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Autore: admin

Tanti appuntamenti per scoprire l’arte di Giuseppe Penone

Ogni settimana tante proposte per scoprire la mostra “Giuseppe Penone Incidenze del Vuoto”, visitabile fino al 2 febbraio presso il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo, e conoscere le opere, l’artista e l’energia creativa di uno degli scultori contemporanei più riconosciuti a livello internazionale.

GENNAIO

VISITA GUIDATA
Alla scoperta di Giuseppe Penone

Sabato 18 gennaio, alle ore 15,30, con la visita “Alla scoperta dell’opera di Giuseppe Penone” Francesca di Paolo accompagnerà i visitatori lungo un percorso che farà rivivere la ricerca, tra corpo e natura, di Giuseppe Penone. Un’esperienza pensata per avvicinarsi all’opera dell’artista, seguendone le orme dalle Alpi Marittime alla fama mondiale, dall’arte Povera ad oggi. Evento gratuito.

LABORATORIO PER BAMBINI
L’uomo albero

Sabato 18 gennaio, alle ore 15,30, Lucia Polano guiderà il laboratorio artistico dedicato ai bambini dai 6 anni “L’uomo-albero”. Realizzando insieme un grande collage collettivo, i giovani partecipanti arriveranno a scoprire inaspettati legami che proietteranno in una nuova prospettiva la loro percezione e visione del confine tra uomo e albero e li porteranno a capire quanto i due elementi hanno in comune. Evento gratuito, ma prenotazione obbligatoria telefonando al 388/1162067 oppure scrivendo a gestovegetale@gmail.com.

CONFERENZA
Il paesaggio del gallerista. Perché l’arte?

Sabato 18 gennaio, alle ore 17, lo Spazio Incontri della Fondazione CRC ospiterà l’incontro “Il paesaggio del gallerista. Perché l’arte?”. Lo storico dell’arte Enrico Perotto si confronterà con i galleristi Antonio Tucci Russo ed Elisabetta Di Grazia, una coppia che ha fatto dell’amore per l’arte il proprio percorso di vita e può essere considerata a pieno titolo protagonista della società civile torinese e del mondo dell’arte contemporanea a partire dagli anni ’60 fino ai giorni nostri. Si ripercorreranno le scelte giovanili di “Lisa” e Tucci, la frequentazione intensa di intellettuali, artisti, musicisti e teatranti della scena torinese e internazionale, la collaborazione con la Galleria Sperone a Torino, la decisione di aprire una propria galleria, nel 1975, cui ne seguiranno altre fino all’apertura del grande spazio espositivo all’interno dell’area dell’ex Stamperia Cotonificio Mazzonis a Torre Pellice. Si indagheranno, inoltre, le differenze fra il ruolo del mercante d’arte e del gallerista e i meccanismi del sistema dell’arte internazionale in rapporto al lavoro e alla vita degli artisti. Fra i tanti artisti che la galleria Tucci Russo ha promosso ed esposto in questi decenni c’è anche Giuseppe Penone, accanto a Mario e Marisa Merz, Giovanni Anselmo, Richard Long e Tony Cragg. Evento gratuito, ma prenotazione obbligatoria.

ISCRIVITI ALL’EVENTO

VISITA GUIDATA
Visita d’artista

Domenica 19 gennaio, alle ore 15,30, Domenico Olivero tornerà a proporre la visita d’artista “Il lavoro dello scultore: fra energia naturale e tecnica artistica”, un percorso guidato per meglio comprendere le istanze dell’artista, la sua ricerca sui materiali, le tecniche di lavorazione e le modalità di diffusione delle opere d’arte. Evento gratuito.

CONFERENZA
Giuseppe Penone dialoga con Carolyn Christov-Bakargiev, Direttrice del Castello di Rivoli

Sabato 25 gennaio, alle ore 17,  presso lo Spazio Incontri Fondazione CRC  (Via Roma 15, Cuneo) Giuseppe Penone dialoga con Carolyn Christov-Bakargiev L’evento vedrà l’artista garessino impegnato in un confronto con la direttrice del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, nonché curatrice della mostra “Giuseppe Penone. Incidenze del vuoto”.  

ISCRIVITI ALL’EVENTO

Per informazioni: 388.1162067 gestovegetale@gmail.com

FEBBRAIO 2020 

Visita guidata storico critica 

Sabato 1 febbraio, alle ore 15.30, presso il Complesso Monumentale di San Francesco di Cuneo visita guidata storico critica. Ingresso libero

LABORATORIO PER BAMBINI 
Il riflesso del Mondo

Sabato 1 Febbraio, alle ore 15,30, appuntamento con il laboratorio “Il riflesso del Mondo”. In camera oscura. Stampa a contatto di foglie per riflettere, giocando con la luce, sul concetto di confine, di superficie, di ombra, di traccia. 

Numero chiuso
Prenotazione obbligatoria: 388.1162067 – gestovegetale@gmail.com 

CONCERTO
La presenza sonora del vuoto. Sculture di suono espandono le opere di Giuseppe Penone
Sabato 1 Febbraio ore 17,00

Concerto-performance di Musica elettronica. Composizioni e performance appositamente realizzate da studenti e docenti del METS Musica Elettronica e Tecnici del suono del Conservatorio Ghedini di Cuneo. 

ISCRIVITI ALL’EVENTO

VISITA GUIDATA
Alla scoperta di Giuseppe Penone

Domenica 2 febbraio, ore 15,30, presso il Complesso Monumentale di San Francesco. Dalle Alpi Marittime alla fama mondiale. La ricerca di uno scultore, tra corpo e natura. Ingresso libero

 

40 milioni di euro in provincia di Cuneo per risparmio energetico e tutela dell’ambiente

40 milioni di euro: è la sorprendente cifra, calcolata dall’Environment Park di Torino, attirata in provincia di Cuneo tra il 2010 e il 2018 per iniziative di risparmio energetico e di tutela dell’ambiente. Lo studio, commissionato dalla Fondazione CRC e presentato in un evento dedicato alle amministrazioni pubbliche, restituisce un’analisi dei risultati diretti ed indiretti generati in provincia grazie ai fondi messi a disposizione dalla Fondazione CRC, dal GSE e dalla Regione Piemonte (tramite i fondi POR FESR) per creare competenze e sensibilità sul tema del risparmio energetico.

La relazione descrive nel dettaglio la capacità che gli Enti Pubblici della provincia di Cuneo hanno avuto di intercettare, a fronte dell’importante attività di audit finanziata ai Comuni grazie ai progetti della Fondazione CRC, risorse economiche significative da diverse fonti.

Fondazione CRC
Sono 7,135 milioni di euro i fondi erogati dalla Fondazione CRC tramite le diverse misure promosse con i bandi AmbientEnergia (5,2 milioni di euro dal 2010 al 2016) e il programma Cuneo Provincia Smart (1,85 milioni di euro a partire dal 2017).

Incentivi erogati dal GSE per riqualificazione di edifici pubblici
La provincia ha attirato, dal 2015 al 2018, un totale di 3,118 milioni di euro, così suddivisi:
– Nel 2015, con 325.359 euro (11,4% dei 2.855.363,83 euro erogati a livello italiano), è la terza provincia italiana per contributi ricevuti;
– Nel 2016, con 538.000 euro (10,9% dei 4.922.029 euro erogati a livello italiano), è la seconda provincia italiana per contributi ricevuti, appena dopo Milano;
– Nel 2017, con 943.922 euro (11,4% dei 8.275.219 euro erogati a livello italiano), è la prima provincia italiana per contributi ricevuti;
– Nel 2018, con 1 milione 310 mila euro (6,3% dei 20.706.368 euro erogati a livello nazionale) è la terza provincia italiana per contributi ricevuti.

Fondi POR FESR erogati dalla Regione Piemonte:
– POR FESR IP 2018: 7.796.532 euro, pari al 52,8% dei 14.756.683 euro erogati su tutto il territorio regionale, sono andati in provincia di Cuneo;
– POR FESR EDIFICI per Comuni fino a 5.000 abitanti 2018: 7.603.500,4 euro, pari al 40,4% dei 18.820.854 euro erogati su tutto il territorio regionale, sono andati in provincia di Cuneo;
– POR FESR EDIFICI per Comuni oltre 5.000 abitanti 2018: 6.510.132 euro, pari al 29% dei 22.482.607 euro erogati su tutto il territorio regionale, sono andati in provincia di Cuneo

Scarica il report

Nell’occasione pubblica è stato inoltre presentato il nuovo bando No Amianto, promosso dalla Fondazione CRC per sostenere interventi di installazione di impianti fotovoltaici di nuova costruzione in sostituzione di coperture di edifici pubblici su cui è prevista la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto e la coibentazione. Il bando, riservato a soggetti delle 4 aree principali di intervento della Provincia di Cuneo (albese, braidese, cuneese e monregalese) mette a disposizione 240 mila euro e scadrà il prossimo 14 febbraio.

“Il report presentato da Environment Park sottolinea chiaramente come la provincia di Cuneo primeggi a livello nazionale nel settore del risparmio energetico e abbai saputo attirare fondi in grado di generare un impatto significativo sull’ambiente e significativi risparmi sui conti delle amministrazioni pubbliche del nostro territorio” dichiara Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC. “Una sensibilità e una capacità che la Fondazione ha fortemente contribuito a formare, grazie al sostegno economico non solo di interventi infrastrutturali, ma anche della formazione di tecnici specializzati. E che, con il nuovo bando No Amianto, potrà generare nuovi impatti positivi nel corso del 2020”.

“Strategia e risorse sono state la chiave del successo del supporto tecnico ed economico che la Fondazione, grazie alla collaborazione con Envipark, ha fornito in questi anni al territorio della provincia di Cuneo. L’efficacia e l’effetto moltiplicatore delle iniziative di questi anni, rappresentano un modello virtuoso che auspichiamo possa essere mantenuto, rafforzato e diffuso anche in altri territori in vista delle nuove sfide  europee di decarbonizzazione al 2030 e al 2050” ha commentato Stefano Dotta, responsabile settore Green Building di EnviPark.

Arte povera e sperimentazione musicale: Enrico Perotto dialoga con Gianluca Verlingieri

Musica, arti visive, plastiche e performative: come dialogano e come si influenzano reciprocamente in un periodo, quello a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta, in cui tutta l’arte
viene messa in discussione e ripensata nei suoi obiettivi e negli stessi materiali utilizzati?

Prendendo spunto dalla mostra “Giuseppe Penone. Incidenze del Vuoto“, in corso nel Complesso Monumentale di San Francesco, lo storico dell’arte Enrico Perotto e il compositore Gianluca Verlingieri sabato 7 dicembre alle 17, presso lo Spazio Incontri Fondazione CRC (via Roma 15, Cuneo) ci accompagneranno in un viaggio fatto di immagini e suoni attraverso i luoghi, i personaggi e gli eventi che hanno accompagnato la nascita e gli sviluppi del fenomeno culturale dell’Arte Povera e le ricerche musicali di avanguardia dell’epoca.

A partire dagli anni Sessanta si moltiplicano nel nostro paese le mostre in cui si manifestano nuove riflessioni che intendono denunciare la difficile relazione tra individuo e società. Di quel fermento creativo, che il critico Germano Celant definì Arte Povera, fanno parte giovani artisti quali Giuseppe Penone, Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio, impegnati in operazioni eterodosse rispetto alle forme correnti dell’arte del loro tempo e portati con naturalezza a confrontarsi con l’inclusione nelle loro opere di materiali “poveri”, prelevati dalla vita quotidiana, caricando la propria opera di motivazioni critiche e ideologiche.

Negli stessi anni, nel campo della sperimentazione musicale, alcuni artisti-musicisti cercano di superare l’involuzione intellettualistica e accademica di alcuni esponenti di spicco delle avanguardie artistico-musicali che li hanno preceduti e che continuano ad arroccarsi su posizioni caratterizzate da un crescente dogmatismo. Per uscire dai confini troppo ristretti di un tale radicalismo elitario, si preferisce la spontaneità del fare rispetto alla sopravvalutazione del pensare e ci si rivolge maggiormente al sociale e alle ideologie legate al disagio giovanile, alla rivolta contro il militarismo, alle contestazioni studentesche e operaie. La musica, come l’arte, scende in strada in mezzo alla gente e diventa situazione reale, contingente, quotidiana, da vivere insieme alle persone di ogni strato sociale, a cominciare dai più bassi. La musica diventa “povera”: non è più principalmente idea e luogo mentale, bensì azione e realtà dei fatti, ed esiste solo se è suonata e ascoltata.

Nel corso della serata le immagini delle opere dei principali esponenti dell’Arte Povera (Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio) si alterneranno a filmati e ascolti di performance e brani musicali di artisti come Giuseppe Chiari, Sylvano Bussotti e altri esponenti del movimento Fluxus.

ISCRIVITI ALL’EVENTO

Inaugurazione dello spazio FotoCamera e dell’esposizione “Istantanee. Cuneo, il suo territorio e la sua gente”

Giovedì 5 dicembre alle ore 17,30 la Fondazione vi invita all’inaugurazione del nuovo spazio dedicato alla fotografia “FotoCamera” e dell’esposizione “Istantanee. Cuneo, il suo territorio e la sua gente”, dedicato al fotografo Paolo Bedino.

Paolo Bedino, nato a Cuneo nel 1937 e scomparso nel 2008, è stato per quarant’anni “il fotografo della città”. Affiancando all’attività dello studio quella di fotoreporter per numerose testate locali e nazionali, ha testimoniato attraverso migliaia di scatti l’evoluzione della città di Cuneo e dell’intera provincia dal 1963 al 2003

Gran parte di questo patrimonio fotografico, più di 8 mila negativi, è stato acquistato nel 2007 dalla Fondazione CRC che, dopo averlo catalogato e ordinato, oggi lo rende liberamente fruibile all’interno di “FotoCamera”, il nuovo spazio aperto nel cuore della città di Cuneo. 

Attraverso un grande monitor touch, cittadini e turisti potranno esplorare l’intero Archivio Bedino e consultare gli scatti che raccontano 40 anni di storia cittadina.  

All’inaugurazione prenderanno parte il presidente della Fondazione CRC Giandomenico Genta, il direttore de “La Guida” Ezio Bernardi e l’ex Sindaco di Cuneo Guido Bonino.  

PARTECIPA ALL’INAUGURAZIONE

La mostra “Leonardo Da Vinci: il capolavoro ritrovato” arriva ad Alba

Dopo il grande successo riscosso a Madrid nell’ambito della mostra Los rostros del genio allestita al Palacio de las Alhajas e alla Biblioteca Nacional, la Tavola Lucana, il celebre autoritratto attribuito a Leonardo da Vinci, torna in Italia, ad Alba, dal 18 novembre al 5 dicembre, per un’esclusiva mostra promossa da CRC Innova con il contributo di Fondazione CRC e allestita all’interno della Chiesa di San Domenico. La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

Sorprendenti applicazioni tecnologiche accompagneranno il visitatore alla scoperta del celebre autoritratto attribuito al più grande artista di tutti i tempi, conservato in una raccolta privata di Salerno e ritrovato dallo studioso di storia medievale Nicola Barbatelli nel dicembre 2008. “Correva l’anno 2008 quando Barbatelli, impegnato in una serie di ricerche all’interno di un antico palazzo aristocratico di Salerno, si trovò fra le mani un dipinto raffigurante un uomo con barba e cappello, la cui somiglianza con i ritratti di Leonardo da Vinci è strabiliante…”.

L’opera raffigurante Leonardo da Vinci ripreso di tre quarti in semi-profilo, si inserisce nella vexata quaestio della identificazione del volto del maestro e si frappone tra le più accreditate e illustri testimonianze che dai primissimi anni del Cinquecento raccontano la genesi di un genere iconografico talvolta mitizzato da forzature celebrative.

Il lavoro, sottoposto alle scrupolose analisi scientifiche condotte dagli esperti del CNR dell’Università Federico II di Napoli e del Circe – Innova, presenta il volto di Leonardo da Vinci con caratteristiche fisiche molto diverse dalle aspettative e da quelle già evidenziate dal famoso ritratto di un anziano custodito nella Biblioteca Reale di Torino.

“Dopo il grande successo della mostra Per un rinnovamento immaginista del mondo, da pochi giorni conclusa nella chiesa di San Domenico, la Fondazione CRC rinnova il suo impegno per la promozione di iniziative culturali di alto profilo ad Alba” commenta Giandomenico Genta, Presidente della Fondazione CRC. “Nei prossimi giorni i cittadini albesi e i tanti turisti presenti in questo periodo potranno ammirare da vicino un’opera dalla storia davvero intrigante, attribuita a Leonardo da Vinci. Un’occasione unica per celebrare i 500 anni dalla scomparsa di uno dei più grandi geni di tutti i tempi”.

“Le trame di Raffaello” in mostra a Mondovì

Fino al 15 marzo presso il Museo della Ceramica di Mondovì (Palazzo Fauzone di Germagnano, Piazza Maggiore 1) appuntamento con la mostra “Le trame di Raffaello. Il restauro dell’arazzo Madonna del Divino Amore del Museo Pontificio di Loreto”. Il progetto espositivo nasce dalla collaborazione tra la Fondazione CRC, il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, il Museo Pontificio Santa Casa di Loreto, il Museo della Ceramica e il Comune di Mondovì

Protagonista dell’esposizione sarà l’arazzo “Madonna del Divino Amore”, realizzato ad inizio Cinquecento dalla raffinata manifattura di Bruxelles su cartone derivante da un’opera di Raffaello Sanzio. Prima di essere esposta a Mondovì, l’opera è stata oggetto di un accurato restauro condotto dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. 

L’iniziativa, che anticipa le celebrazioni per i 500 anni dalla morte dell’artista, propone un percorso affascinante dentro la materia e la tecnica che caratterizza un arazzo antico, portate in evidenza dal recente intervento di restauro. La mostra costituisce inoltre un’importante occasione per approfondire la produzione raffaellesca attraverso la declinazione dei suoi disegni su cartoni preparatori nelle diverse arti. L’arazzo traduce, con filati preziosi, una delle immagini più note della produzione pittorica del maestro, che ebbe grande fortuna critica, soprattutto nel XIX secolo, quando venne denominata “Madonna del Divino Amore”. Vi sono raffigurati la Madonna con Bambino, Sant’Anna (o Santa Elisabetta) e San Giovannino. L’opera era parte di una serie tessuta su modello raffaellesco raffigurante episodi della vita della Vergine, commissionata dal potente vescovo di Liegi Érard de la Marck. Nel XVII secolo divenne proprietà di papa Alessandro VIII Ottoboni e nel 1723 il nipote, il cardinale Pietro Ottoboni, ne fece dono al Santuario di Loreto.

Il percorso espositivo, allestito al piano terreno del Museo della Ceramica, porta subito ad un’immersione e ad una visione ravvicinata del manufatto. La mostra sarà visitabile fino a domenica 15 marzo, il giovedì e venerdì dalle 15 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 18. 

Durante il periodo di apertura sarà promosso un ricco programma di laboratori didattici per le scuole, a cura del Museo della Ceramica. Per maggiori informazioni è possibile telefonare allo 0174/40389 e al 0174/559365.

Laboratorio di innovazione “Rigenerare spazi dismessi”

La Fondazione CRC è lieta di invitarvi al Laboratorio di innovazione “Rigenerare spazi dismessi”. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione CRC e condotta da Fondazione Fitzcarraldo, nasce in risposta a un interesse emerso durante la realizzazione del Quaderno 37 “Rigenerare spazi dismessiNuove prospettive per la comunità”, presentato lo scorso luglio e disponibile on-line.

Gli obiettivi
A partire dai risultati emersi dal Quaderno, il laboratorio si pone l’obiettivo di dotare la comunità locale di nuovi strumenti, finalizzati a stimolare soluzioni innovative per il recupero di spazi dismessi attraverso il confronto diretto e la condivisione di buone pratiche avviate con successo in altre parti di Italia e che possono rappresentare importanti stimoli per i soggetti che operano all’interno della realtà provinciale cuneese. Un secondo obiettivo è quello di innescare e favorire la creazione di comunità. 

Come è organizzato
Si tratta di un’attività di confronto itinerante articolata in quattro incontri organizzati in sedi differenti: ciascuna tappa approfondisce temi specifici attraverso il racconto e il coinvolgimento diretto di altre esperienze. Ciascun appuntamento è suddiviso in quattro momenti: ascolto, confronto comune, confronto individuale e restituzione. 

A chi si rivolge
Il laboratorio si rivolge direttamente alle amministrazioni locali e alle organizzazioni culturali e sociali che operano nel territorio cuneese. Il percorso è riservato a un massimo di 30 partecipanti ed è attribuita priorità di partecipazione a quelli che hanno operato, stanno operando o hanno già a disposizione un bene dismesso in condizioni di potenziali riutilizzo e a quelle amministrazioni comunali che hanno contribuito attivamente alla realizzazione della ricerca. 

Per iscriversi è necessario compilare il seguente modulo on-line entro il 17 novembrehttps://forms.gle/DdFTt7d4JzpU8HUr8

Qualora il numero di adesioni dovesse superare il limite previsto, sarà cura della Fondazione CRC procedere a una selezione dei partecipanti.

La partecipazione è gratuita e si richiede una presenza continuativa della stessa persona a tutti e quattro gli incontri.

Calendario degli incontri:

Tabella

Gita in pullman al Castello di Rivoli

Una giornata al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea tra visite guidate e workshop, domenica 24 novembre. L’iniziativa fa parte del calendario di attività collaterali alla mostra “Giuseppe Penone. Incidenze del Vuoto” . Concepita come un progetto espositivo condiviso tra le due istituzioni nel Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo (visitabile fino al 2 febbraio) e nel giardino del Castello di Rivoli con l’opera “Identità”, la mostra presenta il cuore della ricerca dell’artista Giuseppe Penone. Una riflessione sulla dualità tra vuoto e pieno come parti costitutive e materiali del suo lavoro artistico, attraverso una precisa selezione di opere che mettono in relazione le due sedi, in un sofisticato gioco di giustapposizioni e rimandi.

La scultura Identità , collocata all’esterno del Nuseo d’Arte Contemporanea, sarà il punto di partenza di un percorso di riflessione sul tema natura e cultura non solo attraverso il lavoro di Giuseppe Penone ma anche degli artisti presenti nella Collezione Permanente del Castello di Rivoli.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA:
Ore 9.45 | Ritrovo a Cuneo in piazza Galimberti
Ore 10.00 | Partenza in Bus
Ore 11.20 | Arrivo a Rivoli
Ore 11.30-13 | Percorso guidato

A partire dall’opera Identità che accoglie i visitatori all’esterno del Castello si prosegue con le opere dell’artista presenti al Museo – Respirare l’ombra, Soffio di creta e Foglie d’erba nelle mani – per proseguire sul tema della relazione natura e cultura con le opere degli artisti nella Collezione Permanente: Giovanni Anselmo, Lothar Baumgarten, Luciano Fabro, Ingela Ihrman, Richard Long, Ettore Spalletti, Ai Weiwei, Gilberto Zorio.

Ore 13-14 | Pausa pranzo
Ore 14-16 | Workshop a cura delle Artenaute del Dipartimento Educazione

Nel lavoro di Giuseppe Penone emerge il senso della materia e della forma come entità viva e organica, in un continuo dialogo tra natura e cultura, tra tempo biologico e storia. Il workshop è ispirato all’idea di foresta in cui immergersi totalmente: un grande collage collettivo per con-figurare alberi realizzati con frammenti di carta salvata dal macero e utilizzata come materia cromatica e compositiva. Dall’albero alla carta, dalla carta stampata all’albero, un cortocircuito spazio-temporale ispirato al binomio natura e cultura. Nelle sue Propagazioni l’artista parte dalla propria impronta digitale come metafora della memoria e dell’identità, per lasciare un segno ispirato agli anelli dei tronchi degli alberi o ai cerchi concentrici che si espandono quando si getta un sasso sulla superficie dell’acqua. In laboratorio, durante il workshop collettivo. Le singole impronte, rielaborate su grandi silhouette di elementi vegetali, si espandono graficamente per diventare un unico segno che nell’insieme allude alla scultura, in quanto elemento visivo, mentre rimanda al nostro stare in contatto con il mondo.

Ore 16-17 | Visita alla mostra Michael Rakowitz. Imperfect Binding
La prima retrospettiva europea dedicata all’artista americano di origine ebraico-irachena Michael Rakowitz (Great Neck, NY, 1973) allestita nella Manica Lunga e realizzata in collaborazione con la Whitechapel Gallery di Londra.

Ore 17.30 | Partenza da Rivoli in Bus
Ore 18.45 | Arrivo previsto a Cuneo, piazza Galimberti

COSTO: 6,50 Euro a persona biglietto di ingresso al Castello di Rivoli

Numero chiuso
Prenotazione obbligatoria entro il 19 novembre:

Tel.
3881162067
E-mail gestovegetale@gmail.com

Passeggiata nei boschi della valle Stura sulle tracce dell’artista Giuseppe Penone

Sabato 9 e domenica 10 novembre tris di appuntamenti per il ricco calendario di eventi collaterali alla mostra “Giuseppe Penone. Incidenze del Vuoto” ospitata all’interno del Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo. Il programma prevede per sabato 9 novembre, dalle 14.30 alle 16.30, a Roccasparvera (valle Stura), la passeggiata “Passi, percorsi, in un bosco d’autunno”. Nello stesso giorno alle 15,30, nell’ex Chiesa di San Francesco, avrà luogo la visita guidata “Alla scoperta di Giuseppe Penone”.

Il giorno seguente, domenica 10 novembre, ancora in San Francesco, alle ore 15,30, si svolgerà la visita spettacolo per bambini e famiglie “Io sono stato molte forme”. Gli eventi sono promossi dalla Fondazione CRC e curati da Feliz Comunicazione in collaborazione con l’associazione La Scatola Gialla, il Conservatorio G.F. Ghedini di Cuneo, il METS–Musica Elettronica & Tecnici del Suono del Conservatorio di Cuneo e il Liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo. Per informazioni telefonare al 388/1162067 o scrivere a gestovegetale@gmail.com.

La passeggiata “Passi, percorsi, in un bosco. Passeggiata in natura sulle tracce dell’esperienza originaria dell’artista” sarà accompagnata da Lucia Polano e da Domenico Olivero. I boschi sono stati e continuano a essere la fonte di ispirazione primaria di Giuseppe Penone che vi ha creato le sue prime opere. Quelli di Roccasparvera, per un pomeriggio, diventeranno il teatro di una passeggiata sensoriale ed emozionale, per riviverne l’esperienza artistica. La camminata durerà due ore circa. Si raccomanda abbigliamento sportivo e scarponcini. In caso di brutto tempo, l’evento sarà annullato.

Prenotazione obbligatoria (per maggiori informazioni contattare il numero 388/1162067 o scrivere a gestovegetale@gmail.com)

ISCRIVITI ALLA PASSEGGIATA

La visita guidata tematica “Alla scoperta di Giuseppe Penone”, condotta da Francesca di Paolo, presenta un percorso ideato per avvicinare il pubblico all’opera dell’artista, seguendone l’evoluzione dall’arte Povera a oggi. Dalle origini montane alla fama mondiale, verrà delineata la storia di uno scultore alla ricerca dell’essenza dell’uomo.

La visita-spettacolo per bambini e famiglie “Io sono molte forme” propone un viaggio interattivo nella mostra, alla ricerca di un ritrovato senso di essere natura lungo i sentieri delle opere di Giuseppe Penone. I bambini possono partecipare all’evento da soli o accompagnati dalla propria famiglia.  Prenotazione obbligatoria al 388/1162067 o a gestovegetale@gmail.com.

“GIUSEPPE PENONE. INCIDENZE DEL VUOTO”
I PROSSIMI APPUNTAMENTI DEL CALENDARIO DI EVENTI COLLATERALI ALLA MOSTRA

Sabato 16 Novembre ore 15,30
Visita guidata – Alla scoperta di Giuseppe Penone

Domenica 17 Novembre ore 15,30
Visita d’artista

Sabato 23 Novembre ore 15,30
Visita guidata – In mostra con la curatrice Carolyn Christov-Bakargiev

ISCRIVITI ALL’EVENTO

Sabato 23 Novembre ore 15,30
Laboratorio artistico per bambini – Dalla materia alla forma: l’argilla

Domenica 24 Novembre ore 10,00
Gita al Castello di Rivoli Museo d’arte Contemporanea

SCOPRI IL PROGRAMMA E ISCRIVITI ALL’EVENTO

Domenica 24 Novembre ore 15,30
Visita artistico-naturalistica

Sabato 30 Novembre ore 15,30
Visita guidata – Alla scoperta di Giuseppe Penone

 DICEMBRE 2019

Domenica 1 Dicembre ore 15,30
Visita guidata – Alla scoperta di Giuseppe Penone

Sabato 7 Dicembre ore 15,30
Visita d’artista

Sabato 7 Dicembre ore 15,30
Laboratorio per bambini – Le parole del legno

Sabato 7 Dicembre ore 17,00
Arte povera e sperimentazione musicale
Con Enrico Perotto e Gianluca Verlingieri – Spazio Incontri Fondazione CRC, Via Roma 15

Domenica 8 Dicembre ore 15,30
Visita guidata – Alla scoperta di Giuseppe Penone

Sabato 14 Dicembre ore 15,30
Visita guidata – Alla scoperta di Giuseppe Penone

Domenica 15 Dicembre ore 15,30
Visita d’artista

Domenica 15 Dicembre ore 17,00
Meditazione sensoriale – Essere albero, essere pietra

Sabato 21 Dicembre ore 15,30
Visita guidata storico critica

Sabato 21 Dicembre ore 17,00
L’uomo non è attore o spettatore ma semplicemente natura
Gianni Bissaca interpreta le parole di Giuseppe Penone con le sonorizzazioni elettroniche live di docenti e studenti del METS Musica Elettronica e Tecnici del suono del Conservatorio Ghedini di Cuneo.

Domenica 22 Dicembre ore 15,30
Visita artistico-naturalistica

Sabato 28 Dicembre ore 15,30
Visita guidata – Alla scoperta di Giuseppe Penone

Domenica 29 Dicembre ore 15:30
Visita guidata – Alla scoperta di Giuseppe Penone

GENNAIO 2020 

Sabato 4 Gennaio ore 15,30
Visita d’artista

Domenica 5 Gennaio ore 15,30
Visita-spettacolo per bambini e famiglie – Io sono stato molte forme

Sabato 11 Gennaio ore 15,30
Visita a cura degli studenti

Domenica 12 Gennaio ore 15,30
Visita a cura degli studenti

Domenica 12 Gennaio ore 17,00
Meditazione sensoriale – Essere albero, essere pietra

Sabato 18 Gennaio ore 15,30
Visita guidata – Alla scoperta di Giuseppe Penone

Sabato 18 Gennaio ore 17,00
Il paesaggio del gallerista. Perché l’arte? – In dialogo Antonio Tucci Russo, Elisabetta Di Grazia, Enrico Perotto – Spazio Incontri Fondazione CRC, Via Roma 15

Sabato 18 Gennaio ore 15,30
Laboratorio artistico per bambini – L’uomo-albero

Domenica 19 Gennaio ore 15,30
Visita d’artista

Sabato 25 Gennaio ore 15,30
Visita artistico-naturalistica

Sabato 25 Gennaio
Giuseppe Penone dialoga con Carolyn Christov-Bakargiev, Direttrice del Museo d’arte Contemporanea Castello di Rivoli – ora e location in via di definizione
Prenotazione obbligatoria

Domenica 26 Gennaio ore 15,30
Visita guidata – Alla scoperta di Giuseppe Penone
 
FEBBRAIO 2020

Sabato 1 Febbraio ore 15,30
Visita guidata storico critica

Sabato 1 Febbraio ore 15,30
Laboratorio artistico per bambini – Il riflesso del Mondo

Sabato 1 Febbraio ore 17,00
LA PRESENZA SONORA DEL VUOTO Sculture di suono espandono le opere di Giuseppe Penone
Concerto-performance di Musica elettronica. Composizioni e performance appositamente realizzate da studenti e docenti del METS Musica Elettronica e Tecnici del suono del Conservatorio Ghedini di Cuneo.

Domenica 2 Febbraio ore 15,30
Visita guidata – Alla scoperta di Giuseppe Penone

GrandUP! Generiamo impatto sociale

Hai mai sentito parlare di impresa a impatto sociale? Ti piacerebbe capire come generare un impatto positivo sulla tua comunità?
Vieni a scoprire le opportunità offerte da GrandUp! Generiamo impatto sociale. Ti aspettiamo all’evento di lancio il 6 dicembre 2019 alle 14.30 a Cuneo presso l’Auditorium Foro Boario, Varco | Via Carlo Pascal 5C.

GrandUp! Generiamo impatto sociale è un’azione di sistema promossa da Fondazione CRC insieme alla Camera di Commercio finalizzata a rendere la provincia di Cuneo un territorio ideale per lo sviluppo di imprese a impatto sociale, con fondamentali ricadute in termini occupazionali, di sviluppo e di potenziamento dei servizi offerti ai cittadini. 

L’iniziativa rappresenta l’evoluzione del percorso nato nel 2018 con il progetto GrandUp! Acceleriamo l’impatto sociale e proseguito nel biennio 2019-2020 con GrandUP! Energia giovane per lo sviluppo, che ha visto la partecipazione attiva di centinaia di cittadini e studenti delle scuole superiori nella progettazione di proposte capaci di rispondere a una sfida emergente e generare un impatto positivo per la comunità. 

Crediamo fortemente che la provincia di Cuneo possa essere riconosciuta a livello nazionale ed europeo come territorio di Innovazione Sociale, attrattivo per investimenti, progettualità e imprese a impatto. Vogliamo lavorare in questa direzione da un lato attraverso percorsi di attivazione e coinvolgimento diretto dei cittadini, imprese sociali, associazioni, enti e amministrazioni locali che vorranno mettersi in gioco in prima persona e dall’altro lavorando sulla capacità di attrazione del territorio di investimenti a impatto sociale.

Vuoi saperne di più? Ti aspettiamo all’evento di lancio del programma!

GrandUP! Generiamo impatto sociale. Presentazione delle azioni per rendere la provincia di Cuneo un ecosistema favorevole allo sviluppo dell’imprenditorialità a impatto sociale.

Venerdì 6 dicembre 2019 dalle 14:30 alle 17.00
Auditorium Foro Boario | Via Carlo Pascal 5/C, Cuneo

La Fondazione CRC e la Camera di Commercio di Cuneo presenteranno la strategia territoriale sui temi dell’impatto sociale e della finanza di impatto per la provincia di Cuneo, interrogando gli esperti sulle opportunità a livello locale, nazionale ed europeo.
All’incontro interverranno:

– Grzegorz DROZD, European Commission DG for Internal Market, Industry, entrepreneurship and SMEs;

– Mario Calderini, full professor, School of Management Politecnico di Milano;

– Flaviano Zandonai, Sociologo, Open Innovation Manager presso Gruppo Cooperativo Cgm

Modererà l’incontro il giornalista Francesco Antonioli.

La partecipazione è aperta e gratuita previa iscrizione, fino a esaurimento posti.

ISCRIVITI ALL’EVENTO

L’evento sarà preceduto, la mattina stessa, da GRANDUP OFF! Conversazioni aperte con gli esperti di innovazione sociale.

Venerdì 6 dicembre 2019 dalle 11.00 alle 13.00
Open Baladin | Piazza Foro Boario, Cuneo

In occasione del lancio di GrandUP! Generiamo impatto sociale, GrandUP OFF! ti offre l’opportunità di una conversazione aperta con protagonisti ed esperti del mondo dell’Innovazione Sociale. Potrai dialogare con Flaviano Zandonai, Sociologo – Open Innovation Manager Gruppo cooperativo Cgm, gli esperti di innovazione sociale di SocialFare e i protagonisti del percorso GrandUp! Acceleriamo l’impatto sociale – edizione 2018.

La partecipazione è aperta a tutti gli aspiranti innovatori sociali, studenti e cittadini interessati a conoscere il mondo dell’Innovazione Sociale. Iscrizione gratuita.

ISCRIVITI A GRANDUP OFF!

A Cuneo fino al 2 febbraio la mostra “Giuseppe Penone: Incidenze del Vuoto”

Fino a domenica 2 febbraio, presso il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo (via Santa Maria, 10), sarà esposta la mostra “Giuseppe Penone: Incidenze del Vuoto”, che presenta alcune opere dell’artista originario di Garessio, tra gli scultori attualmente più importanti e riconosciuti al mondo. L’evento espositivo nasce dalla collaborazione tra la Fondazione CRC e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea ed è curato dal direttore del Castello di Rivoli Carolyn Christov-Bakargiev, con l’assistenza curatoriale di Giulia Colletti.

L’esposizione, a ingresso gratuito, resterà aperta da sabato 12 ottobre a domenica 2 febbraio, da martedì a sabato dalle 15.30 alle 18.30, domenica dalle 11 alle 18.30. Per maggiori informazioni visitare i siti www.fondazionecrc.it e www.castellodirivoli.org, oppure telefonare allo 0171.452711. Venerdì 11 ottobre alle ore 11 al Castello di Rivoli sarà inoltre presentata al pubblico l’opera “Identità”, tra le più recenti dello scultore.

Concepita come un progetto espositivo condiviso tra le due istituzioni nel Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo e nel giardino del Castello di Rivoli, la mostra presenta il cuore della ricerca dell’artista Giuseppe Penone. Una riflessione sulla dualità tra vuoto e pieno come parti costitutive e materiali del suo lavoro artistico, attraverso una precisa selezione di opere che mettono in relazione le due sedi, in un sofisticato gioco di giustapposizioni e rimandi.

“È un grande onore per Cuneo ospitare un artista di fama internazionale come Giuseppe Penone, originario di Garessio e ormai noto in tutto il mondo. Il Complesso monumentale di San Francesco diverrà per i prossimi mesi l’habitat ideale di opere normalmente esposte in luoghi come la Reggia di Versailles e il Louvre di Abu Dhabi” commenta il presidente della Fondazione CRC Giandomenico Genta. “La mostra è il frutto del grande lavoro messo in atto dalla Fondazione CRC in questi anni, grazie anche alla collaborazione con istituzioni culturali di primo livello come il Castello di Rivoli: la disponibilità di Penone dimostra l’importanza e la bontà di questo progetto espositivo, unico nel suo genere. Anche quest’anno la Fondazione CRC riesce ad offrire alla comunità cuneese e ai tanti appassionati d’arte che verranno appositamente a Cuneo l’occasione di ammirare con i loro occhi una mostra di altissimo livello”.

“L’arte di Penone esplora i fondamenti della scultura come modo di conoscere e comprendere empiricamente il mondo” spiega il curatore della mostra e direttore del Castello di Rivoli Carolyn Christov-Bakargiev. “La sua arte si basa sul principio di incarnare una consapevolezza fisica, tattile-visiva, di tutti gli organismi e delle loro trasformazioni. Penone percepisce il mondo e la vita in modo scultoreo, toccandone e accarezzandone le parti costitutive. Persino l’atto di respirare è una forma di scultura automatica, prodotta senza accorgersene. La scultura riguarda l’intaglio, lo scavo e la produzione di vuoti oppure, al contrario, concerne la fusione, la duplicazione e la moltiplicazione, attraverso una serie di passaggi, dal positivo al negativo, della forma oggetto di duplicazione o copia. Sia l’addizione sia la sottrazione avvengono attraverso gesti di incontro e, quindi, attraverso relazioni di intenzione tra l’umano e la materia, tra l’umano e il non umano”.

Penone è emerso alla fine degli anni Sessanta nell’ambito dell’Arte Povera, tra i movimenti artistici più importanti e innovativi del XX secolo a livello internazionale che trova la sua origine in Piemonte, dal quale proviene un importante nucleo del gruppo di artisti. L’Arte Povera è generalmente definita come un’arte di materiali e tecniche eterogenei e “poveri”. Più importante di questo aspetto è il fatto che tali artisti sono interessati a creare situazioni reali di energia, in cui natura e cultura non sono opposti. Oggi l’Arte Povera, e in particolare l’opera di Penone, gode di un rinnovato interesse, anche legato all’apprezzamento di quella libertà artistica e dell’interesse per la natura in essa presenti.

La mostra è accompagnata da un catalogo con un saggio inedito e un’intervista all’artista di Carolyn Christov-Bakargiev e scritti inediti di Penone. Il volume include una serie di disegni inediti che ripercorre come in un viaggio lo svolgimento cronologico e geografico delle opere scrivendo per la prima volta attraverso parole e immagini il racconto che le lega ai due luoghi che le ospitano.

 

LE OPERE IN MOSTRA

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La navata centrale della Chiesa di San Francesco a Cuneo è attraversata dalla scultura orizzontale Matrice, vera spina dorsale del progetto espositivo. Matrice è un abete che Giuseppe Penone ha sezionato longitudinalmente in due parti, scavato gli strati di legno seguendo gli anelli concentrici e dischiuso l’essenza della pianta. L’artista ha quindi ottenuto il negativo dell’albero in un momento preciso della sua esistenza. Tale negativo presuppone un suo positivo, che è presente proprio mediante la sua assenza, eccetto che in un punto, dove appare la forma annerita dal bronzo, un positivo dell’interno dell’albero. Le sezioni longitudinali ricomposte formano un’unica identità e ciascuna delle parti che forma l’unità dell’opera porta con sé le tracce del processo. La percezione del vuoto in Matrice è legata all’assenza di una presenza, richiamata dal “midollo” nero in bronzo dell’abete. Quest’ultimo ha delle sinuosità antropomorfe e la sua lunghezza, di circa 170 centimetri, è paragonabile all’altezza di un essere umano adulto. Penone stabilisce una relazione tra umano e vegetale, evidente anche all’interno della scultura, in cui è possibile notare le impronte delle dita che hanno modellato l’opera. Questo lavoro si basa sul principio e sul processo d’inversione temporale, mostrando delle fasi presenti nella memoria dell’albero non visibili altrimenti.

Suture è una scultura monumentale che dialoga con l’architettura dell’abside della Chiesa di San Francesco. Quest’opera è modulata sulla forma della struttura del cranio umano, diviso in quattro sezioni da lame di acciaio che collegano i punti terminali delle suture. Penone realizza la scultura attraverso un segno veloce, quasi abbozzato con una matita. Un tratteggio che imita le suture craniche, ovvero quelle articolazioni fisse tra le ossa del cranio. L’opera è sostenuta da una biforcazione a Y, formata da un cilindro di acciaio ricoperto da plexiglass. La struttura a Y imita il processo di biforcazione che è presente nelle sinapsi o nelle nervature delle foglie, uno dei fenomeni più frequenti in natura. Tra i due materiali, l’artista versa un cumulo di terra, alludendo alla sedimentazione e stratificazione della nostra memoria. Per Penone, il cervello non è un’entità “piena”. È piuttosto concepito come uno spazio mentale nel quale la differenziazione tra materia solida e molle non è definita. Il cranio è un involucro le cui congiunzioni, che l’artista definisce “foglie del cervello”, alterano il proprio volume in conformità a potenziali deformazioni cerebrali. Il cranio è materia solida eppure plasmabile. La sutura è un punto di congiunzione, un sito in cui due parti si uniscono. Tuttavia non è lineare, ma si tratta di un complesso incastro, un incontro in cui però le due sezioni mantengono la propria identità.

La scultura Dafne dialoga senza soluzione di continuità con l’opera Matrice. Penone la realizza mediante lo stesso processo, sebbene invertito. Se in Matrice è presente l’impronta umana all’interno della sezione arborea di bronzo e l’impronta del tronco dell’albero all’esterno, in Dafne l’impronta umana è visibile nella corteccia esterna mentre in quella interna la scultura riproduce le venature del legno di alloro che è servito da modello. Nel realizzare quest’opera sembra che Penone abbia toccato, quasi accarezzato, la superficie dell’albero, avvolgendola. Il titolo dell’opera richiama il mito di Apollo e Dafne. Apollo, invaghitosi della ninfa a causa di una freccia scoccata da Cupido, inizia a rincorrere Dafne, la quale, per sfuggire al suo incontrollato e mascolino desiderio, chiede al padre dio-fiume Peneo di salvarla dissolvendone le forme. È così che avviene la metamorfosi della ninfa in albero d’alloro, pianta che di lì in avanti Apollo avrebbe considerato sacra e con essa ornato il proprio capo, la cetra e la faretra. Questa scultura prende il titolo di Dafne perché Penone la modella su un albero di alloro. La storia di Apollo e Dafne è inoltre funzionale alla comprensione di un fattore prettamente naturale: l’alloro è una pianta che, per difendersi dagli attacchi d’insetti e animali, reagisce sprigionando un’intensa fragranza, che li allontana. Nel caso di Penone, le tecniche, generalmente dietro le quinte nell’arte della scultura, vengono in primo piano, in una celebrazione di ogni passaggio della materia, di ogni trasformazione nella scultura, dalla modellatura alla fusione, dal legno, alla creta, alla cera, al gesso, ai forni in mattoni, al bronzo liquido. Il bronzo si intreccia nella vita e nella crescita degli alberi di alloro, cosicché, come nel mito di Apollo e Dafne, l’umano e il non umano si uniscono nelle loro diverse temporalità ed evoluzioni, nella danza dell’universo, grazie all’incontro innescato dalla scultura.

Nella serie Gesti vegetali, Penone propone una riflessione sulla relazione che intercorre tra essere umano e vegetale e sulla rispettiva capacità di modificare l’uno l’identità dell’altro attraverso forme d’interazione reali o potenziali. Penone ricopre dei manichini con della creta, sulla quale produce dei solchi con le proprie dita. In essi cola la cera e dalla cera il bronzo. Ottiene pertanto un involucro parziale della forma di questi corpi, al cui interno o esterno può lasciare crescere i vegetali. Avviluppandosi alla scultura antropomorfa, essi ne modificano i connotati e ne indirizzano la forma di crescita finale. In occasione della mostra “Incidenze del Vuoto” alla Chiesa di San Francesco di Cuneo, i Gesti vegetali dialogano con le nicchie della navata laterale dalle quali filtra la luce, continuando a crescere e ad annodarsi spontaneamente ma senza vegetale vivo.

A richiamare la scultura monumentale innestata all’ingresso del Castello di Rivoli, è infine esposto nella Chiesa di Francesco di Cuneo il modellino di Identità, insieme a studi e disegni preparatori. Esso si riferisce alla grande scultura di un albero duplicato e rovesciato, allestito nel piazzale di fronte al Castello di Rivoli. Su un piano di percezione istintiva, si potrebbe pensare che le due sculture, Matrice e Suture, siano rispettivamente il corpo e il capo di un gigante dormiente, il cui pensiero si concretizza nel modellino. Quella di Giuseppe Penone è una riflessione sul processo della scultura al lavoro. L’opera si nutre del processo, dell’azione della scultura. Quindi è un parlare della scultura. La scultura ha una caratteristica precisa. Il tema del doppio, del raddoppiare è tipico della scultura.

La scultura Identità è un albero di bronzo, su cui l’artista Giuseppe Penone ha innestato una copia albina in alluminio che, capovolta, sembra smaterializzare la fisicità lignea della pianta. Non essendo i due alberi speculari, l’artista ha prodotto una simmetria di alcune loro parti servendosi di specchi, incastonati nelle ramificazioni. Producendo una rifrazione dei rami da ambo le parti, gli specchi ricongiungono ciascun albero con la propria identità speculare riflessa. Gli specchi si inseriscono non in uno spazio fisico di vuoto da riempire, bensì in quel luogo etereo della specularità, l’unico in cui può esserci la simmetria. Accogliendo il visitatore all’ingresso principale del Castello di Rivoli, questa opera scultorea si inscrive nella ricerca di Penone, con il suo intreccio di presenze materiali e diafane. Un’esplorazione della nozione di incontro che mette a fuoco il senso della dualità. Qui, la riflessione è materia incarnata, spazio liminale della scultura, spazio del minimo contatto dei corpi. Sin dall’inizio, l’immagine dell’albero sostiene la costruzione dell’edificio artistico di Penone, dirigendo i contenuti della sua indagine sia verso il mondo vegetale, con l’intento di visualizzare e modificare i processi di crescita naturale degli elementi, sia verso il corpo da sempre oggetto della sua ricerca. L’aspetto binario dell’opera riprende la caratteristica duale dell’insieme del progetto espositivo tra Cuneo e Rivoli.

 

L’ARTISTA: GIUSEPPE PENONE

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Giuseppe Penone nasce a Garessio (Cuneo) nel 1947. Nel 1968 inizia l’attività espositiva ed entra a far parte del gruppo di artisti dell’Arte Povera. Nelle sue sculture e installazioni, datate a partire dal 1968, il processo di attuazione è parte integrante dell’opera e sono le azioni compiute dall’artista, in rapporto dialettico con quelle naturali, che danno forma a una materia, di volta in volta diversa, svelandone l’aspetto fantastico. L’albero, che Penone considera “l’idea prima e più semplice di vitalità, di cultura, di scultura”, è un elemento centrale nel suo lavoro. Nel 1970 ha partecipato alla decima Biennale di Tokyo. Ha partecipato a documenta a Kassel nel 1972, 1977, 1982, 1987, 2012. Nel 2007 ha rappresentato l’Italia alla 52. Biennale di Venezia. Ha partecipato alla sedicesima Biennale di Sydney nel 2008. Nel 2013 ha esposto nei giardini della Reggia di Versailles, nel 2014 nei Giardini di Boboli a Firenze e al Madison Square Park a New York. Negli ultimi anni gli sono state dedicate mostre personali al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea (1991), alla Whitechapel Gallery di Londra e al Kunstmuseum di Winterthur (2013), al Musée de Grenoble (2014), al Nasher Sculpture Center di Dallas e al Musée Cantonal des Beaux Arts di Losanna (2015), al Mart di Rovereto e al Rijksmuseum di Amsterdam (2016), al Palazzo della Civiltà Italiana di Roma (2017), e allo Yorkshire Sculpture Park di Wakefield (2019).

Congresso di Alba “Per un rinnovamento immaginista del mondo”

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e la Fondazione CRC organizzano il 21 e 22 settembre Per un rinnovamento immaginista del mondo. Il Congresso di Alba: 1956-2019, una rievocazione poetica del primo Congresso mondiale degli artisti liberi che si svolse ad Alba dal 2 all’8 settembre del 1956, anticipando di un anno la fondazione dell’Internazionale Situazionista.

 Il Congresso di Alba avrà la forma di evento diffuso e si svolgerà nella sala consiliare del Comune di Alba, nel Centro Studi Beppe Fenoglio, nella Sala “Beppe Fenoglio” e nella Scuola Enologica di Alba “Umberto I”, per svilupparsi quindi lungo le strade e nei vicoli della città.

Il programma comprende una serie di ‘relazioni’ che ricostruiranno storicamente e con taglio critico gli antefatti, lo svolgimento e le ricadute teoriche e artistiche sul contemporaneo del Congresso di Alba, grazie al contributo di Maria Teresa Roberto e Giorgina Bertolino, storiche dell’arte (Archivio Gallizio, Torino); di Francesca Comisso, storica dell’arte del collettivo curatoriale a.titolo; di Tom McDonough, Associate Professor, Art History Department, Binghamton University, tra i maggiori esperti di Situazionismo; di Achille Bonito Oliva, storico e critico d’arte; di Lori Waxman, Senior lecturer at School of the Art Institute of Chicago, storica dell’arte e giornalista.

Tra gli artisti e gli studiosi coinvolti si segnalano Bernard Blistène, Ludovica Carbotta, Alex Cecchetti, Cooking Sections, Irene Dionisio, Liam Gillick, Renato Leotta, Michael Rakowitz, Gianluigi Ricuperati, Amelia Simondo, Piero Simondo, Hans Ulrich Obrist e Alice Visentin.

PROGRAMMA:
Prima giornata. Sabato 21 settembre 2019
Chiesa di San Domenico, Alba
ore 12.00 
Inaugurazione della mostra 
Per un rinnovamento immaginista del mondo. Da Pellizza da Volpedo (Taner Ceylan), Pinot Gallizio (con Constant, Giorgio Gallizio, Asger Jorn, Jan Kotik e Piero Simondo), Mario Merz. 

Sala del Consiglio, Comune di Alba 
ore 14.00 – 14.10 
Giandomenico Genta
Presidente Fondazione CRC
Benvenuto

ore 14.10 – 14.20
Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Introduzione  

ore 14.20 – 14.30
Michael Rakowitz, Discorso di apertura di Pinot Gallizio

ore 14.30 – 15.15
Prima relazione
Tom McDonough, Associate Professor, Art History Department, Binghamton University
The Production of the Antimondo: Rethinking Art and Industry in 1956

ore 15.15 – 15.30 / 3.15 – 3.30 pm
Hans Ulrich Obrist, Direttore Artistico Serpentine Galleries, Londra – delegato dal futuro 

ore 15.30 – 16.00
Seconda relazione:
Lori Waxman, Senior lecturer at School of the Art Institute of Chicago, Art History & New Art Journalism Depts

Camminando verso la seconda sede

Performance Program #1: George Brecht, Three Broom Events (1961)

Performance Program #2: Milan Knizak, Walking Event (1965)

Sala “Beppe Fenoglio”
Bianca Roagna, Direttore Centro Studi Beppe Fenoglio
Benvenuto
ore 16.30 – 17

Comunicazione
Luca Avanzini – Piero Simondo
Amelia Simondo – Elena Verrone

ore 17.00 – 17.45
Terza relazione
Maria Teresa Roberto, Professore di Storia dell’Arte contemporanea, Accademia Albertina, Torino; Archivio Gallizio, Torino 

“Je crée, je pense, je parle”. Il 1° Congresso Mondiale degli Artisti Liberi, Alba 1956

ore 17.45 – 18.15  
Quarta relazione 
Francesca Comisso, storica dell’arte e curatrice di a.titolo

Un’esperienza curatoriale d’ensemble per pratiche situate

ore 18.15 – 19.00
Comunicazioni
Liam Gillick – Asger Jorn
Alice Visentin – Enrico Baj

Performance Program #3: Benjamin Patterson, Stand Erect (1961)

 

Seconda Giornata. Domenica 22 settembre 2019
Scuola Enologica d’Alba “Umberto I”

ore 9.00 
Comunicazioni 
Alex Cecchetti – Gil J. Wolman
Cooking Sections –  Pravoslav Rada e Jan Kotik

 Sala del Consiglio, Comune di Alba
ore 11.00 – 11.45 
Quinta relazione
Giorgina Bertolino, storica dell’arte, membro dell’Archivio Gallizio

Il Laboratorio sperimentale di Alba 1956 – 1958: “La société sans classes a trouvé ses artistes”

ore 11.45 – 12.30 
Sesta relazione
Achille Bonito Oliva, storico dell’arte e curatore
Neo-situazioni dell’arte

 Performance Program #6: William Anastasi, Pocket Drawings (1961)

 Centro Studi “Beppe Fenoglio”
13.45 – 14.15 
Gianluigi Ricuperati – Beppe Fenoglio

 Performance Program #5: Francis Alÿs, Samples (2004)

 Sala del Consiglio, Comune di Alba
ore 14.30 – 15
Bernard Blistène, Direttore Musée national d’art moderne, Centre Pompidou, Paris

ore 15.15 – 16.00 
Comunicazioni
Ludovica Carbotta – Constant
Renato Leotta – Ettore Sottsass

Performance Program #7: Tehching Hsieh & Linda Montano, Art/Life One Year Performance (1983-84)

Performance Program #8: Alex Villar, On the Edge (2007)

Sala “Beppe Fenoglio”
16.30 – 17.00
Comunicazione
Irene Dionisio – Guy Debord

Dalle ore 17 alle ore 18.30
Laboratorio sperimentale collettivo, a cura del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli

Collective experimental laboratory, curated by Education Department Castello di Rivoli 

 Performance Program #8: Giovanni Anselmo, Interferenza umana nella gravitazione universale, 1969-1971

 Performance Program – ongoing: Vito Acconci, Following Piece (1969)

Ecomusei del gusto: è aperta la caccia alla ricetta!

Quattro ecomusei, quattro valli e undici Comuni delle valli Gesso, Stura, Grana e Maira hanno deciso di unire le forze e insieme formano il progetto Ecomusei del Gusto, una montagna di esperienze, un progetto che abbiamo deciso di sostenere nell’edizione 2017 del Bando Musei Aperti!

Da alcuni mesi, l’Ecomuseo della Pastorizia di Pontebernardo, capofila del progetto, l’Ecomuseo Terra del Castelmagno di San Pietro Monterosso, l’Ecomuseo della Segale di Sant’Anna di Valdieri e l’Ecomuseo Alta Valle Maira di Celle Macra sono al lavoro su una serie di azioni volte a valorizzare le eccellenze gastronomiche rappresentative dei quattro ecomusei (pecora sambucana, formaggio Castelmagno dop, segale e acciuga) e altri prodotti tipici del territorio e incentivare la collaborazione tra gli ecomusei e gli operatori del territorio.

I produttori, ristoratori e albergatori delle quattro valli sono stati coinvolti nel progetto attraverso una serie di incontri promozionali presso gli ecomusei e sono stati chiamati a diventarne parte attiva compilando un questionario (disponibile anche online qui https://rebrand.ly/questionario-ecomuseigusto-operatori) nel quale è possibile indicare in quali forme si intende aderire al progetto. Altri otto questionari (due per valle), invece sono stati fatti con lo scopo di sensibilizzare le comunità locali e i turisti.

Così è partita la “caccia alla ricetta”. Il progetto, infatti, punta a realizzare un ricettario che conterrà ricette delle quattro valli sia tradizionali sia rivisitate in chiave contemporanea: tutti possono contribuire a inviare le proprie ricette, sia strutture ricettive sia soggetti privati appassionati di cucina.

Hai una ricetta che vorresti raccontare? Invia una mail all’indirizzo info@ecomuseidelgusto.it. 

Intanto, puoi trovare il team del progetto Ecomusei del gusto con uno stand e diverse proposte per il pubblico alla Festa della Segale in programma a Sant’Anna di Valdieri dal 23 al 25 agosto.

Segui tutti gli appuntamenti sulla loro pagina Facebook: https://www.facebook.com/ecomuseidelgusto

Hai un progetto realizzato con il nostro contributo che vorresti raccontare? Scrivici a questo indirizzo, indicando nell’oggetto “progetto da raccontare”: comunicazione@fondazionecrc.it

Partecipa al nostro questionario sul 5 per mille!

Il nostro Centro Studi e Innovazione ha avviato con il Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla Comunicazione (CIRCe) dell’Università di Torino uno studio sul 5 per mille per esplorarne i comportamenti individuali e sociali e il suo impatto sul territorio Cuneese, a partire dalla banca dati messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Per arricchire la ricerca, abbiamo avviato un’indagine sul territorio rivolta a tutti i cittadini.

Sei un contribuente residente in provincia di Cuneo?
Compili la dichiarazione dei redditi (Modello unico, 730, CU)?
Il tuo punto di vista è importante, partecipa alla nostra indagine e aiutaci a sviluppare la ricerca. La compilazione richiede non più di 10 minuti!

CLICCA QUI E COMPILA IL QUESTIONARIO

Tutti i dati dell’indagine saranno elaborati anonimamente e trattati nel rispetto delle norme vigenti.

COS’E IL 5 PER MILLE
I contribuenti italiani hanno la facoltà di destinare una quota pari al 5 per mille dell’Irpef, cioè delle tasse sul reddito pagate dai singoli cittadini, a finalità di interesse sociale o al finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici oppure ancora al sostegno degli enti gestori delle aree protette. I contribuenti possono scegliere di devolvere il 5 per mille compilando il modulo apposito messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, in genere al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi.

 

 

 

 

 

 

Manifestazione di interesse per la gestione operativa di una nuova iniziativa

La Fondazione CRC ha intenzione di indire una gara informale a trattativa privata per la gestione operativa di una nuova iniziativa del settore educazione volta a favorire il successo formativo degli studenti con background migratorio della scuola secondaria di I grado in provincia di Cuneo.

Le linee principali di intervento si articoleranno lungo due dimensioni: una dimensione didattica e di supporto alla didattica, e una dimensione di accompagnamento e di consulenza orientativa.
Le azioni ipotizzate al fine di raggiungere di raggiungere l’obiettivo dell’iniziativa:

– rafforzare le competenze di Italiano L2  degli studenti con background migratorio, attraverso corsi di rafforzamento dell’italiano scritto nell’extrascuola e il coinvolgimento di peer educator con background migratorio;
accompagnare gli insegnanti nella gestione delle classi multiculturali;
azioni di accompagnamento e consulenza orientativa mirate ai bisogni specifici delle famiglie e degli studenti con background migratorio, al fine di limitare le situazioni di asimmetria informativa che possono impattare negativamente sul percorso formativo dello studente.
potenziare le modalità di coinvolgimento genitoriale in atto a livello scolastico.

Si precisa che le azioni della nuova iniziativa saranno monitorate da un coordinamento scientifico che possa accompagnare il successo della stessa.

Al fine di coinvolgere i migliori soggetti/partenariati possibili nella gara per la gestione di questa nuova iniziativa, si apre la seguente candidatura di manifestazioni di interesse. La candidatura potrà essere manifestata tramite la compilazione del seguente form online entro il 12 giugno.

Il termine per compilare il form è scaduto

 

FAQ
Possono partecipare anche le scuole o l’iniziativa è riservata a enti del terzo settore o altre agenzie?
Possono partecipare anche le scuole.

Se possono partecipare le scuole, vi sono vincoli particolari per la redazione del partenariato?
Non ci sono ora vincoli per la redazione di un partenariato. Per ora si può indicare soggetti con cui si pensa di avviare un eventuale partenariato o una collaborazione.

Qualora fosse possibile partecipare come scuola, ritenete prioritaria la copertura di tutta l’area territoriale della Provincia?
E’ previsto che il progetto si sviluppi a livello provinciale. La copertura territoriale sarà un possibile criterio di valutazione in fase di gara. Elementi a sostegno di questo aspetto possono essere considerati positivamente in questa fase preliminare.

I soggetti/partenariati che saranno considerati idonei (fino al massimo di 7 soggetti) saranno invitati alla selezione tramite gara informale a trattativa privata e dovranno presentare, da soli o in partenariato, una proposta progettuale ed economica per la gestione operativa dell’iniziativa, di cui si darà maggiore dettaglio nella gara stessa. Per ulteriori informazioni, gli uffici della Fondazione CRC: tel 0171452732 | E-mail progetti@fondazionecrc.it. Si comunica che sarà data priorità a soggetti del territorio cuneese e regionale.

Cuneo vista dall’alto della Torre Civica: tutte le aperture del 2019

Con l’arrivo della bella stagione, la Torre civica di Cuneo riapre le porte alla città e ai visitatori! Con i suoi 52 metri di altezza, la torre è uno dei simboli della città che, citando Piero Camilla, con la sua campana ha accompagnato e scandito tutte le tappe del cammini storico di Cuneo. Con i rintocchi del suo campanone, nei momenti più solenni, nella buona e nell’avversa sorte, essa è diventata il simbolo autentico, il puntuale testimone dei momenti salienti della nostra storia, sin dal periodo, ormai lontano di otto secoli, delle origini”.

Per arrivare in cima alla torre,  in passato occorreva percorrere 132 scalini, oggi invece si sale attraverso un ascensore che conduce in cima accogliendo i visitatori con un meraviglioso panorama sulla città: dai tetti, alle piazze, alle montagne.

Nel 2018, la Fondazione ha stanziato un contributo di 20 mila euro al Comune di Cuneo, nell’ambito del bando Patrimonio Culturale per interventi di valorizzazione storica e socio-culturale della torre civica, con l’obiettivo di ampliare il pubblico, l’accessibilità del bene e le visite. In particole, il progetto ha previsto tra le proposte in corso di realizzazione diverse attività: 

  • maggiori aperture estese nell’arco dell’anno;
  • coinvolgimento delle scuole e di associazioni culturali;
  • maggiore accessibilità e visitabilità alle persone disabili;
  • conoscenza del bene attraverso collocazione di video, totem e storyboard;
  • percorsi a rete con la possibilità di visita al Museo Civico, Museo Casa Galimberti, Museo Diocesano, Galleria Pinacoteca del Palazzo Comunale;
  • inserimento delle visite nel programma dal Tour operator soprattutto in occasione dei principali eventi su territorio comunale e provinciale.
  • convegni e incontri per promuovere la conoscenza del bene culturale, sotto il profilo storico-artistico, storico-architettonico, scientifico e turistico.

Il settore dell’arte e della cultura ha da sempre un ruolo centrale nell’attività della Fondazione CRC: negli ultimi dieci anni le risorse stanziate a sostegno di interventi di valorizzazione del patrimonio artistico, di mostre, eventi e iniziative culturali promossi sul territorio ammontano a oltre 70 milioni di euro. La Fondazione per la creatività, la cultura e un’educazione innovativa è uno degli assi strategici di intervento della Fondazione CRC, individuati dal Piano Pluriennale 2018-2021. Una delle iniziative promosse in questa cornice è il programma “Cultura diffusa” che punta a promuovere la produzione e l’offerta culturale in provincia di Cuneo attraverso bandi, eventi artistici di richiamo organizzati insieme a importanti partner istituzionali, incontri con scrittori e personaggi pubblici per stimolare la riflessione e il dibattito su temi specifici.

PROSSIME APERTURE DELLA TORRE CIVICA:

APERTURE DEL MESE DI APRILE:

sabato 6 | ore 16.00 -19.00
domenica 7 | ore 10.00 -13.00
sabato 13 | ore 16.00 -19.00
domenica 14 | ore 10.00 -13.00
sabato 20 | ore 16.00-19.00
domenica 21 | ore 10.00 -13.00
lunedì 22 | ore 10.00 -13.00
sabato 27 | ore 16.00 -19.00
domenica 28 | ore 10.00 -13.00

CALENDARIO APERTURE 2019

54522556 306031406740428 8365696522729291776 n

Biglietti:
Intero: 3 euro; Ridotto: 2 euro (over 65, ragazzi dai 6 ai 19 anni, studenti iscritti all’Università under 26)
Gratuito per minori di anni 6

Prenotazione visite e informazioni:
Tel. 3394971686 Insite Tours
info@insitetours.eu

Manifesto della filantropia per un’Europa migliore

In vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo di maggio, Dafne e Efc, che rappresentano il settore della filantropia istituzionale a livello internazionale, presentano il “Manifesto della Filantropia – Per un’Europa migliore. Risorse private per il bene comune”. Si tratta di un invito ai politici di tutta Europa a lavorare per costruire un vero “mercato unico della filantropia”.

A livello europeo sono sempre di più i cittadini che si attivano per il bene comune e che vogliono essere protagonisti dello sviluppo sociale. Le organizzazioni filantropiche sono al loro fianco per dare voce e gambe ai loro ideali di partecipazione e di solidarietà e contribuire così alla crescita di una società democratica e pluralista.Il Manifesto della Filantropia si articola in quattro raccomandazioni chiave: provvedere a un maggior riconoscimento del ruolo e della rilevanza della filantropia e iniziarea coinvolgerla nell’attività legislativa dell’Ue e dei vari Stati membri; supportare la cooperazione transfrontaliera fra organizzazioni filantropiche; semplificare la legislazione di settore per potenziare l’impatto delle risorse stanziate; prevedere risorse e strumenti finanziari dedicati per promuovere esostenere l’attività delle istituzioni filantropiche.

In Italia il Manifesto è stato condiviso e sottoscritto da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, e da Assifero, che raccoglie le altre fondazioni ed enti filantropici.«Con grande convinzione abbiamo aderito a questa iniziativa promossa dalle due associazioni europee che rappresentano l’intero settore – dichiara il Presidente di Acri Giuseppe Guzzetti –. C’è bisogno di pluralismo, c’è bisogno di partecipazione, c’è bisogno di comunità. Gli enti filantropici svolgono un ruolo cruciale a sostegno del bene comune ed è pertanto fondamentale che le Istituzioni europee contribuiscano a facilitare il ruolo di questi enti. I corpi intermedi rappresentano uno dei pilastri della democrazia, e mai, come in questo momento, è necessario favorire il dispiegarsi della loro azione civica e sociale».

«Le fondazioni di famiglia, di impresa, di comunità e altri enti filantropici – commenta il Presidentedi Assifero Felice Scalvini – svolgono un ruolo fondamentale: non meri erogatori di risorse finanziarie ma enti strategici capaci di investire con flessibilità e creatività risorse, non solo economiche, per lo sviluppo umano delle comunità e della società civile. Il Manifesto della filantropia europea, cui Assifero ha subito aderito con grande convinzione, è un appello fondamentale perché la politica finalmente riconosca il ruolo fondamentale delle fondazioni ed enti filantropici e perchél’Europa, e tutti i paesi europei, promuova un ambiente abilitante per la loro azione strategica per il bene comune».

«La collaborazione strategica fra i network Efc e Dafne è fondamentale per promuovere con una solavoce le istanze della filantropia a livello europeo – afferma il Presidente di Efc Massimo Lapucci –. Il Manifesto della Filantropia è il primo risultato concreto del lavoro congiunto di advocacy per losviluppo di un mercato unico senza frontiere per l’intero settore. È infatti solo in presenza di unambiente favorevole che la filantropia istituzionale può svolgere appieno la propria azione di costruzione del capitale sociale: un ‘collante’ essenziale nell’Europa di oggi segnata, come non mai nel secondo dopoguerra, da numerose spinte centrifughe e da un pericoloso scollamento tra cittadinie istituzioni».

«Mentre far circolare liberamente beni e servizi in Europa è semplice – afferma il Presidente di DafneFelix Oldenburg –, per donors, fondazioni e cittadini impegnati fare filantropia transfrontaliera èancora molto difficile. I tempi sono maturi per un Mercato unico europeo della Filantropia».

La filantropia istituzionale in Europa conta più di 148 mila fra enti donatori e fondazioni, con stanziamenti annuali superiori ai 50 miliardi di euro e un patrimonio complessivo di oltre 400 miliardi di euro. Oltre a erogazioni e investimenti, queste organizzazioni dispongono di un considerevole bagaglio di esperienze, di competenze approfondite e di una vasta rete di soggetti attivi nei diversicampi in cui intervengono: dalla promozione dei diritti umani al welfare, dalla cultura alla tutela dell’ambiente.

Scarica il manifesto della filantropia

Frammenti di Valerio Berruti a Monticello d’Alba

Venerdì 5 aprile alle ore 19 inaugura a Monticello d’Alba il complesso monumentale FRAMMENTI, ideato e realizzato dall’artista Valerio Berruti per trasformare un muro di contenimento in cemento armato in un’opera d’arte in dialogo con la natura e la comunità.

Il grande – e brutto – muro di cemento armato di fronte al municipio del paese si trasforma, vive una nuova dimensione attraverso l’arte: trova così compimento il progetto, rivoluzionario e sperimentale, voluto dalla Fondazione CRC e sostenuto con la prima edizione del “Bando Distruzione”, iniziativa inedita e innovativa dedicata a promuovere il miglioramento del contesto urbano e paesaggistico della provincia di Cuneo attraverso azioni di demolizione, mitigazione ed eliminazione. Perché se troppo spesso scelte infelici hanno deturpato centri urbani, monumenti e paesaggi del nostro territorio, oggi possiamo porre rimedio “distruggendo” il brutto in favore del bello.

E anche quando distruggere è impossibile, si può pensare di valorizzare il territorio, cambiando radicalmente il punto di vista: «Nel progetto ho pensato a qualcosa che potesse essere “d’istruzione” – dice Valerio Berruti -. Così, ho realizzato un’opera che ha a che fare con la land art, ma anche con la cura del bene pubblico».

 PROGRAMMA:

  • saluti istituzionali di Giandomenico Genta, Presidente Fondazione CRC, e di Silvio Artusio Comba, Sindaco di Monticello d’Alba
  • taglio del nastro con la presenza dell’artista Valerio Berruti
  • intervento musicale di Filippo Bessone e Luca Occelli
  • videomapping a cura di Andrea Bisconti
  • aperitivo conclusivo

L’OPERA:

La figura umana, declinata nel suo aspetto minimale e puro, scevro da ogni caratterizzazione che possa contestualizzare il periodo storico a cui appartiene, sta alla base dell’intento poetico di Valerio Berruti: in questa grande opera a Monticello la frammentazione dell’essere umano, l’unicità e la peculiarità di ognuno di noi, ma soprattutto l’infanzia, diventano metafora della vita. In queste figure, tutte diverse, in cui tutti si possono identificare, non c’è l’ansia del futuro, del nuovo e neanche il sentimento di sentirsi minacciati dal presente: tutto può ancora succedere. Il tema è suggerito dal “Piccolo Festival della Felicità” che ogni estate porta a Monticello d’Alba una serie di incontri legati al tema della qualità e della bellezza delle cose della vita.

I cento personaggi di Berruti non ricoprono l’intero muro, ma solo una sua porzione. L’opera è parte di uno spazio vivo, in costante interazione con gli agenti atmosferici e soprattutto con l’edera, da anni vera “proprietaria” di questo spazio, che l’artista non ha voluto sfrattare. 

«L’opera si chiama “Frammenti” – aggiunge ancora Berruti – ma in un primo momento avevo pensato di intitolarla “La cura” proprio per sottolineare l’esigenza di essere responsabili di ciò che abbiamo. Se gli abitanti di Monticello avranno cura di potare l’edera le formelle saranno sempre visibili, altrimenti ne verranno ricoperte. In qualche modo il mio lavoro è un segnale d’allarme per un atteggiamento oggi troppo diffuso, per cui ciò che è pubblico viene bistrattato».

 “Frammenti rappresenta l’intervento più significativo e d’impatto realizzato con la prima edizione del Bando Distruzione, promosso dalla Fondazione nel corso del 2017. La bellezza diventa protagonista, grazie all’opera di Valerio Berruti, e trasforma un muro di cemento armato in un’opera d’arte, in dialogo con la natura e la comunità di Monticello” commenta Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC

“Abbiamo coperto di bellezza e di significato un muro che rende il paese più accogliente e porta, con la leggerezza dell’arte un messaggio di grande valore – dichiara Silvio Artusio Comba, sindaco di Monticello d’Alba -. L’arte e la cultura, di cui spesso si dice che con esse non si mangia, sono i maggiori valori del nostro consumato occidente. La nostra storia ci consegna una cultura, materiale ed immateriale, che è la sola a poterci dare il ruolo di guida che da tempo pretendiamo di avere. Su cosa se non sui valori possiamo fare davvero la differenza?”

GUARDA IL VIDEO

  

GrandUP story: dalle sfide ai progetti per la provincia di Cuneo

A febbraio 2018, la Fondazione CRC ha lanciato una “chiamata” al territorio della provincia di Cuneo per individuare insieme le sfide emergenti più rilevanti, raccogliere proposte, idee e progetti capaci di rispondere ai bisogni individuati.

Dalle sfide raccolte e dal lavoro fatto con il programma GrandUPGrandUP! Acceleriamo l’impatto sociale, insieme al partner tecnico SocialFare – Centro per l’innovazione socialee ai team selezionati, è emersa una grande ricchezza di proposte che ha portato alla nascita di realtà innovative a impatto sociale e a nuovi progetti.

COSA FAREMO:

Giovedì 28 febbraio, alle 17.30 all’interno del nostro Spazio Incontri, ascolteremo le loro storie raccontate in un “Talk” coordinato da Laura OrestanoCEO di SocialFare. Sarà un’occasione per incontrare i team che hanno partecipato al programma, ascoltare la loro esperienza, capire come sono passati dall’idea al progetto e conoscere il lavoro che stanno sviluppando in provincia di Cuneo! 

Ospiti speciali i team di Humus ed Ecostalla che hanno recentemente concluso con successo il percorso di #FOUNDAMENTA 6! 

Seguirà aperitivo di networking.
Ecostalla grandup

ECOSTALLA

La prima ecostalla in Italia è un progetto sperimentale di allevamento nato nel 2013 in collaborazione con la Facoltà di Veterinaria dell’Università di Torino. L’ecostalla garantisce produzione di qualità, condizioni di vita sostenibili per il bestiame e una gestione ecosostenibile delle deiezioni animali, destinate a divenire fertilizzante biologico.

Humus grandup

HUMUS
Humus è la prima piattaforma di Job Sharing Agricolo che permette alle piccole aziende di condividere la manodopera attraverso contratti di rete territoriali. Le aziende hanno la possibilità di impiegare personale formato, pagando in percentuale in base al tempo impiegato del lavoratore e beneficiando di un supporto nelle pratiche burocratiche. 

A CHI SI RIVOLGE:
L’incontro è aperto:

  • a tutte le persone interessate all’innovazione sociale in provincia di Cuneo;
  • a imprese, associazioni, organizzazioni locali interessate a investire in nuove realtà o a creare sinergie e collaborazioni. 

Eventbrite - GRANDUP STORY

GrandUp! Acceleriamo l’impatto sociale è il programma di accelerazione territoriale promosso dalla Fondazione CRC, realizzato in collaborazione con le Associazioni di Categoria della provincia di Cuneo: Confartigianato Imprese, Confcommercio Imprese, Confcooperative Unione Provinciale, Confindustria – Unione Industriale, Federazione Provinciale Coldiretti e con il supporto tecnico di  SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale.

Per maggiori informazioni:  comunicazione@fondazionecrc.it

 

Bando Never Alone 2018: 8 progetti per un domani possibile

Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Fondazione CON IL SUD, Enel Cuore, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Fondazione Peppino Vismara e JPMorgan Chase Foundation confermano il loro impegno a favore dell’autonomia e dell’inclusione dei giovani migranti sul territorio italiano e sono liete di annunciare i progetti ammessi a finanziamento nell’ambito del Bando 2018 “Verso l’autonomia di vita dei minori e giovani stranieri che arrivano in Italia soli”.

I fondi totali messi a disposizione ammontano a 3.200.000 euro!

Il bando rappresenta la seconda iniziativa realizzata nell’ambito di Never Alone, per un domani possibile e si propone di promuovere interventi multidimensionali di accompagnamento all’autonomia lavorativa e di vita di ragazze e ragazzi di età compresa tra i 15 e i 21 anni arrivati in Italia come minori stranieri non accompagnati.

I progetti selezionati sono 8, operano in 6 regioni italiane, prevedono l’attiva collaborazione di partenariati composti da 65 organizzazioni (enti del terzo settore ed enti pubblici) e creeranno opportunità di inclusione lavorativa, sociale ed abitativa per centinaia di giovani.

SCARICA L’ELENCO DEI PROGETTI AMMESSI A FINANZIAMENTO

GrandUP Energia Giovane: l’innovazione sociale inizia tra i banchi di scuola

Ha preso avvio nelle scuole della provincia di Cuneo il progetto GrandUp! Energia giovane per lo sviluppo, promosso dalla Fondazione CRC insieme alla Camera di Commercio di Cuneo, con il supporto tecnico di SocialFare | Centro per l’innovazione sociale.

Grazie allo strumento dell’alternanza scuola-lavoro, nelle scuole sono stati attivati tredici laboratori innovativi in cui s’impara facendo, collaborando, coprogettando per valorizzare i talenti e le attitudini personali degli studenti. Attraverso questa sperimentazione, le scuole diventano luoghi di azione progettuale e ecosistemi vitali e aperti, in cui individuare le sfide contemporanee e proprie del contesto educativo e, attraverso i percorsi proposti, sviluppare la capacità di trovare soluzioni che generino impatti sociali positivi.

Vallauri foto 1 GrandUp

I ragazzi delle classi 3A e 3B ELT  dell’Istituto Superiore G. Vallauri di Fossano indirizzo Elettronico sono stati i primi a portare a termine il percorso per diventare innovatori sociali e attivatori di cambiamento nella propria comunità: 50 ore di laboratorio per apprendere metodi e tecniche di co-progettazione, ideare e implementare una soluzione efficace in risposta ad una sfida sociale rilevante per il contesto scolastico ed il territorio.

LA SFIDA

Gli studenti sono partiti da un problema: la riduzione degli iscritti all’indirizzo Elettrotecnico (ELT), meno attrattivo per i ragazzi rispetto al settore dell’informatica. Per far conoscere ai giovani le opportunità formative e professionali dell’ELT, guidati dal team di SocialFare, hanno sviluppato un percorso interattivo per raccontare ai più giovani “il bello di studiare elettrotecnica”, attraverso un’esperienza di gaming coinvolgente che sarà proposta nei prossimi incontri di orientamento scolastico ospitati dall’istituto.

Il progetto sperimentale ha riscontrato l’entusiasmo di studenti e insegnanti e ha portato ad emergere una grande ricchezza di soluzioni sorprendenti e utili non solo alla comunità scolastica, ma a tutto il territorio di riferimento.

Vallauri foto 5 GrandUp

L’ESPERIENZA RACCONTATA DAGLI STUDENTI

“Questa esperienza mi ha insegnato che nella risoluzione di qualsiasi problema, sia in ambito scolastico che nella vita quotidiana, è utile avere un punto di vista esterno e lavorare con altre persone per capire meglio come risolvere una sfida e implementare la soluzione”.
Simone, 16 anni, 3A Elettro | IIS Vallauri di Fossano (CN)

“Ho imparato che il lavoro di gruppo e la condivisione delle idee può portare a risultati più ampi e sviluppati rispetto a lavorare separatamente. Tutti insieme, in 30 persone, abbiamo avuto modo di confrontarci e anche di creare dei bei rapporti tra una classe e l’altra. È stato bello”.
Mattia, 17 anni, 3B Elettro 

Vallauri foto 4 GrandUp

“Abbiamo imparato a gestirci, a gestire gli altri e stare nei tempi, facendo un vero lavoro di squadra… perché non sempre l’idea giusta è una, ma magari è una nata da altre idee che si sono unite”.
Valerio, 17 anni, 3B Elettro 

“È stato molto formativo per i ragazzi occuparsi di questioni diverse, quali marketing, realizzare un progetto, vendere e proporre un’idea o un prodotto all’esterno. La cosa è stata apprezzata sia dal lato istituzionale della scuola che dalle famiglie, e aiuterà sicuramente i nostri studenti ad approcciarsi meglio al mondo del lavoro”. 
Enrica Manfredi, Professoressa Laboratorio Elettrotecnica da 33 anni al Vallauri

 

 

 

Le quattro stagioni della Pinacoteca Bongioanni in mostra a Mondovì

Dopo la mostra a Cuneo dedicata a Michele Pellegrino, prosegue l’attività di valorizzazione delle donazioni ricevute nell’ambito del progetto “Donare”, con una nuova esposizione dedicata alla collezione dell’architetto Edmondo Bongioanni!

Appassionato di arte fin da bambino, Edmondo ha ereditato dai genitori la passione per il collezionismo, arrivando a creare una pinacoteca in cui sono confluite le opere d’arte raccolte da cinque generazioni. 

Venerdì 7 dicembre alle ore 17,30, presso l’Antico Palazzo di Città di Mondovì (Piazza Maggiore), verrà inaugurata la mostra “Le quattro stagioni della Pinacoteca Bongioanni. 1809–1994: 50 artisti monregalesi”

Attraverso una selezione di circa 50 opere appartenenti alla Pinacoteca “Magda e Giuseppe Bongioanni”, il percorso espositivo ripercorre e testimonia il fondamentale apporto della città di Mondovì all’arte piemontese da metà Ottocento ad oggi. Un’approfondita indagine della poetica del paesaggio, del ritratto e degli stati d’animo accompagna il visitatore ad ammirare dipinti-manifesto come il “Ritratto del trisnonno” di Vinaj e la “Borgata Monregalese” di Marco Lattes, ma anche a conoscere e apprezzare la perizia tecnica e la ricerca di Ego Bianchi e di Francesco Franco, per citare solo alcuni tra i nomi degli artisti esposti. Il tema a cui il titolo della rassegna rimanda – le quattro stagioni – ha attraversato tutta la storia dell’arte (basta citare Arcimboldo, Cézanne, Matisse). E anche “Le quattro stagioni della Pinacoteca Bongioanni” trova la propria chiave di lettura a partire dalla riflessione sulla natura: la linea, la composizione, la predominanza dei colori caldi o di quelli freddi, la forza del segno, il tema e molti altri elementi concorrono a far pensare a una stagione anziché ad un’altra.

La mostra, a ingresso gratuito, resterà aperta al pubblico fino a domenica 10 febbraio dal giovedì al sabato, dalle 15 alle 18 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

EDMONDO BONGIOANNI E LA PINACOTECA ”MAGDA E GIUSEPPE BONGIOANNI”

Edmondo Bongioanni è nato l’11 giugno 1956 a Mondovì e si è laureato in Architettura a Torino nel 1980. Ha lavorato come libero professionista e ha insegnato Educazione tecnica e Educazione ambientale nelle scuole medie. Ha fatto parte della Commissione didattica del Parco Alta Valle Pesio, sperimentando nuove modalità di sensibilizzazione ambientale basate in particolare sulla didattica del gioco. Edmondo ha conosciuto l’arte fin da bambino, grazie alla sensibilità e all’attenzione che i suoi genitori – Magda e Giuseppe – hanno sempre rivolto al mondo del colore, dell’emozione e della comunicazione. Ed è proprio ponendosi un obiettivo di comunicazione che Edmondo ha creato la Pinacoteca “Magda e Giuseppe Bongioanni”: trasmettere conoscenza e divulgare la storia monregalese. Nella Pinacoteca sono confluite le opere d’arte raccolte, a partire dall’Ottocento, da cinque generazioni di suoi familiari: più di quattrocento tra dipinti e sculture, realizzate da oltre centoventi artisti, nati tra l’inizio dell’Ottocento e la metà del Novecento, legati a Mondovì per nascita, vita o morte. I nomi spaziano dal più anziano, Francesco Toscano (classe 1809), al più giovane, Andrea Pettiti (classe 1994).

 IL PROGETTO “DONARE”

 Il progetto “Donare” ha l’obiettivo di rilanciare la cultura del dono in provincia di Cuneo e attirare da parte di privati donazioni, che la Fondazione, come catalizzatore delle energie della società civile, saprà valorizzare nel tempo a favore dell’intera comunità. Il progetto “Donare” ha avviato il suo percorso a fine 2017 con le donazioni della pinacoteca di Edmondo Bongioanni, dell’archivio fotografico di Michele Pellegrino e della biblioteca di Mario Cordero.

 A questi si sono poi aggiunti:

  • l’opera “Chiesa di Santa Croce a Cuneo” di Giovanni Gagino, donata da Giandomenico Genta;
  • l’opera “Scorre un giorno simile a mille” donata dall’artista Cesare Botto;
  • l’opera “La fatica della terra” donata dall’artista Corrado Ambrogio;
  • l’opera “Cuneo, Veduta di Via Roma” di Aldo Cimberle, donata da Elda Fulcheri;
  • l’opera “Burano, Campo Burzi” di Giulio Boetto, donata da Mario Fulcheri;
  • l’opera “Paesaggio di Langa” donata dall’artista Pierflavio Gallina.

Le quattro stagioni della Pinacoteca Bongioanni in mostra a Mondovì

Dopo la mostra a Cuneo dedicata a Michele Pellegrino, prosegue l’attività di valorizzazione delle donazioni ricevute nell’ambito del progetto “Donare”, con una nuova esposizione dedicata alla collezione dell’architetto Edmondo Bongioanni!

Appassionato di arte fin da bambino, Edmondo ha ereditato dai genitori la passione per il collezionismo, arrivando a creare una pinacoteca in cui sono confluite le opere d’arte raccolte da cinque generazioni. 

Venerdì 7 dicembre alle ore 17,30, presso l’Antico Palazzo di Città di Mondovì (Piazza Maggiore), verrà inaugurata la mostra “Le quattro stagioni della Pinacoteca Bongioanni. 1809–1994: 50 artisti monregalesi”

Attraverso una selezione di circa 50 opere appartenenti alla Pinacoteca “Magda e Giuseppe Bongioanni”, il percorso espositivo ripercorre e testimonia il fondamentale apporto della città di Mondovì all’arte piemontese da metà Ottocento ad oggi. Un’approfondita indagine della poetica del paesaggio, del ritratto e degli stati d’animo accompagna il visitatore ad ammirare dipinti-manifesto come il “Ritratto del trisnonno” di Vinay e la “Borgata Monregalese” di Marco Lattes, ma anche a conoscere e apprezzare la perizia tecnica e la ricerca di Ego Bianchi e di Francesco Franco, per citare solo alcuni tra i nomi degli artisti esposti. Il tema a cui il titolo della rassegna rimanda – le quattro stagioni – ha attraversato tutta la storia dell’arte (basta citare Arcimboldo, Cézanne, Matisse). E anche “Le quattro stagioni della Pinacoteca Bongioanni” trova la propria chiave di lettura a partire dalla riflessione sulla natura: la linea, la composizione, la predominanza dei colori caldi o di quelli freddi, la forza del segno, il tema e molti altri elementi concorrono a far pensare a una stagione anziché ad un’altra.

La mostra, a ingresso gratuito, resterà aperta al pubblico fino a domenica 10 febbraio dal giovedì al sabato, dalle 15 alle 18 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

EDMONDO BONGIOANNI E LA PINACOTECA ”MAGDA E GIUSEPPE BONGIOANNI”

Edmondo Bongioanni è nato l’11 giugno 1956 a Mondovì e si è laureato in Architettura a Torino nel 1980. Ha lavorato come libero professionista e ha insegnato Educazione tecnica e Educazione ambientale nelle scuole medie. Ha fatto parte della Commissione didattica del Parco Alta Valle Pesio, sperimentando nuove modalità di sensibilizzazione ambientale basate in particolare sulla didattica del gioco. Edmondo ha conosciuto l’arte fin da bambino, grazie alla sensibilità e all’attenzione che i suoi genitori – Magda e Giuseppe – hanno sempre rivolto al mondo del colore, dell’emozione e della comunicazione. Ed è proprio ponendosi un obiettivo di comunicazione che Edmondo ha creato la Pinacoteca “Magda e Giuseppe Bongioanni”: trasmettere conoscenza e divulgare la storia monregalese. Nella Pinacoteca sono confluite le opere d’arte raccolte, a partire dall’Ottocento, da cinque generazioni di suoi familiari: più di quattrocento tra dipinti e sculture, realizzate da oltre centoventi artisti, nati tra l’inizio dell’Ottocento e la metà del Novecento, legati a Mondovì per nascita, vita o morte. I nomi spaziano dal più anziano, Francesco Toscano (classe 1994), al più giovane, Andrea Pettiti (classe 1994).

 IL PROGETTO “DONARE”

 Il progetto “Donare” ha l’obiettivo di rilanciare la cultura del dono in provincia di Cuneo e attirare da parte di privati donazioni, che la Fondazione, come catalizzatore delle energie della società civile, saprà valorizzare nel tempo a favore dell’intera comunità. Il progetto “Donare” ha avviato il suo percorso a fine 2017 con le donazioni della pinacoteca di Edmondo Bongioanni, dell’archivio fotografico di Michele Pellegrino e della biblioteca di Mario Cordero.

 A questi si sono poi aggiunti:

  • l’opera “Chiesa di Santa Croce a Cuneo” di Giovanni Gagino, donata da Giandomenico Genta;
  • l’opera “Scorre un giorno simile a mille” donata dall’artista Cesare Botto;
  • l’opera “La fatica della terra” donata dall’artista Corrado Ambrogio;
  • l’opera “Cuneo, Veduta di Via Roma” di Aldo Cimberle, donata da Elda Fulcheri;
  • l’opera “Burano, Campo Burzi” di Giulio Boetto, donata da Mario Fulcheri;
  • l’opera “Paesaggio di Langa” donata dall’artista Pierflavio Gallina.

“Spitz-Rund” il capolavoro di Kandinskij in mostra a Mondovì

Ultima settimana per visitare la mostra “Kandinskij, l’armonia preservata. Dietro le quinte del restauro” presso il Museo della Ceramica di Mondovì (Palazzo Fauzone di Germagnano, Piazza Maggiore 1). Il progetto espositivo nasce dalla collaborazione con il Comune di Bergamo, la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.

Protagonista dell’esposizione l’opera “Spitz-Rund”, olio su cartone eseguito da Kandinskij nel 1925, entrata a far parte delle Collezioni della GAMeC nel 1999 grazie alla donazione di Gianfranco e Luigia Spajani. L’opera è stata oggetto di un’accurata analisi diagnostica condotta dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, da cui sono emersi particolari inediti sul suo stato di conservazione e sulla sua storia. 

 museo della ceramica kandinskij foto costanza bono 17

L’allestimento della mostra è stato preceduto da un’approfondita campagna diagnostica funzionale allo studio del manufatto e di supporto alla definizione dei materiali e delle modalità di intervento, curata dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.

Il dipinto è stato sottoposto a una serie di analisi scientifiche, a partire dalla campagna di diagnostica per immagini fino agli approfondimenti sulla tecnica esecutiva e sullo stato di conservazione, tramite tecniche avanzate di tipo non invasivo e puntuali microcampionamenti. A conclusione di questa prima fase, il Centro Conservazione e Restauro è intervenuto sull’opera con il consolidamento di alcuni punti che presentavano problemi di adesione tra la preparazione e il supporto cartaceo. Il confronto tra i dati emersi e le osservazioni compiute direttamente sul dipinto consente ora di presentarlo con un significativo corredo di informazioni, utili per una sua migliore comprensione e per la sua futura conservazione. L’allestimento realizzato presso gli spazi espostivi del Museo della Ceramica accompagnerà il visitatore attraverso i diversi stadi del progetto: apre la mostra una sezione dedicata alle fasi di analisi e restauro, illustrate da foto, grafici, ma anche dall’esposizione degli strumenti utilizzati e dal racconto tramite applicativi e video dell’osservazione dell’opera e delle operazioni effettuate dal restauratore. Si prosegue con la sezione dedicata alla biografia del dipinto – la sua complessa stratigrafia, i materiali impiegati – per arrivare, infine, alla visione dello stesso, esposto in una teca appositamente realizzata che lo protegge da eventuali sbalzi di temperatura e umidità. In un’area dedicata ai più piccoli, infine, sono messi a disposizione i materiali per realizzare una personale versione di Spitz-Rund, utilizzando le forme che la compongono.

 museo della ceramica kandinskij foto costanza bono 19

“Dopo il grande interesse destato lo scorso anno dal progetto su Manet – commenta Giandomenico Genta, Presidente della Fondazione CRC – anche quest’anno la Fondazione ha voluto portare a Mondovì l’opera di un artista di fama mondiale, inserendo il momento dedicato all’esposizione al pubblico nell’ambito di un progetto più vasto, di ricerca e di impegno sul fronte della conservazione, che ha permesso di scoprire e di presentare inedite informazioni sulla realizzazione, sulla conservazione e sulla storia dell’opera”.

“Esprimo la profonda gratitudine di tutta la Città – aggiunge Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo – nei confronti della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” per aver rispettivamente sostenuto ed eseguito il restauro dell’opera di Kandinskij, patrimonio pubblico conservato alla GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea. Un’importante iniziativa che vede tra i suoi punti di forza anche la restituzione al pubblico delle approfondite fasi di studio di un capolavoro del Novecento, che Bergamo è orgogliosa di custodire”.

“La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo è tra i pochi musei italiani a poter vantare un’opera di Kandinskij nelle proprie raccolte – conclude Lorenzo Giusti, Direttore GAMeC –. Sin dal 1999, anno in cui l’imprenditore Gianfranco Spajani e la moglie Luigia donarono la propria collezione alla Città di Bergamo con l’intento di costituire un primo nucleo su cui fondare lo sviluppo delle raccolte del museo, Spitz-Rund è divenuta una delle opere più celebri del nostro patrimonio, e oggetto di importanti prestiti a livello internazionale. L’apertura di questa mostra, a conclusione di una campagna di indagini diagnostiche che ha permesso di acquisire informazioni preziose sulla storia del dipinto, rappresenta ora un’occasione unica per il pubblico, che ha l’opportunità di ammirare uno dei capolavori del padre dell’Astrattismo fuori dalle mura della GAMeC”.

“Il rafforzamento dei rapporti di collaborazione con le istituzioni locali e nazionali rappresenta un’opportunità importante per la nostra Fondazione”, dichiara Stefano Trucco, Presidente del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. “Siamo grati alla Fondazione CRC per aver reso possibile questo progetto, che permette al pubblico di conoscere più da vicino il mondo del restauro e a noi di raccontare il quotidiano impegno nella ricerca e nella conservazione del patrimonio culturale. La disponibilità della GAMeC e del Comune di Bergamo, che ci hanno affidato un’opera straordinaria, ha fornito ai nostri laboratori un caso di studio molto interessante e complesso, che accresce ulteriormente la nostra esperienza nel campo della conservazione delle opere di arte contemporanea”.

L’esposizione sarà visitabile fino a domenica 3 febbraio dal martedì al venerdì dalle ore 15 alle 18; sabato e domenica dalle 10 alle 18. L’ingresso è libero e gratuito. 

 

“Spitz-Rund” il capolavoro di Kandinskij in mostra a Mondovì

Giovedì 15 novembre alle ore 17,30, presso il Museo della Ceramica di Mondovì (Palazzo Fauzone di Germagnano, Piazza Maggiore 1), inaugura a Mondoì una nuova grande mostra dal titolo “Kandinskij, l’armonia preservata. Dietro le quinte del restauro”. Il progetto espositivo nasce dalla collaborazione con il Comune di Bergamo, la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.

Protagonista dell’esposizione sarà l’opera “Spitz-Rund”, olio su cartone eseguito da Kandinskij nel 1925, entrata a far parte delle Collezioni della GAMeC nel 1999 grazie alla donazione di Gianfranco e Luigia Spajani. L’opera è stata oggetto di un’accurata analisi diagnostica condotta dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, da cui sono emersi particolari inediti sul suo stato di conservazione e sulla sua storia. L’esposizione sarà visitabile fino a domenica 3 febbraio dal martedì al venerdì dalle ore 15 alle 18; sabato e domenica dalle 10 alle 18. L’ingresso è libero. Per maggiori informazioni telefonare allo 0174/40389 e 0174/559365, o visitare il sito della Fondazione CRC www.fondazionecrc.it.

L’allestimento della mostra è stato preceduto da un’approfondita campagna diagnostica funzionale allo studio del manufatto e di supporto alla definizione dei materiali e delle modalità di intervento, curata dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.

Il dipinto è stato sottoposto a una serie di analisi scientifiche, a partire dalla campagna di diagnostica per immagini fino agli approfondimenti sulla tecnica esecutiva e sullo stato di conservazione, tramite tecniche avanzate di tipo non invasivo e puntuali microcampionamenti. A conclusione di questa prima fase, il Centro Conservazione e Restauro è intervenuto sull’opera con il consolidamento di alcuni punti che presentavano problemi di adesione tra la preparazione e il supporto cartaceo. Il confronto tra i dati emersi e le osservazioni compiute direttamente sul dipinto consente ora di presentarlo con un significativo corredo di informazioni, utili per una sua migliore comprensione e per la sua futura conservazione. L’allestimento realizzato presso gli spazi espostivi del Museo della Ceramica accompagnerà il visitatore attraverso i diversi stadi del progetto: apre la mostra una sezione dedicata alle fasi di analisi e restauro, illustrate da foto, grafici, ma anche dall’esposizione degli strumenti utilizzati e dal racconto tramite applicativi e video dell’osservazione dell’opera e delle operazioni effettuate dal restauratore. Si prosegue con la sezione dedicata alla biografia del dipinto – la sua complessa stratigrafia, i materiali impiegati – per arrivare, infine, alla visione dello stesso, esposto in una teca appositamente realizzata che lo protegge da eventuali sbalzi di temperatura e umidità. In un’area dedicata ai più piccoli, infine, sono messi a disposizione i materiali per realizzare una personale versione di Spitz-Rund, utilizzando le forme che la compongono.

“Dopo il grande interesse destato lo scorso anno dal progetto su Manet – commenta Giandomenico Genta, Presidente della Fondazione CRC – anche quest’anno la Fondazione ha voluto portare a Mondovì l’opera di un artista di fama mondiale, inserendo il momento dedicato all’esposizione al pubblico nell’ambito di un progetto più vasto, di ricerca e di impegno sul fronte della conservazione, che ha permesso di scoprire e di presentare inedite informazioni sulla realizzazione, sulla conservazione e sulla storia dell’opera”.

“Esprimo la profonda gratitudine di tutta la Città – aggiunge Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo – nei confronti della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” per aver rispettivamente sostenuto ed eseguito il restauro dell’opera di Kandinskij, patrimonio pubblico conservato alla GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea. Un’importante iniziativa che vede tra i suoi punti di forza anche la restituzione al pubblico delle approfondite fasi di studio di un capolavoro del Novecento, che Bergamo è orgogliosa di custodire”.

“La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo è tra i pochi musei italiani a poter vantare un’opera di Kandinskij nelle proprie raccolte – conclude Lorenzo Giusti, Direttore GAMeC –. Sin dal 1999, anno in cui l’imprenditore Gianfranco Spajani e la moglie Luigia donarono la propria collezione alla Città di Bergamo con l’intento di costituire un primo nucleo su cui fondare lo sviluppo delle raccolte del museo, Spitz-Rund è divenuta una delle opere più celebri del nostro patrimonio, e oggetto di importanti prestiti a livello internazionale. L’apertura di questa mostra, a conclusione di una campagna di indagini diagnostiche che ha permesso di acquisire informazioni preziose sulla storia del dipinto, rappresenta ora un’occasione unica per il pubblico, che ha l’opportunità di ammirare uno dei capolavori del padre dell’Astrattismo fuori dalle mura della GAMeC”.

“Il rafforzamento dei rapporti di collaborazione con le istituzioni locali e nazionali rappresenta un’opportunità importante per la nostra Fondazione”, dichiara Stefano Trucco, Presidente del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. “Siamo grati alla Fondazione CRC per aver reso possibile questo progetto, che permette al pubblico di conoscere più da vicino il mondo del restauro e a noi di raccontare il quotidiano impegno nella ricerca e nella conservazione del patrimonio culturale. La disponibilità della GAMeC e del Comune di Bergamo, che ci hanno affidato un’opera straordinaria, ha fornito ai nostri laboratori un caso di studio molto interessante e complesso, che accresce ulteriormente la nostra esperienza nel campo della conservazione delle opere di arte contemporanea”.

 

Conversazioni informali con Stefano Testa

Sabato 10 novembre alle 17.30 diamo il via al primo appuntamento con le Conversazioni Informali all’Open Baladin Cuneo, organizzato nell’ambito della mostra “Noi continuiamo l’evoluzione dell’arte. arte informale dalle collezioni GAM Torino in mostra presso il Complesso Monumentale di San Francesco fino al 20 gennaio. Stefano Testa, fondatore della Galleria del Ponte di Torino dialogherà con lo storico dell’arte Enrico Perotto per raccontarci la sua storia e quella degli artisti che ha incontrato.

Inaugurata nel marzo 1989 la Galleria del Ponte ha documentato le vicende dell’arte contemporanea a Torino. 

La galleria ha ospitato mostre tematiche sull’arte torinese e italiana dagli anni 20 agli anni 90, con un’attenzione particolare all’arte non figurativa. Stefano Testa, il fondatore, in tutti questi anni non è stato soltanto un mercante d’arte ma un vero proprio promotore culturale.
Hanno esposto nella sua galleria Piero Ruggeri, Giacomo Soffiantino, Sergio Saroni, Carol Rama, Francesco Casorati, Pinot Gallizio, Mario Mertz e molti altri.

La sua frequentazione quotidiana con gli artisti ne fa un testimone unico che permette di immergersi nell’atmosfera artistica dell’epoca, riscoprendone le passioni, le ambizioni, le sfide, le difficoltà, gli entusiasmi, ma anche una vera e propria comunità: nella sua galleria si incontravano quotidianamente scrittori, giornalisti, critici, artisti, amanti dell’arte. Vero luogo di incontro e di confronto, che ha dato vita a nuovi percorsi di sperimentazione.

Sarà un’occasione unica per scoprire le vite di questi artisti, il loro rapporto con il gallerista e con i collezionisti in un’epoca in cui le relazioni umane e la passione per le opere erano più importanti del valore economico delle opere stesse.

Per informazioni e conferme di partecipazione: comunicazione@fondazionecrc.it | 0171452777 | 388.11.62067

Vi aspettiamo!

CREDITI FOTOGRAFICI: Galleria Del ponte, Torino

Noi continuiamo l’evoluzione dell’arte

A Cuneo una grande mostra realizzata con la Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino e la Fondazione Torino Musei! Se volete rivivere l’energia creativa degli anni 50, attraverso le opere di artisti come Alberto Burri, Lucio Fontana, Carla Accardi, Giuseppe Capogrossi, l’appuntamento è dal 24 ottobre al 20 gennaio presso il Complesso Monumentale di San Francesco con la mostra “Noi continuiamo l’evoluzione dell’arte” Arte informale dalla collezione della GAM Torino”

L’evento prosegue la collaborazione tra la Fondazione CRC e la GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea avviata lo scorso anno con l’esposizione dedicata alla pop art “Io non amo la natura”. 
Il percorso espositivo, a cura di Riccardo Passoni, attraverso una selezione di sessanta opere di pittori e scultori italiani attivi nel secondo dopoguerra (tutte provenienti dalle collezioni del Museo torinese) traccia una ricerca organica su una serie di esperienze artistiche manifestatesi dopo la caduta del Fascismo e riconducibili alla corrente conosciuta come arte informale.

“Questa mostra ci regala l’occasione di investigare su un periodo storico in cui in Italia prende avvio un nuovo percorso di ricerca espressiva- racconta il direttore della GAM di Torino nonché curatore della mostra, Riccardo Passoni-. Avremo la possibilità di rileggere in una visione di insieme il ruolo dei protagonisti di quella ricca stagione artistica che si sono affacciati consapevolmente sui nuovi temi e fermenti internazionali”.

“Questa nuova e importante mostra prosegue la collaborazione con la GAM dopo il successo ottenuto nel 2017 con ‘Io non amo lanatura’ – commenta il presidente della Fondazione CRC Giandomenico Genta – L’evento si inserisce in un ricco calendario di iniziative artistiche e culturali che la Fondazione CRC sta promuovendo a Cuneo, Alba e Mondovì per offrire ai tutti i visitatori l’opportunità di ammirare di persona opere di artisti riconosciuti a livello internazionale”.

La mostra sarà aperta gratuitamente al pubblico da mercoledì 24 ottobre a domenica 20 gennaio 2019 con i seguenti orari: da martedì a sabato, dalle ore 15,30 alle 18,30, domenica dalle ore 11 alle 18.30.

 

 

Storie di giovani dropout: un’indagine sociale sulle cause del successo e dell’insuccesso scolastico

Nell’ambito del progetto Below 10, è stato realizzato il report “Storie di giovani dropout: un’indagine sociale sulle cause del successo e dell’insuccesso scolastico”, una ricerca qualitativa realizzata all’interno del progetto Below10, nell’ambito del programma Erasmus + KA2. Il progetto, di durata triennale (2017-2019), coinvolge nove partner di sei paesi europei, tra cui la Fondazione CRC, l’AFP di Dronero e  l’associazione ProgettoMondo Mlal di Verona (soggetto capofila).

La ricerca, guidata dal Centro de Investigação e Estudos de Sociologia dell’Università di Lisbona, ha indagato le caratteristiche dell’insuccesso e dell’abbandono scolastico attraverso la raccolta dei dati in alcuni dei territori dei sei Paesi coinvolti: Croazia, Francia, Italia, Portogallo, Romania e Regno Unito. Al fine di cogliere la complessità del fenomeno sono state condotte interviste e focus group che hanno coinvolto complessivamente 507 persone, di cui 291 giovani, 36 familiari, 101 professionisti in ambito educativo e formativo, 70 professionisti esterni all’ambito scolastico e 9 altri stakeholder. Ciò ha permesso di osservare dai punti di vista degli attori coinvolti la problematica nel fenomeno.

I risultati della ricerca rafforzano l’ipotesi multidimensionale del fenomeno, sottolineando il ruolo concausale di quattro tipologie di fattori: fattori individuali (demotivazione, atteggiamenti inadeguati), fattori familiari (le condizioni socioeconomiche hanno un forte impatto sul percorso scolastico), fattori scolastici (le caratteristiche della scuola frequentata sono state segnalate come tra le più rilevanti in termini di dropping out), fattori di comunità (connessi ai contesti sociali e alle reti di socializzazione). Il problema degli abbandoni prematuri ha implicazioni che vanno ben oltre l’incapacità di raggiungere buoni risultati negli studi e di prendere il diploma. Più precisamente, potrebbe essere necessario non soltanto affrontare il problema di come preparare meglio gli studenti per il percorso di scolarizzazione, ma anche di come far sì che genitori, scuole e comunità si sintonizzino maggiormente sulle diverse e multidimensionali esigenze riscontrate.

Nella parte finale del documento vengono elencate dieci lezioni apprese, riportate sinteticamente di seguito:

  • Didattica inclusiva
  • Valorizzare l’educazione come strumento di sviluppo personale e sociale
  • Ripensare le valutazioni sulle carenze di apprendimento e il sistema delle bocciature
  • Riconoscere autonomia e responsabilità agli studenti
  • Ridurre il gap generazionale fra studenti e insegnanti
  • Concentrarsi sulle relazioni scolastiche (adulti-giovani e fra giovani)
  • Promuovere l’innovazione didattica con un approccio “dal basso”
  • Dare ascolto ai giovani
  • Lavorare in termini di comunità educante in partnership con realtà esterne alla scuola
  • Agevolare il ritorno sui banchi di scuola

La ricerca ha inoltre avuto il pregio di essere stata presentata dalla prof.ssa Sonia Pozzi (Università di Bergamo) in occasione della XI Conferenza EspaNet Italia 2018, tenutasi a Firenze il 13-15 settembre (www.espanet-italia.net/conferenza-2018/), nell’ambito della sessione “Le politiche educative nella lotta all’esclusione sociale: metodi e modelli per l’analisi”.

Il progetto prosegue con la seconda fase, di carattere operativo, tramite la realizzazione di laboratori formativi e l’attivazione di esperienze pilota sui territori dei Paesi partner. Vi aspettiamo a Cuneo nella primavera/estate 2019 per l’evento conclusivo del progetto!

Scarica il Summary Report
Scarica la ricerca
Scarica la scheda di sintesi del progetto

Il progetto “Below 10” è finanziato con il sostegno della Commissione europea. Il partenariato è il solo responsabile di questa comunicazione e la Commissione europea declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute.

 

Gran finale della mostra su Michele Pellegrino con il concerto di Femina Faber

Domenica 7 ottobre alle 17.30, nell’ex Chiesa di San Francesco di Cuneo (via Santa Maria, 10), gran finale per la mostra a cura di Enzo Biffi Gentili “Michele Pellegrino. Una parabola fotografica” con la cantante e compositrice Paola Bianchi a.k.a. Femina Faber, che presenterà lo spettacolo musicale “Ut cosmo concordent voces. Cantici dal silenzio”.

 

Il concerto di finissage è ispirato alle foto di Michele Pellegrino sui monasteri di clausura e chiude l’evento espositivo organizzato e promosso dalla Fondazione CRC. La mostra, la cui apertura è stata prorogata dal 30 settembre al 7 ottobre, resta aperta al pubblico dal martedì alla domenica dalle ore 15,30 alle ore 18,30 ed, eccezionalmente, sabato 6 e domenica 7 ottobre anticiperà l’apertura dalle 11,30. Entro il 7 ottobre, verranno comunicati sui canali social della Fondazione anche i vincitori del challenge fotografico “Le nitide vette”.

FEMINA FABER

Conosciuta anche come Femina Faber, Paola Bianchi è cantante e musicista in diversi progetti ed ensemble con repertorio sia antico che contemporaneo. Sotto la guida delle insegnanti Roberta Mangiacavalli e Antonella Gianese ha studiato tecnica e repertorio medievale, rinascimentale e barocco, perfezionandosi attraverso ricerche e seminari di alto livello. Con il progetto solista Femina Faber, nel 2005 l’artista ha intrapreso un percorso che parte dall’idea di coniugare la sperimentazione in ambito elettroacustico ed elettronico con le proprie composizioni vocali tradotte in latino. Negli anni successivi ha pubblicato due album, ha realizzato un tour e ha lavorato ad un progetto che coniuga l’utilizzo della sperimentazione vocale e la produzione di stimoli otoacustici: i suoni generati dagli strumenti e dalla voce vengono rielaborati in tempo reale allo scopo di costruire e decostruire le melodie fino a ottenere D.P.O.A.E (distortion product otoacustic emissions). Il secondo album – “Amplexum Mentis: Ut Cosmo Concordent Voces” -per Calembour Records / Audioglobe, realizzato con la collaborazione di Fausto Balbo, Matteo Zenatti (La Reverdie), Luca Valisi (Ludmila, L’Ocèan) è stato presentato in anteprima al CACT – Centro d’Arte Contemporanea Ticino – a Bellinzona, al MIAAO – Museo Internazionale di Arti Applicate Oggi” a Torino, e a La Kab de L’Usine a Ginevra.

Gli ingressi al concerto e alla mostra sono liberi e gratuiti. Per avere maggiori informazioni è possibile telefonare allo 0171452777, scrivere a progetti@fondazionecrc.it

Ritorna l’appuntamento con Invito a Palazzo

Per il secondo anno, la Fondazione apre al pubblico le porte della sua sede, in occasione  della XVII edizione di “Invito a Palazzo”, manifestazione promossa dall’ABI (Associazione bancaria Italiana) con la collaborazione dell’ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa), che quest’anno rientra nel calendario ufficiale dell’Anno europeo del patrimonio culturale.

Sabato 6 e domenica 7 ottobre, sarà possibile visitare gratuitamente Palazzo Vitale (Cuneo, via Roma 17) e scoprire opere appartenenti alla collezione della Fondazione, di artisti del calibro di Maimouna Guerresi, Ego Bianchi, Pinot Gallizio, Macrino d’Alba, Luigi Boffa Tarlatta, Francesco Messina, Cesare Maggi, Antonio Piatti, Claudio Berlia, Alessandro Lupo, Marco Lattes, Francesco Franco e Sergio Unia. 

Le visite guidate sno gratuite e si svolgeranno sabato 6 ottobre con partenza alle ore 10,30, alle 14,30 e alle 16,30, mentre domenica 7 ottobre ci sarà un unico turno alle 10,30. Per ciascun turno, sono ammessi massimo 30 partecipanti e si richiede l’iscrizione obbligatoria.

ISCRIVITI ADESSO

0238CRC.Michele.Pellegrino

Terminata la visita, sarà possibile approfittare dell’occasione per visitare la mostra “Bob Kennedy The dream” all’interno dello Spazio innov@zione in via Roma 17 e vedere per l’ultimo weekend di apertura la mostra “Michele pellegrino Una parabola fotografica”.

Domenica 7 ottobre, inoltre, la Fondazione CRC in collaborazione con Slowfly Mongolfiere offrirà a tutti la possibilità di ammirare il centro storico di Cuneo dall’alto di un volo vincolato sulla mongolfiera della Città di Mondovì. I voli saranno realizzati in Piazza Galimberti dalle ore 9 alle 13. Sarà possibile prenotarsi in loco nel corso della mattinata presso lo stand della Fondazione CRC.

INVITO A PALAZZO

Con “Invito a Palazzo”, ogni anno, i palazzi delle Banche e delle Fondazioni di origine bancaria di tutta Italia aprono gratuitamente al pubblico e si trasformano da luoghi di lavoro a spazi museali da visitare e apprezzare per le loro caratteristiche architettoniche e per le opere d’arte che contengono. Palazzo Vitale, sede di Fondazione CRC, è frutto della fusione nel corso dei decenni di più unità edilizie di impianto medievale. Il primo passo verso l’accorpamento fu intrapreso alla fine del Seicento e si concluse nel 1710, quando la famiglia Vitale arrivò ad ottenere una sontuosa dimora, la cui distribuzione è imperniata sullo scalone d’onore. Il palazzo, nonostante le modifiche introdotte in epoche successive, rimane uno dei maggiori esempi dell’architettura nobiliare del Settecento cuneese.

Il programma di “Invito a Palazzo” a Cuneo offre anche la possibilità di visita a Palazzo Ricci d’Andonno (via Roma 13), sede di UBI Banca, nella giornata di sabato 6 ottobre, mattina e pomeriggio, e domenica 7, solo alla mattina.

Ritorna l’appuntamento con Invito a Palazzo

Per il secondo anno, la Fondazione apre al pubblico le porte della sua sede, in occasione  della XVII edizione di “Invito a Palazzo”, manifestazione promossa dall’ABI (Associazione bancaria Italiana) con la collaborazione dell’ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa), che quest’anno rientra nel calendario ufficiale dell’Anno europeo del patrimonio culturale.

Sabato 6 e domenica 7 ottobre, sarà possibile visitare gratuitamente Palazzo Vitale (Cuneo, via Roma 17) e scoprire opere appartenenti alla collezione della Fondazione, di artisti del calibro di Maimouna Guerresi, Ego Bianchi, Pinot Gallizio, Macrino d’Alba, Luigi Boffa Tarlatta, Francesco Messina, Cesare Maggi, Antonio Piatti, Claudio Berlia, Alessandro Lupo, Marco Lattes, Francesco Franco e Sergio Unia. 

Le visite guidate sno gratuite e si svolgeranno sabato 6 ottobre con partenza alle ore 10,30, alle 14,30 e alle 16,30, mentre domenica 7 ottobre ci sarà un unico turno alle 10,30. Per ciascun turno, sono ammessi massimo 30 partecipanti e si richiede l’iscrizione obbligatoria.

Terminata la visita, sarà possibile approfittare dell’occasione per visitare la mostra “Bob Kennedy The dream” all’interno dello Spazio innov@zione in via Roma 17 e vedere per l’ultimo weekend di apertura la mostra “Michele pellegrino Una parabola fotografica”.

Domenica 7 ottobre, inoltre, la Fondazione CRC in collaborazione con Slowfly Mongolfiere offrirà a tutti la possibilità di ammirare il centro storico di Cuneo dall’alto di un volo vincolato sulla mongolfiera della Città di Mondovì. I voli saranno realizzati in Piazza Galimberti dalle ore 9 alle 13. Sarà possibile prenotarsi in loco nel corso della mattinata presso lo stand della Fondazione CRC.

INVITO A PALAZZO

Con “Invito a Palazzo”, ogni anno, i palazzi delle Banche e delle Fondazioni di origine bancaria di tutta Italia aprono gratuitamente al pubblico e si trasformano da luoghi di lavoro a spazi museali da visitare e apprezzare per le loro caratteristiche architettoniche e per le opere d’arte che contengono. Palazzo Vitale, sede di Fondazione CRC, è frutto della fusione nel corso dei decenni di più unità edilizie di impianto medievale. Il primo passo verso l’accorpamento fu intrapreso alla fine del Seicento e si concluse nel 1710, quando la famiglia Vitale arrivò ad ottenere una sontuosa dimora, la cui distribuzione è imperniata sullo scalone d’onore. Il palazzo, nonostante le modifiche introdotte in epoche successive, rimane uno dei maggiori esempi dell’architettura nobiliare del Settecento cuneese.

Il programma di “Invito a Palazzo” a Cuneo offre anche la possibilità di visita a Palazzo Ricci d’Andonno (via Roma 13), sede di UBI Banca, nella giornata di sabato 6 ottobre, mattina e pomeriggio, e domenica 7, solo alla mattina.

Visite guidate alla mostra “Michele Pellegrino una parabola fotografica”

Due appuntamenti da non perdere per visitare la mostra “Michele Pellegrino una parabola fotografica” presso l’ex Chiesa di San Francesco a Cuneo.

Venerdì 21 settembre alle 18 – “La provincia come assoluto tra Pavese e Pellegrino” 
Valter Boggione
 (professore ordinario di Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Torino), affiancato dal curatore Enzo Biffi Gentili e dall’autore stesso delle fotografie Michele Pellegrino, accompagnerà il pubblico in una visita guidata letteraria alla mostra, alla scoperta del parallelismo tra la fotografia di Michele Pellegrino e la poesia di Cesare Pavese.

ISCRIVITI ALLA VISITA GUIDATA

Mercoledì 26 settembre alle ore 18, “Michele Pellegrino. Storie contro la storia, visita commentata alla mostra”
Walter Gaudagnini (direttore di Fondazione Camera – Centro Italiano per la Fotografia) accompagnerà i visitatori, affiancato ancora dall’autore stesso delle fotografie Michele Pellegrino, in una visita guidata alla mostra alla scoperta della vita del fotografo, delle storie e delle curiosità che si nascondono dietro ogni scatto.

ISCRIVITI ALLA VSITA GUIDATA

Ai primi 50 partecipanti che si prenoteranno per ognuna delle visite sarà donata una copia del catalogo Michele Pellegrino. Storie, edito da Skira in occasione della mostra, nata proprio dalla donazione alla Fondazione dell’intero archivio del fotografo di Chiusa Pesio all’interno del progetto Donare.

Vi aspettiamo!

La mostra è visitabile gratuitamente dal martedì alla domenica dalle 15.30 alle 18.30.
Per maggiori informazioni: Tel. 0171/634175, E-mail progetti@fondazionecrc.it

Bob Kennedy The dream: i progetti per le scuole

Il 50° anniversario della tragica morte di Robert “Bob” Francis Kennedy, assassinato nel giugno 1968 a Los Angeles nel pieno della sua campagna elettorale per la presidenza Usa, rappresenta un’occasione importante per riaffermare con immutato interesse l’insegnamento di questa grande figura della politica mondiale, il cui messaggio su diritti civili, etica finanziaria e inclusione sociale ancora oggi conserva tutta la sua attualità e potenza.

La Fondazione CRC ha deciso di raccogliere l’eredità di Bob Kennedy proponendo, nel corso del 2018, una serie di appuntamenti di alto profilo che hanno avuto il loro culmine lo scorso maggio nell’incontro a Cuneo con la figlia di RFK, Kerry Kennedy, alla presenza di circa 3mila studenti e cittadini.

Nel corso dell’anno scolastico 2018/19 verranno proposte le seguenti attività.

Attività “Speak Truth To Power: Coraggio Senza Confini”

Il progetto “Speak Truth To Power: Coraggio Senza Confini” è dedicato alla diffusione della conoscenza dei diritti umani. Proposto dalla Robert F. Kennedy Human Rights Italia, è un’iniziativa globale di formazione che mette in primo piano le vite di coraggiosi difensori dei diritti umani che hanno sfidato la loro comunità e il loro Governo su temi quali la schiavitù e l’attivismo per l’ambiente, la libertà religiosa e la partecipazione politica, fornendo strumenti di partecipazione e approfondimenti.

DESTINATARI:
Il progetto, composto da vari moduli, è rivolto agli studenti degli Istituti Tecnici e Licei di tutta la provincia e viene promosso in collaborazione con l’Associazione Robert F. Kennedy Human Rights Italia.

TEMPI E MODALITÀ
Iscrizione dei Docenti Il momento formativo si terrà martedì 9 ottobre, dalle ore 14,30 (termine previsto alle ore 17,30) presso lo Spazio Incontri in via Roma 15 a Cuneo. Iscrizioni entro il 30 settembre.

ISCRIVITI ALLA PRESENTAZIONE

Attività “Bob Kennedy. The Dream – Emotional Interactive Experience”

Nello Spazio Innov@zione della Fondazione CRC, è ospitata una mostra virtuale e interattiva dedicata a Bob Kennedy. Ad accogliere gli spettatori c’è il volto sorridente e vitale di Bob e grazie a speciali teche emozionali, gli spettatori rivivranno i momenti più significativi della sua vita, dal rapporto con il fratello John fino a quel commovente addio che milioni di persone gli tributarono stringendosi in una catena umana lunga chilometri nel giorno del suo ultimo viaggio. Un quadro immediato, di forte impatto visivo, che racchiude in sé il senso di un percorso narrativo, multimediale, immersivo e interattivo, dove la tecnologia genera emozioni che si traducono in un racconto commovente e immediato, capace di parlare a tutti, fornendo momenti di riflessione su temi quali la schiavitù e l’attivismo per l’ambiente, la libertà religiosa e la partecipazione politica.

DESTINATARI: Tutte le Scuole di ogni Ordine e Grado.

TEMPI E MODALITÀ: la Mostra, con ingresso gratuito è aperta sino al 16 dicembre. Per visite organizzate dalle Scuole, prendere contatto con : didattica@sanpaolo-coop.it

 Per informazioni contattare: Claudio Alberto, 0171 452751

Pari e dispari: 900 mila euro stanziati contro la povertà educativa in provincia di Cuneo

Promuovere pari opportunità nell’infanzia; favorire la crescita di tutti i bambini e le bambine; sostenere le funzioni educative delle famiglie; innovare la didattica e le pratiche educative; sviluppare processi inclusivi nella comunità educante.

Sono questi gli obiettivi attorno a cui nasce  Pari e Dispari, un progetto recentemente selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e sostenuto con uno stanziamento di 900 mila euro per i due anni e mezzo di durata previsti. 

Pari e Dispari, nato dalla collaborazione fra privato sociale, scuole, enti pubblici, associazionismo e coordinato dalla Cooperativa Sociale Emmanuele di Cuneo, metterà in atto una sperimentazione corale di interventi a contrasto delle povertà educative in un numero significativo di Comuni e Scuole dell’intera provincia di Cuneo. A partire dal prossimo autunno, 11 Cooperative Sociali, 19 Istituti Comprensivi, 4 Consorzi di servizi socio assistenziali, 12 associazioni e parrocchie, 2 enti formativi, 1 ente parco e 1 ente di valutazione collaboreranno per la realizzazione delle azioni educative, didattiche e formative rivolte a alunni, genitori, insegnanti e operatori della provincia Granda. 

I dati dell’indagine PISA (2016), pubblicati da  Save the Children, mettono in evidenza come la povertà educativa, in Italia, colpisca più di un minore su cinque. Essa risulta associata allo status socio-economico e culturale della famiglia: la percentuale di bambini che non hanno praticato uno sport, non hanno utilizzato internet in modo continuativo né hanno letto libri è significativamente maggiore tra coloro che vivono in famiglie con risorse economiche scarse. La povertà educativa ha dunque un andamento “ereditario” e fattori di rischio sono il genere (le bambine) e l’origine straniera delle famiglie di provenienza. La cultura e le competenze genitoriali incidono sul livello di povertà educativa dei figli, indipendentemente dal ceto sociale. Infine, le agenzie educative faticano a recuperare lo svantaggio dei bambini “deprivati” che, in particolare nel passaggio alla Scuola Secondaria di 1° grado, rischia di cristallizzarsi e di condurre al fallimento scolastico.

Il nome stesso del progetto, Pari e Dispari, rimanda ai divari socio-economici-culturali che i bambini e le loro famiglie vivono nel contesto sociale e all’urgenza di agire, come comunità educante, sull’interruzione della trasmissione inter-generazionale delle povertà. Contemporaneamente, esso richiama la diversità di ogni bambina e bambino, in quanto risorsa fondamentale per l’apprendimento, la crescita e la riuscita personale. Infine mette l’accento sulla congiunzione “e”, sulla necessità di comprendere e integrare i “diversi”, sia ad un livello intra-personale, sia inter-personale e sociale.

La povertà educativa ha dunque una matrice multidimensionale – economica, culturale, relazionale, sociale – che il progetto intende “aggredire” coinvolgendo e rinforzando le competenze di tutti i soggetti implicati nei processi educativi, in primis i bambini e gli adulti significativi che li accompagnano, genitori, insegnanti ed  educatori.

“Pari e Dispari rappresenta una doppia sfida per il nostro territorio, caratterizzato da una grande estensione geografica” dichiara Brunella Dalmasso, presidente della Cooperativa Emmanuele, capofila del progetto – “Da un lato aggregare 50 partner di quattro differenti ambiti geografici per sperimentare in modo esteso pratiche innovative, dall’altro portare all’attenzione della cittadinanza e dei decisori pubblici il tema della povertà educativa delle nuove generazioni, in una provincia come quella di Cuneo con una qualità di vita relativamente alta”.

“Siamo particolarmente soddisfatti che il Fondo nazionale per il contrasto alla povertà educativa minorile,  a cui la Fondazione CRC partecipa, sostenga con una cifra così importante le attività del progetto Pari e Dispari” commenta Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC. “Con questa iniziativa, che si aggiunge alle altre progettualità già selezionate negli scorsi mesi nell’ambito dei Bandi per l’Infanzia e l’Adolescenza, torna in provincia di Cuneo un investimento sul contrasto alla povertà educativa minorile maggiore di quanto la Fondazione ha fino ad oggi stanziato a favore del fondo. Risultati davvero significativi raggiunti anche grazie ai contenuti e alle esperienze di lavoro in rete sperimentati con le attività progettuali che la Fondazione CRC ha promosso in questi anni, insieme agli operatori della scuola di tutta la provincia”.

Il progetto Pari e Dispari è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD www.conibambini.org

Per informazioni: progetti@emmanuele-onlus.org

XXXVIII CONCERTO DI FERRAGOSTO “MONVISO UNESCO

A distanza di 17 anni il “38°Concerto di Ferragosto Monviso Unesco” torna a Pian Muné, nell’ampio anfiteatro a monte della seggiovia che ha come sfondo il Monviso.  Come quest’anno, anche nel 2001 ferragosto cadeva di mercoledì: lo spettacolo fu un successo di pubblico e di musica a cospetto del Re di Pietra.

Il comitato organizzatore, composto dal Parco del Monviso, dall’Unione dei Comuni Montani del Monviso e dal Comune di Paesana è al lavoro da mesi per mettere a punto lo svolgimento delle due giornate legate alla performance dell’Orchestra “Bartolomeo Bruni – Città di Cuneo”. L’evento, che negli anni è cresciuto di rilievo e di richiamo, anche grazie alla diretta televisiva garantita dalla Rai sul terzo canale con diffusione a livello nazionale, inizierà ufficialmente nel primo pomeriggio di martedì 14 agosto con le prove (dalle ore 14 circa) che saranno già riprese dai mezzi dell’emittente di Stato. Un momento che è ormai molto seguito, in particolare da chi sceglie di trascorrere la giornata in quota con un minore affollamento di pubblico.

QUANDO NASCE LA MANIFESTAZIONE

Il Concerto di Ferragosto venne realizzato per la prima volta nel 1981 per volontà del M° Giovanni Mosca e del violinista Bruno Pignata, nel giorno della festività del 15 agosto. L’evento esordì con la volontà di far conoscere, ai numerosi amanti della musica ed agli appassionati di montagna, le risorse ambientali ed artistiche delle vallate della provincia di Cuneo, proponendo un maxi concerto di musica classica, rigorosamente eseguita dal vivo, in uno splendido scenario alpino che variava di anno in anno. Il 1981 fu l’anno della Valle Po, con l’edizione n. 1 sul Monviso, al Rifugio Quintino Sella. Seguirono, ciclicamente, tutte le vallate del Cuneese, dalla Valle Varaita alle Valli del Monregalese, passando attraverso la Valle Maira, la Valle Gesso, la Valle Stura, la Valle Vermenagna e la Valle Pesio, con alcune edizioni al di fuori del territorio cuneese realizzate in occasione di particolari ricorrenze, come la recente edizione 2016 svoltasi a Sestriere per il 10° anniversario delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006.

COME RAGGIUNGERE IL CONCERTO 

Martedì 14 è già funzionante, con diversi automezzi di Grandabus, il servizio di trasporto da Paesana a Pian Muné (costo di 5 euro per andata e ritorno, biglietti acquistabili sul posto oppure on line sul sito www.grandabus.it).

Da Pian Muné è possibile giungere al luogo del concerto con circa 1h15’ di cammino lungo una comoda strada sterrata oppure utilizzando l’impianto di risalita (10 euro andata e ritorno, 5 euro la sola salita e quindi seguire il sentiero per circa 700 metri. Anche questi biglietti possono essere acquistati on line sul sito www.pianmune.it). Mercoledì 15 agosto tutto il traffico degli automezzi e delle biciclette sarà fermato, per esigenze tecniche e di sicurezza, a Paesana capoluogo, dove verranno allestiti parcheggi gratuiti. A Pian Muné si salirà, dunque, solo con autobus. La strada a doppio senso di marcia consentirà un veloce servizio navetta. Saranno almeno 25 gli autobus in servizio per la giornata, con una stima di 5 corse in salita per cadauno. È pertanto opportuno arrivare con ampio anticipo al fine di giungere in tempo a Pian Muné. Sul sito www.grandabus.it è possibile scaricare l’app per acquistare il biglietto on line ed evitare code alle biglietterie che verranno allestite a Paesana. 

Il servizio avrà inizio alle ore 7,00 e proseguirà fino alle 12 circa. Al pomeriggio riprenderà al termine dello spettacolo, alle 15 circa. Nella mattinata, intorno alle 10, sono previste le prove finali e, alle 13 inizierà il concertoofferto dai 60 orchestrali del Bruni, diretti dal maestro Andrea Oddone. La diretta su Rai3 sarà condotta da Davide Marino con la regia di Maria Baratta.

IL PROGRAMMA MUSICALE

Il programma musicale che verrà eseguito in diretta televisiva dall’ Orchestra Bruni durante il Concerto di Ferragosto 2018 è il seguente:
l’apertura del concerto è affidata all’ Inno dell’ ONU di Robert Stolz, un omaggio alla Riserva della Biosfera del Monviso a cinque anni dal prestigioso riconoscimento attribuito dall’UNESCO al territorio contraddistinto dal Re di Pietra.

Il maestro Oddone guiderà quindi i suoi musicisti sulle note dell’ Ouverture da “La Gazza ladra” di Gioachino Rossini, per passare al “Capriccio Italiano op. 45” e alla “Marcia Slava op. 31” di Pyotr Ilych Tchaikovskij. Concluderà la diretta televisiva una selezione di brani da “West Side Story” di Leonard Bernstein. Per il pubblico presente il concerto proseguirà con alcuni ulteriori brani.

Il Parco e l’Unione del Monviso propongono, per gli escursionisti tre diverse vie d’accesso alternative.  La prima, a piedi, partirà dal Colle di Gilba (con accesso da Brossasco, parcheggio in borgata Lantermino) e, seguendo un vecchio sentiero ripulito e tracciato, giungerà a monte della seggiovia di Pian Muné. Il tempo di percorrenza è di circa 2h45 dal parcheggio.

Due itinerari per le mountain bike sono previsti da Oncino a Pian Croesio e da Paesana a Pian Muné. L’accompagnamento è curato da Discovery Monviso e sarà possibile noleggiare delle biciclette a pedalata assistita. 

Il campeggio con tende, in aree delimitate e fornite di servizi igienici (su prenotazione), è possibile a Pian Muné (m. 1.500) e a Pian Pilun/Colle di Gilba (m. 1.550). I camper potranno sostare nell’area riservata, poco a valle di Pian Muné, con accesso fino al 13 agosto e fino all’esaurimento dei posti disponibili. 

IL SOSTEGNO DELLA FONDAZIONE CRC AL CONCERTO DI FERRAGOSTO

 “Fondazione CRC sostiene da sempre il concerto di Ferragosto, un appuntamento ormai storico per tutta la nostra provincia e grazie alla collaborazione assicurata dalla RAI, il concerto è oggi un importantissimo momento di promozione turistica delle nostre ricchezze ambientali e culturali. Con il sostegno alla programmazione triennale, la Fondazione, insieme ad altri enti del territorio, ha voluto garantire la continuità dell’iniziativa” – dichiara Giandomenico Genta, Presidente Fondazione CRC.

Tutte le informazioni relative al Concerto sono on line sul sito www.concertodiferragosto.it e suFacebook nella sezione “eventi” della pagina del Parco del Monviso. 
Su Instagram è attivo il profilo @concertodiferragosto.

Il PIL e la ricerca della felicità

Il 18 marzo del 1968 Robert francis Kennedy pronunciava, presso l’Università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava, tra l’altro l’inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate. Tre mesi dopo veniva ucciso durante la sua campagna elettorale che lo avrebbe probabilmente portato a diventare Presidente degli Stati Uniti.

Queste le sue parole:

“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini.
Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte e non
fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro Paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani”.

Scarica e stampa il discorso sul PIL

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