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Autore: Ilenia Dalmasso

Fondo per la Repubblica Digitale: con Onlife+ e Futura+ 35 milioni per NEET e donne

Accrescere le competenze digitali dei NEET (15-34 anni) e delle donne (18-67 anni) per garantire migliori opportunità e condizioni di inserimento e permanenza nel mondo del lavoro. Questi gli obiettivi diOnlife+” e Futura+” – seconda fase dei bandi “Onlife” e “Futura” – promossi dal Fondo per la Repubblica Digitale, rispettivamente da 20 e 15 milioni di euro.

LO SCALE-UP. Il Piano Strategico 2025-2026, delineato dal Comitato di indirizzo strategico del Fondo per la Repubblica Digitale, ha stabilito, infatti, la realizzazione dello scale-up di bandi già realizzati attraverso la pubblicazione di nuove opportunità aperte a tutti gli stakeholder interessati. In questo caso i progetti già sostenuti nell’ambito di “Onlife” e “Futura” che hanno dimostrato maggiore impatto nella fase sperimentale riceveranno una premialità per i due nuovi bandi. L’obiettivo di Onlife+ e “Futura+” è sostenere –  rispetto ai primi due pubblicati – un numero limitato di progetti, di maggiori dimensioni in termini di risorse economiche assegnate, di beneficiari raggiunti e di raggruppamenti proponenti e consegnare al decisore pubblico le migliori pratiche in termini di efficacia e impatto generato.

IL CONTESTO ITALIANO. In Italia, il 2030 Digital Decade Report della Commissione europea di luglio 2025 afferma che oltre il 54% della popolazione tra i 16 e i 74 anni non possiede competenze digitali di base, una percentuale nettamente superiore alla media UE (44%). La rapida diffusione di nuove tecnologie, come l’Intelligenza Artificiale, ha accentuato il divario tra le competenze acquisite e quelle richieste dal mercato del lavoro, contribuendo alle difficoltà occupazionali dei giovani e alla crescente vulnerabilità dei NEET, ossia i giovani che non sono né impegnati in un percorso di studi, né lavorano o partecipano ad un percorso di formazione. Secondo i dati Eurostat del 2025, il nostro Paese presenta uno dei più alti tassi di NEET nell’Unione europea, pari al 15,2% contro una media Ue dell’11% e un target fissato dall’Ue al 9% entro il 2030. In totale, in Italia ammontano a circa 1,4 milioni di giovani, di cui per lo più sono donne (circa il 69%) e nel Mezzogiorno (46%). L’Italia, inoltre, presenta importanti squilibri se si analizzano le differenze di genere: il quadro delineato dal World Economic Forum ha collocato l’Italia nel 2024 al 111° posto a livello globale, penultima in Europa. In aggiunta, oltre alla questione occupazionale, secondo i dati Istat sul primo trimestre del 2025, si registra una netta differenza salariale per le donne rispetto agli uomini: le laureate guadagnano il 40% in meno a parità di studi, mentre il gap è del 19% tra chi ha la licenza media e sale al 20,5% tra chi ha un diploma.

Per Alessio Butti, Sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione tecnologica: “L’inclusione digitale è una priorità del Governo, perché senza competenze diffuse non c’è piena cittadinanza, né possibilità di crescita economica e sociale. Investire nel digitale significa dare a tutti i cittadini l’opportunità di partecipare attivamente alla vita del Paese e di cogliere le opportunità offerte dalla trasformazione tecnologica. In quest’ottica, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale sostiene i due nuovi bandi promossi dal Fondo per la Repubblica Digitale che mettono al centro i NEET e le donne con l’obiettivo di rafforzarne le competenze digitali e aprire nuove prospettive occupazionali. Si tratta di un’ulteriore azione tangibile per ridurre il digital gap e costruire un’Italia più equa e competitiva.”

Per Daria Perrotta, Ragioniere generale dello Stato e Presidente del Comitato di indirizzo strategico del Fondo per la Repubblica Digitale: “Con Onlife+ e Futura+ il Fondo per la Repubblica Digitale continua nel percorso delineato dal Piano Strategico 2025–2026 e rafforza il proprio impegno verso i giovani e le donne, nella consapevolezza del loro ruolo strategico nella transizione digitale. L’obiettivo di questa nuova fase è quello di consolidare e sostenere esperienze progettuali promettenti e offrire al decisore pubblico, anche per l’eventuale impiego su scala nazionale,  di modelli efficaci. La collaborazione tra Governo, Fondazioni di origine bancaria e Terzo Settore si conferma fondamentale per garantire una visione di lungo periodo e la mobilitazione di risorse per ridurre i divari che ancora caratterizzano il nostro Paese, soprattutto sul fronte dei giovani e delle donne.”

Per Giovanni Azzone, Presidente di Acri: “Il Fondo per la Repubblica Digitale ha di recente tagliato il traguardo dei tre anni di attività e ha già un patrimonio significativo di esperienze realizzate in tutto il Paese, che hanno permesso di sperimentare azioni concrete per colmare il divario di competenze digitali nelle fasce più fragili della popolazione. Ora si apre una nuova fase, caratterizzata dall’estensione delle sperimentazioni su scala più ampia. Con una dotazione di risorse quasi triplicata rispetto alla prima edizione, i nuovi bandi Onlife+ e Futura+ potranno sostenere iniziative più ambiziose, capaci di coinvolgere un numero crescente di giovani e di donne e di offrire loro nuove opportunità di inserimento e permanenza nel mondo del lavoro. Le Fondazioni di origine bancaria confermano la loro fiducia in un’iniziativa che non solo produce impatti immediati, ma può anche ispirare le future politiche pubbliche, rendendo più equo l’accesso alle competenze digitali e alla partecipazione attiva alla vita del Paese.”

ONLIFE+. C’è tempo fino al 18 dicembre per presentare progetti, attraverso il portale Re@dy, al bando “Onlife+” dedicato ai NEET (15-34 anni), da parte di soggetti pubblici, privati senza scopo di lucro e enti del Terzo Settore, in partnership anche con soggetti for profit. Il bando mette a disposizione 20 milioni di euro e mira ad accrescere le competenze digitali dei giovani che non studiano, non si formano e non lavorano al fine di garantire migliori opportunità e condizioni di inserimento e permanenza nel mondo del lavoro. In Italia, oggi, si contano circa 1,4 milioni di giovani che non studiano e non lavorano. Di questi, però, quasi 7 su 10 dichiarano di voler lavorare, 463 mila risultano effettivamente inattivi e disinteressati al mondo del lavoro. Secondo i dati Istat 2025, la distribuzione dei NEET per titolo di studio evidenzia che il 42,8% possiede al massimo la licenza media, il 47,5% un diploma e il 9,7% una laurea. Rispetto invece alla ripartizione geografica, il fenomeno si concentra soprattutto nel Mezzogiorno (59,6%), mentre le altre aree del Paese registrano percentuali più contenute.

FUTURA+. Anche per il bando dedicato alle donne (18-67 anni), “Futura+”, c’è tempo fino al 18 dicembre per presentare progetti sulla piattaforma Re@dy da parte di soggetti pubblici, privati senza scopo di lucro ed enti del Terzo Settore, in partnership anche con soggetti for profit. Il bando prevede un totale di 15 milioni di euro e mira a selezionare progetti di formazione validi e innovativi per accrescere le competenze digitali delle donne, occupate e non, al fine di garantire migliori opportunità e condizioni di inserimento nel mondo del lavoro. Le problematiche legate alla condizione femminile in Italia sono ben note, infatti, nonostante oltre il 60% dei laureati dell’anno 2023 siano donne, i dati sull’occupazione mostrano un costante vantaggio di genere a favore degli uomini. Infatti, poco più di una donna su due lavora (circa il 53%). Sono inoltre 7,8 milioni le donne inattive, pari al 63,5% del totale degli inattivi fra i 15 ed i 64 anni.

 

COS’È IL FONDO. Il Fondo per la Repubblica Digitale è una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri), che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR e dal PNC ed è alimentato da versamenti delle Fondazioni di origine bancaria, alle quali viene riconosciuto un credito di imposta. Il Fondo seleziona e sostiene progetti di formazione e inclusione digitale per diversi target della popolazione come NEET, donne, disoccupati e inattivi, lavoratori a rischio disoccupazione a causa dell’automazione, studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo e secondo grado, operatori dell’economia sociale, persone detenute e in condizioni di vulnerabilità. L’obiettivo è sperimentare progetti di formazione e inclusione digitale e replicare su scala più vasta quelli ritenuti più efficaci in modo tale da offrire le migliori pratiche al Governo affinché possa utilizzarle nella definizione di future politiche nazionali. Per maggiori informazioni fondorepubblicadigitale.it.

GenP – Giovani che partecipano: premio per le organizzazioni del Terzo settore che incentivano la partecipazione giovanile

Non è vero che i giovani non partecipano e non si impegnano a migliorare il Paese. Lo fanno, ma non sempre all’interno delle organizzazioni tradizionali del Terzo settore. Sempre più spesso scelgono forme di impegno fluide, informali, legate a cause specifiche – come l’ambiente, i diritti civili e la giustizia sociale – e lontane da strutture composte e guidate prevalentemente da persone di generazioni passate. In questo scenario, molte realtà del Terzo settore stanno cercando nuove strade per coinvolgere le nuove generazioni anche all’interno dei propri processi decisionali.

In questo scenario nasce “GenP – Giovani che partecipano”, un premio promosso da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, dedicato alle organizzazioni del Terzo settore composte da giovani che valorizzino il protagonismo giovanile. Il premio si rivolge a realtà i cui organi di amministrazione siano composti o coinvolgano giovani under 35, incentivando la loro partecipazione attiva nella progettazione e realizzazione dei progetti. Il premio intende infatti portare alla luce e dare visibilità a esperienze significative di partecipazione giovanile.

Le organizzazioni vincitrici riceveranno un contributo di 10mila euro ciascuna e saranno premiate nel corso di un evento nazionale che si terrà nel mese di dicembre 2025.

Le candidature sono aperte fino al 14 settembre 2025 sul sito ufficiale www.genp.it, dove sono disponibili il regolamento completo e il modulo di partecipazione.

A novembre verrà annunciata la shortlist delle 10 organizzazioni finaliste e, tra queste, una giuria composta da esperti del settore e rappresentanti di Acri selezionerà le 3 organizzazioni vincitrici. 

I componenti della giuria:

  • Ferruccio de Bortoli, giornalista
  • Lucrezia Ferrara, Young Advisory Board Fondazione Compagnia di San Paolo
  • Luca Gori, presidente Commissione Innovazione sociale di Acri
  • Clara Morelli, autrice Will Media
  • Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
  • Tommaso Salaroli, cofondatore e CEO di Scomodo
  • Michele Sciscioli, capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale

Media partner dell’iniziativa sono Vita e Will, mentre Percorsi di Secondo Welfare realizzerà e presenterà, in occasione dell’evento di premiazione, un’indagine sul tasso di under 35 nei cda delle organizzazioni del Terzo settore.

 

Cultura e Patrimonio: radici del passato, risorse per il futuro

In un Paese come l’Italia, che vanta più siti UNESCO riconosciuti come patrimonio dell’umanità, è facile dare per scontato un patrimonio naturalistico, artistico, e culturale così ampio. Eppure, a ricordarci quanto sia prezioso e fragile, ci viene in aiuto l’inglese. La parola “heritage”, traduzione di “patrimonio”, racchiude perfettamente l’idea di un’eredità ricevuta dal passato, che richiede cura e attenzione per continuare a essere preservata, apprezzata e tramandata alle generazioni future.

Le giornate del patrimonio europeo: porte aperte alla storia condivisa 

Un richiamo particolare all’importanza del patrimonio arriva ogni anno in occasione delle giornate europee del patrimonio.  Queste giornate, nate per iniziativa congiunta dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa, coinvolgono più di 50 Paesi e si svolgono ogni anno a settembre.

Nelle giornate del Patrimonio si aprono le porte di migliaia di musei, siti storici e culturali, molti dei quali restano chiusi durante l’anno, permettendo alla popolazione di visitarli gratuitamente.

In ogni Paese, enti regionali e locali, pubblici e privati, organizzano una serie di attività intorno ai siti aperti alla visita, con l’opportunità di aderire ad un tema comune deciso anno per anno. Il tema del 2025 sarà l’architettura.  Negli anni precedenti, i temi sono state le strade, le reti e le connessioni (2024), il patrimonio che vive (2023), la sostenibilità (2022).

L’impegno dell’Europa per la cultura

Nonostante l’ambito culturale resti principalmente una competenza dei singoli Stati membri dell’Unione Europea (UE), le istituzioni europee sono impegnate a promuovere una serie di iniziative e programmi di finanziamento che sostengono e rafforzano il settore culturale e tutti gli altri ambiti trasversalmente interessati (ricerca, innovazione, sostenibilità, occupazione).

Oltre alle giornate del patrimonio, l’UE finanzia numerosi progetti tramite il programma  Europa Creativa ma anche Horizon EuropeErasmus+Citizens, Equality, Rights and Values (CERV)  e la politica di coesione.

L’Italia e il PNRR : un motore di sviluppo per le attività culturali

Oltre alle molte opportunità di finanziamento europee, negli ultimi anni il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è diventato uno degli strumenti più importanti per gli investimenti nel settore culturale.

Oltre agli investimenti nella digitalizzazione della cultura, allo scopo di rendere le attività culturali più fruibili, e di creare nuovi servizi nell’ambito culturale e creativo, circa tre miliardi di euro sono stati allocati alla rigenerazione dei piccoli siti culturali, di patrimonio culturale religioso e rurale.

A fronte di località e città più grandi più intensamente visitate, altri luoghi, di grande valore storico, culturale e naturali, restano fuori dai circuiti turistici. I fondi del PNRR in questo senso possono non solo aiutare a rafforzare l’attrattività di questi luoghi più “nascosti”, ma anche a contrastare lo spopolamento e favorire la conservazione del paesaggio e delle tradizioni locali.

In questa linea si situano le misure dedicate ai borghi italiani, volti a sostenere progetti di rigenerazione culturale, sociale ed economica dei territori.

È possibile fare un approfondimento sulle misure e sui progetti finanziati sul sito del Ministero della cultura, sezione PNRR e sul portale nazionale del PNRR.

Nel nostro territorio

Secondo i dati del Centro Studi della Fondazione CRC[1], con il PNRR sono stati allocati, a livello nazionale, circa 6,5 miliardi di euro alla componente Turismo e Cultura 4.0, all’interno della Missione 1 (digitalizzazione innovazione, competitività, cultura e turismo).

In questo ambito, la provincia di Cuneo ha ottenuto complessivamente 65 milioni di euro, pari a quasi il 5% dei fondi PNRR provinciali, una percentuale nettamente superiore all’1% registrato a livello regionale e al 3,4% nazionale. In Piemonte, la provincia di Cu

neo si posiziona seconda solo alla provincia di Torino, che ha pianificato interventi per un totale di 74 milioni di euro.

Ciò che caratterizza la distribuzione dei fondi in provincia di Cuneo è la netta prevalenza degli investimenti al di fuori dei principali centri urbani: le cosiddette “7 sorelle” (città con oltre 15.000 abitanti) hanno attratto poco più di 5 milioni di euro, mentre il resto del territorio ha presentato progetti per circa 60 milioni.

Un elemento di rilievo è rappresentato dai 20 milioni di euro destinati al comune di Elva nell’ambito della misura per l’attrattività dei borghi, a cui si aggiungono altri 15 milioni assegnati ad altri comuni della Granda.

Un’altra misura significativa riguarda la tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale, con investimenti pari a 16 milioni di euro.

Fra i molti progetti, è possibile individuare quelli dedicati ai parchi e giardini storici, come la riqualificazione del giardino della casa del custode a palazzo Galvagno, nel comune di Marene, o i lavori di restauro nel complesso monumentale del castello e parco di Racconigi.

O ancora, i progetti finanziati con la misura “attrattività dei borghi”, come il Comune di Celle di Macra che ha messo in atto un progetto di rigenerazione culturale e sociale di alcune aree particolari e di elevato valore culturale.

Nonostante alcuni rallentamenti amministrativi, l’ampia disponibilità di risorse finanziarie ha già permesso l’avvio di numerosi progetti che mirano a valorizzare il patrimonio culturale e a rilanciare l’economia locale.

Un’opportunità da non perdere

Questi interventi, a livello nazionale ed europeo, rappresentano un’opportunità straordinaria per i territori, non solo in termini di preservazione e rilancio del patrimonio naturale, artistico e storico, ma anche come strumento per avviare nuove attività commerciali e nuove occasioni di sviluppo economico, rafforzando anche il tessuto sociale.

La (ri)scoperta di borghi, località e musei, e la partecipazione di più attori (pubblici, privati, associazioni, fra gli altri) può portare a un incremento di un turismo più consapevole, più differenziato e più attento alle peculiarità di ogni territorio.

 

[1] Elaborazione Ufficio Studi e Ricerche su dati della Presidenza del Consiglio dei Ministri https://www.italiadomani.gov.it/.

Il treno lungo il fiume: un nuovo percorso per scoprire il territorio

E se fosse un treno, su una ferrovia storica, a far riscoprire un territorio che offre natura, storia, e cultura?

È da questa idea che è nato il progetto “La ferrovia del Tanaro: da asse storico – turistico a motore di nuove prospettive di sviluppo”. Il progetto, guidato dal Comune di Ormea, e realizzato insieme ai Comuni di Bagnasco e Nucetto, si inserisce nella linea del precedente progetto “D’Acqua e di Ferro”, dedicato alla creazione di una rete culturale, naturalistica e gastronomica dell’Alta Valle Tanaro. L’intervento è stato finanziato nell’ambito del PNRR, misura 2 con la denominazione Borghi e Castelli lungo la Ferrovia del Tanaro.

Gli obiettivi? Valorizzare i borghi locali, il paesaggio e la cultura, contribuendo alla rigenerazione del territorio e invitando i visitatori a scoprirlo- anche viaggiando in treno.

Un viaggio in treno, un’opportunità per scoprire, un’occasione per fermarsi

 La ferrovia della Val Tanaro si stacca dalla linea Torino-Savona a Ceva, e prosegue nella valle del fiume Tanaro, risalendo fino a Ormea.

La ferrovia storica si dirama per circa 35 km, e viene usata, attualmente, solo per i visitatori e i turisti.

Di fronte a sfide comuni a molti territori, come il calo demografico, la diminuzione dei residenti e l’indebolimento del tessuto economico, questo progetto offre una nuova prospettiva per valorizzare il territorio, e permette ai visitatori di unire l’esperienza di un viaggio su una ferrovia storica con la scoperta di borghi, paesi e località che sanno stupire per natura e cultura.

Attraverso il percorso della ferrovia e il tracciato del fiume Tanaro, è possibile scoprire un territorio segnato dalla natura e dall’intervento umano: ponti, viadotti e altri manufatti architettonici.

Turisti fai da te? Benvenuti!

 Le attività che circondano la ferrovia del Tanaro sono molte, così come le opportunità di visita che si offrono ai turisti.

Oltre alla possibilità di visitare i borghi e scoprire la cultura storica, ma anche gastronomica, delle aree locali, ci sono ampie possibilità per i più sportivi, con percorsi in mezzo ai boschi adatti agli amanti del trekking e della bicicletta.  Il percorso sulla linea storica permette di vivere un turismo più lento, più di scoperta, rendendo queste strade molto amate anche dai fotografi.

La presenza di un numero sempre maggiore di turisti sta aprendo nuove possibilità di sviluppo economico per il territorio: oltre ad un rafforzamento del contesto produttivo locale, nuove attività stanno prendendo avvio, come la riconversione di una casa di riposo che diventerà una struttura di accoglienza turistica.

Dal viaggio all’esperienza

 A chi non piacciono i misteri? Per i visitatori della ferrovia storica del Tanaro, è stato possibile svelarne uno sul treno, trasformandosi in Poirot per un giorno.

Alcuni mesi fa è stata infatti organizzata, proprio a bordo del convoglio, una Escape room, un gioco dove i viaggiatori, divisi in squadre e con il supporto dalla compagnia teatrale “compagni di viaggio”, si sono impegnati a cercare indizi e risolvere indovinelli e rompicapi per scoprire la chiave di un mistero.  Tutta la trama del mistero è stata ideata e scritta dallo scrittore di noir Bruno Vallepiano.

Ma le attività sono molte, e per tutti. Questo infatti è un esempio di viaggio esperienziale proposto, oltre a temi artistico-culturali, sportivi e dell’out-door che permettono ai viaggiatori di vivere l’Alta val Tanaro.

 Molte attività sono dedicate ai bambini, con numerosi laboratori di scrittura e illustrazione. Per gli studiosi e i ricercatori, è presente un laboratorio di ricerca stabile in Alto Tanaro, dedicato allo studio e all’analisi del sistema delle fortificazioni e delle connessioni tra castelli e borghi.

Oltre a promuovere la conoscenza storico-architettonica, l’obiettivo è valorizzare il patrimonio culturale attraverso processi di digitalizzazione, rendendo i contenuti accessibili a un pubblico più ampio grazie a visite virtuali e tecnologie di realtà aumentata. La ferrovia del Tanaro, attraverso il finanziamento PNRR, ha permesso anche di lanciare una nuova serie di iniziative, come il cinema nelle piazze con una serie di proiezioni a tema. Di particolare rilevanza la rassegna “Profili d’autore”, una manifestazione che si è tenuta nei vari borghi attraversati dal treno, durante la quale si sono svolte tavole rotonde, proiezioni cinematografiche, presentazioni di libri e incontri con alpinisti, sportivi e personalità della cultura contemporanea.

Fra i molti temi, la natura, il paesaggio, ma anche le migrazioni: attraverso un filo conduttore che collega le storie individuali ai grandi processi globali, si raccontano le vicende di chi ha lasciato la propria terra e di chi, invece, ha trovato in una nuova destinazione un luogo in cui fermarsi.

Vita da progettista

 “Questo progetto fa parte di un insieme di iniziative volte a valorizzare il territorio, e finora abbiamo ricevuto una risposta molto positiva”, spiega Claudia Dante, una delle responsabili del progetto con i colleghi Maria Stella Odello, Gianluca Salvatico e Marta Colombo.

Come spesso accade, però, la sfida più grande non riguarda l’organizzazione delle attività, quanto riuscire a raggiungere il pubblico con una comunicazione efficace.

“Sappiamo quanto sia fondamentale comunicare in maniera efficace per dare maggiore visibilità alle nostre iniziative e per raggiungere un numero sempre più ampio di persone. Per questo motivo, abbiamo creato un ufficio stampa e investiamo molto nei social media, nei canali dedicati e nella promozione durante le iniziative e gli eventi.”

E allora tutti a bordo, si parte!

 

 

Nome del progetto
BORGHI E CASTELLI LUNGO LA FERROVIA DEL TANARO
Coordinatore e Partenariato 
Ente Capofila – Comune proponente: COMUNE DI ORMEA

Comuni Aggregati: COMUNE DI BAGNASCO, COMUNE DI NUCETTO

Nome della call/bando di finanziamento
  • Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”
  • Linea di Azione B – Proposte di intervento per la rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici
  • Avviso pubblico del 20.12.2022 per la presentazione di Proposte di intervento per la rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici da finanziare nell’ambito del PNRR
  • PNRR, Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Component 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”, Investimento 2.1: “Attrattività dei borghi” finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU
Budget totale e contributi
Stanziamento ministeriale: 2.545.500,00 €

Totale investimento (compresi cofinanziamenti): 3.872.000 €

Durata (da-a)
 1° GENNAIO 2023- 31 DICEMBRE 2025

 

 

Mauro Gola è stato nominato Presidente della Fondazione CRC

Mauro Gola è stato nominato Presidente della Fondazione CRC per il mandato 2024-27: il Consiglio Generale della Fondazione CRC, riunitosi in mattinata, ha nominato all’unanimità l’imprenditore cuneese. Nella medesima seduta, il Consiglio Generale ha nominato all’unanimità gli altri 6 Consiglieri di Amministrazione.

Sono stati nominati Vice Presidenti:
• Francesco Cappello, dottore commercialista e revisore legale, in rappresentanza dell’albese (Vice Presidente anziano);
• Elena Merlatti, funzionario presso la Regione Piemonte, in rappresentanza del monregalese.

Sono stati nominati Consiglieri di Amministrazione:
• Mauro Bernardi, imprenditore di Cuneo;
• Federico Borgna, consulente finanziario di Cuneo;
• Mario Canova, geometra di Alba;
• Mirco Spinardi, geometra di Farigliano.

“Il voto unanime di questa mattina evidenzia l’unità d’intenti del Consiglio Generale e ci permette di avviare questo mandato con spirito di condivisione e con una squadra forte e coesa nell’interesse della comunità” dichiara Mauro Gola, presidente della Fondazione CRC. “Sono onorato di essere stato scelto per presiedere questa importante istituzione e, insieme alla mia squadra, sento la grande responsabilità del ruolo che abbiamo assunto. Raccogliamo oggi il testimone di un’istituzione in grande salute, con la volontà di affrontare, insieme agli attori del territorio, le sfide strategiche che ci attendono. Consapevoli che, insieme, possiamo fare la differenza nella vita delle persone e della nostra comunità”.

Fondo per la Repubblica Digitale: al via il bando “Digitale sociale”

La transizione digitale è un elemento cruciale per accelerare i processi di innovazione e consentire al mondo del non profit di raggiungere obiettivi sociali, migliorare l’efficienza e coinvolgere le comunità. Il digitale, infatti, può sostenere e agevolare il lavoro delle organizzazioni non profit.

Secondo gli ultimi dati ISTAT pubblicati aprile 2024, il settore non profit negli ultimi anni è in crescita: le organizzazioni attive sono oltre 360 mila, con circa 893 mila dipendenti e oltre 4,6 milioni di volontari. L’investimento nella formazione e nello sviluppo di competenze digitali dei propri dipendenti, collaboratori e volontari risulta essere essenziale per consentire al settore di massimizzare il potenziale delle tecnologie digitali nel perseguire missioni e obiettivi sociali.

Con l’obiettivo di sostenere progetti rivolti all’empowerment di conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale, il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale ha pubblicato il bando “Digitale sociale”.

Una ricerca condotta da Fondazione Italia Sociale, Deloitte Private e TechSoup Italia ha evidenziato come una delle cause della “resistenza all’investimento in innovazione” da parte delle organizzazioni non profit è l’insufficienza di competenze di dipendenti e collaboratori. Pertanto, un driver su cui puntare per favorire l’adozione di pratiche innovative in ambito non profit consiste nel rafforzare i percorsi di professionalizzazione ed investimento in risorse umane.

Le proposte progettuali possono essere presentate da partenariati di almeno due soggetti. All’interno del partenariato dovranno essere presenti una rete formale o un gruppo di enti privati non profit che presentano un bisogno comune di empowerment delle competenze digitali dei propri dipendenti e/o collaboratori stabili, inclusi i volontari; un soggetto pubblico o privato non profit con comprovata esperienza nella realizzazione di progetti in ambito digitale, che contribuisca a costruire il percorso formativo più adatto alle esigenze manifestate e sia eventualmente in grado di sviluppare una soluzione digitale funzionale alle necessità degli enti.

Il bando mette a disposizione 15 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 500 mila euro e un massimo di 1 milione. Qualora si preveda lo sviluppo di una soluzione digitale è richiesta una quota di cofinanziamento pari ad almeno il 20%. Gli enti for profit possono essere coinvolti come fornitori per l’erogazione della formazione e/o l’implementazione della soluzione digitale per una quota massima del 25% del contributo di progetto.

C’è tempo fino al 19 luglio per partecipare attraverso il portale Re@dy (www.portaleready.it).  

Per tutti i dettagli relativi alla partecipazione al bando “Digitale sociale” si può consultare il sito fondorepubblicadigitale.it.

Per informazioni

Email: digitalesociale@fondorepubblicadigitale.it

Tel: 06/68102736, negli orari di assistenza previsti

  • lunedì e venerdì, ore 9:30 – 13:30
  • mercoledì, ore 14:30 – 17:00

 

COS’È IL FONDO PER LA REPUBBLICA DIGITALE. Per accompagnare l’Italia verso la transizione digitale, ispirandosi all’innovativa e positiva esperienza di partnership tra pubblico e privato sociale del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è nato il Fondo per la Repubblica Digitale, istituito con il decreto legge n. 152 del 6 novembre 2021, convertito con modificazioni dalla legge n. 233 del 29 dicembre 2021. Si tratta di una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri), che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e dall’FNC (Fondo Nazionale Complementare). In via sperimentale per cinque anni (fino al 2026) il Fondo stanzia un totale di 350 milioni di euro. Sarà alimentato da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria. Il Fondo pone un forte accento sulla valutazione d’impatto dei progetti finanziati. La valutazione mira ad individuare quei progetti che si dimostreranno più efficaci ed efficienti nell’accrescimento delle competenze digitali e nell’occupazione effettiva dei beneficiari. La valutazione di impatto è affidata al Comitato scientifico indipendente. Per maggiori informazioni fondorepubblicadigitale.it.

 

Siamo alla ricerca di un tirocinante per l’Area finanza e uno per le Relazioni Esterne

Siamo alla ricerca di una risorsa da inserire nell’Area Legale, una nell’Area Finanza e una nell’Area Relazioni Esterne con contratto di tirocinio extracurricolare per un periodo complessivo di 6 mesi. L’offerta è rivolta a laureati/e da non più di 12 mesi e residenti in provincia di Cuneo. Richiediamo un impegno full-time, dal lunedì al venerdì per un totale di 40 ore settimanali.

AREA LEGALE:

Il/la tirocinante opererà nell’Area Legale, coadiuvando gli operatori che si occupano dell’attività di Sistema Gestione della Qualità, aggiornamento/monitoraggio procedure interne, affiancamento, per quanto concerne gli aspetti legali, a progetti erogativi, trasparenza e ammissibilità.

AREA FINANZA:

Il/la tirocinante opererà in affiancamento ai colleghi dell’Area Finanza, con conseguente acquisizione di conoscenze e competenze sull’andamento dei mercati finanziari, sugli aspetti contabili che regolano la negoziazione degli strumenti finanziari, sulla gestione di un portafoglio finanziario diversificato e sull’analisi di Bilanci di società e di altre Fondazioni, con conseguente sviluppo di capacità di analisi, approfondimento, redazione di testi, lettura di dati, raccolta di materiali cartacei e informatici oltre che le competenze in materia di progettazione e problem solving.

AREA RELAZIONI ESTERNE:

Il/la tirocinante lavorerà sia nell’ambito dell’Ufficio Studi e Ricerche, con la possibilità di sviluppare capacità di analisi di fenomeni economici, sociali e culturali, di lettura del contesto socio-economico, di utilizzo di software per l’analisi dati, di produzione di report di ricerca e di organizzazione di convegni ed eventi, sia nell’ambito dell’Ufficio Comunicazione, acquisendo competenze di tipo redazionale ed editoriale, partecipando allo sviluppo di strategie e strumenti di comunicazione progettuale e istituzionale, anche attraverso l’utilizzo di canali di stampa, web e social.

FACILITAZIONI:

Buoni pasto (8,00 €) per ogni giornata di tirocinio e compenso forfetario di euro 700,00/mese, in linea con la normativa regionale.

COME CANDIDARSI:

Inviare il CV a tirocini@fondazionecrc.it

Il cinema come cuore di un territorio che torna a vivere: il Progetto CINE

Può un cinema dare nuova vita a un territorio, creare comunità e promuovere la cultura ambientale e alimentare? Il progetto CINE ha raccolto la sfida, e ha dimostrato che sì, è possibile.

Presentato in risposta al bando europeo “Cinemas as Innovation Hubs for Local Communities”, CINE si è posto l’obiettivo ambizioso di rivitalizzare i cinema in territori in cui la loro presenza stava gradualmente scomparendo. Grazie al finanziamento dell’Unione Europea, al nostro contributo e sotto la guida di Slow Food, il progetto ha preso il via nel 2020 coinvolgendo partner nazionali – l’associazione CinemAmbiente, il cinema Boaro di Ivrea, il cinema Vittoria di Bra e il comune di Cherasco) – e internazionali – il Mobile Film Festival della Francia, l’associazione Kinookus della Croazia.

Un cinema fa comunità

Le attività del progetto hanno abbracciato diverse iniziative volte a valorizzare il cinema come punto di incontro e discussione culturale. Tra queste, un programma di proiezioni cinematografiche, incontri con esperti e workshop di formazione sulla cinematografia. Un catalogo di film e documentari, curato grazie all’esperienza di CinemAmbiente, ha costituito il punto focale delle proiezioni, trattando temi cruciali come il cambiamento climatico, i “nuovi” cibi, la sostenibilità alimentare e la biodiversità.

I cinema coinvolti (il Cinema Boaro di Ivrea, il Cinema Vittoria di Bra e il Cinema dell’isola croata Brac) nel progetto hanno organizzato proiezioni di film selezionati attentamente per riflettere la realtà territoriale e coinvolgere gli attori locali. Per garantire maggiore autenticità, nonché per poter presentare anche quei film e documentari fuori dai circuiti più commerciali, tutti i film sono stati proiettati in lingua originale, sottotitolati. Ogni evento cinematografico è stato accompagnato da dibattiti e degustazioni, trasformando le sale cinematografiche in veri e propri centri di cultura, aggregazione e comunità.

Non privo di sfide, il progetto ha dovuto confrontarsi con gli ostacoli imposti dalla pandemia, che hanno causato una proroga della sua durata fino al 2022. Tuttavia, questo periodo ha evidenziato ancora di più l’importanza del progetto, riportando vitalità nelle sale cinematografiche.

Il coinvolgimento dei giovani e delle scuole:

Particolare rilievo è stato dato al coinvolgimento dei giovani, grazie al supporto del Partner francese Mobile Film Festival. Seguendo il principio “1 telefono, 1 minuto, 1 film”, attraverso workshop dedicati con approfondimenti sugli strumenti per esprimere idee e messaggi su temi ambientali cruciali, ragazzi fra i 14 e i 25 anni hanno imparato a realizzare film brevi utilizzando semplicemente uno smartphone. La risposta dei ragazzi è stata entusiasta e alcuni dei migliori cortometraggi sono stati proiettati durante la manifestazione Terra Madre.

Cinema e comunità: oltre il progetto

Il successo del progetto CINE è stato innegabile, tanto da ottenere un altro finanziamento europeo e un nuovo contributo da parte della nostra Fondazione per il progetto successivo, “Food on Film- Stories to Feed the World”.  Un progetto che tesse nuovi legami attraverso il coinvolgimento delle scuole di cinque Paesi europei, offrendo una piattaforma digitale e un percorso educativo innovativo incentrato sul futuro del sistema alimentare e dell’ambiente.

In definitiva, il progetto CINE ha dimostrato che il cinema può essere molto più di un semplice intrattenimento: può diventare il cuore pulsante di una comunità, un catalizzatore per la discussione e l’azione su temi cruciali per il nostro futuro.

Per saperne di più:

https://www.slowfood.com/funded-projects/cine/

Vita da progettisti

Abbiamo chiesto a chi ha lavorato sul progetto di raccontarci alcune delle sfide incontrate, e come siano state affrontate.

Lo scoppio della pandemia, poco prima dell’inizio del progetto, ha provocato un forte shock – commenta Martina Dotto, la coordinatrice del progetto CINE- e lavorare con e per i cinema, prima chiusi, poi vuoti, ha fatto sprofondare in uno stato di preoccupazione e angoscia.”

Proprio per questo – continua- quando abbiamo potuto organizzare le proiezioni, i dibattiti, le degustazioni, quando abbiamo visto tornare gli studenti, le associazioni, gli abitanti delle zone abbiamo capito quanto fosse importante il progetto”.

Info-tecniche

TITOLO
Cinema communities for Innovation, Networks and Environment (CINE)
PARTENARIATO
Slow Food, ITALIA
Mobile Film Festival, FRANCIA
Kinookus, CROAZIA
Associazione CinemAmbiente, ITALIA
Cinema Boaro di Ivrea (provincia di Torino), ITALIA
Cinema Vittoria di Bra (provincia di Cuneo), ITALIA
Città di Cherasco (provincia di Cuneo), ITALIA
CALL
CALL FOR PROPOSALS CNECT/I.3/2019/4513255
Cinemas as Innovation Hubs for Local Communities
BUDGET
Budget totale: 610.158 euro

Contributo EU: 488.126 euro

Contributo della Fondazione CRC: 50.000 euro

DURATA
 01.05.2020 – 31.10. 2022.

 

Ue che Risorsa!

Prende il via la nuova newsletter: UE che risorsa! Un progetto di divulgazione all’interno dell’attività di Attrazione Risorse per guardare all’Europa da un’altra prospettiva, quella del territorio in cui viviamo, rimanere informati e aggiornati su: opportunità di finanziamento, bandi, corsi di formazione ed eventi ma anche per conoscere storie e progetti. Arriva una volta al mese e puoi iscriverti qui>

La nostra Fondazione si impegna attivamente a creare e rafforzare le connessioni tra il nostro territorio e l’Europa, facilitando lo sviluppo di sinergie tra vari soggetti per promuovere una crescita congiunta: questo avviene attraverso la condivisione di conoscenze sui temi della progettazione europea e l’avvicinamento delle realtà locali alle numerose opportunità di finanziamento disponibili.

Ecco i tre principali ambiti su cui lavoriamo:

1️⃣ I bandi di Attrazione Risorse

Attraverso le iniziative di Attrazione Risorse sosteniamo la partecipazione degli enti della provincia di Cuneo ai bandi regionali, nazionali ed europei erogando contributi a sostegno delle spese di progettazione, facendo formazione per fornire strumenti e competenze per la redazione dei progetti e accompagnando le realtà locali.

SCOPRI TUTTI I BANDI APERTI>

2️⃣La Guida all’Europrogettazione

Siamo uno dei primi e principali sostenitori della Guida all’Europrogettazione, un vero punto di riferimento in costante aggiornamento per chi vuole informarsi sui programmi comunitari, sui programmi operativi nazionali e regionali, sui fondi strutturali e le opportunità di finanziamento. La Guida contiene inoltre indicazioni e suggerimenti pratici per accrescere le competenze necessarie alla redazione di progetti.

SCOPRI LA GUIDA>

La guida è ideata dalla Fondazione CRT, in collaborazione con CARIPLO e il patrocinio dell’ACRI.

🔵Un podcast realizzato in collaborazione con Chora media

All’interno del progetto della Guida all’Europrogettazione nel 2023 è nato il podcast Europea, prodotto da Chora Media e condotto da Vitalba Azzolini – giurista ed editorialista specializzata in tematiche comunitarie, che si propone di esplorare il contributo dei progetti finanziati dall’UE nella costruzione dell’identità e cittadinanza europea. Attraverso quattro episodi da 20 minuti ciascuno, ascolterai storie di diverse realtà per raccogliere ispirazione e conoscere progetti che hanno saputo creare un impatto all’interno delle proprie comunità.

ASCOLTA IL PODCAST>

3️⃣ Reti nazionali ed europee per condividere proposte e dare forma a nuovi progetti

A livello europeo la Fondazione CRC aderisce a Philea (Philanthropy Europe Association), un’associazione europea con sede a Bruxelles che rappresenta numerose Fondazioni in tutta Europa. Attraverso la partecipazione a tavoli di lavoro e conferenze, manteniamo il confronto e il dialogo con altre istituzioni filantropiche europee, aprendo così la porta a partnership e iniziative condivise che promuovono il bene comune su scala globale.

Le attività di Fondazione in Europa non si fermano qui: concentrandoci sui temi al centro della nostra mission, abbiamo instaurato collaborazioni locali ed europee per affrontare insieme alcune sfide nel campo dell’educazione e dell’ambiente.

🟢 T-space

Negli ultimi anni, abbiamo intrapreso nuovi percorsi per affrontare le sfide educative, uno dei pilastri della nostra missione. Abbiamo infatti aderito al progetto TSPACE, finanziato nel quadro del programma ERASMUS con capofila il C.F.P. Cebano Monregalese, che ha coinvolto Italia, Grecia, Polonia e Spagna con l’obiettivo di stimolare lo scambio di buone pratiche in materia di orientamento tra istituzioni che lavorano nel campo dell’istruzione. Un’esperienza che ci ha portato a confrontarci con sistemi scolastici diversi e a raccogliere spunti utili a costruire nuovi modelli comuni

🟢 Una dichiarazione d’impegno per il clima

Nel 2022, inoltre, abbiamo aderito alla Dichiarazione d’impegno delle fondazioni e degli enti filantropici italiani per il clima, promossa da Assifero in Italia e da Philanthropy For Climate a livello europeo. Questa adesione riflette l’attenzione della nostra Fondazione alle grandi sfide dei nostri tempi come il cambiamento climatico e il nostro impegno concreto nel promuovere azioni volte a mitigare i suoi effetti.

🟢 Lungo le vie dell’acqua

Altrettanto significativa è la partecipazione della Fondazione CRC a progetti europei su scala locale, come “Lungo le vie dell’Acqua”. Questo progetto ha coinvolto tre città – Rovereto, Mantova e Cuneo – in un’azione congiunta per promuovere la sostenibilità ambientale e la gestione responsabile delle risorse idriche. Questo impegno non solo riflette la volontà della Fondazione di affrontare le sfide ambientali a livello locale, ma testimonia anche la capacità di creare sinergie e collaborazioni efficaci tra le comunità.

Il nostro lavoro non si ferma qui, ma prosegue ogni anno con nuovi progetti che vi racconteremo qui e attraverso la newsletter!

 

 

 

 

 

 

Culture of Solidarity Fund 2023 – Interregional edition

C’è tempo fino al 29 febbraio 2024 per partecipare alla call Culture of Solidarity Fund 2023 – Interregional edition , promossa dall’European Cultural Foundation per sostenere iniziative culturali creativeFondazione CRC, Fondazione CRT, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Cariplo sono partner dell’iniziativa, che sostiene fino all’80% dei costi di progetto fino ad un massimo di 30 mila euro.

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Alluvione Emilia-Romagna: Fondazioni stanziano 1,5 milioni per l’emergenza

Il Comitato esecutivo di Acri ha deliberato un contributo straordinario di 1,5 milioni di euro, in favore delle popolazioni colpite dall’alluvione che sta investendo il territorio dell’Emilia-Romagna in queste settimane.

Come già avvenuto in passato in simili circostanze, anche oggi le risorse stanziate sono a valere sul Fondo Nazionale Iniziative Comuni, il fondo costituito dalle Fondazioni in seno ad Acri per rispondere alle emergenze. Acri ha affidato all’Associazione tra Fondazioni di origine bancaria dell’Emilia-Romagna il compito di coordinare l’impiego delle risorse, predisponendo un apposito piano di intervento, per offrire una prima risposta alle esigenze della popolazione.

«Come sempre le Fondazioni di origine bancaria assicurano il loro tempestivo supporto ogni volta che emergenze come questa investono i diversi territori della Penisola – ha dichiarato Francesco Profumo, presidente di Acri –. Ispirate da una visione di solidarietà nazionale, le Fondazioni di tutta Italia si attivano per contribuire alle prime necessità delle popolazioni coinvolte. Ora è il momento dei soccorsi, ma dobbiamo presto iniziare a ragionare anche con un’ottica di lungo periodo. Il succedersi periodico e ricorrente delle “emergenze” impone una riflessione più approfondita sull’impatto dei cambiamenti climatici nel nostro Paese e su come stiamo rispondendo a questa sfida epocale. Anche su questo fronte le Fondazioni sono pronte, come già stanno facendo, a costruire alleanze virtuose per contribuire ad accelerare la transizione ecologica e mitigare gli effetti del climate change».

Percorsi di Autonomia e Disabilità: la storia di Valeria

Una carriera avviata, poi una diagnosi che spaventa, cambia priorità e prospettive. È la storia di Valeria Duò, grafica di 46 anni di Pianezza che due anni fa scopre di dover fare i conti con un cancro al seno metastatico. Il bisogno di rallentare, di prendersi cura di sé, di rimodulare un lavoro da libera professionista con poche tutele e ripensare alle priorità, senza soffocare però le proprie passioni. Nasce così l’incontro con Francesca Cuniberto, amministratrice delegata insieme ad Alessandro Casetta di Alf, agenzia creativa albese con 30 dipendenti.

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