analisi precisa e accurata. È stata un’esperienza molto interessante e siamo lieti che il nostro contributo scientifico abbia fornito informazioni utili sulla vita di questo uomo” .

LA MOSTRA “L’UOMO SVELATO. STUDI E RESTAURO DI UNA MUMMIA EGIZIA DI 4500 ANNI”

Premessa
Nel 2017 un accordo attuativo della Convenzione tra l’Università degli Studi di Torino e la Fondazione Centro per la Conservazione e il Restauro dei beni Culturali “La Venaria Reale” sancisce il trasferimento presso i laboratori del Centro della collezione di mummie egizie del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino (MAET) e l’avvio, sotto la tutela della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, delle attività di studio e conservazione dei reperti umani.
Con l’obiettivo di incentivare gli studi sulla conservazione dei resti umani di interesse storico-archeologico e promuovere la divulgazione delle ricerche scientifiche in ambito museale, nel 2019 viene inoltre stipulata una Convenzione di collaborazione interdisciplinare tra il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, il CCR “La Venaria Reale” e il Centro Medico J medical per indagini di radiodiagnostica sulle mummie egizie del MAET (https://jmedical.eu/tc-mummia/).
La mummia rappresenta quindi un caso studio inedito e di notevole interesse che si inserisce in un ampio progetto di studio interdisciplinare e che sarà possibile valorizzare proprio grazie all’esposizione del reperto.

Progetto scientifico 
La mummia proviene dalla necropoli nord di Gebelein (Alto Egitto) esplorata nel 1920 dalla Missione Archeologica Italiana a cui partecipò anche Giovanni Marro (Limone Piemonte 1875 – Torino 1952), medico e antropologo, fondatore del MAET.
La mummia, in posizione rannicchiata, con gli arti e il corpo completamente bendati e alcuni particolari del volto dipinti sulle bende, è tra le più antiche della collezione e rappresenta una rarità per lo stato di conservazione dei tessuti. La provenienza e la datazione conferiscono a questo reperto un ruolo chiave per definire la ritualità funeraria nelle province più meridionali dell’Egitto, durante la IV Dinastia.
Il reperto, mai studiato né esposto al pubblico prima, viene svelato in questa mostra che rappresenta un’occasione unica per seguirne il percorso affascinante di conoscenza grazie anche agli approfondimenti diagnostici finalizzati a rivelare le parti non visibili del corpo bendato.
La mummia, infatti, era già stata sottoposta alla datazione al Carbonio-14 (per definirne in termini assoluti l’età archeologica) e, in occasione del restauro, è stata realizzata una Tomografia Computerizzata (TC) di ultima generazione con acquisizione spirale multislice presso Centro Medico J medical di Torino. L’esame radiologico ha permesso la ricostruzione con immagini tridimensionali ad altissima definizione delle strutture anatomiche e l’identificazione biologica (determinazione del sesso e dell’età biologica alla morte).
Non in ultimo, trattandosi di un corpo umano, l’intervento di restauro del Laboratorio di Manufatti Tessili del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” ha rivolto una particolare attenzione alle questioni etiche legate alla movimentazione, alla conservazione e ai criteri espositivi dei resti umani. Il protocollo di intervento adottato per il recupero conservativo della mummia riflette il pensiero collettivo che si trova alla base del gruppo di lavoro: restauratori, egittologi, antropologi, medici e diagnosti hanno lavorato in sinergia sviluppando un approccio critico alla mummia egizia intesa in un sistema più ampio di relazioni e di valori. Il restauro della mummia assume quindi il valore di un intervento responsabile per preservare il degrado dei materiali organici e insieme rispettoso del significato etico e della dignità del corpo mummificato.

Open Call per Masterclass di Alta Specializzazione con la Compagnia della Fortezza

È aperta la call per l’ammissione alla Masterclass di Alta Specializzazione con la Compagnia della Fortezza, nell’ambito della quarta edizione del progetto Per Aspera ad Astra, sostenuto da ACRI-Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa e da una rete di undici Fondazioni di origine bancaria: un’opportunità unica per 25 operatori che svolgono, o sono interessati a svolgere, un’attività artistico-culturale o che sono interessati alle pratiche teatrali in carcere.

Oggetto della call è la possibilità di partecipare alle fasi culminanti e fondamentali per la creazione artistica del lavoro che Armando Punzo svolge con attori e collaboratori della Compagnia della Fortezza all’interno della Casa di Reclusione di Volterra, facendo un’esperienza diretta durante le prove, l’allestimento e le repliche aperte al pubblico esterno della nuova produzione teatrale della Compagnia della Fortezza, così da intercettare le best practices da seguire e a cui fare riferimento per avviare o consolidare esperienze di teatro in carcere attraverso percorsi altamente professionalizzanti e formativi e/o risolvere e affrontare criticità e situazioni di conflitto tipiche di realtà attive in contesti simili. 

La masterclass (23 luglio / 01 agosto 2021) permetterà ai partecipanti di conoscere e condividere la metodologia messa a punto in oltre trent’anni di lavoro all’interno del carcere di Volterra, interagendo con tutti i settori e le maestranze coinvolti nella realizzazione dello spettacolo (recitazione, rielaborazione drammaturgica; coreografia; scenografia e scenotecnica; costumi e sartoria; trucchi di scena; fonica e sound engineering). I partecipanti, così, saranno immediatamente consapevoli di quali sono le potenzialità che le esperienze di teatro in carcere possono arrivare ad esprimere. 

La masterclass prevede il giorno 29 luglio un incontro pubblico di presentazione e approfondimento del progetto Per Aspera ad Astra a margine di una delle repliche di “NATURAE. La Valle dell’Annientamento”, il nuovo spettacolo della Compagnia della Fortezza. 

La masterclass sarà condotta da Armando Punzo, regista e fondatore della Compagnia della Fortezza, assieme agli altri registi-partner del progetto: Ivana Trettel– Opera Liquida/Casa di Reclusione di Milano Opera; Enrico Casale e Renato Bandoli – Compagnia degli Scarti/Casa Circondariale di La Spezia; Daniela Mangiacavallo – Associazione Baccanica/Casa Circondariale di Palermo Pagliarelli; Franco Carapelle e Elisabetta Baro – Teatro e Società/Casa Circondariale di Torino Lorusso Cutugno; Micaela Casalboni – Teatro dell’Argine/Casa Circondariale di Bologna Dozza; Vittoria Chiacchella – Teatro Stabile dell’Umbria/Casa Circondariale di Perugia Capanne; Alessandro Mascia – Cada Die Teatro/Casa Circondariale di Cagliari; Mirella Cannata e Sandro Baldacci – Teatro Necessario/Casa Circondariale di Genova Marassi; Marco Mucaria – Voci Erranti Onlus/Casa di Reclusione di Saluzzo (CN); Alessia Gennari e Iris Caffelli – FormAttArt/Casa di Reclusione di Vigevano (PV), Emanuele Cattozzo e Leonardo Tosini – Teatro Stabile del Veneto/Casa Circondariale di Padova, Domenico Polidoro – ACS Abruzzo Circuito Spettacolo/Casa Circondariale di Teramo, Adriana Follieri – Manovalanza e Emanuele Derrico – Putéca Celidònia per Teatro Nazionale di Napoli/Istituto Penale Minorile di Nisida. 

La masterclass è parte della quarta edizione del progetto di Per Aspera ad Astra, sostenuto da ACRI-Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, il cui obiettivo è tracciare un percorso che consenta di mettere assieme le migliori esperienze e prassi di teatro in carcere presenti in diversi contesti territoriali, farle dialogare e diffonderne l’approccio anche a beneficio di altri contesti e operatori. 

L’ammissione alla masterclass è gratuita e aperta ad un numero massimo di 25 partecipanti, ed è subordinata a selezione.

La domanda di iscrizione (modulo allegato A), completa della seguente documentazione:

  • curriculum vitae
  • lettera motivazionale
  • copia fronte/retro di un documento di identità
  • indicazione di AREA GEOGRAFICA DI RESIDENZA E LAVORO e FONTE DALLA QUALE SI È VENUTI A CONOSCENZA DELLA CALL

dovrà pervenire all’indirizzo mail info@compagniadellafortezza.org entro e non oltre il 9 luglio 2021, a pena di esclusione.

Tutte le informazioni devono essere perfettamente leggibili.

 

NOTE: 

 La masterclass si svolgerà nel rispetto delle normative previste dai DPCM Covid-19.

Si comunica che a selezione avvenuta sarà obbligatorio fornire: 

           – Green Pass europeo rilasciato 15 gg dopo la somministrazione della seconda dose

             o

           – Certificato di guarigione dal Covid entro i 6 mesi 

Qualora non foste in possesso delle suddette certificazioni è richiesta la certificazione di tampone molecolare negativo effettuato entro e non oltre le 48 ore precedenti all’ingresso in carcere. 

La frequenza è da intendersi obbligatoria per tutti i giorni di masterclass, a pena di esclusione. In fase di invio di richiesta è obbligatorio indicare se sussistano problemi nel garantire l’obbligo di frequenza. 

 

GrandUP! Innovazione per la comunità

Prende il via la terza edizione del progetto GrandUP!, promosso dalla Fondazione CRC e realizzato con il supporto tecnico di SocialFare e dell’Incubatore del Politecnico di Torino (I3P). Questa mattina, a Cuneo presso l’Auditorium Foro Boario di Cuneo, nel corso dell’evento “GrandUP! Next”, moderato dal giornalista Marco Dotti di Vita Magazine, è stata presentata la nuova programmazione 2021-23 del progetto attraverso gli interventi di Francesco Cappello, Vice presidente della Fondazione CRC, Andrea Silvestri, Direttore Generale della Fondazione CRC, Laura Orestano, CEO di SocialFare, Giuseppe Scellato, Presidente di I3P, Elisa Bacchetti, Service-Systemic Designer di SocialFare, e Adriano Marconetto, Entrepreneur in residence di I3P.

Nato nel 2018 con l’obiettivo di creare un ecosistema per l’innovazione sociale, da quest’anno GrandUP! si arricchisce della componente “tech” attraverso la progettazione di nuovi percorsi rivolti alle start-up e alle imprese ad alto contenuto tecnologico che prenderanno il via nell’autunno.
La nuova edizione nei prossimi tre anni si svilupperà su due linee di intervento:

GrandUP! Impact dedicato a rafforzare lo sviluppo di imprese a impatto sociale, a stimolare la partecipazione attiva della comunità e a diffondere conoscenza sui temi dell’innovazione sociale. SCARICA LE SLIDE DI PRESENTAZIONE>
GrandUP! Tech, un insieme di azioni orientate al sostegno alle nuove imprese ad alto contenuto tecnologico e all’avvio di processi di open innovation.
SCARICA LE SLIDE DI PRESENTAZIONE>

La prima iniziativa in calendario, realizzata all’interno della linea Impact, è la GrandUP! Impact Mountain school: 4 giornate, dall’1 al 4 settembre, nella Borgata Paraloup di Rittana (Cuneo), insieme a esperti di Innovazione Sociale e di montagna, per conoscere le opportunità imprenditoriali a impatto sociale nelle aree interne attraverso un programma denso di incontri, stimoli e occasioni di confronto. La call è aperta a partecipanti da tutta Italia, per partecipare è necessario inviare la propria candidatura entro il 25 luglio 2021 su www.grandup.org

“In quest’ultimo anno, più che mai, è emersa la necessità di investire nell’innovazione come chiave centrale per lo sviluppo della comunità e del territorio” ha dichiarato Francesco Cappello, Vice presidente della Fondazione CRC. “Come Fondazione abbiamo raccolto questa sfida e abbiamo scelto di dedicare risorse importanti: non solo economiche ma anche umane, di visione e immaginazione. Abbiamo unito passione e competenza, coinvolgendo due partner che per primi sono stati degli innovatori nel proprio campo. Con questa terza edizione del progetto vogliamo continuare il lavoro fatto per rendere la nostra provincia un ecosistema dell’innovazione, dove le idee possano trovare spazio e sostegno per diventare progetti capaci di generare opportunità occupazionali, promuovere la coesione sociale e ridurre le disuguaglianze”.

“La Fondazione CRC continua a credere nell’innovazione e rilancia con un grande programma triennale: la nuova programmazione GrandUP! IMPACT supporterà il territorio della provincia di Cuneo per innovare con impatto sociale positivo e in modo aperto e coeso, iniziando a costruire ora e insieme il futuro della Granda. SocialFare è grata e onorata di poter continuare a consolidare una sperimentazione unica in Italia avviata già nel 2018” ha aggiunto Laura Orestano, CEO di SocialFare.

“Da oltre 20 anni l’Incubatore del Politecnico di Torino I3P si dedica a sostenere l’ecosistema dell’imprenditorialità, con l’obiettivo di generare sviluppo economico e occupazionale nelle filiere industriali innovative”, ha commentato Giuseppe Scellato, Presidente di I3P. “Siamo quindi orgogliosi di prendere parte al progetto GrandUP! di Fondazione CRC, mettendo a disposizione la nostra esperienza e il nostro metodo per supportare la nascita e la crescita di nuove imprese innovative nella provincia di Cuneo. Crediamo fortemente nelle capacità di sviluppo tecnologico e di innovazione di questo territorio, su cui abbiamo già svolto attività di promozione della cultura d’impresa raccogliendo un forte interesse; per questo abbiamo scelto di lanciare un programma di attività rivolto a futuri imprenditori, con incontri di formazione, consulenza e networking, e un percorso sul tema dell’Open Innovation, che coinvolgerà imprese, stakeholder e investitori locali”.

La smartness in provincia di Cuneo

Venerdi 16 luglio, alle ore 15, a Cuneo in Piazza Virginio  la Fondazione CRC presenta la seconda edizione del Premio Comune Smart! Il premio, nato con il Quaderno 32 Granda e Smart  realizzato dal nostro Centro Studi e Innovazione, intende stimolare e supportare l’adozione di buone pratiche innovative nei comuni della provincia di Cuneo. 

I Comuni che hanno dimostrato la variazione positiva maggiore per ciascuna classe dimensionale sono stati:

  • Categoria Comuni Maggiori: 1° classificato Bra; Classificati tra i 3 migliori: Mondovì e Alba
  • Categoria Comuni Grandi e Medi: 1° classificato Cervasca; Classificati fra i 3 migliori: Villanova Mondovì e Busca
  • Categoria Comuni Piccoli: 1° classificato Trinità; Classificati fra i 7 migliori: Diano d’Alba, Chiusa di Pesio, Genola, Bene Vagienna, Castelletto Stura, Rifreddo
  • Categoria Comuni Molto Piccoli: 1° classificato Faule; Classificati fra i 9 migliori: Levice, Gottasecca, Neviglie, Roaschia, Murello, Castelnuovo di Ceva, Rossana, Valloriate

Ai primi classificati è stato consegnato un “Premio Smart”, consistente in una City E-Bike, mentre a tutti i Comuni selezionati tra i migliori di ogni categoria è stata donata una targa per dare visibilità all’impegno e ai passi concreti compiuti in chiave innovativa e smart.

La cerimonia del premio è stata preceduta dalla presentazione dei risultati dell’aggiornamento dei livelli di smartness provinciale raccolti nel corso del 2020, che ha visto più del 60% dei Comuni partecipare all’indagine.  Abbiamo raccolto in un opuscolo i dati dell’indagine:
 SCARICA L’OPUSCOLO E SCOPRI I RISULTATI>

SCARICA LE SLIDE DI PRESENTAZIONE DELLLA RICERCA>

Nelle Data Viz di seguito, invece, potete trovare una sintesi dei risultati più significativi emersi dall’indagine.

L’obiettivo è quello di permettere una visione dei risultati della ricerca più interattiva e di granularità variabile, unendo una visione comune-centrica e una visione a livello di diversi aggregati territoriali. Per aggregati territoriali intendiamo aggregazione comunali di livello subprovinciale. Ai fini del presente report, abbiamo selezionato nello specifico 4 tipologie di aggregazioni territoriali:

  • Ambiti di integrazione territoriale;
  • Classe comune secondo la Strategia nazionale per le Aree interne;
  • Dimensione Comune in base al numero di abitanti;
  • Zone di intervento di Fondazione CRC.

La mappa della smartness in provincia di Cuneo

Nella mappa successiva è possibile vedere i livelli di smartness complessiva e disaggregata per ambiti di smartness a livello provinciale. Il valore comunale può assumere tre valori (basso, medio, alto), catturati dall’intensità del colore, in continuità con quanto delineato nel report Premio Comuni Smart 2020.


Il focus comunale

Nella dashboard successiva, invece, rivolgiamo l’attenzione a livello del singolo comune. Selezionando il comune di interesse la sezione si aggiornerà illustrando i valori comunali in merito a popolazione, punteggio complessivo di smartness e la performance lungo gli ambiti di smartness. Saranno inoltre visibile, per l’unità comunale selezionata, gli aggregati territoriali subprovinciali di appartenenza. Cliccando su un determinato aggregato territoriale, sarà quindi possibile confrontare gli ambiti di smartness del comune in questione con l’aggregato territoriale selezionato al fine di permettere un confronto con gli aggregati territoriali a cui appartiene.


Tra comuni e provincia: la smartness lungo gli aggregati territoriali

Nell’ultima dashboard, infine, sono mostrati i valori di smartness a livello di aggregati territoriali subprovinciali, permettendo un confronto dei vari criteri di smartness lungo le unità dell’aggregato territoriale scelto.

I valori degli ambiti di smartness sono quindi visualizzabili per i seguenti aggregati:

  • Ambiti di integrazione territoriale
  • Dimensione comune
  • Classe Comune secondo la strategia Nazionale delle Aree Interne
  • Zona di intervento della Fondazione.

Selezionando un determinato aggregato territoriale, sarà visibile la descrizione dell’aggregato, le unità territoriali che lo costituiscono e i rispettivi valori in ognuno dei dieci ambiti di smartness.


Fonti:

Sessione generale 2021: 6,4 milioni a sostegno della ripartenza

Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione CRC ha deliberato il 28 giugno contributi della Sessione erogativa generale 2021: oltre 5,3 milioni di euro per le attività 2021, a cui si aggiunge oltre 1 milione di euro di impegni per gli esercizi 2022 e 2023.

Da quest’anno, abbiamo deciso di utilizzare uno strumento di Data Visualization, attraverso infografiche interattive, per  facilitare la consultazione dei numeri e delle informazioni relative alle nostre erogazioni in provincia di Cuneo.

L’elenco dei contributi deliberati è disponibili anche in formato PDF cliccando qui 

A Mondovì una nuova esposizione dedicata ad Anselm Kiefer

La mostra “Fragilità resistente. Anselm Kiefer dalla collezione Terrae Motus di Caserta” vi aspetta al Museo della Ceramica di Mondovì fino al 7 novembre!

Il progetto nasce dalla collaborazione tra la nostra Fondazione, il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, la Reggia di Caserta, il Museo della Ceramica e il Comune di Mondovì ed è incentrata sull’esposizione di “Et la terre tremble encore, d’avoir vu la fuite des géants”. L’opera (tecnica mista, olio e argilla su tela) è stata realizzata dall’artista tedesco Anselm Kiefer nel 1982 per entrare a far parte di “Terrae Motus”, una raccolta di capolavori allestita per ricordare il terremoto del 23 novembre 1980 che devastò l’Irpinia, territorio a cavallo tra la Campania e la Basilicata, e nata come risposta alla distruzione tramite l’arte e come possibile contributo al processo di ricostruzione. Per ricordare quell’evento sismico, Kiefer scelse il tema della Battaglia di Waterloo: lo scontro finale tra Napoleone e il generale Wellington si trasforma in una simbolica catastrofe storica, nella quale la natura assiste muta allo svolgersi degli eventi e rimane ferita, lacerata come un ‘terremoto’ che annienta e distrugge ogni cosa. La mostra sarà visitabile il giovedì e venerdì dalle 15 alle 18 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 18 fino al 7 novembre (dal 18 giugno al 12 settembre dal venerdì alla domenica apertura fino alle 19). L’ingresso è libero e non c’è necessità di prenotazione. Per maggiori informazioni telefonare allo 0171.452711. L’iniziativa è realizzata anche grazie al contributo di Agenzia Generali Cuneo, Merlo e Giuggia Costruzioni.

IL PERCORSO ESPOSITIVO:

Il percorso espositivo allestito al Museo della Ceramica si articola in due sale, accessibili in maniera indipendente l’una dall’altra: una, posta al piano terra, è dedicata all’approfondimento della conoscenza con l’artista, l’opera e le circostanze nelle quali essa è stata realizzata, grazie ad alcuni pannelli esplicativi realizzati in italiano ed inglese e ad un video che racconta le varie fasi del restauro.  La seconda, al terzo piano, è dedicata all’opera vera e propria che sarà posizionata su un supporto appositamente studiato dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” per garantirne la corretta conservazione. Nelle sale verrà diffusa una composizione musicale originale, eseguita dal monregalese Lorenzo Bongiovanni e composta appositamente per questa mostra ispirandosi all’opera esposta.

L’opera di Kiefer verrà esposta a Mondovì prima di essere restituita al Museo e inserita nel nuovo percorso espositivo della Reggia di Caserta a seguito dell’approfondito restauro condotto dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. Durante il periodo di apertura sarà promosso un ricco programma di laboratori in didattica a distanza per le scuole, a cura del Museo della Ceramica e con interventi del Centro di documentazione e ricerca audiovisiva Steadycam di Alba.

INAUGURAZIONE MOSTRA ANSELM KIEFER

“Con l’apertura della mostra dedicata ad Anselm Kiefer riparte la programmazione culturale della Fondazione CRC, che vedrà nei prossimi mesi un ricco calendario di iniziative espositive in tutta la provincia di Cuneo. Dopo Manet, Kandinskij e Raffaello, un altro grande artista di fama internazionale arriva a Mondovì: un segnale importante di rinascita e un’occasione di rilancio per il comparto culturale e turistico, profondamente colpito dalla pandemia che ha segnato questi ultimi due anni” dichiara Ezio Raviola, Vice Presidente della Fondazione CRC.

“Il complesso intervento sull’opera di Kiefer consolida, ancora una volta, un’intensa sinergia tra il Centro Conservazione e Restauro ‘La Venaria Reale’, la Fondazione CRC e il Museo della Ceramica di Mondovì. Il progetto nasce da un’esperienza formativa poiché l’opera era stata oggetto di uno studio realizzato nell’ambito di una tesi del Corso di Laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Torino in convenzione con il Centro. In accordo con la Reggia di Caserta, data la complessità del caso, il percorso è stato ulteriormente approfondito e definito all’interno del laboratorio di arte contemporanea del Centro. Un approccio analitico ha consentito di dirigere l’intervento all’insegna del consolidamento e della prevenzione futura – spiega Stefano Trucco, Presidente della Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”– “Fragilità Resistente” è un titolo che racchiude perfettamente in sé l’essenza dell’opera, ma richiama anche l’evento drammatico dell’Irpinia e il difficile momento sanitario vissuto. Auspico che la presentazione al grande pubblico del termine del restauro condotto sia un segnale significativo e profondo della volontà di una ri-partenza di tutte le attività culturali territoriali e nazionali” conclude Stefano Trucco.

“Il titolo della mostra sottolinea la ripresa del Museo della Ceramica dopo la chiusura dovuta alla pandemia” – spiega Andreina d’Agliano, Presidentessa della Fondazione Museo della Ceramica di Mondovì –. Siamo immensamente grati alla Fondazione CRC, al Centro Conservazione e Restauro ‘La Venaria Reale’ e alla Reggia di Caserta di poter partecipare alla presentazione di un restauro straordinario come quello dell’opera di Anselm Kiefer ‘Et la terre tremble encore, d’avoir vu la fuite des géants’ che non solo coniuga pittura e terracotta, materia alla base della produzione ceramica, ma che, con il suo messaggio, rievoca un momento catastrofico pari a quello attuale, in parte sublimato nel messaggio artistico della fragilità e resistenza della terra argillosa utilizzata da Kiefer”. 

“Il Museo Reggia di Caserta, nell’aver avviato il percorso di riallestimento della straordinaria collezione Terrae Motus, pone al centro della propria attenzione l’attività di salvaguardia della materia costitutiva delle opere – dichiara Tiziana Maffei, Direttore della Reggia di Caserta – procedendo con la necessaria attività di conservazione preventiva e, nel caso di situazioni particolari, di mirati interventi di restauro. La collaborazione con Il Centro Conservazione e Restauro ‘La Venaria Reale’, che ha portato ad affrontare con estremo rigore l’intervento sull’opera di un grande e indiscusso Maestro dell’arte quale Kiefer, si è naturalmente sviluppata in questa occasione di divulgazione. Occuparsi oggi della conservazione del contemporaneo richiede studio e un approccio scientifico per affrontare la fragilità di materiali sperimentali e non sempre pensati per affrontare il tempo. Riteniamo importantissimo rendere fruibili oltre che i valori simbolici delle opere anche i percorsi di conoscenza, il metodo di lavoro, le questioni tecniche affrontate, in iniziative come questa esposizione per la quale si ringrazia la Fondazione CRC e il Museo della Ceramica di Mondovì. È un atto di fiducia verso la ripresa futura degli istituti di cultura e di buon auspicio per il rientro a casa dell’opera”. 

1 Verso dellopera dopo il restauro

L’OPERA:

Et la terre tremble encore, d’avoir vu la fuite des géants fa parte di “Terrae Motus”, collezione permanente di arte contemporanea della Reggia di Caserta. L’opera è stata realizzata nel 1982 nell’ambito dell’iniziativa sperimentale promossa da Lucio Amelio. Il tema storico prescelto per commemorare l’evento sismico che nel novembre del 1980 aveva devastato vaste aree della Campania e della Basilicata è la Battaglia di Waterloo (18 giugno 1815): lo scontro finale tra Napoleone e il generale Wellington è la sublimazione della catastrofe storica. 

La natura assiste muta allo svolgersi degli eventi e rimane ferita, lacerata come un ‘terremoto’ che tutto annienta e distrugge. In ragione di ciò Kiefer fa ricorso sulla superficie del dipinto alla scrittura quale parola poetica, lasciandola vagare libera e trasformandola in racconto fantastico, letterario e poetico che si sottrae alla pesantezza della materia. Il quadro presenta un’enorme ferita centrale, resa dall’uso della terracotta che, come una grande crepa della natura, è solcata da segni neri, i cui tratti assumono quasi l’aspetto di un sismografo impazzito. 

Le cadute di colore dalla citazione scritta, l’assenza della figura umana, la scena deserta e il moltiplicarsi del tratto nero sono tutti elementi che contribuiscono a creare un’atmosfera nella quale la natura e la storia si incontrano ed è la catastrofe. Kiefer, in linea con il suo stile, predilige dipingere i luoghi dove le tragedie della storia si sono realmente consumate: gli esseri umani vengono inghiottiti dal buio del male che hanno fatto a sé stessi e al loro prossimo. 

IL RESTAURO

L’opera di Anselm Kiefer, entrata nel Laboratorio di Arte Contemporanea del CCR nel 2018, ha evidenziato subito uno stato di conservazione particolarmente critico. Il supporto aveva infatti nel tempo subito delle forti sollecitazioni dovute alla presenza dei corpi argillosi, del peso di circa 50 kg. Questa materia, mescolata a colle industriali, è infatti stata utilizzata dall’artista tedesco per la realizzazione delle placche, ancorate direttamente sulla tela. Il naturale agire nel tempo della forza di gravità ha pertanto compromesso involontariamente la solidità dell’opera inficiandone l’integrità.

Preoccupanti processi di deformazione, soprattutto della parte inferiore dell’opera, erano ormai dichiaratamente percepibili e visibili. L’intervento di manutenzione straordinaria ha dovuto pertanto far fronte, non soltanto a localizzate perdite di adesione materiche al supporto, ma in particolar modo al superamento di forze fisiche improprie a cui l’opera era da tempo condizionata e sottoposta.

Il telaio, inoltre, se pur rinforzato, aveva perso la sua linearità creando un imbarcamento di circa 1 centimetro, a discapito della sua robustezza e della sua capacità di tenuta. La prima fase di intervento ha previsto quindi un consolidamento degli strati pittorici e una riadesione delle masse argillose aggirandone la connaturata fragilità, riacquisendo una totale aderenza al supporto in tela.

L’operazione successiva, la più difficoltosa, ha interessato invece il verso dell’opera: l’obiettivo è stato quello di limitare lo sforzo del supporto evitando delle possibili ed ulteriori deformazioni senza sollecitare oltremodo il telaio ligneo scongiurandone il collasso.

Attraverso il confronto e il costante coordinamento con la Reggia di Caserta sono state definite linee e metodologie dell’azione conservativa. La scelta si è orientata verso l’inserimento di una serie di fasce in tessuto ancorate alle strutture perimetrali longitudinali e trasversali del telaio, contribuendo così, aiutandolo, ad aumentare la trazione del supporto e concorrendo alla sua stabilità, senza compromettere né modificare in alcun modo l’aspetto estetico dell’opera.

Ultima, ma non meno importante, fase esecutiva è stata una capillare pulitura superficiale con relativa eliminazione di vari depositi incoerenti e parzialmente coerenti.

Alla risoluzione delle gravi situazioni statiche che rappresentavano una reale minaccia nei confronti della permanenza e della fruizione dell’opera, grazie al restauro il manufatto ha riacquistato la sua resistente conformazione, caratterizzata da una significativa e stretta relazione tra telaio-tela-materia.

L’ARTISTA

Anselm Kiefer nasce a Donaueschingen, in Germania, l’8 marzo 1945. Dopo un iniziale interesse per gli studi di legge, nel 1966 decide di cambiare percorso dedicandosi agli studi artistici prima a Friburgo, poi all’Accademia di Belle arti di Karlsruhe (1969), infine alla Staatliche Kunstakademie di Düsseldorf (1970), dove incontra l’artista concettuale Joseph Beuys. Sarà lui a incoraggiarlo all’uso di enormi tele e all’inserimento nei suoi lavori di una serie di simboli visivi per commentare ironicamente alcuni aspetti tragici della storia e della cultura tedesca, in particolare quella del periodo nazista. 

Nel 1969 tiene la sua prima mostra alla Galerie am Kaiserplatz di Karlsruhe e realizza un ciclo di opere denominate Besetzungen (Occupazioni): si fa fotografare con il braccio alzato nel saluto di Hitler, dinnanzi a diversi luoghi che per lui assumono importanza dal punto di vista storico o mitologico. Queste opere divideranno la critica tedesca tra chi lo accuserà di neo-nazismo, travisando il senso delle sue opere e chi, invece, ne esalterà il coraggio per aver saputo mostrare la piaga di quello che era stato l’incubo della Germania nazista. 

Nel 1971 il pittore si sposa con Julia, amica dal tempo dell’università, e si stabilisce a Ornbach in un ex edificio scolastico che attrezza a studio e dove le austere travi in legno della sua soffitta diventano le protagoniste delle grandi tele del 1973 (Deutschlands Geisteshelden, Germania eroica).

Attorno al 1974 la sua tecnica pittorica lo porta a realizzare grandi opere nelle quali inserisce in sovrapposizione materiali diversi ed eterogenei, su vari supporti come tele, lastre di piombo e carta stampata lavorati con spessi strati di colore, lacca e xilografie: la realtà storica ha il sopravvento sul mito, e le sue tele, con sfondi in terra bruciata, diventano sempre più ermetiche e astratte nella loro iconografia, unite a parole o frasi dipinte che tendono ad esplicitarne il significato.

Nel 1980 espone per la prima volta in Italia, nel padiglione tedesco della Biennale di Venezia, il ciclo Verbrennen(Bruciare) – Verholzen (Lignificare) – Versenken (Lavare) – Versanden (Insabbiare), introducendo nel suo vocabolario estetico numerosi nuovi materiali come il legno, la sabbia, la paglia e il piombo: elementi che apportano fragilità ad un contesto segnato dalla rigidità dei soggetti. 

In seguito ad un viaggio in Israele nel 1984, i soggetti delle sue opere si ampliano e si inseriscono riferimenti ad altri temi, dal mistico al mitologico, per includere riferimenti alla storia ebraica ed egizia, in opere come “Aaron” (1985). 

Tra la fine del 1987 e l’inizio del 1989, le opere di Kiefer saranno protagoniste di una lunga tournée di mostre negli USA: Chicago, Philadelphia, Los Angeles e New York, ed alla fine anni ’90, importanti retrospettive hanno luogo anche al Museo Correr di Venezia (1997) e alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Bologna (1999).

A metà degli anni novanta si trasferisce a Barjac, in Francia, dove sembra riuscire a esorcizzare la storia e il mito germanici che avevano condizionato la sua produzione, dedicando la sua arte alla natura e al cosmo.

Dal 2000 l’artista è stato impegnato nella monumentale opera I Sette Palazzi Celesti, che ha realizzato nella navata più grande all’interno del corpo centrale dell’Hangar Bicocca a Milano, aperto per la prima volta al pubblico nel 2004: ispirandosi alla mistica ebraica della Cabala, il libro della vita, l’artista ha creato sette torri monumentali in cemento armato e piombo, che simboleggiano l’esperienza mistica dell’ascensione attraverso i sette livelli di spiritualità.

Molte sono le antologiche dedicate alla sua opera, come quelle alla Städtische Kunsthalle Düsseldorf (1984), all’Art Institute of Chicago (1987), al Sezon Museum of Art in Tokyo (1993), al Metropolitan Museum of Art di New York (1998), alla Fondation Beyeler in Basel (2001), al Modern Art Museum di Fort Worth (2005), al Guggenheim Museum Bilbao (2007).

LA COLLEZIONE 

La Collezione Terrae Motus, costituita dopo gli eventi sismici che il 23 novembre 1980 devastarono la Campania e la Basilicata, nasce per iniziativa del gallerista napoletano Lucio Amelio (Napoli, 13 settembre 1931 – 2 luglio 1994). Grazie ai propri rapporti personali e professionali, Amelio porta a Napoli il gotha dell’arte internazionale, chiedendo a ogni artista il contributo di un’opera. Si costruisce così in progress la risposta vitale dell’arte alla distruzione sismica e con essa il possibile contributo al processo di ricostruzione. 

Il primo nucleo della collezione fu esposto in diverse mostre temporanee nella Villa Campolieto di Portici, all’Institute of Contemporary Art di Boston fino alla consacrazione definitiva al Grand Palais di Parigi nel 1987. Nel 1992 poco meno della metà degli oltre settanta pezzi dell’intera collezione furono allestiti negli ambienti degli Appartamenti Reali della Reggia di Caserta. Lo stesso Amelio, con un lascito testamentario, individuò la straordinaria costruzione vanvitelliana come sede permanente della collezione. La stessa fu allestita, in principio, nelle retrostanze del Quarto del Principe ereditario, con l’intrigante gioco di contrapposizione tra il contesto storicizzato e il linguaggio artistico contemporaneo.

Oggi la necessaria riorganizzazione dei percorsi della Reggia di Caserta, dovuta sia al piano commissariale, che riconsegna al museo molti ambienti un tempo assegnati ad altri enti e istituzioni, sia agli imponenti lavori di restauro di aree diverse del Palazzo Reale, è colta come occasione per avviare una sperimentazione museale. A partire dal 23 novembre del 2020, alcune opere della collezione Terrae Motus hanno trovato una naturale collocazione all’interno del percorso tradizionale degli Appartamenti Reali. Con questa azione di contaminazione tra antico e nuovo si sperimenta una diversa ambientazione, con la volontà di assicurare un dialogo diretto e stimolante con la straordinaria collezione d’arte contemporanea, entrata ormai con piena vitalità a far parte dell’identità culturale del complesso vanvitelliano, scelto da Lucio Amelio come la cornice regale ideale per ospitare la sua preziosa collezione.

 
 
 
 

A Cuneo fino al 20 giugno ti aspetta la mostra “E luce fu”

La mostra “E luce fu. Giacomo Balla, Lucio Fontana, Olafur Eliasson, Renato Leotta” ti aspetta a Cuneo presso il Complesso monumentale di san Francesco fino al 20 giugno.

Questi gli orari di visita della mostra a ingresso gratuito: “dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 18.30, la domenica dalle 10.30 alle 18.30.

Con la riapertura al pubblico delle mostre riparte anche il programma di visite guidate a “E luce fu”, a cura di Felìz Comunicazione.

VISITE GUIDATE

Venerdì 11 giugno | ORE 17.30 | Visita guidata “Luci inaudite: riflessi e sfumature nelle opere in mostra” con Francesca Di Paolo

Attraverso le storie che hanno rivoluzionato il mondo dell’arte e, nei loro riflessi, hanno segnato la nostra contemporaneità. Un percorso alla scoperta delle opere in mostra.

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Sabato 12 giugno | ORE 17.30 | Visita guidata “Artisti in movimento: viaggi, scoperte e illuminazioni” con Stefania Perotti

Valigie di esperienze, ispirazioni e riflessioni. Viaggeremo tra i continenti per comprendere ciò che ha influenzato il processo creativo degli artisti in mostra e guardare sotto una luce nuova le loro opere.

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Venerdì 18 giugno | ORE 17.30 | Visita artistico-naturalistica “Quando l’arte si ispira alla scienza” con Dario Olivero

La luce, origine di ogni forma di vita, è il mezzo espressivo scelto dagli artisti in mostra per veicolare i propri messaggi. Andremo alla scoperta della sua natura e dei variegati modi che hanno gli esseri viventi di percepirla, con esperimenti ottici e illusioni percettive.

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Sabato 19 giugno | ORE 17.30 | Visita d’artista “Lo spazio della luce” con Domenico Olivero

Il punto di vista di un artista sulle opere: dall’ideazione, alle soluzioni tecniche, al contesto sociale e culturale in cui emergono, alle influenze sui contemporanei.

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“E luce fu. Giacomo Balla, Lucio Fontana, Olafur Eliasson, Renato Leotta” presenta al pubblico quattro importanti opere incentrate sulla luce: in mostra lavori di due degli artisti italiani contemporanei più noti al mondo, Giacomo Balla e Lucio Fontana, di un importante autore internazionale, Olafur Eliasson, e di un emergente torinese, Renato Leotta. Proponendo un percorso immersivo e sensoriale, nel quale la luce produce effetti dinamici negli interni della ex chiesa di San Francesco completamente avvolti nel buio, le opere sono installate in relazione con gli spazi dell’edificio. L’evento è a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria, rispettivamente direttore e capo curatore delle collezioni del Castello di Rivoli, con la consulenza curatoriale di Marianna Vecellio per il progetto di Renato Leotta. 

Lo street artist Iena Cruz disegna il nuovo volto della scuola di Madonna dell’Olmo

“Il mondo cambia. E noi?” Sulla facciata dell’Istituto Comprensivo Cuneo Oltrestura, a Madonna dell’Olmo, lo street artist Iena Cruz sta realizzando un wall painting ecosostenibile.

Iena Cruz, artista di fama internazionale che da anni vive a New York, è arrivato a Cuneo lo scorso 3 maggio: qui, a Madonna dell’Olmo, sarà impegnato fino al 28 maggio nella creazione del suo ultimo progetto di street art, un’opera d’arte di circa 350 mq. Un cantiere evento, completamente visibile al pubblico per tre settimane.
La location per il grande murales – realizzato con colori Airlite, che grazie al loro potere di assorbire l’inquinamento hanno la capacità di ripulire l’aria attraverso nanotecnologie – è l’Istituto Comprensivo Cuneo Oltrestura di Madonna dell’Olmo. Il progetto, che prende vita grazie al contributo del nostro Bando Distruzione della Fondazione CRC, è promosso dal Comune di Cuneo, con la partecipazione della Scuola Secondaria di Madonna dell’Olmo, l’organizzazione di Art.ur e la curatela di Andrea Lerda.

“Il Bando Distruzione ha permesso in questi anni di realizzare importanti interventi per ripristinare la bellezza dei luoghi in cui viviamo, facendo leva sulla partecipazione delle comunità coinvolte.
L’opera di Iena Cruz, di cui possiamo ammirare giorno per giorno l’evoluzione, ci restituirà a breve una facciata completamente nuova, e bellissima, e ricorderà a tutti noi, e alle future generazioni, l’importanza di impegnarci in prima persona per tutelare la nostra casa comune” dichiara Ezio Raviola, Vice Presidente della Fondazione CRC.

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Il murales nasce dopo un lungo percorso di progettazione, grazie anche al dialogo e alla partecipazione dei quasi 400 studenti della Scuola secondaria di primo grado, che sono stati coinvolti in questi mesi per dare un concreto contributo creativo all’opera. Un grande lavoro interdisciplinare, sul tema dell’emergenza climatica e della sostenibilità ambientale, portato avanti dagli insegnanti e dai ragazzi (analisi, ricerche, padlet, elaborati grafici, ecc.) che oggi la Scuola, entrata a far parte della rete Scuole Green italiane, condivide attraverso una nuova piattaforma web (https://sites.google.com/iccuneooltrestura.edu.it/facciatagreen/home).

Commenta la Dirigente Paola Banchio:“Il mondo cambia e noi? Noi siamo il mondo e pertanto cambiamo con esso. Questo progetto, coinvolgendo tutte le classi e tutte le discipline a 360°, è
stata una grande occasione per riflettere sulle tematiche ambientali e comprendere che il cambiamento parte da ciascuno di noi. Un’iniziativa straordinaria che ha saputo mettere in sinergia tanti attori e ciascuno, come in un grande mosaico, si sente protagonista e parte del tutto.”

Iena Cruz è noto in tutto il mondo per i suoi giganteschi interventi urbani che hanno come oggetto le urgenze climatiche globali. Usa lo spazio pubblico per far riflettere le persone sulla controversa relazione tra il genere umano e la natura. Il suo lavoro si colloca all’interno di un più ampio fenomeno artistico, filosofico e culturale di critica all’antropocentrismo.

“L’opera non intende guardare alle urgenze globali che stiamo affrontando solo come un problema, ma piuttosto come una straordinaria opportunità per ripensare il modo con cui ci relazioniamo al mondo vivente e non vivente. Un potente strumento che rimarrà a disposizione degli studenti e della comunità per educare all’empatia con il mondo e per incentivare un cambio di prospettiva nel nostro modo di essere e relazionarci con il pianeta” aggiunge Andrea Lerda, curatore selezionato dall’ente organizzatore del progetto Associazione Art.ur.

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“Questa è un’operazione che dà vita ad uno dei progetti più rilevanti del Piano strategico CN2030, ‘Scuole al centro’, iniziativa che vuole portare l’insegnamento alla cultura anche al di fuori degli istituti scolastici – commentano l’Assessore ai Fabbricati e alla Rigenerazione Urbana del Comune di Cuneo Mauro Mantelli e l’Assessora ai Servizi Educativi e Scolastici Franca Giordano -. Arte, didattica, partecipazione degli insegnanti, degli studenti, di tutta la comunità, fanno infatti da corollario a un’opera che renderà ancora più bella la scuola di Madonna dell’Olmo. Vogliamo ringraziare in particolare l’artista Iena Cruz, uno dei più importanti wall painter del mondo, per la realizzazione di un’opera che richiama la centralità dell’ambiente. Bellezza, cultura, inclusione sociale sono tutti componenti che ci faranno uscire dalla pandemia verso un nuovo modo di vivere. Un ringraziamento particolare va alla Dirigente Scolastica che ha saputo cogliere un’occasione così importante che dà grande valore alla comunità scolastica e a tutto il corpo docente che è stato partecipe ed entusiasta fin dall’inizio”.

Piano scuola estate 2021

Dall’esperienza dei bandi Di Nuovo Insieme e Sport Insieme, la Fondazione CRC, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale Ambito di Cuneo, ritiene che possa essere utile attivare collaborazioni tra gli enti che organizzano attività estive per i ragazzi, così da offrire dei servizi di qualità che integrino aspetti educativi, sportivi e di aggregazione.

Sono molte le progettazioni attivate o in attesa di finanziamento: il Bando Sport insieme già citato, i bandi delle altre Fondazioni piemontesi, la progettazione dell’Ufficio Scolastico Regionale per i patti educativi di comunità, l’accordo tra UST e ATL per attività all’aperto per i ragazzi, i progetti in fase di conclusione o già presenti sul territorio come Parole per Crescere, Città dei Talenti, Pari e Dispari, Costellazioni (per citarne alcuni). Si aggiunge alle progettazioni riportate, la possibilità di accedere a finanziamenti della Legge 440, dei PON, del MIUR per iniziative a integrazione dell’attività scolastica nel periodo estivo. 

Viste le molte opportunità, la Fondazione CRC e l’Ufficio Scolastico Territoriale ritengono che sia importante: 

  • sviluppare una modalità di lavoro incentrata sulla collaborazione tra gli attori del territorio, in modo che ciascuno possa sviluppare la propria parte e insieme si possa accedere a quante più risorse disponibili per ampliare l’offerta di attività per bambini e ragazzi con un alto livello di qualità;
  • immaginare che ci sia un coordinamento locale tra le attività che permetta di coprire tutte le fasce di età, dai bambini ai ragazzi più grandi che non sempre sono coinvolti facilmente in attività estive;
  • dare attenzione, oltre agli aspetti di animazione giocosa o di attivazione sportiva, anche a: recupero di apprendimenti e di abilità; socialità in gruppo e relazioni tra compagni di classe; orientamento e lavoro sulle proprie abilità, aspirazioni, conoscenza di sé e “allenamento” alle scelte relative al proprio futuro; recupero linguistico per ragazzi italiani o con origine straniera che si siano trovati in condizioni svantaggiate a causa della didattica a distanza; attenzione agli aspetti di disabilità con proposte di qualità; modalità di didattica innovativa che possano essere sperimentate ed eventualmente poi riprese anche nell’attività più ordinaria. 

Scopri di più:
Scarica l’infografica “Piano scuola estate 2021. Un ponte per il nuovo inizio”
Scarica il “Piano scuola estate 2021. Un ponte per il nuovo inizio”

Abbiamo aperto un form per raccogliere le attività estive attivate o attivabili nei territori della provincia di Cuneo. Invitiamo le scuole di ogni ordine e grado, le associazioni di promozione sociale, le organizzazioni di volontariato, le associazioni sportive e gli enti del Terzo settore coinvolti in attività educative e di promozione sociale a compilare il form disponibile a questo link: https://bit.ly/3f5ejQy 

I dati condivisi saranno disponibili nella tabella riportata di seguito:

 

Open Data in provincia di Cuneo: partecipa al questionario!

Crediamo che in futuro il tema dell’utilizzo dei dati avrà un grande impatto economico, sociale ed educativo sulla comunità. Per questo il nostro Centro Studi e Innovazione ha avviato un progetto di ricerca con il Consorzio TOP-IX e la Fondazione Openpolis con l’obiettivo di: approfondire il tema, individuare best practice internazionali, mappare la situazione in provincia di Cuneo, evidenziare criticità, punti di forza, opportunità per il futuro. 

Per arricchire la ricerca e sondare il livello di conoscenza e la preparazione in materia di Open Data e Dati a livello locale, abbiamo aperto un questionario anonimo rivolto ai cittadini della provincia di Cuneo, a organizzazioni, aziende, enti basati/operanti sul territorio

Vuoi aiutarci a sviluppare la nostra ricerca?
Partecipa all’indagine entro il 30 maggio (termine prorogato), la compilazione richiede pochi minuti!

COMPILA IL QUESTIONARIO

Le informazioni raccolte verranno utilizzate per scopi di ricerca e analisi e aggregate dalla Fondazione CRC e dai partner del progetto. I dati raccolti potranno essere usati al fine di progettare futuri interventi di sensibilizzazione, formazione sulla cultura del dato e per stimolare l’offerta e la qualità dei dati aperti inerenti i territori oggetto dell’analisi.

IL LAVORO DI RICERCA SUGLI OPEN DATA
All’inizio di quest’anno, abbiamo avviato un’azione di mappatura e censimento degli Open Data sul territorio della provincia di Cuneo: il progetto di ricerca, coordinata dal nostro Centro Studi e Innovazione con la partecipazione del Consorzio TOP-IX e della Fondazione Openpolis come partner di progetto, rientra tra le azioni di “Analisi e visioni di futuro”, individuate dal Piano Pluriennale 2021-2024 come strategiche per sostenere e stimolare il cambiamento.

La crescita esponenziale dei dati prodotti da individui, imprese, amministrazioni pubbliche e apparati avrà nel prossimo futuro un impatto significativo sul capitale infrastrutturale, su quello umano e sulle istituzioni del nostro territorio. Una trasformazione fondamentale, che porterà sicuramente vantaggi al sistema economico, produttivo, sociale, ambientale e nel campo della salute, ma potrà anche ulteriormente marginalizzare quei territori che non saranno in grado di adottare strategie e strumenti utili a rapportarsi con questi strumenti. Come Fondazione, sarà sempre più importante avere conoscenze di dettaglio sul tema, sui trend in corso per poter lavorare alla programmazione futura.

Gli obiettivi della ricerca sono molteplici:

– approfondire il tema degli open data, la loro evoluzione e il loro contributo economico, sociale e culturale allo sviluppo territoriale;
– individuare best practice internazionali, europee e italiane innovative riguardanti gli Open Data, le sinergie tra pubblico e privato e le esperienze legate alla Data collaboration;
– mappare la situazione in provincia di Cuneo e individuare problemi, esigenze e prospettive, a partire dalla voce dei diversi soggetti pubblici/privati coinvolti;
– delineare punti di forza, criticità, opportunità e possibili policy su cui la Fondazione e gli altri stakeholder potranno programmare futuri interventi.

IMPARARE A CONOSCERE GLI OPEN DATA
Lo scorso 15 marzo, abbiamo realizzato il primo appuntamento di divulgazione sul mondo dei dati, intitolato Un mondo di dati – Strategie data-driven per il sistema cuneese che guarda al futuro, che ha visto la partecipazione di Angela Appendino (Project Manager nell’area Data governance e valorizzazione dati, CSI Piemonte), Maria Claudia Bodino (European Commission, DG DIGIT, Data, Information and Knowledge management, Team per la Trasformazione Digitale Presidenza del Consiglio dei Ministri) e Fabio Malagnino (Giornalista del Consiglio regionale del Piemonte, social, egov/wegov, open knowledge, Torino Digitale).

GUARDA IL VIDEO:


Marta Bassino premiata in Fondazione CRC

Giovedì primo arile, in un momento di incontro informale, abbiamo voluto premiare 

Marta Bassino

, giovane campionessa che al termine di questa stagione ha conquistato la Coppa del Mondo di Slalom Gigante!

La Fondazione CRC, una delle poche Fondazioni di origine bancaria in Italia che ha tra i suoi settori d’intervento l’attività sportiva, ha voluto festeggiare la sciatrice borgarina per i successi sportivi ottenuti e per l’esempio che costituisce per la comunità cuneese.Al momento di premiazione hanno preso parte alcuni rappresentanti delle istituzioni locali e gli sponsor dell’atleta e si sono collegati da remoto per un saluto Gianni Malagò, Presidente del CONI, e Patrick Farcoz, Comandante del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur.

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“Oggi abbiamo voluto festeggiare Marta Bassino non solo per i risultati sportivi conseguiti in questa stagione, ma anche per il valore che la sua figura ha acquistato, tanto più nel periodo difficile che stiamo attraversando. La sua capacità di coltivare un talento unico, unendolo a una tenacia fuori dal comune e a una leggerezza e una spontaneità davvero particolari fanno di Marta una fonte di ispirazione a tutto tondo, in particolare per le giovani generazioni della nostra comunità provinciale” affermano dalla Fondazione CRC.

“È un onore per me essere riconosciuta come un modello, in particolare dalle ragazze e dai ragazzi della mia comunità, non solo per la mia attività di sportiva, ma anche per i valori che cerco ogni giorno di vivere. Un grazie alla Fondazione CRC che ha voluto oggi offrirmi questo riconoscimento” ha aggiunto Marta Bassino.

Un mondo di dati: partecipa al questionario!

A inizio 2021, la Fondazione CRC ha avviato un’azione di mappatura e censimento degli Open Data sul territorio della provincia di Cuneo. Il progetto è coordinato dal Centro Studi e Innovazione e vede la partecipazione del Consorzio TOP-IX e della Fondazione Openpolis in qualità di partner di progetto.

Per far conoscere a cittadini, imprese e corpi intermedi le opportunità collegate al mondo dei dati la Fondazione CRC il 15 marzo 2021 ha organizzato il webinar “Un mondo di dati – Strategie data-driven per il sistema cuneese che guarda al futuro”. All’incontro, hanno preso parte anche alcuni ospiti d’eccezione che ci hanno raccontato la propria esperienza condividendo alcuni spunti di riflessione d’interesse: Angela Appendino – Project Manager nell’area Data governance e valorizzazione dati, CSI Piemonte; Maria Claudia Bodino – European Commission, DG DIGIT, Data, Information and Knowledge management, Team per la Trasformazione Digitale Presidenza del Consiglio dei Ministri; Fabio Malagnino – Giornalista del Consiglio regionale del Piemonte, social, egov/wegov, open knowledge, Torino Digitale

GUARDA LA REGISTRAZIONE DEL WEBINAR

Nel corso del webinar, infine, è stato lanciato un questionario pubblico e anonimo con l’obiettivo di far emergere il livello di conoscenza e la preparazione del territorio in materia di Open Data e Dati. Il questionario è aperto a organizzazioni, aziende ed enti basati/operanti nella provincia di Cuneo nonché a tutti i cittadini, residenti/domiciliati nello stesso territorio.

Le informazioni raccolte verranno utilizzate per scopi di ricerca e analisi aggregate dal Centro Studi e Innovazione della Fondazione CRC e dai partner designati. In particolare i dati raccolti potranno essere usati al fine di progettare futuri interventi di sensibilizzazione, formazione sulla cultura del dato e per stimolare l’offerta e la qualità dei dati aperti inerenti i territori oggetto dell’analisi.

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Bando Territori inclusivi: selezionati 13 progetti

Sono stati resi noti gli esiti del Bando “Territori Inclusivi – Rafforzamento e sviluppo di reti territoriali a sostegno di persone in condizione di fragilità”, lanciato lo scorso giugno da Fondazione Compagnia di San Paolo in collaborazione con la Fondazione CRC e con l’adesione della Fondazione De Mari.

“La Fondazione Compagnia di San Paolo, agente di sviluppo sostenibile per il bene comune, che mette al centro le persone, attraverso la Missione Collaborare per l’inclusione dell’Obiettivo Persone, è impegnata a sostenere progetti e iniziative che intendano contribuire ad una maggiore inclusione e autonomia delle persone che hanno affrontato un percorso migratorio, lavorando con i territori perché possano affiancare i soggetti più fragili nell’accesso alle opportunità e nella fruizione dei diritti. L’intento è quello di creare tessuti sociali coesi e inclusivi in cui tutte le persone possano raggiungere autonomia e piena cittadinanza e sentirsi parte attiva di una nuova collettività. Con il bando Territori Inclusivi abbiamo voluto contribuire a sostenere progettualità territoriali per promuovere lo sviluppo di reti di protezione sociale rivolte a fasce di popolazione in condizione di fragilità o a rischio di marginalità, con particolare attenzione a quelle con background migratorio. Vogliamo supportare i territori nel fornire risposte ai bisogni delle persone, ritenendo che la qualità di vita di tutti possa diventare migliore all’interno di società più solidali e inclusive” afferma Alberto Anfossi, Segretario Generale della Compagnia di San Paolo.

“Gli obiettivi del bando Territori Inclusivi rientrano appieno nella sfida +Comunità, una dei tre assi strategici che la Fondazione CRC ha individuato per la sua attività 2021-24. La creazione di una comunità coesa e inclusiva, che garantisca e promuova i diritti sociali e civili delle persone e si impegni a ridurre le disuguaglianze e la povertà economica, sociale e culturale, in particolare delle fasce di popolazione più svantaggiate, è la base per costruire un futuro di sviluppo per la provincia di Cuneo e per tutto il nostro Paese” aggiunge Giandomenico Genta, Presidente della Fondazione CRC. “Oltre a sostenere le progettualità selezionate, questa iniziativa conferma l’importanza della collaborazione tra le Fondazioni per offrire risposte efficaci a problematiche sociali che investono tutte le nostre comunità”. 

“L’adesione a questo bando” – conclude il Presidente della Fondazione De Mari Luciano Pasquale – “Di cui condividiamo totalmente gli obiettivi e la metodologia di lavoro, ha consentito anche alla provincia di Savona di cogliere una importante opportunità per la costruzione di una prima rete territoriale. Siamo lieti quindi che la Fondazione Comunità Servizi, in partenariato con ASL 2 Savonese, Distretto Sociale Bormide, Distretto Sociale Savonese, Coop Sociale Progetto Città, Cooperativa Sociale Il Faggio, Coop sociale Cooperarci, Coop sociale Villa Perla Service, S-Nodi ONLUS, Coop sociale Agriellera, con il progetto “L’accoglienza che cura”, sia stata in grado di raccogliere questa sfida, contribuendo così a migliorare le reti di protezione sociale e di cura dei più fragili, rafforzando così i legami tra tutti coloro che vivono nel savonese e nelle Bormide”. 

Il bando, rivolto ai territori del Piemonte e della Liguria con esclusione della Città di Torino, è stato sviluppato in modo congiunto e sinergico dalle tre Fondazioni per promuovere sui loro territori di riferimento approcci sempre più condivisi ed efficaci di sviluppo territoriale inclusivo.

Questi i suoi obiettivi primari:

  • promuovere lo sviluppo e il consolidamento di reti di protezione sociale, raccordando le realtà già presenti, affinché siano capaci di offrire e ottimizzare risposte a favore di persone in condizione di fragilità e a rischio di marginalità, con particolare attenzione a quelle con background migratorio, integrando le misure esistenti con iniziative ritenute prioritarie e indispensabili;
  • promuovere un’azione culturale per la costruzione di società inclusive e solidali, frutto di una riflessione sviluppata e articolata in modo corale dagli attori della comunità e amplificata da interlocutori autorevoli del territorio, con particolare attenzione ai rischi di colpevolizzazione della povertà;
  • stimolare lo scambio di conoscenze, competenze e modalità operative maturate nell’ambito dell’accoglienza tra soggetti pubblici e del terzo settore, per capitalizzare l’esperienza acquisita dai diversi attori in questi anni sui temi dell’accompagnamento di persone in condizione di fragilità, della convivenza interculturale, dell’inclusione. 

L’iniziativa è stata declinata in due fasi. Nella prima fase di call for ideas sono state raccolte 56 proposte. Di queste, 32 sono state selezionate per accedere alla fase 2, e invitate a partecipare a un percorso di capacity building, a seguito del quale 31 partenariati hanno inviato il proprio progetto definitivo.

La seconda fase ha portato alla selezione di 13 progetti, per i quali sarà avviato un percorso di accompagnamento articolato in forma di capacity building e di comunità di pratiche.

SCARICA L’ELENCO DEI CONTRIBUTI DELIBERATI

Imprese per la Granda

Nel pomeriggio di lunedì 22 febbraio Merlo Spa, Generali Assicurazioni Agenzia Generale di Cuneo di Aurelio Cavallo, Claudio Parola e Luigi Lavigna, ACDA Spa e Giuggia Costruzioni hanno aderito ufficialmente a Imprese per la Granda, il nuovo progetto promosso dalla Fondazione CRC e finalizzato ad attivare collaborazioni con il mondo delle imprese per promuovere la crescita e lo sviluppo del territorio provinciale.

L’iniziativa si inserisce all’interno della Sfida +Sostenibilità, uno dei tre assi strategici su cui la Fondazione CRC lavorerà nel prossimo quadriennio, ed è realizzato dalla società strumentale CRC Innova.In un momento storico contraddistinto da frammentarietà e fragilità, ulteriormente acuite dagli effetti della pandemia, Imprese per la Granda vuole contribuire a creare nuovi modelli di sviluppo attivando sinergie tra il non profit e le imprese. Come emerso anche dal Quaderno della Fondazione CRC “Impresa possibile. Welfare aziendale in provincia di Cuneo”, pubblicato nel 2018, le aziende della provincia di Cuneo costituiscono un tassello fondamentale per lo sviluppo e il benessere della comunità e contribuiscono in modo determinante a rendere il nostro territorio un’eccellenza a livello nazionale e internazionale.Con l’ufficializzazione della partecipazione al progetto, anche due importanti realtà come ACDA Spa e Giuggia Costruzioni si aggiungono agli storici partner Merlo Spa e Generali Assicurazioni Agenzia Generale di Cuneo di Aurelio Cavallo Claudio Parola Luigi Lavigna, che già dal 2017 sostengono le iniziative artistiche della Fondazione CRC. La nuova compagine contribuirà alla realizzazione di nuovi eventi culturali nel corso del 2021, a partire dall’importante mostra che si prevede di inaugurare a Mondovì nel mese di marzo.Durante la cerimonia sono state consegnate alle aziende le targhe di CRC Innova, realizzata con stampa 3D da A.P.S. FabLab Cuneo, e una bottiglia di Nebbiolo dalla prima vendemmia della Vigna “Cascina Gustava” di proprietà della Fondazione CRC.

“L’adesione di queste quattro importanti aziende a Imprese per la Granda, nonostante le grandi incertezze che caratterizzano questo periodo, dimostra ancora una volta l’eccellenza del tessuto produttivo della nostra provincia e la capacità sempre maggiore della Fondazione CRC di porsi quale corpo intermedio, in grado di promuovere il dialogo tra tutti i soggetti della comunità” dichiara il presidente della Fondazione CRC Giandomenico Genta. “Siamo certi che anche altre realtà imprenditoriali guarderanno con interesse a questa iniziativa e raccoglieranno l’invito a partecipare”

“CRC Innova, ereditando i valori e i principi che dal 1992 orientano l’agire della Fondazione CRC, avrà cura di coltivare queste nuove sinergie e dar vita a progetti congiunti in grado di generare ricadute positive per l’intero territorio provinciale” aggiunge Michelangelo Pellegrino, presidente di CRC Innova.

CRC Innova srl
La società strumentale CRC Innova s.r.l., partecipata al 100% dalla Fondazione CRC, è stata costituita il 9 ottobre 2018 con l’obiettivo di promuovere e realizzare attività artistiche, culturali, didattiche, sociali, d’innovazione e sviluppo territoriale. Le aziende interessate a prendere parte possono contattare gli uffici della Fondazione CRC per avere maggiori informazioni.

É aperta la call rivolta a insegnanti e studenti per la ricerca di valutatori

É aperta la call rivolta agli studenti per la ricerca di valutatori! Fino al 12 marzo gli studenti della scuola secondaria di II grado e di agenzie di formazione professionale e gli insegnanti di tutti gli ordini e i gradi, possono inviare la propria candidatura per la misura “Valutazione tra pari: la scuola che vorrei” all’interno del bando Nuova Didattica.

OBIETTIVI:
L’iniziativa vuole portare avanti l’esperienza avviata con il concorso “La scuola che vorrei”, stimolando il dialogo e promuovendo la partecipazione giovanile per creare un luogo di ascolto in cui i ragazzi e gli insegnanti si confrontano sulle priorità della scuola.

ATTIVITÀ:
Il gruppo di valutazione potrà essere formato da un massimo di 30 ragazzi, a cui verrà assegnato il compito di valutare i progetti presentati dalle scuole con il bando Nuova Didattica. Ai ragazzi è richiesto un impegno tra le 15 e le 20 ore che potranno essere riconosciute come PTCO (ex alternanza scuola lavoro) grazie a un accordo con l’UST.

Le attività saranno organizzate in:

• 2 incontri di formazione sulla valutazione di circa 1 ora;

• un lavoro individuale di valutazione tecnica su un numero di progetti variabile da 6 o più per i ragazzi e 8/10 per gli insegnanti

• 1 incontro finale di restituzione della valutazione e raccolta dei commenti generali (al di là dei punteggi numerici e dei commenti sui singoli criteri)

CANDIDATURE:
• Sei uno studente? Invia la tua candidatura compiando il form online a questo link https://fondazionecrc.typeform.com/to/njQkfE9S entro il 12 marzo (scadenza prorogata). I ragazzi saranno selezionati in base a una ripartizione tra tipologia di scuola e territoriale e verranno considerate la media dei voti e la frequenza a scuola riportata nell’ultima pagella.

• Sei un insegnante? Invia la tua candidatura compilando il form online a questo link https://fcrcn.strutturainformatica.com/Frontend/Rol/  entro il 12 marzo (scadenza prorogata). 

 

 

 

Riaprono le mostre “E luce fu” a Cuneo e “William Kentridge. Respirare” ad Alba

In seguito al passaggio della Regione Piemonte in zona arancione a partire dal primo marzo 2021 le mostre E LUCE FU e WILLIAM KENTRIDGE RESPIRARE saranno chiuse al pubblico fino a data da destinarsi.

Entrambi gli eventi espositivi sono nati dalla collaborazione tra Fondazione CRC e Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Per informazioni telefonare allo 0171/452711.

mostra e luce fu 2021

“E luce fu. Giacomo Balla, Lucio Fontana, Olafur Eliasson, Renato Leotta” presenta al pubblico quattro importanti opere incentrate sulla luce: in mostra lavori di due degli artisti italiani contemporanei più noti al mondo, Giacomo Balla e Lucio Fontana, di un importante autore internazionale, Olafur Eliasson, e di un emergente torinese, Renato Leotta. Proponendo un percorso immersivo e sensoriale, nel quale la luce produce effetti dinamici negli interni della ex chiesa di San Francesco completamente avvolti nel buio, le opere sono installate in relazione con gli spazi dell’edificio. L’evento è a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria, rispettivamente direttore e capo curatore delle collezioni del Castello di Rivoli, con la consulenza curatoriale di Marianna Vecellio per il progetto di Renato Leotta. 

La mostra è stata prorogata fino al 20 giugno.
ORARI DI APERTURA:

Complesso Monumentale di San Francesco – Via Santa Maria 10
Da martedì a venerdì 15.30-18.30
Martedì e venerdì aperta anche al mattino dalle 10.30 alle 13.30
Ingresso gratuito

mostra Kentridge 2021

“William Kentridge, Respirare” presenta due installazioni dell’artista sudafricano, tra i più noti artisti internazionali contemporanei: “Breathe” (“Respira”, 2008) e “Shadow Procession” (“La processione delle ombre”, 1999). Si tratta di due opere video nelle quali luce e suono, ombra e silenzio sono in costante dialogo: un invito a non trattenere il fiato e a riflettere sull’importanza del respirare, istinto fisiologico degli esseri umani messo in crisi in senso letterale, a causa del virus globale che ci ha colpiti, e in senso metaforico presso minoranze ancora soffocate da segregazione e abusi e, ancora, sempre più compromesso dalle politiche di deforestazione che continuano a danneggiare l’ambiente.

La mostra è stata prorogata fino all’11 aprile.
ORARI DI APERTURA:

Chiesa di San Domenico -Via Teobaldo Calissano, Alba
Dal lunedì al venerdì: 15.00 – 18.00
Martedì e Venerdì aperta anche al mattinodalle 10.30 alle 13.30
Ingresso gratuito 

Incontri online per bambini, ragazzi e scuole intorno alla mostra “E luce fu”

Proseguono anche nel 2021 le attività per bambini e ragazzi in diretta online, organizzate intorno alla mostra “E luce fu. Giacomo Balla, Lucio Fontana, Olafur Eliasson, Renato Leotta” per permettere ai più piccoli di scoprire le magie dei raggi di luce e di fare esperimenti con le ombre.

Si inizia sabato 16 gennaio con un laboratorio sulle ombre cinesi, a seguire sabato 23 gennaio una lettura animata con Elisa Dani e sabato 6 febbraio un laboratorio sui riflessi. Gli appuntamenti, a cura dell’Associazione La scatola gialla, sono a partecipazione gratuita e si tengono alle ore 16; per ulteriori informazioni e iscrizioni: mostraelucefu@gmail.com; 3881162067. Nel corso della prima settimana di febbraio verrà inoltre proposto un laboratorio online per classi delle scuole secondarie inferiori.

CALENDARIO:

Sabato 16 gennaio, alle ore 16, “Il mondo delle piccole ombre”: un laboratorio online in diretta nel quale verranno fornite le indicazioni per imparare a costruire un piccolo teatrino delle ombre; bastano una luce, un telo bianco, qualche corpo opaco e pochi limiti alla fantasia per recuperare una tradizione cara agli antichi imperatori della Cina, ma che anche in Europa ebbe un successone, quella delle “ombre cinesi”. L’attività è condotta da Lucia Polano e Christian Grappiolo ed è rivolta a bambini dai 7 anni

GUARDA IL VIDEO DEL LABORATORIO>

Sabato 23 gennaio, alle ore 16, “Arcobaleni”: una lettura animata in diretta che grazie alla magia dei colori si trasforma in un vero spettacolo. La lettura è condotta dall’attrice e regista Elisa Dani ed è indicata per bambini dai 5 anni: nel corso della diretta, l’attrice coinvolgerà in una chiacchierata i partecipanti, per rimarcare il grande valore dello stare insieme e del coinvolgimento, anche se a distanza.

GUARDA IL VIDEO DELLA LETTURA ANIMATA>

Sabato 6 febbraio, alle ore 16, “Uno, cento, mille riflessi”: un laboratorio online in diretta nel quale immergersi nei riflessi e nei riflessi dei riflessi, per scoprire cosa succede quando una luce si riflette in uno specchio, uno specchio in un altro specchio e quando tanti specchi si incontrano in una stanza buia. Nel corso dell’attività, condotta da Lucia Polano e Christian Grappiolo e rivolta a bambini dai 7 anni, i partecipanti realizzeranno una piccola magia specchiante da continuare a usare a casa.

GUARDA IL VIDEO DEL LABORATORIO>

Gli appuntamenti si inseriscono nel calendario delle attività a distanza allestite in seguito alla chiusura delle iniziative espositive, e delle attività di approfondimento in presenza, imposta dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di martedì 3 novembre 2020.

PER INFORMAZIONI:
Per ulteriori informazioni
Email mostraelucefu@gmail.com;
Tel. 3881162067

 
 
 
 

+ Sostenibilità, + Comunità, + Competenze

Il 14 dicembre il Consiglio Generale ha deliberato il Piano Pluriennale 2021-2024, documento che definisce strategie e priorità per l’azione della Fondazione nei prossimi quattro anni, a partire da cui ogni anno il CdA elaborerà il Programma Operativo.

+ SOSTENIBILITÀ, + COMUNITÀ, + COMPETENZE: queste le tre sfide attorno a cui si svilupperà l’attività della Fondazione CRC nel prossimo quadriennio, con una dotazione erogativa prevista di almeno 80 milioni di euro. Il documento è frutto di un percorso condotto dal Consiglio Generale, insediatosi ad aprile 2020, con l’obiettivo di identificare le priorità strategiche per la Fondazione per i prossimi anni. A partire dall’analisi dell’attività svolta in questi anni dalla Fondazione, si è riflettuto sul ruolo e le modalità d’intervento delle Fondazioni di origine bancaria, anche alla luce della pandemia in corso e degli obiettivi di sviluppo sostenibile inseriti nell’Agenda ONU 2030. Si è analizzato il contesto provinciale, attraverso le ricerche realizzate e incontri con stakeholder, e infine approfondito alcuni temi di particolare importanza con esperti di livello nazionale.

Da queste premesse, sono emerse le tre sfide identificate dal Consiglio Generale per i prossimi 4 anni, che coinvolgono alcuni degli SDGs (Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030) e vengono declinate in quattro temi prioritari:

+ Sostenibilità, per uno sviluppo green (Nuovi modelli di sviluppo; Patrimonio territoriale; Rigenerazione; Educazione ambientale);
+ Comunità, per il benessere delle persone (Cittadinanza e partecipazione; Benessere e cura; Cultura; Inclusione);
+ Competenze, per l’innovazione e il futuro (Digitale; Formazione permanente; Talenti; Ecosistema dell’innovazione).

Il Piano Pluriennale 2021-2024 supera la visione per settori, perché la portata delle sfide da affrontare richiede risposte in più ambiti. Per questo, per ognuno dei temi prioritari, il documento dettaglia i settori coinvolti (tra i 6 su cui la Fondazione è attiva) e gli obiettivi che la Fondazione si pone, esplicitati da alcune parole chiave che tracciano le future piste di attività.Due sono poi le priorità trasversali che intersecano tutte e tre le sfide: giovani e nuove strade. L’attenzione alle giovani generazioni e l’impegno a individuare percorsi innovativi di sviluppo sociale ed economico in uscita dalla crisi della pandemia saranno assi strategici presenti in tutti gli interventi .Per mettere in atto questa articolata strategia, la Fondazione stima di poter destinare 80 milioni di euro all’attività progettuale ed erogativa per le 4 annualità: un obiettivo che si intende centrare attraverso un’ampia diversificazione degli investimenti, l’integrazione dei criteri ESG (Environmental, Social, Governance) nella scelta degli investimenti e l’attenzione al Fondo di stabilizzazione delle erogazioni.

Novità significativa del piano è costituita dai variegati strumenti che la Fondazione intende adottare nel suo intervento a fianco della comunità provinciale: non solo contributi e progetti, ma costruzione di alleanze con gli enti del territorio per risposte strategiche ed efficaci, attrazione di donazioni e risorse di terzi, a partire dai Fondi europei, investimenti patrimoniali a impatto positivo sul territorio, analisi e visioni di futuro messe a disposizione di tutte le istituzioni pubbliche e private, formazione a tutti i livelli.Massima attenzione sarà infine posta all’impatto territoriale delle proprie azioni, adottando una strategia di interventi e di monitoraggio attenta alle ricadute sui singoli ambiti territoriali.

“Stiamo attraversando un periodo inedito, ricco di sfide e di incognite. Un periodo molto difficile che oltre a mettere a dura prova la tenuta del sistema sanitario e la sopravvivenza di interi settori produttivi, sta rendendo ancora più acute le disuguaglianze già presenti nella nostra società” commenta Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC. “Per il futuro, sarà necessario accompagnare il sistema economico, sociale, educativo e culturale in un percorso di innovazione profonda. Serviranno + sostenibilità, + comunità e + competenze, le tre sfide che la Fondazione ha individuato come centrali per la propria attività dei prossimi 4 anni, da affrontare in alleanza con tutti gli stakeholder interessati. Obiettivi importanti che abbiamo individuato grazie al percorso realizzato in questi mesi dal Consiglio Generale, affiancati dalla struttura della Fondazione e in contatto con i nostri stakeholder e con esperti di diversi settori: a tutti loro un grazie per la passione e l’impegno”.

SCARICA IL PIANO PLURIENNALE 2021-2024

Seminario di introduzione al tema dell’esplorazione del talento in ambito didattico e orientativo, dedicato agli insegnanti

Martedì 15 dicembre, alle ore 15, seminario di introduzione al tema dell’esplorazione del talento in ambito didattico e orientativo, dedicato agli insegnanti.

Lavorare sui talenti è un processo articolato che deve essere impostato con metodo, partendo dalla definizione di talento, come crederci e come essere di sostengo alla scoperta e all’esplorazione, all’allenamento e alla pratica per coltivare quello che ciascuno di noi ha. Il Seminario è tenuto da Paola Merlino, Orientatrice e consulente di Fondazione CRC per Movimenti Orientamento e la Città dei Talenti.

Seguiranno a gennaio, per chi parteciperà al seminario introduttivo,  due incontri laboratoriali con massimo 20 partecipanti per lavorare in piccolo gruppo con passione, impegno, cura e condivisione.

COME PARTECIPARE:

Per partecipare al seminario è necessario compilare il form disponibile a questo link: 

ISCRIVITI AL SEMINARIO

A tutti gli iscritti verranno inviati via mail i dettagli e il link per collegarsi all’incontro

Un calendario di incontri online intorno alle opere in mostra a Cuneo e ad Alba

Al via un calendario di appuntamenti online organizzato in questo periodo di sospensione delle esposizioni “William Kentridge, Respirare” ad Alba ed “E luce fu. Giacomo Balla, Lucio Fontana, Olafur Eliasson, Renato Leotta” a Cuneo. Si comincia sabato 5 dicembre alle ore 16 con un laboratorio in diretta online per bambini e ragazzi, per scoprire le magie dei raggi di luce e fare esperimenti con le ombre, a cura dell’Associazione La scatola gialla.

A seguire un’attività dedicata alle scuole, giovedì 10 dicembre, e una lettura animata per bambini e ragazzi, sabato 19 dicembre. A tutti coloro che si iscriveranno ai due laboratori pomeridiani sarà inviato a casa un omaggio per passare un Natale all’insegna dell’arte e della creatività.

Nell’ambito della collaborazione con il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, volta a promuovere nel territorio cuneese la conoscenza di grandi artisti conosciuti a livello internazionale, nel mese di dicembre si terrà inoltre un programma di conversazioni online per conoscere gli artisti e le opere in mostra. Il programma di dettaglio sarà pubblicato sul sito della Fondazione CRC: www.fondazionecrc.it

Il calendario è stato predisposto in seguito alla chiusura delle iniziative espositive, e delle attività di approfondimento in presenza, imposta dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di martedì 3 novembre 2020.

LETTURA ANIMATA DI SABATO 19 DICEMBRE | ORE 16
Per informazioni:
E-mail mostraelucefu@gmail.com; Tel. 388.11.62.067

Sabato 19 dicembre “Quasi buio”: alle ore 16 si tiene una lettura animata online e in diretta con Elisa Dani e gli operatori de Il laboratorio della luce, cui seguirà un’esplorazione “dietro le quinte”. Nella prima parte dell’incontro l’attrice leggerà ai bambini un racconto di fantasia che narra la nascita del teatro delle ombre, quando con la testa sul cuscino e in una camera quasi buia si possono incontrare animali, personaggi buffi o avventurosi e inventare tante storie avendo a disposizione un muro, poca luce e tanta fantasia. Contemporaneamente, sullo schermo alle sue spalle allestito nel laboratorio della luce, appariranno le ombre e le luci che accompagneranno la storia. Nella seconda parte Elisa Dani dialogherà con i bambini per condividere le emozioni e i pensieri suscitati dal racconto. Nella terza parte gli operatori de Il laboratorio della luce sveleranno i trucchi con cui sono state realizzate le ombre e inviteranno i ragazzi a fare i propri esperimenti da casa.

Le attività avranno una durata di un’ora e sono rivolte a bambini a partire da sei anni di età.

Per informazioni e iscrizioni: mostraelucefu@gmail.com; 388.11.62.067

GUARDA LA REGISTRAZIONE

Lettura animata Quasi Buio con Elisa Dani

Dietro le quinte di Quasi Buio con Lucia Polano

LABORATORIO DI SABATO 5 DICEMBRE  | ORE 16
Per informazioni: Email mostraelucefu@gmail.com; Tel. 388.11.62.067

GUARDA UN ESTRATTO DEL LABORATORIO

Sabato 5 dicembre “Ra e il gatto nero. Esperimenti di luci e di ombre”: alle ore 16 dagli spazi appositamente allestiti presso l’Ex Ospedale di Santa Croce a Cuneo sarà trasmesso un laboratorio della luce online e in diretta: luci, fari, lenti, prismi e colori permetteranno di creare e sperimentare vere e proprie meraviglie di luce. Nella prima parte dell’incontro verrà presentato lo spazio del laboratorio, i tipi di luce che si utilizzeranno, gli strumenti di lavoro e le attività che si svolgeranno. Nella seconda parte verrà proposta e realizzata, in diretta insieme ai ragazzi, un’attività: ogni partecipante, da casa, potrà realizzare un piccolo manufatto o un esperimento con cui continuare a giocare nei giorni successivi. Gli operatori, grazie alla diretta, potranno supportare i ragazzi nella realizzazione dell’attività a distanza.

LABORATORIO PER LE SCUOLE PRIMARIE:
Per informazioni:
E-mail mostraelucefu@gmail.com; Tel. 388.11.62.067
Giovedì 10 dicembre “Luci naturali, luci artificiali”: alle ore 11 un laboratorio in diretta on line per le classi della scuola primaria. Il laboratorio darà la risposta, in forma chiara e divertente, ad alcune domande sulla luce, sulle differenze tra quella naturale e quella artificiale e su come le nostre conoscenze influiscano sulla percezione del mondo. Nel corso dell’incontro verrà presentato il lavoro di alcuni artisti che utilizzano la luce come materia per creare le proprie opere e saranno forniti alcuni spunti laboratoriali da sviluppare in classe.

In ricordo di Nicola Gaiero

Lunedì 23 novembre 2020, si è spento all’età di 59 anni Nicola Gaiero, presidente del nostro Collegio Sindacale. Da alcune settimane era ricoverato all’ospedale di Cuneo, dopo aver contratto il Covid-19. La notizia della sua improvvisa scomparsa è arrivata nel pomeriggio, mentre era in corso il Consiglio di Amministrazione che ha subito sospeso la riunione nel ricordo della sua figura e in segno di vicinanza ai suoi cari.

Nato a Dogliani il 28 aprile del 1961, residente a Mondovì, commercialista di professione, era anche presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Cuneo, presidente di CAF Do.C spa e Consigliere di OpenDotCom spa. In passato era stato membro del Consiglio Camerale della Camera di Commercio di Cuneo.

Il Presidente Giandomenico Genta, i vice presidenti del Consiglio di Amministrazione Ezio Raviola e Francesco Cappello, i Consiglieri di Amministrazione Giuliano Viglione, Enrico Collidà, Davide Merlino, Paolo Merlo, i colleghi del Collegio Sindacale Vitale Pasquale e Gabriella Rossotti, il Consiglio Generale, il Direttore Generale Andrea Silvestri e il Vice Direttore Generale Roberto Giordana, lo staff tutto della Fondazione CRC partecipano con profondo cordoglio al dolore della famiglia Gaiero e stringono in un abbraccio particolare la figlia Martina.

Lo vogliamo ricordare come in questa foto, con il sorriso che non faceva mai mancare alle persone e la disponibilità che metteva in ogni sua attività. L’esempio umano e professionale di Nicola continuerà ad accompagnarci e a guidarci nel nostro lavoro.

Dalla vigna storica di Grinzane Cavour un Barolo di grande valore

Con la vendemmia 2020, diamo il via a un nuovo progetto in collaborazione con la Scuola Enologica di Alba e il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. L’iniziativa progettuale dà seguito all’acquisizione, da parte della Fondazione CRC, della prestigiosa vigna “Cascina Gustava” a Grinzane Cavour, situata sotto il Castello sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, da sempre utilizzata dalla Scuola Enologica di Alba per la formazione sul campo degli studenti.

Grazie a questa iniziativa verrà prodotto un Barolo unico, proveniente da questi vitigni storici. Il prossimo autunno le barriques e i tonneaux dentro a cui verrà fatto invecchiare il vino saranno vendute all’asta en primeur e il ricavato della vendita sarà destinato a iniziative con finalità sociale. Il vino completerà poi l’invecchiamento in cantina e sarà consegnato agli acquirenti a conclusione del processo di produzione. Nelle scorse settimane la Scuola Enologica ha consegnato alla Fondazione CRC una parte delle uve vendemmiate, provenienti da ceppi tra i 30 e i 70 anni di età presenti in vigna: in totale sono stati vinificati 65 quintali di uve, in parte dovuti in base agli accordi di comodato, in parte acquistati dalla Fondazione CRC. Il raccolto è stato vinificato in modo differenziato: in questo modo sarà possibile ottenere Barolo con diverse caratteristiche, seppur appartenenti allo stesso vigneto.

Nella realizzazione dell’iniziativa è stato coinvolto il Laboratorio Enosis Meraviglia di Donato Lanati − enologo di fama internazionale, “padre” di alcune delle migliori etichette presenti sul mercato mondiale − al quale la Fondazione CRC ha affidato l’incarico di guidare l’intero percorso produttivo, dalla maturazione delle uve, alla vinificazione e al successivo affinamento in bottiglia. Il dottor Lanati e il suo staff hanno anche avviato una collaborazione con la Scuola Enologica finalizzata a promuovere attività didattiche innovative. Per l’ideazione, il supporto e il monitoraggio del progetto è stato istituito, ad ottobre 2019, un Comitato Scientifico di Indirizzo che definisce le linee guida per la valorizzazione del vigneto e delle uve prodotte. Il Comitato è presieduto da Matteo Ascheri, Presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, e costituito da Vincenzo Gerbi, professore emerito dell’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Vladimiro Rambaldi, Amministratore unico dell’Agenzia di Pollenzo S.p.A., e Anna Schneider, professoressa presso l’Università di Torino.
Franco Drocco è stato coinvolto come Segretario del Comitato.

“Con questa operazione unica nel suo genere Fondazione CRC realizza un prodotto di altissima qualità, offre nuove occasioni di alta formazione per i giovani studenti e genera importanti ricadute sociali per il territorio” commenta Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC. “È una grande emozione pensare che le uve siano già nei tini e abbia così preso avvio il lungo percorso che porterà alla nascita di un Barolo di grande valore sotto molteplici aspetti”.

“La vendita del vino en primeur – ovvero prima dell’imbottigliamento e della commercializzazione – è una pratica già molto diffusa per i vini francesi di grande prestigio e può diventare uno strumento importante per accrescere il valore del nostro prodotto”, dichiara Matteo Ascheri, presidente del Consorzio Barolo Barbaresco. “In questo senso, il progetto del Barolo di Cascina Gustava ha non solo una grande importanza storica e sociale, ma è anche fortemente significativo per il nostro settore.”

“Il progetto rappresenta un’iniziativa di alto valore scientifico, educativo e umano, in grado di coniugare diversi aspetti: la valorizzazione del territorio viticolo, di cui il vigneto è il vero protagonista, la ricerca con la didattica sul campo e, infine, la finalità sociale” aggiunge Donato Lanati. “Grazie alla conoscenza e al patrimonio di informazioni che verranno raccolte, catalogate e, poi, studiate, sarà possibile valorizzare le potenzialità del vigneto storico di Grinzane. La pianta di vite è un traduttore di energia ambientale, salute della terra e andamento delle stagioni di uno specifico anno; partendo dalla commistione di queste componenti racchiuse nell’acino, vero e proprio scrigno di informazioni, affronteremo un proficuo lavoro di squadra, certamente foriero di stimolati esplorazioni e di rinnovata cultura. Dalla terra all’acino, dalla cantina al calice, lavoreremo per far sì che il vino esprima, emozionando, i sapori e i profumi del suo territorio, anche grazie alla collaborazione con la Scuola Enologica”.

LA COLLABORAZIONE CON IL CENTRO ENOSIS MERAVIGLIA
Con gli studenti del VI anno della Scuola Enologica di Alba, il vigneto storico di Grinzane Cavour è stato suddiviso in particelle, a seconda delle diverse esposizioni, altitudini e dei tipi di terreno; tutti elementi che determinano l’espressione dei variegati profumi e degli specifici sapori caratterizzanti del vigneto stesso.
Con questa filosofia, verrà impostato uno specifico Percorso Didattico nell’ambito del Corso di Enologia, affinché gli studi e la cultura scientifica, teorica e pratica possano raccordarsi con il mercato, la cui domanda muove consumi, lavoro ed economia. In particolare, il Percorso Didattico affronterà argomenti innovativi, incentrati sui fattori che influenzano la maturità dell’uva Nebbiolo, lo studio dei precursori d’aroma e la dissoluzione degli antociani durante la maturazione, riservando ampi approfondimenti all’evoluzione degli aminoacidi durante la maturazione dei lieviti.

Culture of solidarity fund: partecipa al bando

C’è tempo fino al 30 novembre per partecipare alla call Culture of Solidarity Fund, promossa dall’European Cultural Foundation per sostenere iniziative culturali creativeFondazione CRC e Fondazione CRT sono partner dell’iniziativa, che sostengono con 100 mila euro complessivi (50 mila euro a testa).

IL BANDO

Obiettivo del bando è rafforzare lo spirito di solidarietà tra i cittadini e tra i diversi Paesi d’Europa, elemento costituivo del nostro Continente e che ha bisogno di essere riscoperto. In questo senso, la cultura ha un ruolo determinante e potrà proporre iniziative funzionali alla rinascita dello spirito di solidarietà.

Il bando è aperto a progetti culturali capaci di trasformare la risposta immediata alla crisi da coronavirus in iniziative che contribuiscano contrastare la frammentazione nelle nostre società e a sviluppare una consapevolezza dell’appartenenza europea e, in particolare, dello spirito di cooperazione e di solidarietà. I progetti, che potranno nascere a livello locale, dovranno essere capaci di superare i confini nazionali.

Il bando, allo stesso tempo, contribuisce anche a valorizzare e sostenere il comparto della cultura, profondamente colpito dalle conseguenze della pandemia tuttora in corso.

Possono partecipare le organizzazioni con sede in Piemonte e in Valle d’Aosta (il sostegno di Fondazione CRC sarà dedicato a progettualità della provincia di Cuneo, Fondazione CRT supporterà le progettualità di entrambe le regioni, coerentemente con la propria mission e in linea con l’edizione passata del bando): il contributo massimo richiedibile è di 25 mila euro e la scadenza per la presentazione delle domande (da completare online, esclusivamente in lingua inglese) è fissata al 30 novembre, ore 13:00 (CET).

 

Per maggiori informazioni e per partecipare al bando: https://culturalfoundation.eu/initiatives/culture-of-solidarity-fund 

 

 

Donato alla Fondazione CRC l’archivio e la biblioteca di Roberto Albanese

Marinella Albanese ha donato alla Fondazione CRC la biblioteca e l’intero archivio del fratello Roberto Albanese, conosciuto e apprezzato storico dell’architettura improvvisamente scomparso lo scorso 7 luglio. Un patrimonio archivistico, bibliografico e documentale frutto della pluridecennale attività di ricerca condotta da Albanese con grande scrupolo e passione, in collaborazione con numerose istituzioni della provincia di Cuneo: i suoi studi e le sue ricerche, oggetto di importanti pubblicazioni e mostre, hanno contribuito in modo determinate al recupero del centro storico di Cuneo e alla riscoperta della storia architettonica e urbanistica dell’intera città.

Tra le altre, si ricordano le ricerche sul liberty e sulla figura dell’architetto Javelli – D’Aronco, sfociate in pubblicazioni e mostre come “Javelli-D’Aronco: idee e stile per la grande Cuneo” e “Casa Javelli-D’Aronco tra Torino e Costantinopoli”, e la recente “I segreti di Via Roma”. Negli ultimi tempi lo storico dell’architettura si era dedicato appassionatamente alla redazione di una
nuova pubblicazione riguardante la storia delle famiglie nobili di Cuneo.

La donazione è stata ufficializzata venerdì 23 ottobre, durante l’inaugurazione della mostra E luce fu all’interno del Complesso Monumentale di San Francesco, spazio di grande valore storico e affettivo per tutta la comunità cuneese.

“Voglio ringraziare di cuore Marinella Albanese per questa donazione, che aggiunge alla nostra collezione un’importante eredità storica: sarà nostra cura valorizzare e tramandare alla comunità, grazie al progetto Donare, le ricerche condotte da Roberto Albanese, a partire dal volume che stava curando sulle famiglie nobili di Cuneo,” ha dichiarato il presidente della Fondazione CRC, Giandomenico Genta. “La Fondazione CRC ha avuto la fortuna di collaborare in diverse occasione con Roberto Albanese, in ultimo per il progetto di rigenerazione dell’ex Frigorifero Militare. Non a caso abbiamo scelto di annunciare questa donazione in un luogo rappresentativo quale il Complesso Monumentale di San Francesco, fulcro della vita culturale cittadina”.

“L’archivio e la biblioteca di mio fratello hanno un grande valore affettivo per me e per tutta la mia famiglia” aggiunge Marinella Albanese. “Donandolo alla Fondazione CRC vogliamo assicurarci che le ricerche da lui condotte e realizzate in tanti anni di appassionato lavoro possano continuare a vivere nel tempo e a generare nuovi studi sulla storia della città di Cuneo, anche in rete con altre istituzioni culturali cittadine”.

IL PROGETTO DONARE
Il progetto Donare, lanciato dalla Fondazione CRC nel 2017, ha raccolto in questi anni donazioni da privati cittadini per un valore complessivo di oltre 960 mila euro. Tutte le opere che la Fondazione CRC ha acquisito nell’ambito di questo progetto sono disponibili qui

Selezionato il progetto di rigenerazione dell’Ex Frigorifero Militare di Cuneo

È il progetto che ha come capofila l’architetto Francesco Messina il vincitore del concorso nazionale di progettazione promosso dalla Fondazione CRC per selezionare il progetto di rigenerazione dell’ex Frigorifero Militare di Cuneo. Ieri, con la seduta pubblica di decrittazione della documentazione amministrativa, si è sciolto l’anonimato ed è stata proclamata la graduatoria provvisoria del concorso, in attesa della verifica amministrativa di prassi.

Due gli step di selezione previsti dal bando: alla prima fase, che prevedeva la presentazione di un’idea progettuale, si sono candidati 208 progetti da tutta Italia. Cinque i progetti ammessi alla seconda fase nel mese di luglio, che prevedeva un approfondimento progettuale terminato lo scorso 9 ottobre. Il progetto scelto è a firma del gruppo di achitetti che comprende Francesco Messina (Capogruppo), Giuseppe Messina, Marco Messina, Davide Lucia, Giacomo Razzolini, Luisa Palermo ed Edoardo Fanteria. I progetti candidati alla prima fase e quelli selezionati per il secondo step sono stati giudicati da una Commissione costituita da Alfonso Femia (architetto, coordinatore della Commissione), Duilio Damilano (architetto), Claudio Bonicco (Presidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di Cuneo), Chris Bangle (designer), Carolyn Christov-Bakargiev (Direttrice del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea), Giandomenico Genta (Presidente della Fondazione CRC) e Federico Borgna (Sindaco di Cuneo). Queste le motivazioni che hanno condotto alla scelta del progetto: “Il progetto presenta uno sviluppo completo e articolato nei diversi spazi, sviluppando un interessante utilizzo del piano di copertura che diventa anche “luogo” urbano capace di accogliere funzioni pubbliche, collettive e per eventi d’arte. La proposta è ben articolata nel dettaglio sugli aspetti funzionali e tecnologici-strutturali che hanno affrontato soluzioni efficaci e innovative per il mantenimento della preesistenza e l’organizzazione della sequenza degli spazi. L’architettura proposta è immaginata come un continuo dispositivo di percezione alle diverse scale urbane e del paesaggio. Il rapporto materico tra preesistenza e nuovo volume stabilisce una relazione interessante da approfondire in fase di sviluppo anche con opportune collaborazioni artistiche”.

render ex frigorifero militare

“Continua con questo progetto il percorso di recupero di alcuni spazi dismessi della nostra provincia, che la Fondazione ha acquisito e su cui sta portando avanti importanti progetti di riqualificazione finalizzati alla creazione di nuovi poli culturali e centri di aggregazione per la comunità” – commenta il presidente Giandomenico Genta – “I tantissimi progetti candidati per la riqualificazione dell’Ex Frigorifero Militare da tutta Italia ci hanno permesso di raccogliere poposte di valore e di selezionare i migliori talenti grazie anche a una giuria davvero di altissima qualità”.
PROSSIMI PASSI Una volta concluso l’iter amministrativo, è prevista nelle prossime settimane una premiazione pubblica, durante la quale saranno esposti i progetti candidati e premiati, e la partenza del percorso autorizzativo con il Comune di Cuneo che condurrà all’avvio dei lavori nel corso del 2021. In parallelo al concorso di progettazione, si è chiusa lo scorso 30 settembre la prima fase del bando per la selezione del futuro gestore degli spazi, che consentirà aii progettisti selezionati di interagire con gli architetti per l’ottimizzazione funzionale del progetto: la scelta del gestore è prevista per il mese di dicembre.

L’EX FRIGORIFERO MILITARE DI CUNEO L’ex Frigorifero, da tempo abbandonato, è stato acquistato a inizio 2019 dalla Fondazione CRC ed è al centro di un percorso di riqualificazione finalizzato a restituire questo bene alla comunità. L’obiettivo è farne un polo culturale polifunzionale, collocato in una posizione strategica nel tessuto urbano cittadino: il distretto culturale di Cuneo, costituito dal Complesso monumentale di San Francesco, dal Museo Civico, dall’ex Ospedale Santa Croce che ospiterà la Biblioteca civica, da Palazzo Samone e dalla Tettoia di Piazza Virginio, oltre alle poco distanti sedi universitarie della Facoltà di Agraria e dell’ex “Mater Amabilis”.