Cultura, tradizione e sostenibilità: la storia del progetto Roots/Routes
Può succedere che qualche cosa dal passato ci bussi inaspettatamente alla porta e che ci faccia cambiare direzione. E se quel qualcosa fosse un castagneto? Inizia così la storia del progetto Roots/Routes, un esempio di cura del territorio e di riscoperta della bellezza.
Un titolo, una missione, due Paesi
Quando l’architetta Simona Rossi, vicepresidente dell’associazione Arborea, eredita un castagneto nella Valle Mongia, si domanda cosa fare di un terreno che non solo è parte di un bosco, ma anche parte di un territorio e di una comunità. Lavorare su un castagneto non è certo un’impresa semplice. E come farlo al meglio, assicurandone la piena armonia con i boschi intorno? Da questa riflessione, condivisa con il regista Sandro Bozzolo residente nel luogo, nasce il progetto Roots/Routes, un gioco di parole, un’assonanza di “radici” e “strade” presa in prestito dall’inglese. Le radici sono quelle degli alberi, ma anche quelle delle famiglie che abitano e custodiscono le terre dei castagneti. Le strade sono percorsi, itinerari che aprono a nuove direzioni. Per secoli, i castagneti hanno rappresentato un luogo di lavoro e una risorsa per le famiglie locali. Lavorando il bosco, i castanicoltori sono stati a lungo anche i principali responsabili della salvaguardia del territorio. Oggi questi castagneti sono ben più di un luogo di lavoro: sono i custodi di una storia che parla di arte, cultura, tradizione e sostenibilità.
Il progetto si sviluppa coinvolgendo territori del Piemonte e della Corsica, in particolare il Comune di Viola (CN) nella Valle Mongia e il Comune di Bocognano (dipartimento della Corsica del Sud). Attraverso una serie di diverse azioni, il progetto Roots/Routes si concentra sulla tutela e valorizzazione dei castagneti per creare nuove connessioni fra gli abitanti dei territori, le organizzazioni civiche, le associazioni, le istituzioni locali e gli artisti.
Le attività del progetto, la risposta del territorio
Una delle attività più significative realizzate finora è stata l’organizzazione di eventi culturali. Attraverso un programma di residenze d’artista, due artiste sono state invitate a prendere parte ad alcuni incontri e laboratori con le organizzazioni e i residenti locali: Anna Benotto, originaria del Roero, autrice e illustratrice di libri, e Vannina Bernard Leoni, originaria di Bastia in Corsica, scrittrice e co-redattrice di una rivista di arte e fondatrice della start-up “castagnina”, che si occupa di artigianato. Le due artiste sono state ospitate in aziende agricole locali e, durante il loro soggiorno, hanno preso attivamente parte alla vita della comunità, partecipando a visite, passeggiate e momenti di convivialità quotidiani.
Di grande rilievo è stata la manifestazione “Castagneto acustico”, tenutasi a luglio 2024. Questo festival si è svolto in un castagneto secolare. Gli artisti, attraverso performance realizzate senza l’uso di elettricità, hanno esplorato molti temi legati alla cultura del castagneto, come l’architettura rurale, gli alberi secolari, le memorie delle comunità.
Le attività non si fermano qui: è infatti prevista la pubblicazione di un articolo-reportage che approfondirà le iniziative realizzate sul territorio piemontese, tracciando parallelismi culturali con la Corsica, e la realizzazione di pannelli da posizionare sui percorsi di visita con un QRcode che riporterà al documentario “La Custode, mappa filmica dei castagneti Italiani”, un cortometraggio presentato a settembre 2024 in occasione del festival “Terra Madre” di Torino.
Parlare con il luogo, parlare del luogo
Eventi come la Residenza d’artista e il Castagneto acustico non solo hanno permesso di attirare visitatori e appassionati, ma anche di dare nuova vita al territorio, grazie alla partecipazione attiva della comunità locale. I residenti hanno attivamente partecipato agli eventi e hanno anche contribuito al successo delle iniziative dialogando con gli artisti e raccontandosi. Un grosso impegno viene impiegato nella comunicazione del progetto e delle sue attività, con una maggiore presenza sui social e la pubblicazione di più notizie. L’obiettivo è valorizzare il territorio, mostrando come dietro al progetto ci sia molto di più di un lavoro: si tratta di offrire agli abitanti del luogo uno spazio per raccontare in prima persona le proprie esperienze e tradizioni, recuperando anche il dialetto piemontese.
In questo contesto si inserisce una delle prossime attività del progetto: la creazione dell’“abbecedario”, di Anna Benotto. Si tratterà di una creazione artistica, da posizionare all’aperto, dedicata al tema delle storie raccontate dagli abitanti del paese e ambientate nel secolo scorso. Le lettere e parole saranno in dialetto piemontese.
Vita da progettista
Un progetto che prende le mosse dalla protezione e conservazione dell’ambiente per raccontarne la cultura, la bellezza e le tradizioni. Un percorso che va dalla sostenibilità all’arte, dall’arte alla cultura, e dalla cultura al dialogo. Ma come si riesce a realizzare tutto questo?
La coordinatrice del progetto lo spiega così: “prendersi cura di un luogo vuol dire preservarlo, ma anche fare in modo che la sua storia e le sue tradizioni continuino a vivere. Quale miglior mezzo se non l’arte per farlo? I residenti e le famiglie locali hanno accolto molto bene, meglio di come ci aspettavamo, gli artisti invitati, e hanno partecipato con grande entusiasmo agli eventi, ai laboratori e alle attività”.
Gestire un progetto di questa portata, realizzato grazie ai contributi del PNRR, della Fondazione CRC e dell’European Cultural Foundation, presenta certamente delle sfide. “La gestione finanziaria è impegnativa, e richiede molta “pazienza” per coordinarsi con i tempi di tutti gli attori coinvolti.”
Come anticipato, un aspetto molto importante è la comunicazione. “La comunicazione dei progetti, e di questo in particolare, è essenziale per far conoscere le attività e per raggiungere un pubblico sempre più vasto, dalla popolazione locale ai potenziali visitatori. Comunicare è un’attività a tutto tondo, dall’ideazione del messaggio alla scelta dei mezzi per trasmetterlo”.
L’impegno è molto, ma quando un progetto genera tanto interesse, e quando le attività e la partecipazione sono così vive, è senz’altro un segnale positivo per proseguire su questa strada.
Informazioni tecniche
TITOLO DEL PROGETTO
ROOTS / ROUTES
CORDINATORE E PARTENARIATO
Coordinatore: Associazione Arborea APS (ex Terre di Mongia)
Partner: partenariato Associazione Ubiquità associazione con sede in Corsica
NOME DELLA CALL
COS Fund Just Transition Interregional Edition
BUDGET TOTALE E CONTRIBUTI
- 16.875,00€ BUDGET TOTALE
- 13.500,00€ CONTRIBUTO ECF
- 3.375,00€ CONTRIBUTO COFINANZIAMENTO
DURATA
1 maggio 2024 – 12 aprile 2025
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