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Filierafutura

Stato

Aperto

Data di pubblicazione

3 Luglio 2020

Sfida

Settore


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Filierafutura

Il 15 maggio 2020, presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, è stata costituita l’associazione Filierafutura, nata su iniziativa della Fondazione CRC per promuovere l’innovazione e sostenere l’unicità e la competitività della produzione agroalimentare di qualità italiana, ambito d’eccellenza per tutto il territorio nazionale e leva strategica per la fase di ripresa a seguito dell’emergenza sanitaria.

16 i soci firmatari dell’atto costitutivo, 23 i soci ad oggi. Oltre all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, all’Università degli Studi di Udine, al Politecnico di Torino e a Coldiretti Italia e Confartigianato Imprese, fanno parte di FIliera Futura 18 fondazioni di origine bancaria da tutto il territorio nazionale: Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, Fondazione Agostino De Mari, Fondazione Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Fondazione con il Sud, Fondazione Friuli.

Scopri di più su: https://www.filierafutura.it/

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Oggetto di intervento:

L’associazione si pone lo scopo di incentivare, raccogliere, stimolare e portare a compimento progetti condivisi per generare innovazione utile allo sviluppo del settore agroalimentare italiano. Nello sviluppo delle proprie attività l’associazione manterrà una forte propensione all’etica, e una particolare attenzione alla sostenibilità economica, ambientale e sociale delle proprie iniziative, ponendo al centro della propria attenzione i bisogni delle persone, delle comunità, degli enti e delle attività produttive coinvolte. Un elemento caratterizzante sarà rappresentato dalla tutela e alla valorizzazione della biodiversità agroalimentare locale, con una focalizzazione sulle aree interne e i territori marginali, presenti in tutte le regioni italiane.
L’intenzione è quella di favorire la ricostruzione di filiere produttive, paesaggi, insediamenti umani e sostenere progetti di recupero di terreni, di strutture produttive e di saperi artigianali. L’insieme di queste azioni sarà finalizzato a ricreare economie locali sane e nuove attrazioni turistiche che, insieme, possano contribuire a un rilancio occupazionale anche rivolto alle giovani generazioni.

Strategia di intervento:

La strategia di intervento per l’innovazione dell’agroalimentare italiano prevede una profonda revisione dei modelli di produzione, distribuzione e consumo del cibo. Per questo motivo si ipotizza una strategia di intervento strutturata e fondata sui seguenti elementi cardine:

• analisi dei modelli esistenti lungo l’intera filiera: da una verifica della biodiversità presente a una valutazione dell’impatto ambientale delle produzioni in loco, dalla valutazione dell’impatto delle tecnologie sulle comunità locale a quello dei trasporti e così via;

• valutazione delle criticità: individuazione dei punti di rigidità normative e organizzative che impediscono il rinnovamento;

• implementazione di progettualità innovative e di iniziative formative coerenti che, tenendo conto dell’esistente e sorpassando le criticità, possano essere il motore della rinascita. A titolo di esempio, si potrà lavorare su agricoltura 4.0, comunicazione digitale, e-commerce.

Le ricadute positive attese della strategia per l’innovazione dell’agroalimentare italiano riguarderanno la tutela della biodiversità, la salute e fertilità dei suoli la salvaguardia del paesaggio, l’apertura di nuove realtà produttive, la nuova occupazione giovanile, la comunità locale e le interazioni con i flussi turistici. L’ambizione è quella di arrivare alla costruzione-ricostruzione di borghi produttivi caratterizzati da una forte rete di attività agricole e artigianali di qualità e di una conseguente rete distributiva di piccola scala che consenta il rilancio vero di economie locali integrate e, quindi, aperte ad una valorizzazione turistica coerente di quei territori.