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Frammenti di Valerio Berruti a Monticello d’Alba

Frammenti di Valerio Berruti a Monticello d’Alba

Venerdì 5 aprile alle ore 19 inaugura a Monticello d’Alba il complesso monumentale FRAMMENTI, ideato e realizzato dall’artista Valerio Berruti per trasformare un muro di contenimento in cemento armato in un’opera d’arte in dialogo con la natura e la comunità.

Il grande – e brutto – muro di cemento armato di fronte al municipio del paese si trasforma, vive una nuova dimensione attraverso l’arte: trova così compimento il progetto, rivoluzionario e sperimentale, voluto dalla Fondazione CRC e sostenuto con la prima edizione del “Bando Distruzione”, iniziativa inedita e innovativa dedicata a promuovere il miglioramento del contesto urbano e paesaggistico della provincia di Cuneo attraverso azioni di demolizione, mitigazione ed eliminazione. Perché se troppo spesso scelte infelici hanno deturpato centri urbani, monumenti e paesaggi del nostro territorio, oggi possiamo porre rimedio “distruggendo” il brutto in favore del bello.

E anche quando distruggere è impossibile, si può pensare di valorizzare il territorio, cambiando radicalmente il punto di vista: «Nel progetto ho pensato a qualcosa che potesse essere “d’istruzione” – dice Valerio Berruti -. Così, ho realizzato un’opera che ha a che fare con la land art, ma anche con la cura del bene pubblico».

 PROGRAMMA:

  • saluti istituzionali di Giandomenico Genta, Presidente Fondazione CRC, e di Silvio Artusio Comba, Sindaco di Monticello d’Alba
  • taglio del nastro con la presenza dell’artista Valerio Berruti
  • intervento musicale di Filippo Bessone e Luca Occelli
  • videomapping a cura di Andrea Bisconti
  • aperitivo conclusivo

L’OPERA:

La figura umana, declinata nel suo aspetto minimale e puro, scevro da ogni caratterizzazione che possa contestualizzare il periodo storico a cui appartiene, sta alla base dell’intento poetico di Valerio Berruti: in questa grande opera a Monticello la frammentazione dell’essere umano, l’unicità e la peculiarità di ognuno di noi, ma soprattutto l’infanzia, diventano metafora della vita. In queste figure, tutte diverse, in cui tutti si possono identificare, non c’è l’ansia del futuro, del nuovo e neanche il sentimento di sentirsi minacciati dal presente: tutto può ancora succedere. Il tema è suggerito dal “Piccolo Festival della Felicità” che ogni estate porta a Monticello d’Alba una serie di incontri legati al tema della qualità e della bellezza delle cose della vita.

I cento personaggi di Berruti non ricoprono l’intero muro, ma solo una sua porzione. L’opera è parte di uno spazio vivo, in costante interazione con gli agenti atmosferici e soprattutto con l’edera, da anni vera “proprietaria” di questo spazio, che l’artista non ha voluto sfrattare. 

«L’opera si chiama “Frammenti” – aggiunge ancora Berruti – ma in un primo momento avevo pensato di intitolarla “La cura” proprio per sottolineare l’esigenza di essere responsabili di ciò che abbiamo. Se gli abitanti di Monticello avranno cura di potare l’edera le formelle saranno sempre visibili, altrimenti ne verranno ricoperte. In qualche modo il mio lavoro è un segnale d’allarme per un atteggiamento oggi troppo diffuso, per cui ciò che è pubblico viene bistrattato».

 “Frammenti rappresenta l’intervento più significativo e d’impatto realizzato con la prima edizione del Bando Distruzione, promosso dalla Fondazione nel corso del 2017. La bellezza diventa protagonista, grazie all’opera di Valerio Berruti, e trasforma un muro di cemento armato in un’opera d’arte, in dialogo con la natura e la comunità di Monticello” commenta Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC

“Abbiamo coperto di bellezza e di significato un muro che rende il paese più accogliente e porta, con la leggerezza dell’arte un messaggio di grande valore – dichiara Silvio Artusio Comba, sindaco di Monticello d’Alba -. L’arte e la cultura, di cui spesso si dice che con esse non si mangia, sono i maggiori valori del nostro consumato occidente. La nostra storia ci consegna una cultura, materiale ed immateriale, che è la sola a poterci dare il ruolo di guida che da tempo pretendiamo di avere. Su cosa se non sui valori possiamo fare davvero la differenza?”

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