GrandUPStory: il Rifugio una bottega di formazione per persone migranti
Ultima tappa del nostro viaggio, alla scoperta dei dieci team selezionati da Design Your Impact, la seconda fase del progetto GrandUP! Oggi vi presentiamo il Rifugio, un progetto che vuole unire persone, sapori e cultura intorno a un buon piatto di pasta fresca, realizzato artigianalmente e gustato in compagnia nella Casa del Quartiere Donatello.
Avete a disposizione lo spazio di un tweet, in cosa consiste il vostro progetto?
“Laboratorio di produzione di pasta fresca, bottega di formazione per persone migranti, spazio del Quartiere Donatello che contamina sapore e cultura”.
🎨 Il progetto raccontato da un’immagine: Un piatto di tajarin multicolore su un chapati sul cui bordo spiccano sughi ti tutti i colori.
🎧 Il progetto raccontato con una canzone: Mi casa Tu casa dei Mau Mau.
Quale problema avete riscontrato in provincia di Cuneo e come volete provare a risolverlo?
Due problemi: il bisogno delle persone migranti di colmare un gap di formativo e di approccio culturale legato allo stare sul lavoro così come richiesto dal nostro mercato del lavoro – il bisogno del Quartiere Donatello di avere uno spazio aggregativo e integrativo legato alla somministrazione. Due bisogni individuati dall’esperienza di lavoro quotidiano nell’accompagnamento dei migranti e nel processo di sviluppo di comunità su cui lavoriamo nel quartiere da oltre 10 anni.
Come è nata l’idea?
Difficile individuare un momento preciso. L’idea nasce in cooperativa, frutto di unn processo creativo continuo scaturente dalle discussioni delle equipe sui bisogni riscontrati e sulle visioni di come li si potrebbe affrontare. La proposta di coniugare formazione pratica, artigianale, per insegnare non solo un lavoro ma ancor prima uno “stare” sul lavoro è antica nel nostro gruppo. Si è fusa con l’esigenza di completare il processo di sviluppo di comunità del quartiere Donatello che stiamo accompagnando, con pazienza e caparbia da anni. E il completamente richiede il recupero dello spazio originariamente occupato dal circolo Acli per farne qualcosa che aggreghi la gente del quartiere ma anche che attiri altri cuneesi. Cosa è più aggregante del cibo? La pasta fresca, poi, nasce dal confronto con ristoratori del cuneese e dalla proposta di uno chef importante della città che è disposto a metterci il suo know how.
Chi c’è dietro al progetto? Presentateci il vostro team!
DANILO COSTAMAGNA: 39 anni, educatore, responsabile dell’area dedicata alle politiche giovanili della cooperativa, direttore della Casa del Quartiere Donatello. Ha una spiccata capacità di intuire le aspettative della popolazione giovanile e un’autentica fissazione sul tema dell’apprendimento lavorativo nello stile “bottega dell’artigiano”. E sulla pasta! Ha competenze in materia di social, strumenti web, grafica. È il creativo del team, il propositore di nuovi approcci e tecniche progettazione, la risorsa a cui rivolgersi per trovare i nomi ai progetti!!!
ELISA BERAUDO: operatrice sociale, lavora nell’area della cooperativa dedicata alle persone migranti (richiedenti asilo). Ha passate esperienze nel campo della ristorazione, avendo lavorato a Londra e a Barcellona in locali di somministrazione. Grazie a queste esperienze ha costruito un percorso di crescita personale fondato sul farsi stimolare da culture diverse. Ci sa fare con la gente, è portata nel rapporto con il pubblico e sa usare il giusto mix di pazienza ed energia con i migranti, per accoglierli ma anche stimolarli ad attivarsi per integrarsi. È insegnante di yoga e consumatrice smodata di tisane e infusi.
ROBERTO SABA: 50 anni, vice presidente della cooperativa e responsabile dell’area oratori. È il portavoce del team. È creativo, espressivo, teatrale e appassionato di storie. Sa accogliere e mediare le differenti posizioni ed idee facendo convogliare le varie anime in un pensiero condiviso. E poi all’improvviso emerge la parte scientifico-giuridica che aiuta trovare le soluzioni ai problemi dell’organizzazione. Curioso, sempre pronto a far domande per non dare nulla per scontato è il filosofo del team attrezzato con doti comunicative!
A che punto è il vostro progetto?
Abbiamo già individuato la location del progetto e abbiamo un accordo di massima con le altre organizzazioni della Casa del Quartiere per lo sviluppo in quegli spazi di un’attività che coniughi lavoro e socializzazione. Gli spazi stanno per essere ristrutturati secondo le nostre indicazioni con fondi derivanti dal Bando Periferie del Ministero, in cui il progetto è stato inserito dal Comune di Cuneo. Abbiamo anche i contatti con lo chef che è disponibile a fare la parte formativa e ad organizzare la produzione e la somministrazione.
Qual è l’impatto sociale che vorreste generare?
Tra 20 anni immaginiamo una Cuneo aperta in cui le culture si mischiamo e si “meticciano” dando vita a nuove comunità. Una città che offre a chi proviene da un’altra terra dopo un lungo cammino faticoso, la possibilità di attivarsi per sperimentare le proprie abilità e renderle lavoro, senza dimenticare da dove proviene, ma con la voglia e l’occasione di innestare la propria cultura su quella locale. Un processo di fluidità culturale che non ha rigidità e confini, che porta le persone all’incontro più che al confronto. E gli incontri si svolgono sempre attorno ad un piatto di Miscià, la pasta fresca ripiena prodotta dal Rifugio!
Chi vuole sapere qualcosa di più sul vostro progetto dove può trovarvi on-line e off-line?
Al momento il progetto non ha ancora una esposizione on-line. È possibile saperne di più contattandoci in coopertiva Momo (0171697689).
Guarda il video riassunto dell e”puntate precedenti e scopri di più su http://www.grandup.org
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