Storie di giovani dropout: un’indagine sociale sulle cause del successo e dell’insuccesso scolastico
Nell’ambito del progetto Below 10, è stato realizzato il report “Storie di giovani dropout: un’indagine sociale sulle cause del successo e dell’insuccesso scolastico”, una ricerca qualitativa realizzata all’interno del progetto Below10, nell’ambito del programma Erasmus + KA2. Il progetto, di durata triennale (2017-2019), coinvolge nove partner di sei paesi europei, tra cui la Fondazione CRC, l’AFP di Dronero e l’associazione ProgettoMondo Mlal di Verona (soggetto capofila).
La ricerca, guidata dal Centro de Investigação e Estudos de Sociologia dell’Università di Lisbona, ha indagato le caratteristiche dell’insuccesso e dell’abbandono scolastico attraverso la raccolta dei dati in alcuni dei territori dei sei Paesi coinvolti: Croazia, Francia, Italia, Portogallo, Romania e Regno Unito. Al fine di cogliere la complessità del fenomeno sono state condotte interviste e focus group che hanno coinvolto complessivamente 507 persone, di cui 291 giovani, 36 familiari, 101 professionisti in ambito educativo e formativo, 70 professionisti esterni all’ambito scolastico e 9 altri stakeholder. Ciò ha permesso di osservare dai punti di vista degli attori coinvolti la problematica nel fenomeno.
I risultati della ricerca rafforzano l’ipotesi multidimensionale del fenomeno, sottolineando il ruolo concausale di quattro tipologie di fattori: fattori individuali (demotivazione, atteggiamenti inadeguati), fattori familiari (le condizioni socioeconomiche hanno un forte impatto sul percorso scolastico), fattori scolastici (le caratteristiche della scuola frequentata sono state segnalate come tra le più rilevanti in termini di dropping out), fattori di comunità (connessi ai contesti sociali e alle reti di socializzazione). Il problema degli abbandoni prematuri ha implicazioni che vanno ben oltre l’incapacità di raggiungere buoni risultati negli studi e di prendere il diploma. Più precisamente, potrebbe essere necessario non soltanto affrontare il problema di come preparare meglio gli studenti per il percorso di scolarizzazione, ma anche di come far sì che genitori, scuole e comunità si sintonizzino maggiormente sulle diverse e multidimensionali esigenze riscontrate.
Nella parte finale del documento vengono elencate dieci lezioni apprese, riportate sinteticamente di seguito:
- Didattica inclusiva
- Valorizzare l’educazione come strumento di sviluppo personale e sociale
- Ripensare le valutazioni sulle carenze di apprendimento e il sistema delle bocciature
- Riconoscere autonomia e responsabilità agli studenti
- Ridurre il gap generazionale fra studenti e insegnanti
- Concentrarsi sulle relazioni scolastiche (adulti-giovani e fra giovani)
- Promuovere l’innovazione didattica con un approccio “dal basso”
- Dare ascolto ai giovani
- Lavorare in termini di comunità educante in partnership con realtà esterne alla scuola
- Agevolare il ritorno sui banchi di scuola
La ricerca ha inoltre avuto il pregio di essere stata presentata dalla prof.ssa Sonia Pozzi (Università di Bergamo) in occasione della XI Conferenza EspaNet Italia 2018, tenutasi a Firenze il 13-15 settembre (www.espanet-italia.net/conferenza-2018/), nell’ambito della sessione “Le politiche educative nella lotta all’esclusione sociale: metodi e modelli per l’analisi”.
Il progetto prosegue con la seconda fase, di carattere operativo, tramite la realizzazione di laboratori formativi e l’attivazione di esperienze pilota sui territori dei Paesi partner. Vi aspettiamo a Cuneo nella primavera/estate 2019 per l’evento conclusivo del progetto!
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Il progetto “Below 10” è finanziato con il sostegno della Commissione europea. Il partenariato è il solo responsabile di questa comunicazione e la Commissione europea declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute.
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