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La cultura diventa digitale: nuove modalità per preservare, promuovere e diffondere il patrimonio culturale

La cultura diventa digitale: nuove modalità per preservare, promuovere e diffondere il patrimonio culturale

Negli ultimi anni, le tecnologie digitali hanno aperto nuove opportunità alla cultura. Musei, gallerie d’arte, teatri e biblioteche hanno iniziato a utilizzare le tecnologie digitali per preservare, rendere più accessibile e innovare il patrimonio culturale, creando nuove esperienze per i visitatori e nuove opportunità per gli operatori del settore.

Proteggere e condividere il patrimonio culturale

Uno dei principali vantaggi della digitalizzazione nel settore culturale è la possibilità di conservare e rendere accessibile il patrimonio, condividendolo con un pubblico più ampio, attraverso modalità innovative. Sono numerosi, in Italia e in Europa, i musei che hanno aumentato la loro presenza online, offrendo visite virtuali, esposizioni interattive e archivi digitali. Questo

cambiamento, accelerato durante e dopo il 2020, ha permesso a milioni di persone in tutto il mondo di visitare mostre e musei, ascoltare concerti e assistere a spettacoli teatrali senza muoversi dalla propria abitazione.

In Piemonte, un esempio arriva dal Museo Egizio di Torino che offre diverse possibilità di tour virtuali anche con specifici percorsi per ragazze e ragazzi. In Europa, il museo Louvre di Parigi ha, da una parte, digitalizzato una vasta parte delle sue collezioni, permettendo ai visitatori di esplorare opere d’arte tramite tour virtuali ad alta definizione e, dall’altra, ha creato percorsi multimediali, podcast e video per conoscere più approfonditamente l’arte esposta. A Madrid, il Museo del Prado, ha creato dieci itinerari virtuali per esplorare le opere e conoscere gli artisti. Un’attenzione particolare va poi a Google, che ha una sezione dedicata all’arte e cultura grazie alla quale è possibile esplorare numerose collezioni d’arte di tutto il mondo.

Innovazione, competenze e nuove risorse

Cosa comporta investire nella digitalizzazione della cultura?

Per quanto le risorse finanziarie siano essenziali, investire nella digitalizzazione della cultura non significa soltanto impegnare fondi nella trasformazione digitale ma, anche e soprattutto, cambiare prospettiva su cosa significhi visitare un museo, assistere a un concerto o a uno spettacolo teatrale. Se l’esperienza “in persona” regala emozioni uniche, la distanza, i costi e – a volte – le barriere architettoniche hanno creato ostacoli raramente sormontabili, rendendo parti importanti del patrimonio culturale difficilmente raggiungibile per molti.

Grazie ai nuovi strumenti digitali (virtual tour, video, podcast, e spettacoli “on demand”) la cultura può essere più accessibile, ma quello che appare semplice dietro un click richiede uno sforzo economico e un impegno di risorse notevole. Per esempio, un museo che voglia ampliare la propria offerta culturale attraverso il digitale, dovrà garantire che il suo personale possieda le competenze adeguate. Saranno infatti richiesti professionisti della digitalizzazione per rendere le sale accessibili da remoto, sviluppatori di applicazioni per facilitare l’esperienza dei visitatori online e specialisti di marketing digitale per promuovere l’offerta e comprendere le abitudini del nuovo pubblico.

L’Unione Europea, attraverso programmi come Horizon Europe e Europa Creativa, mette a disposizione diverse opportunità di finanziamento in ambito culturale, dalla letteratura all’architettura fino alla cooperazione internazionale. I fondi europei sono dedicati a finanziare progetti che migliorino l’accesso e la conservazione del patrimonio culturale tramite l’uso di nuove tecnologie. Inoltre, una parte dei finanziamenti è dedicata anche alla mobilità e lo scambio di esperienze fra artisti e operatori del settore culturale.

Cultura 4.0: uno sguardo all’Italia

L’Italia è il Paese che può contare sul numero più alto di siti UNESCO  e su alcuni dei musei più visitati nel mondo. Se spesso si lamenta una scarsità di risorse per proteggere e promuovere un patrimonio così grande, è pur vero che grazie anche alle nuove possibilità offerte dalla tecnologia le cose stanno cambiando. In particolare, nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sono previsti specifici fondi per promuovere la digitalizzazione del settore culturale. Sulla base del concetto della “Cultura 4.0, il PNRR prevede importanti investimenti per rilanciare il patrimonio culturale italiano, anche in chiave digitale, favorendo lo sviluppo di nuovi servizi che migliorano l’attrattività, l’accessibilità (sia fisica che digitale) e la sicurezza.

Nuove connessioni culturali: quando unire cultura e digitale è una scelta vincente

La digitalizzazione non solo migliora la conservazione e l’accesso ai patrimoni culturali, ma crea anche nuove forme di connessione culturale; le piattaforme digitali vanno ben oltre i confini nazionali, e avvicinano Paesi e culture. Alcuni progetti, resi possibili dai finanziamenti europei, sono chiave per capire cosa stia succedendo.

Per esempio, l’European Heritage Hub, un progetto con più di 20 partner, mira a mettere in comune le risorse per creare il più grande movimento mai realizzato in Europa a favore del patrimonio culturale, favorendo le sinergie e la cooperazione fra attori del mondo della cultura.

Il progetto Europeana, ha permesso la creazione di una piattaforma che raccoglie milioni di immagini, testi, video e registrazioni audio dal patrimonio culturale europeo, facilmente accessibili online.

Da segnalare anche il progetto INDICES, dedicato principalmente alle politiche e alla governance europea del patrimonio culturale. Rivolgendosi ai decisori politici e agli operatori culturali, l’obiettivo di INDICES è far comprendere appieno l’impatto sociale ed economico della digitalizzazione nel settore culturale, favorendo un (ri)uso innovativo dei beni culturali.

E in Italia? Il progetto I.Pac, Infrastruttura e Servizi Digitali per il Patrimonio Culturale, punta a creare una piattaforma digitale per la conservazione, valorizzazione e accesso ai beni culturali italiani, integrando tecnologie avanzate per rendere i dati culturali più fruibili e interoperabili.

L’infrastruttura di ricerca DARIAH, Digital Research Infrastructure for the Arts and Humanities, supporta la ricerca nelle arti e nelle scienze umanistiche, offrendo strumenti digitali, risorse e servizi per facilitare la collaborazione, l’accesso ai dati e la condivisione di metodologie digitali tra ricercatori.

Prossimi passi

La digitalizzazione sta trasformando il mondo della cultura aprendo nuove opportunità per la condivisione e l’innovazione del patrimonio culturale. Gli investimenti di oggi (come Horizon Europe, Next Generation EU, il PNRR o il Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale) e le risorse dedicate alla digitalizzazione della cultura, avranno un ruolo centrale per la salvaguardia del patrimonio del passato e per proiettarlo verso il futuro, per una ricchezza culturale condivisa.

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